Assovini
Azienda Vinicola
I vini di Masseria Duca d’Ascoli nascono dal sogno della famiglia Longo di riscoprire le antiche origini della propria regione. Per disegnare il futuro della sua terra e valorizzarne le radici millenarie il Sig. Marco Longo, titolare dell’azienda, è ritornato tra le mura della masseria degli avi con un progetto vitivinicolo ambizioso, prova dell’amore per la storia e per i frutti del proprio territorio.
Dalla terra e dalle vigne fino al momento di alzare il calice, un unico sentire che unisce l’animo di chi collabora a questo progetto: l’amore per la propria terra e la passione per i grandi vini.
La scelta della coltivazione biologica si sposa perfettamente con l’idea di ritorno alle origini, nel pieno rispetto dell’ambiente e del buon bere. Tutti i vini di Masseria Duca D’Ascoli sono 100% Nero di Troia da agricoltura biologica.
I vini di Masseria Duca D’Ascoli sono evocativi di una terra, la Daunia, che custodisce le sue tradizioni millenarie, ma che guarda speranzosa al futuro augurandosi di portare in giro per l’Italia e per il mondo l’eccellente vitigno autoctono Nero di Troia.
Marco Longo segue personalmente ogni fase della produzione del vino.
Masseria Duca d'Ascoli dispone di 25 ettari di terreno coltivati con il noto e decantato vitigno "Uva di Troia", suddivisi tra Contrada Mortellito in agro di Ascoli Satriano e Valle Scodella nel comune di Ordona. L'azienda prevede una prossima estensione della tenuta ad un totale di 60 ettari.
Tutte le vigne sono a conduzione del protocollo di Agricoltura Biologica quindi ogni intervento è effettuato senza l'utilizzo di sostanze chimiche.
I vigneti sono coltivati a sesti di impianto semifitti, tra 4000 e 5000 ceppi per ettaro, esclusivamente ad allevamento a spalliera a cordone speronato. La resa di questo vitigno è volutamente bassa per una gestione del suolo razionale al fine di ottenere un prodotto di qualità eccelsa.
La Zona di Produzione della "MASSERIA DUCA D'ASCOLI"
L'area geografica vocata alla produzione vinicola della Masseria Duca d'Ascoli ricade nel territorio della provincia di Foggia, in zone designate con le seguenti Denominazioni di Origine:
L'unico vitigno impiegato per la produzione dei "Vini Masseria Duca d'Ascoli" è il seguente:
Caratteristiche Pedoclimatiche
La zona di produzione corrisponde all’area occupata dagli antichi dauni, ossia la zona nord della Puglia sino al limite nord della provincia di Bari, caratterizzata da un suolo argilloso o argilloso/limoso di colore grigio scuro o nerastro profondi almeno 1 metro e poggianti direttamente su banchi di argilla marnosa o argilla azzurra. Sono pertanto ricchi di limo o argilla in parte rigonfiabili. Possiedono una discreta dotazione dei principali elementi nutritivi ed una elevata capacità idrica a cui fa riscontro una bassa velocità di infiltrazione; trattasi pertanto di terreni con media capacità produttiva.
Si alternano anche abbastanza diffusamente terreni sabbio-limosi, sabbio-argillosi e sabbio-silicei. Ma la tipologia più diffusa è quella derivata da calcari mesozoici e poggianti su di essi compatti e che costituiscono la quasi totalità del promontorio garganico e della provincia della BAT.
Da un punto di vista orografico, l'areale in oggetto, è ripartito tra una parvenza di montagna nel nord/ovest della Daunia al confine col Molise e nella presenza di una notevole estensione di pianura inasprita da una zona collinare formata dal compatto altopiano delle Murge.
