- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 28.08.1997, G.U. 226 del 27.09.1997
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vin Santo del Chianti D.O.C. - Sottozona Rufina
La denominazione di origine controllata “Vin Santo del Chianti” e alle relative Sottozone, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Vin Santo del Chianti
- Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice
- Vin Santo del Chianti Occhio di Pernice Riserva
- Sottozone del Vin Santo del Chianti DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Vin Santo del Chianti - Sottozona Rufina
- Sottozona Rùfina (Vino Bianco Vin Santo)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 70% Vitigni Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca Lunga, da soli o congiuntamente
- =< 30% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 16% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vin Santo dal colore variabile dal giallo paglierino al dorato, all’ambrato, odore etereo, intenso, caratteristico e sapore armonico, vellutato, secco o con più pronunciata rotondità per i tipi abboccato, amabile, dolce.
- Sottozona Rùfina Occhio di Pernice (Vino Rosato Vin Santo)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 50% Vitigno Sangiovese
- =< 50% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Toscana.
- => 17% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Vin Santo dal colore variabile da rosa più o meno intenso a ambrato carico, odore caldo, intenso e sapore amabile o dolce, morbido, vellutato e rotondo.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti - Sottozona Rufina
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti si estende sulle colline dell'Appennino Toscano, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti è localizzata in:
- provincia di Arezzo e comprende il territorio dei comuni di Arezzo, Bucine, Capolona, Castelfranco di Sopra, Castiglion Fibocchi, Cavriglia, Civitella in Val di Chiana, Foiano della Chiana, Laterina, Loro Ciuffenna, Lucignano, Marciano della Chiana, Monte San Savino, Montevarchi, Pergine Valdarno, Pian di Sco, Subbiano, Terranuova Bracciolini.
- provincia di Firenze e comprende il territorio dei comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Val d'Elsa, Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Dicomano, Empoli, Fiesole, Figline Valdarno, Firenze, Gambassi Terme, Impruneta, Incisa Valdarno, Lastra a Signa, Londa, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli, Pelago, Pontassieve, Reggello, Rignano sull'Arno, Rufina, San Casciano in Val di Pesa, Scandicci, Signa, Tavarnelle Val di Pesa, Vinci.
- provincia di Pisa e comprende il territorio dei comuni di Capannoli, Casciana Terme, Chianni, Crespina, Fauglia, Laiatico, Lari, Lorenzana, Montopoli Valdarno, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, San Miniato, Santa Luce, Terricciola.
- provincia di Pistoia e comprende il territorio dei comuni di Lamporecchio, Larciano, Monsummano Terme, Montale, Pistoia, Quarrata, Serravalle Pistoiese.
- provincia di Prato e comprende il territorio dei comuni di Carmignano, Montemurlo e Poggio a Caiano.
- provincia di Siena e comprende il territorio dei comuni di Asciano, Casole d'Elsa, Castelnuovo Berardenga, Cetona, Chianciano, Chiusi, Colle Val d'Elsa, Montalcino, Montepulciano, Monteriggioni, Monteroni Val d'Arbia, Murlo, Pienza, Poggibonsi, Radicondoli, Rapolano Terme, San Casciano dei Bagni, San Gimignano, Sarteano, Siena, Sinalunga, Sovicille, Torrita di Siena, Trequanda.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti Sottozona Rùfina è localizzata in:
- provincia di Firenze e comprende il territorio dei comuni di Dicomano, Londa, Pelago, Pontassieve e Rùfina.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Vin Santo del Chianti - Sottozona Rufina
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Vin Santo del Chianti prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Vin Santo del Chianti non dovrà essere superiore al 35%.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Vin Santo del Chianti devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado zuccherino di almeno 27%.
- L’immissione al consumo della denominazione di origine controllata “Vin Santo del Chianti” non può avvenire prima del 1° novembre del terzo anno successivo a quello di produzione delle uve.
- L’immissione al consumo del «Vin Santo del Chianti» riserva non può avvenire prima del 1° novembre del quarto anno successivo a quello di produzione delle uve.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Vin Santo del Chianti è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Vin Santo del Chianti - Sottozona Rufina
Con l’utilizzo della DOC Vin Santo del Chianti i Produttori Vinicoli Toscani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Vin Santo del Chianti - Sottozona Rufina
Dolcini tipici toscani come biscottini di Prato, brigidini, buccellato, castagnaccio e ricciarelli.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Vin Santo del Chianti - Sottozona Rufina
E’ grazie alla combinazione dell’ambiente in cui sono realizzati i vigneti, con i fattori umani, che hanno inciso nelle scelte tecniche di realizzazione del vigneto e della sua quotidiana gestione agronomica, che si riesce ad avere una serie di prodotti, che pur nelle loro articolazioni e specificità, rappresentano dei vini di alta qualità.
