- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 11.08.1971, G.U. 246 del 29.09.1971
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Parrina D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Parrina” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosso Riserva
- Rosato
- Sangiovese
- Sangiovese Riserva
- Cabernet Sauvignon
- Merlot
- Bianco
- Vermentino
- Chardonnay
- Sauvignon
- Vin Santo
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Parrina
- Parrina Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigno Sangiovese
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione dell’Aleatico.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore delicato, gradevole e sapore asciutto, armonico, vellutato.
- Parrina Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigno Sangiovese
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione dell’Aleatico.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato, odore intenso, bouquet pieno e complesso e sapore asciutto, austero, notevole carattere.
- Parrina Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 70% Vitigno Sangiovese
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana, ad esclusione dell’Aleatico.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosato brillante, odore delicato con caratteristiche eleganti e sapore asciutto, rotondo, fresco, armonico.
- Parrina Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- >< 10-30% Vitigno Trebbiano Toscano
- >< 30-50% Vitigno Ansonica
- >< 20-40% Vitigno Vermentino
- =< 20% Vitigni Chardonnay e Sauvignon, da soli o congiuntamente;
- Possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana, ad esclusione del Moscato bianco.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino leggermente dorato, odore vinoso, fine, profumato, persistente e sapore secco ma vellutato con leggero retrogusto amarognolo.
- Parrina Vin Santo (Vino Bianco Vin Santo)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- >< 10-30% Vitigno Trebbiano Toscano
- >< 30-50% Vitigno Ansonica
- >< 20-40% Vitigno Vermentino
- =< 20% Vitigni Chardonnay e Sauvignon, da soli o congiuntamente;
- Possono concorrere alla produzione di detto vino altri vitigni a bacca bianca, idonei alla coltivazione nell’ambito della Regione Toscana, ad esclusione del Moscato bianco.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vin Santo dal colore giallo dorato fino all’ambrato intenso, odore etereo, intenso, caratteristico e sapore armonico, vellutato, rotondo.
- Parrina Sauvignon (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore intenso, elegante, caratteristico, talvolta aromatico e sapore secco, armonico ed elegante.
- Parrina Vermentino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, talvolta con riflessi verdognoli, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore asciutto, sapido, caratteristico.
- Parrina Chardonnay (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore intenso, elegante, caratteristico con sottofondo aromatico e sapore secco, armonico ed elegante.
- Parrina Sangiovese (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore delicato, gradevole e sapore asciutto, armonico, vellutato.
- Parrina Sangiovese Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sangiovese
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore delicato, gradevole e sapore asciutto, armonico, vellutato.
- Parrina Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivo, odore intenso con note talvolta speziate e sapore corposo, asciutto, giustamente tannico.
- Parrina Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivo talvolta con riflessi violacei, odore ampio, con sentore talvolta di piccoli frutti e sapore armonico, strutturato, con note speziate tipiche.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Parrina
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Parrina si estende sulle colline grossetane, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Parrina è localizzata in:
- provincia di Grosseto e comprende il territorio del comune di Orbetello.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Parrina
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Parrina prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Parrina non dovrà essere superiore al 70% e al 35%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Parrina Vin Santo devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 26,6%.
- I vini DOC Parrina Rosso e Sangiovese con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno e almeno 3 mesi di affinamento in bottiglia.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Parrina è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Parrina
Con l’utilizzo della DOC Parrina i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Parrina
Bistecca alla fiorentina, faraona al cartoccio, legumi e zuppe.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Parrina
La tradizione viticola di questo territorio la possiamo far risalire già al tempo degli Etruschi, i quali avevano appreso la tecnica della coltura della vite attraverso i loro contatti con le civiltà mediterranee dei fenici e dei greci pratiche che vennero successivamente imparate e diffuse dai romani. E ancora in epoca successiva alla Parrina parve continuarsi nel patrimonio personale la tradizione dei Lorena, l'opera di governo di bonificamento e trasformazione dell'assetto fondiario, in Maremma era rimasta, dell'età granducale, la cultura dell'innovazione agraria, sollecitata e diffusa da antiche istituzioni come la Società Agraria e il Comizio Agrario, ispirate dall'Accademia dei Georgofili.