L'area di nostra competenza è una regione a clima spiccatamente mediterraneo e cioè caldo-asciutto con inverni dolci, primavere corte, estati calde e lunghe, autunni miti e piovosi. L'areale si estende tra la cornice montuosa Dauna, la Murgia nord barese, il tavoliere e le pendici del Gargano, il mese più caldo è prevalentemente agosto rispetto a luglio, il più freddo è prevalentemente gennaio. Le zone più fredde sono quelle condizionate dal fattore altitudine ossia l'Appennino Dauno ed il Gargano; la “Puglia Piana” che si estende dal tavoliere sino alla piana di Barletta e Trinitapoli, registra forti estremi termici indotti dal contrasto dei diversi fattori sia climatici sia orografici.
Nella scelta delle aree di produzione vengono privilegiati i terreni con buona esposizione adatti ad una viticoltura di qualità.
Legame Storico-Culturale
La storia del territorio del nero di Troia segue pedissequamente l’evoluzione dei dauni. I primissimi abitanti stabili provengono dalle zone sub-costiere, ricacciati verso l'interno dalle continue invasioni dei popoli balcanici. Gli insediamenti in questo periodo sono prevalentemente in grotta; l'economia è di tipo agro-pastorale. Questo sistema senza interruzioni intorno all'VIII secolo A.C. in cui stanziano nel territorio i Dauni e i Peuceti, popolazione di provenienza illirica.
Benché la tradizione considerasse l'Ofanto come il naturale confine tra la Daunia e la Peucetia, i centri antichi situati a sud del fiume, tra Canosa e Barletta, rivendicano l'appartenenza alla Daunia.
Durante il MEDIOEVO la coltura della vite scomparve dalla daunia agricola. Nell'Era Moderna invece, in Capitanata nel 1850 due gloriose famiglie cerignolane i Pavoncelli e La Rochefocauld impiantarono circa 60 ettari a Nero di Troia allevandolo ad alberello basso; nel giro di pochi anni gli Ha coltivati a Nero di Troia, diventarono 2500.
Quello dell’uva di Troia è uno dei vitigni più antichi e caratteristici della Puglia centrosettentrionale, ma le sue origini sono incerte: sono tante le leggende che militano intorno. Riguardo al suo nome si sono fatte avanti tre ipotesi: la prima ha uno scenario “epico”, in quanto si considera l’Uva di Troia originaria proprio della storica città del’Asia minore di Troia descritta da Omero nei suoi racconti epici. Leggenda vuole che il vitigno sia arrivato in Italia meridionale, e precisamente lungo le coste pugliesi, tramite i colonizzatori greci più di duemila anni fa. Altra ipotesi, meno suggestiva, indica la cittadina albanese Cruja come origine dell’Uva di Troia; mentre più veritiera rimane la tesi che indica il vitigno, originario proprio del territorio limitrofo alla città pugliese di Troia.
Tra tutte, la teoria più affascinante rimane sicuramente quella legata alla leggenda dell’eroe greco Diomede: questi, terminata la guerra di Troia, navigò fino a risalire il fiume Ofanto portando con se tralci di vite della sua terra che piantati, dettero appunto origine all’Uva di Troia.
Del grande valore storico di queste piantagioni fanno fede le diverse citazioni che rimandano a Federico II di Svevia, il quale amava degustare il “corposo vino di Troia”, ed ai marchesi D'Avalos che, acquistata la città nel 1533, e notata l'assoluta qualità ed attitudine dei terreni circostanti, incrementarono notevolmente le coltivazioni di quest’uva. In realtà, in epoca federiciana, l’esteso territorio di produzione del vitigno era ricompreso sotto un unico regno: da ciò deriva il grande legame che unisce le varie aree, i loro innumerevoli scambi economici e culturali che giustificano appunto la diffusione della produzione su terreni che comprendono un’area molto più ampia della sola provincia di Foggia.
VINI DEGUSTATI DAL PANEL ASSOVINI SOMMELIER
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Visita in Cantina
Masseria Duca d'Ascoli accoglie durante tutto l'anno turisti e appassionati di vino, dove - su prenotazione - è possibile effettuare visite guidate nel vigneto e nella cantina per conoscere l'azienda vinicola e scoprire i suoi vini attraverso degustazioni e ricercati abbinamenti con le specialità della cucina tipica locale.
