Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 31.03.1972, G.U. 190 del 22.07.1972
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014.
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Velletri D.O.C.
La denominazione di origine controllata «Velletri» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso
- Superiore
- Riserva
- Spumante
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Velletri
- Velletri Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 30% Vitigni Trebbiano Toscano, Trebbiano Giallo e Trebbiano Verde;
- =< 70% Vitigni Malvacia Bianca di Candia e Malvasia Puntinata, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lazio.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco fresco ed equilibrato, con colore giallo paglierino più o meno intenso, odore gradevole, delicato, fruttato, sapore secco, amabile, dolce, di giusto corpo, armonico e vellutato.
- Velletri Bianco Superiore (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco /Amabile
- => 30% Vitigni Trebbiano Toscano, Trebbiano Giallo e Trebbiano Verde;
- =< 70% Vitigni Malvacia Bianca di Candia e Malvasia Puntinata, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lazio.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore fresco ed equilibrato, con colore giallo paglierino più o meno intenso, odore gradevole, delicato, fruttato, sapore secco, amabile, dolce, di giusto corpo, armonico e vellutato.
- Velletri Bianco Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Brut
- => 30% Vitigni Trebbiano Toscano, Trebbiano Giallo e Trebbiano Verde;
- =< 70% Vitigni Malvacia Bianca di Candia e Malvasia Puntinata, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lazio.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Spumante Bianco fresco ed equilibrato, con colore giallo paglierino intenso con perlage intenso, fitto, continuo, odore pulito elegante con note di lievito, di birra, frutta matura, sapore secco di buon corpo e persistenza.
- Velletri Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- >< 10-45% Vitigno Sangiovese
- >< 30-50% Vitigno Montepulciano
- => 10% Vitigno Cesanese di Affile
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lazio.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso di buona struttura e presenza di buone dotazioni polifenoliche e tanniche polimerizzate, che conferiscono al vino carattere di pienezza di corpo e assenza di ruvidezza. Il vino presenta un colore rosso rubino più o meno intenso, odore con sentori fruttati e floreali, sapore secco, vellutato, armonico, giustamente tannico.
- Velletri Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- >< 10-45% Vitigno Sangiovese
- >< 30-50% Vitigno Montepulciano
- => 10% Vitigno Cesanese di Affile
- =< 30% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lazio.
- => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato di buona struttura e presenza di buone dotazioni polifenoliche e tanniche polimerizzate, che conferiscono al vino carattere di pienezza di corpo e assenza di ruvidezza. Il vino presenta un colore rosso rubino più o meno intenso, odore con sentori fruttati e floreali, sapore secco, vellutato, armonico, giustamente tannico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Velletri
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Velletri si estende sul versante sud occidentale dei Colli albani, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Velletri è localizzata in:
- provincia di Roma e comprende il territorio dei comuni di Velletri e Lariano.
- provincia di Latina e comprende il territorio del comune di Cisterna di Latina.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Velletri
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Velletri prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Velletri Bianco non dovrà essere superiore al 70% e al 65% per le tipologie Rosso; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il Vino DOC Velletri Spumante deve essere ottenuto mediante rifermentazione in bottiglia con permanenza sui lieviti per almeno 6 mesi, che costituisce parte dell'intero processo di spumantizzazione che deve durare almeno 12 mesi.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Velletri è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad esclusione della tipologia Spumante.
- Il vino DOC Velletri Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
4. Produttori di Vino DOC Velletri
Con l’utilizzo della DOC Velletri i Produttori Vinicoli Laziali sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Velletri
Antipasti di pesce, agnellino al forno, spiedini di crostacei, formaggi freschi, carciofi alla romana e alla giudia.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Velletri
La millenaria storia vitivinicola riferita alla terra dell’antica “Velester”, dai Volsci all’epoca romana, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la generale e fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del “Velletri”. Ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere i rinomati vini “Velletri”.
In particolare la presenza della viticoltura nella zona del “Velletri” è attestata fin dall’epoca romana, in molti reperti dei georgici latini. Nel medioevo i contratti agrari ed i documenti di varia natura, conservati presso gli archivi monastici, confermano la diffusione di tale coltura.
Con la caduta dell'impero romano e la fine delle invasioni barbariche, la viticoltura in queste terre, nonostante i danni subiti, non perde la sua continuità con il passato e mantiene sempre un ruolo importante; come testimoniano i numerosi atti notarili, inerenti i terreni vitati, custoditi negli archivi monastici.
