- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 13.08.1969, G.U. 283 del 08.11.1969
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Montecarlo D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Montecarlo” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso
- Rosso Riserva
- Vermentino
- Sauvignon
- Syrah
- Cabernet Sauvignon
- Merlot
- Vin Santo
- Vin Santo Occhio di Pernice
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Montecarlo
- Montecarlo Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- >< 30-60% Vitigno Trebbiano Toscano
- >< 40-70% Vitigni Semillon, Pinot grigio, Pinot bianco, Vermentino, Sauvignon e Roussanne.
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore secco, delicato, armonioso.
- Montecarlo Vin Santo (Vino Bianco Vin Santo)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- >< 30-60% Vitigno Trebbiano Toscano
- >< 40-70% Vitigni Semillon, Pinot grigio, Pinot bianco, Vermentino, Sauvignon e Roussanne.
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vin Santo dal colore variabile dal giallo paglierino al dorato, all'ambrato intenso, odore etereo, intenso caratteristico e sapore armonioso, vellutato, con piu' pronunciata rotondita' per il tipo amabile.
- Montecarlo Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- >< 50-75% Vitigno Sangiovese
- >< 15-40% Vitigni Canaiolo nero, Merlot, Syrah: da soli o congiuntamente;
- >< 10-30% Vitigni Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera di Lecce e/o di Brindisi, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivace, odore vinoso intenso e sapore asciutto, sapido.
- Montecarlo Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- >< 50-75% Vitigno Sangiovese
- >< 15-40% Vitigni Canaiolo nero, Merlot, Syrah: da soli o congiuntamente;
- >< 10-30% Vitigni Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera di Lecce e/o di Brindisi, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato, odore vinoso intenso caratteristico e sapore asciutto, sapido vellutato.
- Montecarlo Vin Santo Occhio di Pernice (Vino Rosato Vin Santo)
- Versioni: Dolce
- >< 50-75% Vitigno Sangiovese
- >< 15-40% Vitigni Canaiolo nero, Merlot, Syrah: da soli o congiuntamente;
- >< 10-30% Vitigni Ciliegiolo, Colorino, Malvasia nera di Lecce e/o di Brindisi, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana, con esclusione dei vitigni aromatici: Moscato bianco,Traminer aromatico.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Vin Santo dal colore variabile dal rosa intenso al rosa pallido, odore caldo intenso e sapore dolce, morbido, vellutato e rotondo.
- Montecarlo Vermentino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Vermentino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore secco, delicato, armonioso.
- Montecarlo Sauvignon (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino piu' o meno intenso, odore delicato, caratteristico e sapore asciutto, delicato, armonioso.
- Montecarlo Syrah (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Syrah
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivace, odore vinoso intenso, caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.
- Montecarlo Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivace, odore vinoso intenso, caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.
- Montecarlo Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino vivace, odore vinoso intenso, caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Montecarlo
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Montecarlo si estende sulle colline situate a nord-ovest della Toscana, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Montecarlo è localizzata in:
- provincia di Lucca e comprende il territorio dei comuni di Montecarlo, Altopascio, Capannori e Porcari.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Montecarlo
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Montecarlo prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Montecarlo non dovrà essere superiore al 70% e al 35% per le tipologie di Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite di 75 e 55%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Montecarlo Vin Santo e Vin Santo Occhio di Pernice devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 26,6% ed essere immesso al consumo non prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello di vendemmia.
- Il vino DOC Montecarlo con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 6 di affinamento in bottiglia.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Montecarlo è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Montecarlo
Con l’utilizzo della DOC Montecarlo i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Montecarlo
Piatti a base di carni rosse, legumi e zuppe, formaggi tradizionali come la caciotta toscana, dolci e pasticceria secca.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Montecarlo
Le testimonianze dell'attività nel settore vinicolo relative al territorio di Montecarlo sono molto antiche: per la zona di S. Piero in Campo, in un documento dell'anno 846 d.C., si parla di rendite livellarie in natura, consistenti anche in "vino puro, di uva pigiata tre volte secondo le regole, e poi svinata".
Nei secoli successivi, soprattutto alla fine del Medioevo, la produzione di vino aumentò, grazie ai frequenti disboscamenti e alle bonifiche avvenuti nei dintorni del paese odierno, di alcuni dei quali è rimasta memoria nelle pergamene duecentesche dell'Abbazia di Pozzeveri, che parlano tra l'altro dei terreni più soleggiati del versante Sud-Est della collina di Montecarlo, noti col nome di Coste di Vivinaia, paese che precedette Montecarlo sullo spartiacque del colle.