Turismo del Vino
Per ogni viaggiatore l'Italia da sempre è terra di sogni, di emozioni, un luogo dove la storia si fonde con il mito, la natura è straordinariamente generosa e la cultura è il frutto della fusione di grandi civiltà. Le Strade del vino sono percorsi pensati esattamente per offrire all'enoturista esperienze inimmaginabili: viaggi alla scoperta di testimonianze storiche uniche al mondo, di scorci naturalistici di rara bellezza, di passeggiate distensive nei borghi, di giacimenti enogastronomici da scoprire, di vigneti e cantine vinicole da visitare e, ancora, agriturismi d’eccellenza, resort ospitali, ristoranti tipici, attività di artigianato locale, piccole botteghe di prodotti tipici locali, moda, servizi e negozi vari.
La Masseria Duca d'Ascoli è posizionata lungo il percorso emozionale della Strada del Vino, il cui itinerario enoturistico racchiude la zona di produzione dei vini prodotti con la relativa Denominazione di Origine:
Video Presentazione della Cantina
Focus MASSERIA DUCA D'ASCOLI
- Anno di fondazione: 2008
- Ettari vitati: 25
- Bottiglie prodotte: 50.000
- Denominazione di Origine dei Vini prodotti:
- Vendita diretta: NO
- Vendita online: SI
- Visite in cantina: SI, su prenotazione.
- Degustazioni: SI, su prenotazione.
- Ristorante: SI, in convenzione.
- Pernottamento: SI, in convenzione.
- Lingue parlate: Italiano, Inglese, Francese, Cinese.
Contatti MASSERIA DUCA D'ASCOLI
Azienda: Masseria Duca d'Ascoli S.r.l.
Indirizzo: SS. 110 - Km. 13 - Contrada Cisterna Monte Pidocchio - 71025 Castelluccio dei Sauri (Foggia)
Telefono: +39 0881 962188 - 347 2952215
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lepre in salmì
Ricetta del territorio: Sicilia
Piatto di portata: Secondo
Pietanza a base di: Carne
Preparazione: Media difficoltà
Dosi per: 6 persone
INGREDIENTI
- 1 lepre, nettata
- 1 rametto di rosmarino
- 1 dl. olio di oliva
- 1 cipolla affettata
- 1 carota affettata
- 80 gr. di prosciutto tagliato a dadini
- 4 foglioline di salvia tritate
- 1 dl. vino bianco secco
- 3 cucchiai di aceto di vino
- 1 spicchio di aglio tritato
- Scorza grattugiata di 1 limone
- 2 bacche di ginepro pestate
- fette di pane abbrustolite
- Sale
PREPARAZIONE
- Dopo aver salato dentro e fuori la lepre, infilatela nello spiedo per scottarla leggermente, pennellando ogni tanto con il ramoscello di rosmarino intinto nell'olio
- Tolta dalla rosolatura, tagliatela a pezzi e metteteli in una padella
- Unite l'olio rimasto, il vino, l'aceto, l'aglio, la scorza del limone e le bacche di ginepro
- Incoperchiate e cuocere a fiamma leggera per circa 40 minuti
- A cottura ultimata disponete i pezzi di carne sopra i crostoni, umettateli con il fondo di cottura (passato al setaccio) e serviteli caldi
VINO CONSIGLIATO IN ABBINAMENTO
- ETNA ROSSO DOC BARRICATO 2010
- Vino Rosso Secco
- Annata: 2010
- 13% Vol.
- Scheda tecnica: Etna Rosso Barricato 2010 »
- Certificato di Qualità del vino del Vino: CQ 0058-15 »
- Produttore del Vino: Tenuta Monte Gorna »
- Denominazione di Origine del Vino: Etna DOC »
- Piatto tipico consigliato: Lepre in salmì »
di Sheila M. Donohue - inviata di Assovini.it (in basso la traduzione dell'intervista in italiano)
A Natural Woman in Winemaking
Wine is rich in storytelling. It’s what makes wine special.
