Strada del Vino del Canavese

Strada del Vino del Canavese

Le strade del vino in Canavese coprono gran parte del territorio. I tre ingressi principali sono rappresentati dai caselli autostradali di Quincinetto da nord (A5 Torino-Aosta), Santhià da est (A4 Milano-Torino) e Chivasso centro da sud (A4 Milano-Torino).

Gli itinerari proposti sono 3, collegati fra loro, e ognuno può essere scelto come punto di partenza.

Il primo itinerario percorre la collina morenica della Serra d'Ivrea, dal lago di Viverone fino all'imbocco della Valle d'Aosta, a Carema, lungo l'antica Via Francigena. Si snoda poi sulla destra orografica del fiume Dora Baltea: da Quincinetto, in una valle stretta e poco soleggiata, si passa al panorama ampio e luminoso della pianura, verso le colline coperte dai vigneti dell'alto Canavese.

Il secondo itinerario è immerso nei vigneti dell'Erbaluce: tocca alcune località famose per i castelli (Torre Canavese, Agliè e San Giorgio Canavese), numerose cantine e aziende agricole intorno a Caluso, giunge al parco naturale del lago di Candia, risale la collina fino al castello di Masino, dove riposano le spoglie di re Arduino, per poi scendere ad Azeglio e proseguire sino a Piverone.

Il terzo itinerario conduce alla scoperta dei luoghi che sono stati testimoni delle vicende di re Arduino (Cuorgnè, Pont Canavese e Sparone), all'imbocco della Valle Orco verso il Parco Nazionale del Gran Paradiso, e si chiude toccando luoghi religiosi come il Santuario di Belmonte e l'Abbazia di Fruttuaria, dove re Arduino si ritirò a vita monastica.

Le strade del vino in Canavese sono state pensate per essere percorse in automobile; tuttavia gli itinerari seguono strade minori e panoramiche che ben si prestano anche al cicloturismo.

L'autunno, periodo di vendemmia, è certamente uno dei momenti più suggestivi per trascorrere qualche giorno in questi luoghi. Ma anche l'inverno offre paesaggi emozionanti e gusti intensi di una gastronomia legata alla tradizione contadina, oltre alla possibilità di seguire la particolare lavorazione delle uve per il vino passito.

In primavera e in estate, infine, è possibile abbinare al percorso enologico passeggiate a piedi, in bicicletta e anche a cavallo, in un ambiente naturale molto vario che passa dalla pianura alle vallate alpine attraverso colline e laghi morenici.

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