Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 13.08.1969, G.U. 282 del 07.11.1969 - Approvato DOCG con D.M. 24.04.1996, G.U. 132 del 07.06.1996.
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal DG PQAI - PQAI 04 - Prot. Uscita N.0056959 del 07/08/2019.
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Brachetto d'Acqui (o Acqui) D.O.C.G.
La denominazione di origine controllata e garantita “Brachetto d’Acqui” o “Acqui” è riservata ai vini che rispondono ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Brachetto d’Acqui o Acqui
- Brachetto d’Acqui o Acqui Spumante
- Brachetto d’Acqui o Acqui Passito
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Brachetto d'Acqui
- Brachetto d'Acqui (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato / Amabile /Dolce
- => 97% Vitigno Brachetto
- =< 3% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino di media intensità e tendente al granato chiaro o rosato o rosè, odore caratteristico, molto delicato, talvolta fruttato o tendente allo speziato nella versione meno zuccherina e dal sapore delicato, caratteristico, da secco a dolce.
- Abbinamenti: Dessert.
- Brachetto d'Acqui Spumante (Vino Rosso Spumante)
- Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry / Demi-sec /Doux
- => 97% Vitigno Brachetto
- =< 3% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Spumante dalla spuma fine, persistente, colore rosso rubino di media intensità e tendente al granato chiaro o rosato o rosè, odore caratteristico, molto delicato, talvolta fruttato o tendente allo speziato nella versione meno zuccherina, dal sapore delicato, caratteristico, da extra-brut a dolce.
- Abbinamenti: Aperitivi, Pasticceria secca.
- Brachetto d'Acqui Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Dolce
- => 97% Vitigno Brachetto
- =< 3% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Piemonte
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino di media intensità e tendente al granato, odore aroma muschiato, molto delicato, caratteristico del vitigno brachetto, talvolta con sentore di legno e sapore dolce, aroma muschiato, molto delicato, caratteristico del vitigno brachetto, talvolta con sentore di legno.
- Abbinamenti: Dessert, Pasticceria secca e cremosa, Formaggi erborinati.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Brachetto d'Acqui
Sono le colline dolci e sinuose dell’Alto Monferrato la culla del Brachetto d’Acqui, un’area vocata e variegata dove il vitigno aromatico si esprime al meglio sin dall’antichità. All’interno della zona di produzione si trovano terreni di composizione argillosa nella zona di Nizza Monferrato mentre nell’acquese vi è presenza di sabbia e limo. Queste caratteristiche influiscono nettamente ed in modo rilevante sulle sfumature olfattive delle uve prodotte e dei vini derivanti.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Brachetto d'Acqui è localizzata in:
- provincia di Asti, il territorio dei comuni di Vesime, Cessole, Loazzolo, Bubbio, Monastero Bormida, Rocchetta Palafea, Montabone, Fontanile, Mombaruzzo, Maranzana, Quaranti, Castel Boglione, Castel Rocchero, Sessame, Castelletto Molina, Calamandrana, Cassinasco e Nizza Monferrato.
- provincia di Alessandria, il territorio dei comuni di Acqui Terme, Terzo, Bistagno, Alice Bel Colle, Strevi, Ricaldone, Cassine e Visone.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Brachetto d'Acqui
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Brachetto d'Acqui prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino non dovrà essere superiore al 70% per il Brachetto d'Acqui e per la tipologia Spumante, e al 45% per la tipologia Passito. Qualora questi parametri vengano superati fino al 5%, l'eccedenza non ha diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
- Relativamente al Brachetto d'Acqui Spumante, le pratiche di spumantizzazione possono effettuarsi con il metodo della fermentazione naturale in autoclave o in bottiglia e il processo di lavorazione per la presa di spuma non può avere una durata inferiore a mesi 1 compreso il periodo di affinamento in bottiglia.
- Le pratiche di produzione del Brachetto d'Acqui Passito prevedono l’appassimento delle uve sulla pianta e/o in ambienti atti a favorire le condizioni ottimali per la conservazione e l’appassimento.
4. Produttori di Vino Vino DOCG Brachetto d'Acqui
Con l’utilizzo della DOCG Brachetto d'Acqui i Produttori Vinicoli Piemontesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Brachetto d'Acqui
Dessert e macedonie, fragole con panna, pesche bagnate al Brachetto d'Acqui, crostate di frutta, dolci a pasta lievitata, pan di spagna, gelatine di frutta, dolci di pasta fritti.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Brachetto d'Acqui
Si narra che all’epoca dell’Impero Romano, Giulio Cesare prima e Marco Antonio poi, facessero precedere il loro arrivo in Egitto alla corte della bella Cleopatra da otri di “Vinum Acquense”, apprezzatissimo dalla Regina per risvegliare gli ardori dei suoi leggendari amanti. Il “Vinum Acquense” era dolce per natura, vivace ed inebriante, proveniva dall’attuale Alto Monferrato. E soprattutto, gli si attribuiva potere afrodisiaco.
Un filo diretto che si snoda attraverso storia, territorio e comuni caratteristiche, collega e porta il “Vinum Acquense! all’attuale Brachetto, suo diretto discendente. In età moderna, nel 1817, il naturalista Gallesio lo definisce “Vino Celebre” classificandolo vino da dessert che risultava alcolico e poco colorato, che invecchiando assumeva il sapore del Porto o del vino Xeres e riferisce che il Brachetto, dolce o spumante, era conosciuto e commercializzato con successo nei mercati dell’America Meridionale: da ciò si può dedurre che la produzione in quel periodo doveva essere di entità tutt’altro che trascurabile.
La prima definizione ufficiale è del 1922 a firma di Garino Canina, che ne fu il vero classificatore scientifico “ … Tra i vini di lusso il Brachetto appartiene alla categoria dei vini rossi dolci ed aromatici: è infatti un vino con profumo speciale, moderatamente alcolico e zuccherino, non molto colorito che per lo più si consuma spumeggiante o spumante …” Tra le varie notizie che il Canina dava, una delle più interessanti riguarda il fatto che il Brachetto fosse diffuso in particolare nel circondario di Acqui e di Nizza Monferrato, indicando, però, una produzione per il mercato di soli 500 hl.
L’avvento della filossera aveva, alla fine della prima guerra mondiale, devastato i vigneti. i vignaioli, al momento di reimpiantarli, avevano privilegiato altri vitigni che assecondavano maggiormente le tendenze del mercato, a discapito di questa varietà che richiedeva attenzione e cure particolari. Inizia così il suo secondo sonno. Da cui si risveglierà negli anni Cinquanta, dalle colline del sud Piemonte dove la produzione continuava in piccole nicchie di estimatori, un produttore rispettoso della tradizione ma lungimirante quale Arturo Bersano di Nizza Monferrato, mise a punto un Brachetto Spumante elaborato in autoclave con metodo Martinotti/Charmat. Da allora il Brachetto ha continuato il suo percorso di protagonista tra i grandi vini aromatici, tra i quali si distingue per le proprie particolarità e apprezzamento degli intenditori più raffinati.