- Partenza: Sant'Ambrogio di Valpolicella
- Arrivo: Negrar
In queste terre dove la storia si mescola alle leggende, agli inizi del XVIII secolo Scipione Maffei, celebre storico, scoprì due lapidi dalle quali dedusse che gli abitanti dell'attuale Valpolicella si chiamavano Arusnati, popolazione di origine etrusca conquistata dai Romani. Già in età romana la valle era nota per l'estrazione e la lavorazione dei calcari veronesi, attività che sono continuate nei secoli e che hanno reso questa località un importante centro industriale.
La scoperta della Valpolicella ha inizio dal borgo di San Giorgio, dominato dall'antica Pieve romanica sorta presumibilmente sulle rovine di un preesistente tempio pagano eretto dagli Arusnati. Una testimonianza di tali origini è la base su cui poggia la colonna della navata: un'ara sacrificale con dedica al sole e alla luna. Contiguo alla Pieve sorge intatto il suggestivo chiostro medioevale, un parco archeologico, dove affiorano i resti di un insediamento del IV secolo a.C. e un museo che conserva numerosi reperti preistorici ed una interessante sezione etnografica.
Da Fumane, ai piedi dei Lessini entriamo nel Parco Naturale della Lessinia, con una sosta possiamo visitare i "castellieri" (villaggi d'altura fortificati) e la Grotta di Fumane dove è stata attestata la presenza antropica a partire dall'uomo di Neandertal (intorno a 100.000 anni fa) e dai primi gruppi di Homo Sapiens Sapiens (intorno ai 35.000 anni fa); ma l'elemento più importante resta una pietra dipinta con ocra rossa"Lo Sciamano", considerato il più antico reperto di pittura di tutta Europa datato 35.000 anni fa.
Nei pressi della località Molina, visitiamo il Parco delle Cascate. Immersi nel verde incontriamo cascate, laghetti, grotte e rocce a picco, gli amanti della natura potranno approfondire le conoscenze visitando il locale Museo Botanico.
Nel Comune di Marano, le leggende locali riportano la presenza delle popolazioni cimbre, vi consigliamo di visitare due antiche chiese molto suggestive: quella di Santa Maria Valverde o Minerbe, presso la frazione di San Rocco e quella di Pozzo di Valgatara.
Racchiuso tra le verdi colline coltivate a vite e ciliegio e costeggiato da un ampio torrente chiamato Progno, incontriamo il paese di Negrar che si estende nella parte più orientale della Valpolicella unendosi a nord con i Monti Lessini. Qui visitiamo il Giardino Poiega, opera dell'architetto Luigi Trezza, risale al 1783 e rappresenta uno dei più tipici esempi di giardino all'italiana.
A San Pietro in Cariano continua la scoperta delle bellezze architettoniche, nel cuore della Valpolicella visitiamo Villa La Serenella, progettata e realizzata da Andrea Palladio.
Ultima tappa del nostro tour è la visita alla Pieve di San Floriano, considerata la più significativa testimonianza del periodo romanico in Valpolicella. Adiacente la pieve dalla bellissima facciata in tufo a conci regolari, sul lato nord spicca un poderoso campanile a base quadrata dalla struttura composita: nella parte inferiore è in pietra, mentre in quella superiore è costruito a strati alternati di conci di tufo e di cotto che gli conferiscono una colorazione policroma. Uno dei luoghi di maggiore interesse storico infine è il colle di Castelrotto, dove fu edificato quello che la tradizione indica come il Castello del Re Longobardo Rotari: in realtà il colle reca tracce di stanziamenti assai più antichi e venne fortificato sicuramente in epoca romana.