Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 23.04.1966, G.U. 146 del 15.6.1966 - Approvato DOCG con D.P.R. 01.07.1980, G.U. 21 del 22.01.1981
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 17.04.2015 - G.U. n. 97 del 28.04.2015
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Barolo D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita “Barolo” è riservata ai vini rossi che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Barolo
- Barolo Riserva
- Barolo e Barolo Riserva con menzioni geografiche aggiuntive (vedi elenco al punto 3), alle quali può essere aggiunta la menzione «Vigna»
- Barolo Chinato
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Barolo
- Barolo (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Nebbiolo
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso granato, odore intenso e caratteristico, dal sapore asciutto, pieno e armonico.
- Abbinamenti: Arrosti, Brasato, Fonduta con tartufi, Parmigiano reggiano.
- Barolo Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Nebbiolo
- => 13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso granato, odore intenso e caratteristico, dal sapore asciutto, pieno e armonico.
- Abbinamenti: Arrosti, Brasato, Fonduta con tartufi, Parmigiano reggiano.
- Barolo Chinato (Vino Rosso Liquoroso)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigno Nebbiolo
- = Erbe aromache per infusione
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- La denominazione "Barolo Chinato" è consentita per i vini aromatizzati preparati utilizzando come base vino Barolo senza aggiunta di mosti o vini non aventi diritto a tale denominazione e con una aromatizzazione tale da consentire il riferimento nella denominazione alla china.
- Abbinamenti: Lepre in dolceforte, Pere cotte alle spezie, Torta alle pere e cioccolato, Castagnaccio, Cioccolato fondente.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Barolo
Il Barolo nasce nelle langhe, termine che secondo alcuni studiosi deriverebbe da "Langues" che non sono altro che delle lingue di terra che si estendono in un vivace gioco di profili, modulati dal mutare delle stagioni.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Barolo è localizzata in:
- provincia di Cuneo e comprende il territorio dei comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Serralunga d'Alba e, in parte, il territorio dei comuni di Monforte d'Alba, Novello, La Morra, Verduno, Grinzane Cavour, Diano d'Alba, Cherasco e Roddi.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Barolo
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Barolo prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino finito non dovrà essere superiore al 70% per entrambe tipologie di Barolo. Qualora tale resa superi la percentuale indicata, ma non oltre il 75%, l’eccedenza non avrà diritto alla D.O.C.G. e oltre detto limite percentuale decade il diritto alla D.O.C.G. per tutto il prodotto.
- Nel rispetto della % di resa uva/vino e in presenza di determinati requisiti di coltivazione può essere menzionata la dizione "Vigna".
- Entrambe le tipologie di vino devono essere sottoposte a un periodo di invecchiamento obbligatorio minimo di 38 mesi per il Vino Barolo e di 62 mesi per il Vino Barolo Riserva. Finito il periodo di invecchiamento, la resa massima dell'uva in vino non dovrà essere superiore al 68% per ambedue tipologie di Barolo.
- La DOCG «Barolo» e «Barolo Riserva» può essere seguita da una delle seguenti «menzioni geografiche aggiuntive»: Albarella, Altenasso o Garblet Suè o Garbelletto Superiore, Annunziata, Arborina, Arione, Ascheri, Bablino, Badarina, Baudana, Bergeisa, Bergera-Pezzole, Berri, Bettolotti, Boiolo, Borzone, Boscareto, Boscatto, Boschetti, Brandini, Brea, Breri, Bricco Ambrogio, Bricco Boschis, Bricco Chiesa, Bricco Cogni, Bricco delle Viole, Bricco Luciani, Bricco Manescotto, Bricco Manzoni, Bricco Rocca, Bricco Rocche, Bricco San Biagio, Bricco San Giovanni, Bricco San Pietro, Bricco Voghera, Briccolina, Broglio, Brunate, Brunella, Bussia, Campasso, Cannubi, Cannubi Boschis o Cannubi, Cannubi Muscatel o Cannubi, Cannubi San Lorenzo o