Assovini
Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M. 18.11.1995, G.U. 284 del 05.12.1995
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Spello I.G.T.
1. Tipologie e Uve del Vino IGT Spello
- Spello Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli; odore: vinoso, delicato, fruttato e sapore sapido, talvolta vivace, fresco, armonico.
- Spello Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, vivace, più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, delicato, gradevole, speziato (quando sottoposto ad invecchiamento) e sapore pieno, morbido, armonico, e piacevolmente amarognolo, fruttato, caratteristico, delicatamente erbaceo, piacevolmente tannico, con sentori di legno tostato (quando sottoposto ad invecchiamento).
- Spello Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa cerasuolo luminoso ed intenso, odore vinoso, fresco e vivace, con sentori floreali e delicati richiami fruttati, dal sapore armonico, fresco e fragrante, sapido e con retrogusto gradevolmente amarognolo.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Spello
L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Spello si estende sulle pendici del Monte Subasio, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino IGT Spello è localizzata in:
- provincia di Perugia e comprende il territorio del comune di Spello.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Spello
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Spello prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino IGT Spello, pronto per il consumo, non deve essere superiore al 80% per tutti i tipi di vino.
4. Produttori di Vino IGT Spello
Con l’utilizzo della IGT Spello i Produttori Vinicoli Umbri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Spello
Pietanze di carne sia suine che ovine in umido, carni rosse grigliate e brasate, selvaggina, pecorini stagionati piccanti.
6. Storia e Letteratura del Vino IGT Spello
Di fondamentale rilievo sono i fattori umani legati al territorio di produzione, che per consolidata tradizione, hanno contribuito ad ottenere il vino “Spello”.
La presenza della viticoltura nell’area delimitata risale all’epoca romana: dal punto di vista archivistico la vocazione alla vitivinicoltura è documentata dagli statuti comunali delle città di Spello, che contengono numerosi capitoli che stabilivano le zone da destinare a vigneto, le modalità per determinare l’epoca della vendemmia e regolavano il commercio del vino.
Un antico testo del lontano Maggio 1375 custodito presso l’ Archivio di Stato di Foligno documenta la vendita di un appezzamento di terra coltivata a vigna confinante con il Monastero di Rapecchiano che allora ricadeva in “comitatus Spelli”.
Nel corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino al riconoscimento della Indicazione Geografica Tipica avvenuta con Decreto del Ministero delle Risorse Agricole del 18 Novembre 1995 ed alla modifica del 13 Agosto 1997.
Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M. 18.11.1995, G.U. 284 del 05.12.1995
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Narni I.G.T.
1. Tipologie e Uve del Vino IGT Narni
- Narni Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile / Dolce
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore gradevole, caratteristico e sapore dall’asciutto al dolce, fresco, di gusto leggermente fruttato.
- Narni Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile / Dolce
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino, odore gradevole, caratteristico e sapore dall’asciutto al dolce, fresco, di gusto leggermente fruttato.
- Narni Bianco Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile / Dolce
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal colore giallo tendente all’ambra a seconda dell’invecchiamento, odore intenso, fruttato e sapore dall’asciutto al dolce, caratteristico, sapido.
- Narni Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile / Dolce
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, delicato, con profumo caratteristico e sapore dall’asciutto al dolce, sapido, di buon corpo.
- Narni Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
- Versioni: Secco /Abboccato
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, delicato, con profumo caratteristico e sapore da secco ad abboccato, sapido, di buon corpo.
- Narni Rosso Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile / Dolce
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal colore rosso più o meno carico tendente al granato, odore caratteristico ed intenso e sapore dall’asciutto al dolce, armonico e vellutato.
- Narni Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile / Dolce
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa più o meno intenso, odore vinoso delicato e sapore dall’asciutto al dolce, armonico, fresco.