Di epoca successiva è la coniazione del nome La Tenuta la Parrina che da il nome alla denominazione vanta una lunga tradizione nella produzione vitivinicola. Infatti si ritiene che il suo nome sia derivata dalla presenza spagnola del XVI-XVIII secolo. Infatti, dopo la cessione della Toscana ai Medici, gli spagnoli fondarono lo stato dei Presidi (1557-1815) comprendente Portolongone (Isola d’Elba), Porto Ercole, Santo Stefano, Ansedonia ed Orbetello, che ne era la capitale.
Vi sono numerose testimonianze di questa presenza nel territorio, nella lingua, nei monumenti e nei toponimi tra i quali può essere annoverato quello di “Parrina” che deriverebbe da “Parra” ovvero pergola di vite. Numerosi scritti attestano la vocazione vitivinicola di questa zona, tra i quali assume particolare rilievo la relazione del Dr. Alfonso Ademollo (1884) all’inchiesta parlamentare Iacini, sulla situazione vitivinicola della provincia di Grosseto. Inoltre, nella “monografia sulla vite e il vino nel territorio di Orbetello” l’enotecnico Luigi Vivarelli (1906) afferma: “la vite viene coltivata esclusivamente in coltura specializzata utilizzando come sostegni le canne, che sarebbe bene sostituire con i fili di ferro. Inoltre la potatura più comune è a cornetti a 5-6 occhi per vite, ma si potrebbe introdurre con vantaggio il Guyot”.
Il vino della zona della Parrina, ed in particolare quello bianco, era conosciuto ed apprezzato soprattutto nel luogo d’origine, nelle osterie e nelle locande della “frasca”, dove era consumato sfuso ed accompagnava con successo piatti a base di pesce tra i quali le anguille marinate ed affumicate, che venivano prodotte nella laguna di Orbetello.
Nel 1953 la fattoria della Parrina ricevette dall’Ente Autonomo Mostra Mercato Nazionale dei Vini Tipici e Pregiati di Siena un Diploma di Merito per il vino “Ansonica bianca del litorale di Orbetello”, era questo un tangibile segnale di apprezzamento che spinse una decina di aziende a richiedere il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata che venne concesso nel 1971. Da questo momento in poi i vini della denominazione Parrina iniziano ad essere commercializzati e conosciuti in vari paesi d’Europa.
Successivamente, a seguito degli studi condotti sulle caratteristiche produttive e qualitative dei vitigni utilizzati e dopo un’attenta scelta, vengono apportate ulteriori modifiche al disciplinare (D.P.R 11-7-1986 D.P.R 2-9-1993; D.M. 12-1-1994; D.M. 08-9-1997, rettifica G.U. n° 276 del 26- 11-1997), l’ultima della quale evidenzia in maniera piuttosto netta i nuovi orientamenti produttivi che si basano sull’utilizzo negli uvaggi del vitigno Chardonnay, mentre altri vitigni come il Sauvignon tra i bianchi, il Cabernet Sauvignon, il Cabernet franc e il Merlot tra i rossi, vengono ormai utilizzati negli uvaggi dei vini bianchi e rossi, in quanto ammessi alla coltura in provincia di Grosseto ormai da oltre un ventennio.
Con questa fase iniziano anche nuove strategie produttive basate sull’ampliamento dei vitigni utilizzati, l’aumento della densità di piantagione, la diminuzione della produzione unitaria e l’aggiornamento della tecnica enologica, che prevede l’utilizzo del legno per l’affinamento dei vini rossi (Scalabrelli, 2008a).
Il Vino DOC Parrina ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 11 agosto 1971.