- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 18.10.2011, G.U. 256 del 03.11.2011
- Denominazione aggiornata - GU n.71 del 25.03.2024
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Terre di Pisa D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Terre di Pisa” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso, anche Riserva
- Rosato
- Sangiovese
- Vermentino
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Terre di Pisa
- Terre di Pisa Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigni Vermentino e Trebbiano Toscano, da soli o congiuntamente;
- =< 30% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,00% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, talvolta con riflessi verdognoli; odore fruttato, delicato, caratteristico; dal sapore secco, fresco.
- Terre di Pisa Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigni Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, da soli o congiuntamente;
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore da rosso rubino a granato, odore fine, caratteristico, dal sapore asciutto, armonico.
- Terre di Pisa Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigni Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Merlot e Syrah, da soli o congiuntamente;
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso intenso a granato, odore fruttato e talvolta speziato, intenso e caratteristico che si affina nel corso dell'invecchiamento, sapore asciutto, corposo, armonico.
- Terre di Pisa Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Sangiovese;
- =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,00% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso a volte con riflessi rubino; odore fruttato, caratteristico, dal sapore asciutto, fresco, piacevolmente acidulo, armonico.
- Terre di Pisa Sangiovese (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 95% Vitigno Sangiovese
- =< 5% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore fine, caratteristico, talvolta con note fruttate di ciliegia e viola, dal sapore asciutto, armonico, giustamente tannico.
- Terre di Pisa Vermentino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Vermentino;
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 11,00% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, a volte con riflessi verdognoli; odore fruttato, caratteristico; dal sapore secco, morbido, caratteristico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Terre di Pisa
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Terre di Pisa si estende sulle colline pisane, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Terre di Pisa è localizzata in:
- provincia di Pisa e comprende il territorio dei comuni di Fauglia, Crespina, Lari, Chianni, Capannoli, Palaia, Peccioli, Terricciola, Casciana Terme, Ponsacco, Pontedera, Montopoli V.A., Lajatico, San Miniato Orciano Pisano, Lorenzana e Santa Luce.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Terre di Pisa
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Terre di Pisa prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Terre di Pisa non dovrà essere superiore al 70%.
- Il vino DOC Terre di Pisa non possono essere immessi al consumo se non dopo un periodo di invecchiamento di almeno 18 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.
- I Vini DOC “Terre di Pisa” rosso non possono essere immessi al consumo se non dopo un periodo di invecchiamento di almeno 12 mesi a partire dal 1° novembre dell’anno di produzione delle uve.
- Il vino DOC “Terre di Pisa” rosso può aver diritto alla menzione “riserva” se sottoposto ad invecchiamento di almeno 2 anni.
- Il Vino DOC “Terre di Pisa” Vermentino, “Terre di Pisa” rosato e “Terre di Pisa” bianco non possono essere immessi al consumo prima del 1° gennaio dell’anno successivo a quello di produzione delle uve.
- Nella designazione dei Vini DOC Terre di Pisa può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Terre di Pisa è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Terre di Pisa
Con l’utilizzo della DOC Terre di Pisa i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Terre di Pisa
Antipasti a base di salumi e crostini, primi piatti saporiti, zuppe di legumi, carni rosse arrosto od alla griglia e formaggi stagionati.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Terre di Pisa
A seguito della creazione di un primo modello di mercato estero e non, nasce l'esigenza di far conoscere i propri prodotti nella terra d'origine. Si ricava così dagli Atti del Comizio Agrario di Pisa, tenutosi nel 1884, la decisione di nominare un rappresentate di ogni Comune della Provincia di Pisa assieme ai Comitati agrari locali, su esortazione del Prefetto di Pisa, al fine di organizzare nel 1885 la prima fiera di Vini e Oli pisani.
E' del 1891 l'Albo dei viticoltori e negozianti della Regione Toscana in cui troviamo: Cancellieri cav. Antonio ( Cecina), Cotanti Conte Giacinto ( Pisa), Cioni Cesare ( Lari), Corani Mario e Filippo ( Lusingano), D'acchiardi Antonio ( Pisa), Del Frate Francesco (Palaia), Feroci avv. Demetrio ( Usigliano di Lari), Marini Gioacchino ( Cecina), Mastioni- Brunicci conte Francesco ( Pisa), Norci Emilio ( Cavoli), Rocuh dottor Vittorio ( Terricciola), Salviati duca Scipione ( Vecchiano), Salviati principe Antonio ( Pisa), Toscanelli com. Giuseppe ( Pontedera). Ciò a dimostrare quanto già fosse sviluppata l'attività enologica in provincia di Pisa, a proposito della quale il dottor Sirio Martini, nel libro " I Pregiudizi nella coltivazione della vite in Toscana" del 1897, scrive: "(...) una delle cause principali dell'inferiorità dei nostri vini è quella di non saper troppo bene adattare il vitigno alle varie condizioni.