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 04.08.1971, G.U. 221 del 02.09.1971
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche, introdotte dal Provvedimento Ministeriale prot. n. 0013866 del 28/02/2018
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Trentino D.O.C. - Sottozona Valle di Cembra
La sottozona “Valle di Cembra” o “Cembra” è riservata ai vini a denominazione di origine controllata “Trentino Superiore” delle tipologie:
- Müller Thurgau
- Pinot nero
- Riesling renano
- Schiava gentile
- Schiava
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Trentino - Sottozona Valle di Cembra
- Trentino Superiore Sottozona Valle di Cembra Müller Thurgau (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Müller Thurgau
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Trento.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore dal colore da giallo paglierino a giallo dorato, odore delicato, caratteristico, talvolta con sentori vegetali, dal sapore asciutto, fresco, fruttato, armonico.
- Trentino Superiore Sottozona Valle di Cembra Riesling Renano (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Riesling Renano
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Trento.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore dal colore da giallo paglierino a giallo dorato, odore delicato, caratteristico, dal sapore asciutto, fresco, sapido.
- Trentino Superiore Sottozona Valle di Cembra Pinot Nero (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pinot Nero
- => 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Trento.
- => 12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso granato, talvolta con riflessi aranciati, odore delicato, caratteristico, dal sapore secco, armonico, talvolta amarognolo.
- Trentino Superiore Sottozona Valle di Cembra Schiava Gentile (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Schiava Gentile
- => 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Trento.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato o Rosso Superiore dal colore da rosato a rosso rubino, odore caratteristico, fruttato, dal sapore secco, caratteristico, sapido.
- Trentino Superiore Sottozona Valle di Cembra Schiava (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Schiava (Schiava Gentile e/o Schiava Grigia e/o Schiava Grossa)
- => 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Trento.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato o Rosso Superiore dal colore da rosato a rosso rubino, odore caratteristico, fruttato, dal sapore secco, caratteristico, sapido.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Trentino Superiore - Sottozona Valle di Cembra
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Trentino si estende sui territori della Valle dell’Adige, Valle di Cembra, Vallagarina, Valle del Sarca, Valsugana e nelle Valli Giudicarie, adeguatamente ventilati, luminosi e favorevoli all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Trentino e Trentino Superiore è localizzata in:
- provincia di Trento e comprende il territorio dei comuni di Ala, Albiano, Aldeno, Altavalle, limitatamente ai comuni catastali di Faver, Grumes e Valda, Altopiano della Vigolana limitatamente ai comuni catastali di Bosentino e Vigolo Vattaro, Arco, Avio, Besenello, Bleggio superiore, Borgo Chiese limitatamente ai comuni catastali di Cimego I, Cimego II e Condino, Borgo Valsugana, Brentonico, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Calliano, Carzano, Castel Ivano, Castelnuovo, Cavedine, Cembra Lisignago, Cimone, Civezzano, Comano Terme, limitatamente al comune catastale di Bleggio Inferiore, Drena, Dro, Faedo, Fiavè, Garniga, Giovo, Isera, Ivano Fracena, Lavis, Ledro, Levico, Lona-Lases limitatamente ai comuni catastali di Lona e Lases, Madruzzo, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Nago-Torbole, Nave S. Rocco, Nogaredo, Nomi, Novaledo, Ospedaletto, Pergine, Pomarolo, Riva del Garda, Roncegno, Roverè della Luna, Rovereto, S. Lorenzo Dorsino limitatamente al comune catastale di Dorsino, S. Michele all’Adige, Scurelle, Segonzano, Spormaggiore, Sporminore, Stenico, Storo, Telve, Telve di sopra, Tenna, Tenno, Terragnolo, Ton, Trambileno, Trento, Valdaone, Vallarsa, Vallelaghi, Villa Lagarina, Volano e Zambana.
