- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 24.10.1995, G.U. 271 del 20.11.1995
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n.113 del 16.05.2022
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vin Santo del Chianti Classico D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Vin Santo del Chianti Classico” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Vin Santo del Chianti Classico
- Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico
- Vin Santo del Chianti Classico (Vino Bianco Classico Vin Santo)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 60% Vitigni Trebbiano Toscano, Malvasia Bianca Lunga, Malvasia Bianca di Candia, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca bianca e rossa idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Classico Vin Santo dal Colore variabile dal giallo paglierino al dorato, all'ambrato intenso, fino al bruno; Odore etereo, intenso, caratteristico; Sapore armonico, vellutato, di buona struttura, da secco a dolce.
- Vin Santo del Chianti Classico Occhio di Pernice (Vino Rosato Classico Vin Santo)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 80% Vitigno Sangiovese
- =< 20% Vitigni a bacca bianca e rossa idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Classico Vin Santo dal Colore dall'oro rosa all'ambrato, fino al bruno; Odore etereo, intenso; Sapore morbido, vellutato e rotondo, da secco a dolce.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico si estende sulle colline toscane dell'Appennino centrale, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico è localizzata in:
- provincia di Firenze e comprende il territorio dei comuni di Greve in Chianti e, in parte, il territorio dei comuni di Barberino Val d'Elsa, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.
- provincia di Siena e comprende il territorio dei comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Radda in Chianti e, in parte, il territorio dei comuni di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Vin Santo del Chianti Classico non dovrà essere superiore al 35% al terzo anno d'invecchiamento del vino.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 27%. La vinificazione, la conservazione e l'invecchiamento del Vin Santo deve avvenire in recipienti di legno (caratelli) di capacita' non superiore ai 3 ettolitri per un periodo minimo di 24 mesi.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico
Con l’utilizzo della DOC Vin Santo del Chianti Classico i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico
Dolci a pasta non lievitata tipici toscani: i biscottini di Prato, i brigidini, il buccellato, il castagnaccio e i ricciarelli.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico
Il territorio sopra descritto è una terra di antiche tradizioni vinicole di cui esistono testimonianze etrusche e romane proprie legale al mondo del vino.
In epoca medievale il Chianti fu terra di continue battaglie fra le città di Firenze e Siena e in quel periodo, nacquero villaggi e badie, castelli e roccaforti, trasformati poi in parte in ville e residenze. Fu quindi alla fine del Medioevo che grandi spazi furono dedicati alla coltivazione della vite che acquistò progressivamente importanza economica e fama internazionale.
Il Vinsanto occupa un posto importante nell’enologia toscana e nella cultura agroalimentare fin dal Medioevo. Le origini del vinsanto toscano risalgono probabilmente al 1439, anno in cui durante un concilio cristiano tenutosi a Firenze tra vescovi cattolici e ortodossi, venne servito un vino passito (al tempo chiamato "vino pretto") che ricevette l'apprezzamento di tutti i commensali:
“Nell'inverno del 1439 si tenne a Firenze un importante Concilio per tentare l’unificazione della Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa. Durante il Concilio si tennero anche alcuni banchetti, e uno venne tenuto al termine dei lavori, in segno di raggiunta concordia. Alla fine del simposio fu servito un vino squisito, di produzione locale, fatto con uva bianca appassita. Un vino che, allora, veniva detto 'vin pretto'. Ma quando il grande e solenne Bessarione, luminare dei padri greci, lo ebbe portato alle labbra questo esclamò: << è vino di Xantos!>>, alludendo al vino della celebre isola greca. I partecipanti credettero invece ch’egli avesse trovato in quel vino tali virtù da proclamarlo 'santo'. E col nome di Vin Santo da allora rimase, e rimarrà ancora chissà per quanto tempo” (da La splendida storia di Firenze“ di Piero Bargellini).
Fin dalla seconda metà del Settecento la letteratura ci parla di Vinsanto con dovizia di particolari e con crescente intensità. Dal Settecento in poi si parla con specifico riferimento alla Toscana di Vinsanto (cfr Villifranchi Oenologia Toscana, 1773); nel 1774 si affermava che il procedimento per ottenere i “vini santi” era ormai noto a tutti in Toscana (F. Paoletti nell’Arte di fare il vino perfetto e durevole per poter servire all’estero commercio 1774).
Nel territorio del Chianti Classico , la produzione di Vin Santo del Chianti Classico è una vera e propria arte che richiede tempo e pazienza. Il primo passo è la raccolta delle uve più adatte come il Trebbiano toscano, la Malvasia del Chianti, il Canaiolo bianco, il Pinot bianco o grigio, il Sauvignon , lo Chardonnay, il Sangiovese.
Le forme di allevamento tradizionali sono rappresentate dal cordone speronato, e dal guyot presente anche nella tipica variante “archetto toscano”. Sono inoltre stabilite le rese di uva e vino ad ettaro (80 q.li uva pari a 28 ettolitri di vino). Non sono ammessi sistemi di allevamento a tendone, né di irrigazione.
Il vino d’annata può essere immesso al consumo non prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello della vendemmia. Il metodo di appassimento è naturale: i grappoli vengono selezionati ad uno ad uno e messi a riposo, appesi o stesi in luoghi dove c’è forte escursione termica; così facendo l’acqua presente nell’uva si disperde e dopo tre/quattro mesi si passa alla vinificazione.
Particolarmente legati all’esperienza dei viticoltori locali, che tradizionalmente producono questo vino, sono anche la durata della fermentazione, i procedimenti di travaso, i tempi e le modalità di invecchiamento. A tal proposito è infatti essenziale la conservazione obbligatoria in piccoli caratelli di legno.
Al fine di ottenere la massima vigilanza della filiera produttiva, è vietata la movimentazione del vino sfuso fuori dalla zona di produzione, salvo specifiche, geograficamente limitate e condizionate deroghe legislative. La gestione della denominazione è assegnata ed assicurata dal Consorzio Vino Chianti Classico fondato nel 1924, il primo in Italia, organismo che racchiude tutte le categorie produttive (viticoltori, vinificatori, imbottigliatori) e è rappresentativo del 90% della produzione medesima.
Il Vino DOC Vin Santo del Chianti Classico ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 24 ottobre 1995.