- Narni Rosato Novello (Vino Rosato Novello)
- Versioni: Secco /Abboccato
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Novello dal colore rosa più o meno intenso, odore vinoso delicato e sapore da secco ad abboccato, armonico, fresco.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Narni
L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Narni si estende sulle colline situale nella parte sud dell'Umbria, a confine con il Lazio, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino IGT Narni è localizzata in:
- provincia di Terni e comprende il territorio dei comuni di Attigliano, Giove, Penna in Teverina, e in parte i territori dei comuni di Alviano Amelia Calvi dell’Umbria Guardea, Lugnano in Teverina, Montecastrilli, Narni, Otricoli, Sangemini e Terni.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Narni
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Narni prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino IGT Narni, pronto per il consumo, non deve essere superiore al 80% per tutti i tipi di vino tranne che per la tipologia passito, la cui resa non deve essere superiore al 45%.
4. Produttori di Vino IGT Narni
Con l’utilizzo della IGT Narni i Produttori Vinicoli Umbri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Narni
Pietanze di carne sia suine che ovine in umido, carni rosse grigliate e brasate, selvaggina, pecorini stagionati piccanti.
6. Storia e Letteratura del Vino IGT Narni
Questa Indicazione Geografica Tipica prende il nome dalla cittadina di Narni, borgo in provincia di Terni di origine antichissima. Fu insediamento preromano con il nome di Nequinum, quindi nel 300 a.C. divenne al centro degli interessi di Roma, che la fece assediare con il console Quinto Appuleio Pansa ottenendo tuttavia risultati infruttuosi vista la sua impervia posizione. Ci volle oltre un anno per compiere l'impresa, avvenuta nel 299 a.C. grazie al tradimento di due persone locali che permisero ai Romani l'ingresso tra le mura. Divenne così colonia romana col nome latino di Narnia. Non si hanno molte notizie relative a quel periodo, si pensa però che la città potesse aver avuto un ruolo di una certa importanza durante il corso della prima e della seconda Guerra Punica.
Lungo il fiume Nera, nei pressi della frazione di Stifone, dove anticamente si trovava il porto della città romana, è stato infatti recentemente individuato il sito archeologico di quello che appare come un cantiere navale romano. Dell'antica navigabilità del fiume Nera si hanno peraltro notizie su Strabone e Tacito. Noto il passo in cui il console Gneo Calpurnio Pisone, nel 19, decise di imbarcarsi a Narni con la moglie Plancina al fine di raggiungere Roma senza destare sospetti. Divenne Municipium nel 90 a.C.
Non si conosce con certezza quando la città di Narnia cambiò il suo nome in Narni, ma probabilmente questo avvenne gradualmente nel tempo a partire dal XIII secolo per poi divenire effettivo dopo la rivoluzione francese, anche se fino alla fine del XIX secolo si trovavano ancora nelle lapidi e negli scritti ufficiali iscrizioni con l'antico nome di Narnia.
I primi insediamenti nella zona si fanno risalire con buona probabilità ai tempi degli Etruschi, certa e documentata è invece la presenza della civiltà romana: di essa sono rimaste tracce dell’ antica Via Cassia, o Via Traiana Nova, di cui sono stati rinvenuti tratti di selciato e due colonne miliari. Il territorio di produzione si sovrappone con quello dell’ Orvieto, zona ricca di storia e cultura enologica millenaria che parte dagli etruschi e passa attraverso i secoli ai romani ed al Cristianesimo.
Testimonianze certe se ne hanno dai ritrovamenti di copiose quantità di ceramiche che testimoniano il consumo corrente della bevanda già a quell’ epoca. E’ noto infatti che gli etruschi – abitanti di quella zona – producessero e commercializzassero il rinomato vino dell’ area. La IGT Narni istituita con DM 18 Novembre 1995 per valorizzare una zona che ricade all’interno dell’allora DOC COLLI AMERINI, oggi AMELIA, basata su un vitigno in particolare, il CILIEGIOLO, l’unico che può essere menzionato in etichetta con la specifica del vitigno, tra quelli utilizzabili per produrre vini ad IGT NARNI.