La Zona di Produzione del Vino DOC Trentino Superiore Sottozona Valle di Cembra è localizzata in:
- provincia di Trento e comprende il territorio dei comuni di Albiano, Altavalle limitatamente ai comuni catastali di Faver, Grumes e Valda, Cembra Lisignago, Giovo, Lona-Lases limitatamente ai comuni catastali di Lona e Lases.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Trentino Superiore - Sottozona Valle di Cembra
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Trentino prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Trentino non dovrà essere superiore al 70%, al 60% per la tipologia Moscato Rosa e al 30% per la tipologia Vin Santo; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Trentino Vino Santo devono essere sottoposte ad appassimento naturale sui graticci fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 16°.
- La denominazione di origine controllata Trentino con la specificazione della varietà di vitigno Moscato giallo e Moscato rosa può essere utilizzata per designare il vino liquoroso ottenuto da mosto di uve o da vino proveniente dalle uve della corrispondente varietà di vite.
- I vini DOC Trentino delle tipologie Bianco, Rosso, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling renano, Sauvignon, Cabernet, Cabernet franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot nero, Lagrein e Marzemino con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi per i vini rossi e 12 mesi per i vini bianchi.
- Nella designazione dei Vini DOC Trentino può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Trentino è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Trentino Superiore - Sottozona Valle di Cembra
Con l’utilizzo della DOC Trentino i Produttori Vinicoli Trentini sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Trentino Superiore - Sottozona Valle di Cembra
Antipasti di salame, würstel, pancetta affumicata, pasticcio di maccheroni e minestra d'orzo.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Trentino Superiore - Sottozona Valle di Cembra
Le più antiche testimonianze sulla coltivazione della vite nell’area in questione risalgono all’età del Bronzo antico (1800-1600 a.C.) e del ferro finale e sono rappresentate dai vinaccioli rinvenuti nell’insediamento palafitticolo di Ledro (TN). Una innumerevole serie di altri ritrovamenti ci conduce fino alla situla reto-etrusca (IV secolo a.C.) rinvenuta a Cembra (TN) sulla quale è incisa una fra le più estese iscrizioni di epoca etrusca inneggianti al consumo simposiale del vino.
Una ulteriore significativa testimonianza sulla produzione ed il commercio di vini della regione è rappresentata dalla stele funeraria risalente al II-III secolo d.C. dedicata al commerciante di vini trentino P. Tenatius Essimnus e rinvenuta a Passau (Germania).
Risalgono invece al periodo medioevale le prime regole vendemmiali; nel XII secolo furono emessi gli "Statuti di Trento", norme protezioniste della produzione locale mirate ad ostacolare l'introduzione di vini prodotti nelle zone limitrofe.
Nelle cronache del Concilio di Trento scritte dallo storico Michelangelo Mariani nel 1670 (Trento con il Sacro Concilio et altri notabili) viene inoltre riportata una precisa descrizione della produzione vinicola e della sua importanza sull’economia locale che l’autore così sintetizza: "tutto o quasi il territorio del Trentino (toltone alcune montagne e le valli che non hanno vigne) produce vini stimabili, sì li bianchi come li rossi, con effetto però costante, vino che venendo quasi tutto in pendici, fa credere veramente che: “Baccus amat Colles” e maturando per lo più a riverbero di suolo non men che di Sole, ha qualità di non offendere, chi non l’abusa a forza di quantità" ……………… insomma, per quanto veggo, questo è il paese del vino naturalmente, tanto che corre il detto: “grano per tre mesi e vino per tre anni”.
Una svolta decisiva alla viticoltura ed all’enologia trentina è stata impressa, nel 1874, con la costituzione dell’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige.
La coltivazione della vite ha rappresentato, e rappresenta tuttora, una importante (quando non unica) fonte di reddito per generazioni di famiglie contadine trentine.
Il Vino DOC Trentino ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 4 agosto 1971.