- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvazione con D.M. 14 .04.1992, G.U. 97 del 27.04.1992
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Loazzolo D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Loazzolo” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Loazzolo
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Loazzolo
- Loazzolo (Vino Bianco Moscato)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigno Moscato Bianco
- => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Moscato dal colore giallo dorato brillante, odore complesso, intenso, con sentori di muschio e di vaniglia, frutti canditi e sapore dolce, caratteristico con lieve aroma di Moscato.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Loazzolo
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Loazzolo si estende sulla dorsale collinare astigiana, nella parte che separa la valle del fiume Bormida da quella del Belbo, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Loazzolo è localizzata in:
- provincia di Asti e comprende il territorio dei comuni di Loazzolo.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Loazzolo
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Loazzolo prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Loazzolo non dovrà essere superiore al 55%.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Loazzolo devono essere sottoposte a graduale appassimento ed eventuale infavatura da Botrytis nobile sulla pianta stessa o in locali idonei.
- Il vino DOC Loazzolo deve essere sottoposto ad invecchiamento e affinamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 6 in botti di legno di capacità non superiore a litri 250.
- I Vini DOC Loazzolo possono riportare la menzione "Vendemmia Tardiva" qualora la raccolta delle uve abbia luogo in epoca tardiva e scalare.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Loazzolo è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Loazzolo
Con l’utilizzo della DOC Loazzolo i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Loazzolo
Pasticceria secca, torta di nocciole, semifreddo al torrone.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Loazzolo
La produzione di vini cosiddetti passiti è tradizionale in Valle Bormida ma era per lo più destinata al consumo familiare, a eccezione dei paesi di Strevi e di Loazzolo dove veniva prodotto, sia pure in piccole quantità, anche per la vendita e per le funzioni religiose.
Viene infatti citata e descritta l’antica tradizione di questa zona del sud Piemonte di produrre vini da uve appassite provenienti da vecchie vigne di Moscato nell’opera del 1908 ‘I Migliori Vini d’Italia’ di Arnaldo Strucchi.
Il Vino DOC Loazzolo ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 14 aprile 1992.