L’origine del Ciliegiolo non è certa, in passato sembrava che fosse stato portato da alcuni pellegrini di ritorno dalla Spagna nella seconda metà dell’ottocento, altre fonti lo inquadrano nel CIRIEGIOLO DOLCE, dall’aroma fragrante di cui parla il Sederini nel seicento. Ricerche più recenti lo danno come uno dei progenitori del Sangiovese, quindi di sicura origine Italica.
Come indicato nel disciplinare per produrre vini a IGT Narni possono essere impiegati tutti i vitigni autorizzati e raccomandati nella lista varietale regionale, ma senza la specifica del vitigno in etichetta. Il Ciliegiolo storicamente coltivato nel territorio, veniva vinificato e commercializzato in purezza dalla CANTINA DEI COLLI AMERINI fin dalla sua fondazione (1975), prima come novello e poi come vino d’annata, successivamente seguita da altre aziende locali; venne quindi messo come elemento fondamentale di tale IGT, perché rinomato sia sul mercato locale oltre che in quello nazionale ed internazionale, e riconosciuto nella sua origine di produzione, NARNI.
Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M. 18.11.1995, G.U. 284 del 05.12.1995
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Cannara I.G.T.
1. Tipologie e Uve del Vino IGT Cannara
- Cannara Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, vivace, più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, delicato, gradevole, speziato (quando sottoposto ad invecchiamento) e sapore pieno, morbido, armonico, e piacevolmente amarognolo, fruttato, caratteristico, delicatamente erbaceo, piacevolmente tannico, con sentori di legno tostato (quando sottoposto ad invecchiamento).
- Cannara Rosso Passito (Vino Rosso Passito)
- Versioni: Dolce
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Passito dal colore rosso più o meno carico tendente al granato, odore vinoso, delicato, gradevole, speziato (quando sottoposto ad invecchiamento) e sapore dolce, pieno, morbido, armonico, fruttato, caratteristico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Cannara
L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Cannarasi estende sulle colline situale nella nella Valle Umbra Sud, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino IGT Cannara è localizzata in:
- provincia di Perugia e comprende il territorio dei comuni di Cannara, Bettona e Bevagna.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Cannara
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Cannara prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino IGT Cannara, pronto per il consumo, non deve essere superiore al 80% per tutti i tipi di vino tranne che per la tipologia passito, la cui resa non deve essere superiore al 45%.
4. Produttori di Vino IGT Cannara
Con l’utilizzo della IGT Cannara i Produttori Vinicoli Umbri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Cannara
Pietanze di carne sia suine che ovine in umido, carni rosse grigliate e brasate, selvaggina, pecorini stagionati piccanti.
6. Storia e Letteratura del Vino IGT Cannara
La presenza della viticoltura nell’area delimitata risale all’epoca romana: dal punto di vista archivistico la vocazione alla vitivinicoltura è documentata dagli statuti comunali delle città della denominazione, che contengono numerosi capitoli che stabilivano le zone da destinare a vigneto, le modalità per determinare l’epoca della vendemmia e regolavano il commercio del vino.
Nel corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino al riconoscimento della Indicazione Geografica Tipica avvenuta con Decreto del Ministero delle Risorse Agricole del 18 Novembre 1995 ed alla modifica del 13 Agosto 1997.
Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M. 18.11.1995, G.U. 284 del 05.12.1995
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Bettona I.G.T.
1. Tipologie e Uve del Vino IGT Bettona
- Bettona Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, odore vinoso, delicato, fruttato e sapore sapido, vivace, fresco, armonico.
- Bettona Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, odore vinoso, delicato, fruttato e sapore sapido, vivace, fresco, armonico.
- Bettona Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, vivace, più o meno intenso, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, delicato, gradevole, speziato quando sottoposto ad invecchiamento e sapore pieno, morbido, armonico, e piacevolmente amarognolo, fruttato, caratteristico, delicatamente erbaceo, piacevolmente tannico.