Il grande sviluppo della viticoltura, nel territorio della denominazione di origine controllata Vin Santo del Chianti, si è avuto con l’avvento della famiglia dei Medici. Già nella seconda metà del 1400, Lorenzo dei Medici, nel Simposio e nella Canzone di Bacco, illustra un clima popolaresco, dove il vino è l’essenza di un teatro di arguzie e banalità, al limite del grottesco. Fu dunque, il vino per i Medici, già mercanti e banchieri, un bene ed un dono, fu alimento, merce e simbolo.
Stretto è il legame che lega la dinastia medicea con la scienza enologica o più semplicemente con il vino. Non a caso, rifacendo, nel Cinquecento, il duecentesco Palazzo Vecchio, in onore dei Medici, le colonne furono adornate di pampani, tralci ed uve, che ancora, si possono ammirare nel cortile del palazzo.
Il Vin Santo del Chianti, nelle sue varie tipologie, é uno dei vini ottenuti da uve fortemente appassite più noti. Apprezzato un po’ ovunque, ha alle sue spalle una storia molto lunga. In Toscana il Vin Santo appartiene alla memoria collettiva, ed evoca una civiltà Contadina ormai scomparsa, caratterizzata dalla figura del mezzadro e dalla famiglia colonica.
Il Vin Santo ha origine leggendarie. Le prime citazioni risalgono agli inizi del cristianesimo, forse a voler indicare un tipo di vino particolarmente adatto al rito della messa. Una leggenda senese racconta che nel 1348, anno in cui si diffuse la peste, un frate domenicano, distribuiva vino agli ammalati per portare loro un po’ di sollievo. Da ciò, la convinzione, che si trattasse di un vino miracoloso: e pertanto “santo”. Un’altra interpretazione riconduce la nascita del nome attribuito al Vin Santo al 1439, data del Concilio ecumenico, indetto a Firenze, da Papa Eugenio IV, per riunire la Chiesa d’ Oriente a quella d’Occidente, separatasi a causa del grande scisma.
In un convivio, organizzato dai Medici, in occasione del Concilio, fu servito un vino passito che, al cardinal Bessarione, vescovo di Nicea, fece esclamare: ma questo é “xantos”; per la somiglianza che questo aveva con il vino prodotto nell’isola di Xanto, trasformato dai presenti nell’aggettivo latino: “santus”.
Altri fanno risalire l’etimologia della parola al ciclo produttivo del Vin Santo legato ai periodi delle festività religiose più importanti del calendario liturgico Cristiano. Negli anni a noi più vicini, il Vin Santo del Chianti, ottenne il riconoscimento con approvazione del relativo disciplinare di produzione.
Da sottolineare come la denominazione di origine controllata Vin Santo del Chianti per effetto dei processi produttivi adottati, evidenzi l’interazione dei fattori umani con il prodotto finale. Basti pensare alle varie tipologie di Vin Santo del Chianti ove la tradizione di procedere ad un’accurata cernita delle uve, per poi essere sottoposte ad appassimento, fatto anche su stuoie di canne, dette cannicci, collocate nelle soffitte dei casali e delle fattorie, in locali ventilati, per concentrarne ed esaltarne i contenuti, ottenendone così, un mosto, da far fermentare in appositi contenitori di legno, caratelli.
I caratelli normalmente, nel passato, erano collocati nei sottotetti o nelle soffitte, dove grazie alle forti escursioni termiche stagionali, il prodotto era sottoposto, negli anni, a fermentazioni parziali e ripetute, fino ad ottenere un prodotto con caratteristiche organolettiche e chimiche peculiari. Questo dimostra e conferma come l’utilizzo di uve ottenute in particolari condizioni pedoclimatiche, a cui si abbinano procedimenti particolari di trasformazione, tramandati da generazioni, dia la possibilità di ottenere prodotti specifici nel rispetto delle tradizioni, molto apprezzati dal mercato.
Il Vino DOC Vin Santo del Chianti ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 28 agosto 1997.