Anche il mercato ha le sue esigenze e deve sempre riconoscersi come il grande regolatore della produzione". Forse queste parole, alla luce della situazione attuale, e lontane da una contemporanea analisi di mercato possano farci riflettere sul significato del termine mercato,come appunto regolatore di produzione determinato oltre che dal incrocio della domanda e dell'offerta anche dalle continue varianti sociologiche che non possono trascurarsi per avere un aggiornato " polso " della situazione.
Spostando l'attenzione sui prezzi e le qualità del vino consigliate e prodotte all'epoca dobbiamo rifarci al periodico ( monitore pratico) "La Toscana vinicola e olearia" diretta dal Cav. Ranieri Pini, del agosto 1899, dove si scrive a proposito delle campagne toscane, specificatamente su Faglia: "Il prezzo del vino va sensibilmente elevandosi sia perché le buone qualità vanno ogni giorno restringendosi in poche cantine sia per la scarsa promessa del raccolto. I vini bassi si vendono dalle 18 alle 24 lire al quintale, quelli di prima qualità dalle 28 alle 35.
Bisogna che i Toscani pensino seriamente a proteggere i loro vini genuini perché i vini da pasto sul tipo toscano, si cominciano a fare a pezzi moderatissimi in ogni regione d'Italia". A seguire gli Atti della Riunione dei Viticoltori Toscani, tenutasi a Pistoia dal 20 al 23 settembre 1899.
Siamo nel 1923, quando Ottavio Ottavi in " Enologia teorico-pratica" parla dell'andamento commerciale facendone una sintesi: " La Toscana esporta i suoi vini in tutte le regioni italiane e all'estero. Le spedizioni avvengono specialmente dalle province di Siena, Firenze, Arezzo, Pisa e da parte di quella di Lucca per i vini rossi.
L'esportazione dei vini in bottiglia all'estero (Germania, Francia, Svizzera, Malta, Egitto, Montenegro, Turchia Europea, Argentina) ha avuto un aumento considerevole fino al principio della guerra mondiale". E' invece del triennio 1924-1926 la breve analisi del commercio vinicolo nei principali paesi importatori di vino italiano, tratta da la rivista mensile " Italia Agricola" del 1928. " Francia: la generalità dei vini che la Francia richiede appartiene alla categoria dei vini da taglio e da mezzo taglio.
Nel 1924 ha ritirato poco meno di 750 mila ettolitri di vino. Brasile: L'Italia guadagna terreno. Su " Italia Agricola", rivista mensile illustrata, il Dottor G. Tedeschini scrive : " La Toscana è la regione classica del vino da pasto. Essa è anche patria del simpatico fiasco.
Le caratteristiche di finezza del vino toscano vengono in buona parte dai vitigni fra i quali dominano il San Giovese, il Canaiolo e il Trebbiano". Andando avanti quasi di dieci anni per arrivare al 1935, si deve considerare la rivista. Il processo Agricolo" in cui troviamo che durante il II° Congresso Barmans, Maitres d'Hotel e Chefs di cucina per la conoscenza e la valorizzazione dei vini italiani, tenuto nel 1933, in Toscana si lamentò la mancanza di pubblicazioni rivolte a una migliore conoscenza dei vini italiani.
Fu così che la casa vinicola Barone Ricasoli si assunse l'onere di realizzare un'iniziativa di tal genere. Vennero pubblicati: "I vini e gli alberghi" di Arturo Marescalchi, " I caratteri di un vino genuino" di Giuseppe De Astis, "Dove si trovano i miglior vini italiani" di Giovanni Dal Masso.
Dunque un'iniziativa lodevole sia da un punto di vista informativo che pubblicitario. Si pensi alle difficoltà economiche dell'epoca e alla modernità di tale iniziativa.
Sempre nel 1935, nei vivai del Consorzio Provinciale per la viticoltura di Pisa, si attuano iniziative, come le definisce la stampa di allora "per cultura della vite in campo educativo, morale e commerciale, attraverso corsi per educare maestranze specializzate nelle pratiche vinicole, specialmente nell'innesto; studio dei vitigni americani che meglio si adattano ai vari terreni della Provincia per la ricostituzione viticola".
Il Vino DOC Terre di Pisa ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 18 ottobre 2011.