Gli Satuta civitatis velitrarum, confermati da una Breve di Papa Sisto IV del 17 maggio 1477 e riformati nel 1544, regolamentavano l’ordinamento della Comunità Veliterna su cui era basata la vita sociale, economica, religiosa, agricola e pastorale. Diversi Capitoli degli Statuti trattano della vite e del vino a testimonianza dell’importanza che anche allora rivestiva la vitivinicoltura. L
a viticoltura è sempre stata la principale risorsa di Velletri tanto che Il Theuli, nel Theatro historico di Velletri (1644), parlando dell’abbondanza della Città scrive “Del Vino, quanta sia l'abbondanza, non so sé potrò spiegarlo ; perche trà quello, ch'entra in Roma, e quello che si porta in più luoghi vicini, anzi nel Cicoli, e nella. Sabina, e quello che s'imbarca in Nettuno, giunge a 200. mila Barili, oltre quello, che si consuma nella Città. Due sorte de Vini si fanno in Velletri, Crudi, e Cotti. Li Vini crudi, per altro altro nome detti ritenuti, perche si ricuoprono con le proprie vinaccie, o rossi, e bianchi, sono buoni, saporiti,dolci, piccanti, garbi, razzenti, di color vivo, odorosi. Li Vini cotti sono dolci, gagliardi, coloriti, e potenti, che ben spesso passano per vini stranieri; & in Roma servono per dar vigore, e gagliardia a' vini deboli, e leggieri.”
In Alcuni cenni statistico-economici della città di Velletri (L. Corsetti, G. Filippi, 1851) si afferma che “I dazi sul vino rappresentano il 41% delle tasse totali incassate (media 1838-1847)”, “Il Vignato è esteso.. La coltura è ricercatissima, potrebbe servire per podere modello nel suo genere di coltura. È un giardino più che Vigna.”, ed ancora “In Velletri la classe dei possessori di Vigna è numerosissima; la vigna da abbondantissimi prodotti, su di questi vive la maggior parte dei cittadini.”
Nella Storia della città di Velletri (1851), il Bauco scrive “L’industria della massa del popolo veliterno è la coltivazione delle vigne e de’ campi. Da questo esteso e fertile territorio non ricavansi meno di quattordici mila botti di vino all’anno della misura di barili 16”, e riporta che il cardinale Pacca nel 1830 eliminò i dazi straordinari, specialmente quelli dello spaccio del vino “primo ramo di commercio di questa città”.
La continuità nel tempo della viticoltura velletrana emerge dalla Collezione di carte pubbliche: proclami editti, ragionamenti ed .. Volume 3 della Repubblica Romana (1798-1799) in cui si riporta la confisca al clero della Vigna posta in Contrada la Colonnella, della Vigna e suo Canneto in Contrada Rioli, della Vigna , e suo Canneto in Contrada Via di Napoli, delle Vigne in vocabolo Carbonara, Piazza di Mario, Paganico, Papazzano, che ancora oggi sono coltivate a vigneto.
Il Borgia, nell’opera citata riporta, luoghi di coltivazione della vigna ancora oggi interessati dalla coltura “antica possessione...tutta ridotta a bellissime vigne.. D’un'altra chiamata Pretorolius rimane il nome alquanto corrotto in quella parte di Vigne, che in Colle ora dicesi Petrone” e “tra le Corti e Papazzano.. il Capitolo della Catedrale ivi possiede molte vigne”.
Nella Rivista dei più importanti prodotti naturali e manifatturieri dello Stato Pontificio (1857) Gaetano Nigrisoli descrivendo i prodotti naturali della Legazione di Velletri scrive “Esiste la viticultura nel maggior grado di floridezza, non risparmiandosi dagli esperti agricoltori le più attive sollecitudini, che vengono ricambiate da un ubertoso raccolto di vini squisiti, che grandemente accrescono quelli degli ameni vigneti, onde lo smercio animato dei vini colla Dominante costituisce uno dei primari elementi delle territoriali risorse, che dividonsi per la maggior parte fra piccoli possidenti.
Negli Atti della Giunta per la Inchiesta Agraria e sulle condizioni della classe agricola (1883) è riportato “La coltivazione dominante nel territorio di Velletri e quello dei vignati, che danno il massimo prodotto”
La storia recente è caratterizzata da un’evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di nuovi vigneti, la nascita della Cantina sociale e di nuove aziende che, unite alla professionalità degli operatori, hanno contribuito ad accrescere il livello qualitativo e la rinomanza del “Velletri”.
Il Vino DOC Velletri ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 31 marzo 1972.