Varietà: 004 ALBANA - Data di ammissione al Registro: 22/03/1971 - Gazzetta ufficiale: G.U. 98 - 24/04/1971
Il vitigno Albana, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni: Emilia-Romagna, Liguria, Marche, Toscana e Umbria.
Secondo le testimonianze risultanti dagli scritti di Catone, Plinio il Vecchio, Plinio il Giovane e Varrone le origini di questo vitigno risalgono fin dal tempo dell'antica Roma. A confortare questa ipotesi, che vede l'origine del suo nome nel termine latino "albus", considerato toponimo di Colli Albani, si è ritenuto che sia quella la zona da cui i Romani presero l'uva per coltivarla nelle terre attorno al Rubicone.
Alcuni accostano il nome Albana ad Albuele, che riporterebbe all'Elbling, un vitigno un tempo molto diffuso nella Valle del Reno, che secondo diversi studiosi tedeschi sarebbe di origine italiana e diffuso in Germania dai Romani nel IV secolo.
La prima descrizione ufficiale di un vitigno coltivato in Romagna e denominato Albana la dobbiamo a Pier de' Crescenzi (1303), mentre dal 1600 in poi cominciano a comparire accanto al nome Albana alcune aggettivazioni o denominazioni specifiche che tendono a identificare diverse varietà del vitigno.
Seguendo le indicazioni del Tanara (1644), del Bollettino Ampelografico del 1879 e infine del Molon (1906) si possono annotare più di 30 termini associati al vitigno, alcuni dei quali assolutamente fuorvianti.
Attualmente sono 5 i tipi di Albana più diffusi che presentano tra loro differenze morfologiche talvolta anche molto evidenti: l'Albana della Bagarona, (a grappolo medio-grosso), l'Albana della Compadrona (a grappolo grande), l'Albana della Gaiana (a grappolo piccolo), l'Albana della Serra o della Forcella (a grappolo allungato) e l'Albana Gentile di Bertinoro (a grappolo grande), resa famosa dalle odi di Galla Placidia - figlia dell'imperatore Teodosio il Grande, il cui nome è legato al celebre Mausoleo di Ravella - che, secondo la leggenda, avrebbe detto: "non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro", decretando il nome del paese romagnolo.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, pentagonale, tri o pentalobata
- Grappolo: Spargolo, qualche volta compatto, ha una o due ali
- Acino: medio e sferoidale.
- Buccia: giallo-verde o dorata carico, pruinosa, sottile, consistente
- Denominazioni vinificate in Toscana
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Albana si producono 4 versioni di vino: Secco, Amabile, Dolce e Passito. Il Secco è un vino dal colore dorato, piuttosto alcolico e corposo, non particolarmente profumato, che solitamente si beve giovane perché sensibile all'ossidazione. Le versioni Amabile e Dolce ricalcano la fisionomia del prodotto secco, con una maggiore presenza di zuccheri residui.
- Il vino da uve appassite (in genere su graticci ma anche in pianta) è considerato con grande attenzione perchè di solito è quello più interessante per il gusto pieno, grasso, equilibrato e suadente e per gli accattivanti profumi di frutta candita e confettura.
- Di recente alcuni produttori, insistendo sulle caratteristiche di tannicità elevata che contraddistinguono le bucce di questa varietà a bacca bianca, hanno preso a vinificare l'Albana "in rosso", ovvero con macerazione del mosto con le bucce, ottenendo risultati decisamente interessanti.
Varietà: 008 ALBAROLA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Albarola a bacca bianca viene coltivato nelle regioni Liguria e Toscana.
Il vitigno Albarola è diffuso soprattutto in Liguria nella riviera ligure di ponente fino alla Toscana. Ha notevoli somiglianze con la Bianchetta genovese, e molti lo ritengono suo sinonimo. Rientra nella composizione del vino "Cinque Terre Sciacchetrà DOC" vera perla enologica, passito di rara eleganza ed armonia.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media o medio-grande, pentagonale, tri o pentalobata.
- Grappolo: medio-grande, un po'allungato, cilindrico o conico, semplice o con ali, compatto.
- Acino: medio, rotondo.
- Buccia: spessa, consistente, pruinosa, di colore blu-nero.
- Denominazioni vinificate in Toscana
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Vinificato in purezza l'uva dà vita a vini piuttosto comuni, poco profumati e aciduli che è bene consumare giovani perchè non adatti all'affinamento in bottiglia. Assieme a Vermentino e Bosco concorre alla nascita di uno dei passiti più rari e apprezzati in Italia. Il Cinque Terre Sciacchetrà DOC, vino dolce dai tratti aromatici finissimi, avvolgente e caldo.
Varietà: 009 ALEATICO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Aleatico, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana e Umbria.
Citato da Pier dè Crescenzi. (1303) e dal Trinci (1726), l'Aleatico è un vitigno di origine dubbia. Per alcuni si rifà a qualche forma linguistica riconducibile alla Grecia, altri invece ritengono che provenga da Alia, una località vicino a Palermo. Altri ancora lo fanno risalire all'Emiliano aliadga cioè ''uva luglianica''. E' coltivato soprattutto in quattro zone: in gran parte della Toscana, nell'isola d'Elba, (da pochi anni viene prodotto anche sull'isola di Capraia e nel Grossetano), in buona parte del Lazio (di pregio è quello prodotto nella zona del Lago di Bolsena), in alcune zone dell'Umbria (nei pressi del Lago di Corbara e nell'Orvietano) e in tutta la Puglia (anche se i vini più rinomati sono nel Salento e a Gioia del Colle).
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, pentagonale, orbicolare, tri o quinqelobata.
- Grappolo: medio, abbastanza spargolo, allungato, con un'ala.
- Acino: medio, irregolare
- Buccia: pruinosa, di colore blu-rossastro
- Denominazioni vinificate in Toscana
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Aleatico si ottiene un vino dal colore rosso rubino con sfumature violacee molto cupe. Il profumo è intenso, aromatico e fruttato, e con l'evoluzione tende ad esprimere note di confettura e cioccolato. Al gusto si percepiscono dolcezza e morbidezza gradevoli, buone sensazioni pseudocaloriche e leggera astringenza, con finale appena amarognolo.
Varietà: 010 ALICANTE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Alicante a bacca nera, viene coltivato nelle seguenti regioni: Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Marche, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria.
L'Alicante ha un nome che si presta a confondersi con il noto Grenache o Garnacha tinta, tra i cui sinonimi vi è appunto quello di Alicante. Questo vitigno con uva a polpa colorata fu ottenuto da Henry Bouschet nella metà del 1800 dall’incrocio tra Grenache e Petit Bouschet, varietà quest’ultima dal succo ricchissimo di antociani. La sua principale utilizzazione è il taglio con altre uve povere di colore, ma si è anche adottata talora la vinificazione in purezza.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media orbicolare, pentalobata, a volte trilobata
- Grappolo: medio, troncoconico, mediamente compatto o compatto, spesso alato
- Acino: medio, obovato
- Buccia: consistente, molto pruinosa e di colore blu-nero; polpa appena colorata, sciolta, di sapore neutro.
- Denominazioni vinificate in Toscana
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Il vitigno Alicante, che viene utilizzato sempre più spesso in purezza, dà un vino di colore rosso rubino intenso e dai profumi gradevolmente aromatici, decisamente fruttati, quali more e mirtilli, spesso accompagnati da note esotiche, dolci e speziate. Il gusto è pieno, morbido, corposo e tannico.