Cannubi, Cannubi Valletta o Cannubi, Canova, Capalot, Cappallotto, Carpegna, Case Nere, Castagni, Castellero, Castelletto, Castello, Cerequio, Cerrati, Cerretta, Cerviano- Merli, Ciocchini, Ciocchini-Loschetto, Codana, Collaretto, Colombaro, Conca, Corini-Pallaretta, Costabella, Coste di Rose, Coste di Vergne, Crosia, Damiano, del comune di Barolo, del comune di Castiglione Falletto, del comune di Cherasco, del comune di Diano d'Alba, del comune di Grinzane Cavour, del comune di La Morra, del comune di Manforte d'Alba, del comune di Novello, del comune di Roddi, del comune di Serralunga d’Alba, del comune di Verduno, Drucà, Falletto, Fiasco, Fontanafredda, Fossati, Francia, Gabutti, Galina, Gallaretto Garretti, Gattera, Giachini, Gianetto, Ginestra, Gramolere, Gustava, La Corte, La Serra, La Vigna, La Volta, Lazzarito, Le Coste, Le Coste di Monforte, Le Turne, Lirano, Liste, Manocino, Mantoetto, Marenca, Margheria, Mariondino o Monriondino o Bricco Moriondino, Massara, Meriame, Monprivato, Monrobiolo di Bussia, Montanello, Monvigliero, Mosconi, Neirane, Ornato, Paiagallo, Panerole, Parafada, Parussi, Pernanno, Perno, Piantà, Pira, Pisapola, Prabon, Prapò, Preda, Pugnane, Ravera, Ravera di Monforte, Raviole, Riva Rocca, Rivassi, Rive, Rivette, Rocche dell’Annunziata, Rocche dell'Olmo, Rocche di Castiglione, Rocchettevino, Rodasca, Roere di Santa Maria, Roggeri, Roncaglie, Ruè, San Bernardo, San Giacomo, San Giovanni, San Lorenzo, San Lorenzo di Verduno, San Pietro, San Ponzio, San Rocco, Santa Maria, Sant’Anna, Sarmassa, Scarrone, Serra, Serra dei Turchi, Serradenari, Silio, Solanotto, Sorano, Sottocastello di Novello, Teodoro, Terlo, Torriglione, Valentino, Vignane, Vignarionda, Vignolo, Villero, Zoccolaio, Zonchetta, Zuncai.
4. Produttori di Vino DOCG Barolo
Con l’utilizzo della DOCG Barolo i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Barolo
Piatti a base di selvaggina (fagiano e lepre), arrosti di carne, formaggi piccanti, piatti a base di tartufo.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Barolo
La storia e l’economia delle Langhe sono state segnate dal percorso intrapreso dal vitigno Nebbiolo (l’unico utilizzabile al 100% per la produzione del Barolo, con le diverse sottovarietà: Lampia, Michet e Rosè), coltivato in zone uniche, nel tempo divenute veri must e fiori all’occhiello, nonché simbolo di orgoglio e vanto che ogni anno i quasi 800 produttori mostrano al panorama vinicolo mondiale.
Nel 1600 l’uva Nebbiolo era già apprezzata e consumata dai nobili e dai Reali di Casa Savoia, ma è grazie al contributo del Conte Camillo Benso di Cavour e alla sua chiamata all’enologo francese Alexandre-Pierre Odart, che i processi di produzione migliorarono, portando alla creazione del “Re dei vini”, che da quel momento vide iniziare la propria scalata al successo e alla conquista dei palati più sopraffini del mondo.
I primi riconoscimenti arrivarono a partire dal 1873, con ben 7 medaglie d’oro vinte al concorso di Vienna, che confermarono che il Barolo era un vino adatto all’invecchiamento. Da allora il successo non si è mai fermato e oggi il Barolo si presenta come un vino di sicura presenza sulle nostre tavole, un invito al concedersi un momento di estasi, un viaggio dalle dinamiche evolutive che solo il tempo è capace di trasformare in importante ed esclusivo, un vino da aprire nelle ricorrenze più significative.
Dopo il periodo di stagnazione causato dall’arrivo della fillossera e dal susseguirsi delle guerre per il predominio dell’Europa ad opera dei francesi, la zona di origine del Barolo venne delimitata per la prima volta nel 1909 dal Comitato Agrario di Alba. Un altro passo di svolta avvenne nel 1933, quando il Barolo fu riconosciuto come “vino tipico di pregio” e l’anno successivo, quando, il 30 giugno venne fondato il Consorzio dei vini tipici di Barolo e Barbaresco. L’ultimo suggello arrivò nel 1966, con il riconoscimento della DOC, a conferma che a rendere importante il Barolo era ed è la sua struttura che esprime un bouquet complesso e avvolgente, in grado di svilupparsi nel tempo senza perdere le sue caratteristiche organolettiche.