- Bettona Rosso Novello (Vino Rosso Novello)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino, vivace, più o meno intenso, odore vinoso, delicato, gradevole e sapore pieno, morbido, armonico, e piacevolmente amarognolo, fruttato, caratteristico, delicatamente erbaceo.
- Bettona Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella Regione Umbria
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa cerasuolo luminoso ed intenso, odore vinoso, fresco e vivace, con sentori floreali e delicati richiami fruttati e sapore armonico, fresco e fragrante, sapido e con retrogusto gradevolmente amarognolo.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Bettona
L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Bettona è ubicata alle pendici del Monte Martano tra i 200 e 500 mt. s.l.m. e incastonato nella fascia collinare est-ovest, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino IGT Bettona è localizzata in:
- provincia di Perugia e comprende il territorio del comune di Bettona.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Bettona
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Bettona prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino IGT Bettona, pronto per il consumo, non deve essere superiore al 80% per tutti i tipi di vino.
4. Produttori di Vino IGT Bettona
Con l’utilizzo della IGT Bettona i Produttori Vinicoli Umbri sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Bettona
Pietanze di carne sia suine che ovine in umido, carni rosse grigliate e brasate, selvaggina, pecorini stagionati piccanti.
6. Storia e Letteratura del Vino IGT Bettona
Vari documenti storici indicano che la viticoltura del territorio Bettonese sia consolidata da decenni in diverse aziende agrarie, alcune delle quali già nei primi anni del 900 avevano addirittura introdotto varietà di uve provenienti dalla regione Alsaziana quali il Merlot e il Cabernet-Sauvignon come miglioratori di vini ottenuti dal Sangiovese, Canaiolo e Ciliegiolo.
Negli ultimi 10 anni i produttori hanno sentito la necessità di valorizzare il connubio territorio–vite tenuto conto che le tre varietà tradizionali Sangiovese, Trebbiano e Grechetto, grazie alle condizioni edafiche del tutto particolari (l’esposizione al sole nel periodo estivo è di ben 15 ore), possono raggiungere livelli di maturazione che, oltre condizionare la concentrazione zuccherina delle uve, influenzano positivamente anche quella dei componenti minori e cioè le sostanze coloranti ed aromatiche conferendo ai vini corrispondenti vere e proprie specificità organolettiche.
E’ proprio su queste basi che sono stati elaborate delle schede tecniche mediante le quali i produttori possono seguire in campo gli “indici di maturazione” e procedere così in maniera omogenea all’inizio della vendemmia.
I sistemi di allevamento e le tecniche agronomiche di coltivazione sono stati aggiornate nel tempo, da una parte da trasformando gli impianti a guyot in cordone speronato corto, dall’altra, aumentando il numero di ceppi ad ettaro (fino a 5000).
La possibilità di incentivare la meccanizzazione ha comportato l’esecuzione tempestiva delle operazioni gestionali del vigneto ivi compresa una migliore e più efficace lotta anticrittogamica, consentendo di avviare alla vinificazione uve rispondenti al disciplinare e perfettamente indenni da marciumi vari.
In cantina sono state adottate tecnologie le cui variabili di processo, definite specificatamente per le tre tipologie di vini a I.G.T., da consentono di esaltare le caratteristiche analitiche chimiche e sensoriali nel pieno rispetto del disciplinare. In particolare preme far presente l’introduzione della “macerazione carbonica” e delle sue variabili di processo (temperatura e tempo) per la produzione del “Novello di Bettona”, e la definizione di due specifici “indici di maturazione fenolica” per la destinazione rispettivamente di un “Rosso di Bettona” di pronta beva e di un “Rosso di Bettona” ottenuto dopo lunga macerazione-fermentazione, maturazione di alcuni mesi in legno americano e successivo affinamento di altrettanti mesi in bottiglia.