La storia del borgo si intreccia indissolubilmente con quella del suo vino; un destino che si riscontra nel significato del suo antico nome Vivinaia, ossia passaggio della Via del Vino, che attraversava tutta la collina di Montecarlo. L'esistenza di questa Via, che ebbe notevole importanza fino al tardo medioevo, è significativa del fatto che la caratteristica preminente dì questo territorio erano le vigne, e notevole e pregiata la produzione del suo vino. In quel tempo, come per tutto l'Occidente, grande fu l'influenza che esercitarono gli ordini religiosi sulla produzione del vino; testimonianza ne fu il Monastero di Benedettini fondato nel 1200 a San Martino in Colle, che contribuì a conferire quelle caratteristiche che nell'età dei liberi Comuni vennero riconosciuto al vino di Montecarlo: "chiaro, vermiglio, puro e franco".
Nel 1371 compaiono i primi nomi dei tavernieri che sigillano barili di vino Trebbiano e carri di vino rosso da vendere al minuto, o meglio nelle taverne del paese, pagando in media otto soldi di gabella per mezzo quarto. La gabella era una sorta di dazio che veniva pagato a particolari ufficiali di Lucca al momento dell'ingresso all'interno delle mura, per alcune merci di maggior consumo.
Il vino di Montecarlo per tutto il XIV sec. veniva commercializzato ad Altopascio (che allora era un piccolo villaggio del Comune di Montecarlo) e mediante il lago di Bientina verso Pisa, naturalmente a Lucca e, sotto il dominio fiorentino, anche a Firenze. Si legge che sino al 1567 la comunità paesana offriva vari fiaschi di Trebbiano al Duca Cosimo I De Medici, alla cui corte "i grappoli d'uva di Montecarlo e il Trebbiano di quella comunità rallegrava i commensali".
L'opera appassionata del Prof. Federico Melis ha potuto dimostrare che proprio tra il 1400 e il 1500 il vino bianco di Montecarlo raggiungeva, nelle contrattazioni sul mercato di Firenze, prezzi superiori a qualsiasi altro vino. Ma i vini di Montecarlo raggiunsero anche un'altra importante corte della cristianità, quella dei Papi.
Nel 1408 il Papa Gregorio XII venne rapito dall'eccellente vino del luogo, assaggiandolo a pranzo durante una visita a Lucca, e da quel momento ordinò che le cucine pontificie se ne procurassero per imbandire le mense papali.
La consuetudine che il piccolo paese aveva di onorare i personaggi di casa Medici con il suo più prezioso prodotto, proseguì nel secolo seguente, quando ogni anno veniva ordinato per la festività del glorioso San Giovanni Battista venti fiaschi di trebbiano della "Comunità di Montecarlo" (6 giugno 1626).
Altro grande avvenimento fu la presenza dei vini di Montecarlo sulla tavola delle nozze reali del Principe Umberto di Savoia e Maria Josè, al Quirinale nel 1930. A quel tempo i vini della Fattoria Marchi Magnani e di altri produttori, Fattoria Pucci, Carrara, Pardocchi, De Dominicis, ottennero numerosi riconoscimenti in Italia e all'estero. Il vino allora era conosciuto da tutti come "Lo Chablis di Montecarlo".
Per migliorare ulteriormente i propri vini, un illuminato ed appassionato viticultore montecarlese, Giulio Magnani, a quel tempo proprietario della Fattoria Marchi Magnani (ora Mazzini), intorno al 1870, partì alla volta della Francia per studiare i vitigni e le tecniche di vinificazione dei nostri cugini d'Oltralpe che a quel tempo producevano già dei vini apprezzati anche fuori dei loro confini. Si recò quindi nella zona di Bordeaux e da quei luoghi portò a Montecarlo il Sauvignon, il Semillon, il Merlot, il Cabernet Franc ed il Cabernet Sauvignon. Ancora, riportò dalla zona del Rodano il Roussanne ed il Syrah e dalla Borgogna i Pinot bianco e grigio. Tornato a casa, sperimentò le percentuali giuste dei vitigni da aggiungere al Trebbiano al fine di produrre un vino più elegante, morbido e profumato. Proprio questi vitigni, compresi nel disciplinare del vino DOC di Montecarlo, hanno caratterizzato profondamente l'assoluta singolarità di questi vini, che vantano oltre un secolo di felicissimo ambientamento e armonico radicamento nel territorio di Montecarlo, Altopascio, Capannori e Porcari, i quattro paesi che formano il terroir dei vini di Montecarlo.
Si è realizzato così un armonico blend tra i vini autoctoni e i vitigni così detti migliorativi di origine francese, secondo le tendenze e gli orientamenti della più innovativa scienza viticola italiana e toscana.
Attualmente, in particolare modo negli ultimi 10/15 anni, c ‘è stato nella zona un rinnovamento viticolo e tecnologico che ha portato i vini delle aziende montecarlesi ad essere citate con ottimi punteggi sulle principali Guide Italiane ed Internazionali ed apprezzato nelle migliori enoteche e nei più rinomati ristoranti.
Il Vino DOC Montecarlo ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 13 agosto 1969.