RIPRODUZIONE DELLA VITE
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RIPRODUZIONE DELLA VITE

01 Aprile 2021 Author :  

2. La Riproduzione della Vite

 

La vite ha radici molto estese che servono per sorreggerla sul terreno dal quale ricava il nutrimento, spingendosi, in presenza di terreni aridi, ad oltre 6 metri di profondità.

In genere, la riproduzione di nuove viti prescinde dall'utilizzo dei semi (vinaccioli), poichè si potrebbe dare vita a piante con caratteristiche sensibilmente diverse dal vitigno originario, per cui in ausilio intervengono le tecniche colturali per "Talea" e per "Innesto".

La riproduzione per Talea prevede l'utilizzo di un tralcio con almeno due gemme il quale, piantato verticalmente nel terreno, sviluppa radici nella parte inferiore ed un germoglio in quella superiore che prende il nome di "barbatella".

La riproduzione per Innesto, ovvero l'unione di due organi vegetali, consiste nell'intagliare e unire due tralci differenti di cui uno dotato di almeno una gemma.

Con la tecnica a Talea si ottengono viti a "piede franco", ovvero con radici proprie dotate di elevate caratteristiche qualitative con produzioni equilibrate nel tempo, minor vigore e frutti particolarmente ricchi di sostanze. Tuttavia questo tipo di viticoltura risulta fortemente esposta alla fillossera, un insetto parassita della famiglia dei Phylloxeridae che attacca voracemente sia le specie viticole europee (le radici), sia quelle americane (la parte superiore dei tralci).

Per queste ragioni le giovani viti sono costituite da una varietà di vite europea innestata su piede "portainnesto americano" o su ibridi euro-americani comunque resistenti alla fillossera.

Le tipologie di Innesto si possono distinguere in:

a. Innesti a Gemma (o scudetto), eseguiti mediante unione di una gemma su una pianta già sviluppata. Tra questi vanno annoverati:

- Innesto a T Diritto o a Rovescio, con scudetti prelevati da marze conservate fino all'inizio dell'estate;

- Innesto a Zufolo, eseguito nel periodo estivo, su germoglio giovane

- Innesto alla Maiorchina, tecnica più comune nelle regioni meridionali e nelle isole, è praticata sia in portainnesti giovani sia su piante adulte direttamente in vigneto.

- Innesto Legnoso-Erbaceo, eseguito con una marza ferma inserita a spacco su un germoglio vigoroso a primavera.

 

b. Innesti a Marza (legnosi, erbacei, semilegnosi), eseguiti unendo una marza (porzione di ramo portante una gemma) su un piede. I più comunemente usati sono:

- Innesto a Spacco Semplice, con marza legnosa, che si esegue in campo nel periodo invernale.

- Innesto a Doppio Spacco Inglese, tecnica generalmente adottata nell'Italia centro-nord che si esegue a tavolino nel periodo invernale, consiste nella preparazione di barbatelle in vivaio al fine di poter sviluppare piccole radici con varietà e portainnesto.

- Innesto a Omega, anch'esso a marza legnosa, che si esegue a macchina, provoca un taglio che ricorda la lettera greca ed è il più diffuso nei vivai.

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