- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 09.02.1983, G.U. 264 del 29.09.1983
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Alezio D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Alezio” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosato
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Alezio
- Alezio Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Negro Amaro
- =< 20% Vitigni Malvasia Nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano, da soli o congiuntamente.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, con leggeri riflessi arancioni se invecchiato, odore vinoso se giovane, etereo e ricco di bouquet se invecchiato, dal sapore asciutto, caldo, con gradevole retrogusto amarognolo, giustamente tannico e sapido.
- Alezio Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Negro Amaro
- =< 20% Vitigni Malvasia Nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano, da soli o congiuntamente.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa corallo intenso, odore vinoso, persistente, dal sapore asciutto, armonico, vellutato con leggero retrogusto amarognolo.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Alezio
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Alezio si estende sulle colline leccesi della Penisola Salentina, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Alezio è localizzata in:
- provincia di Lecce e comprende il territorio dei comuni di Alezio, Sannicola e, in parte, il territorio dei comuni di Gallipoli e Tuglie.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Alezio
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Alezio prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Alezio non dovrà essere superiore al 70% per la tipologia di Vino Rosso e al 35% per la tipologia di Vino Rosato.
- L'elaborazione del Vino DOC Alezio Rosato prevede la sgrondatura delle uve pigiate dopo un breve periodo di macerazione.
- Il vino DOC Alezio con la menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
4. Produttori di Vino DOC Alezio
Con l’utilizzo della DOC Alezio i Produttori Vinicoli Pugliesi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Alezio
Braciole alla barese, pollo arrosto, agnello al forno.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Alezio
La coltivazione della vite in zona di produzione che comprende tutto il territorio amministrativo dei comuni di Alezio e Sannicola ed in parte quello dei comuni di Gallipoli e Tuglie, tutti in provincia di Lecce ha origini antichissime. L’area si era affermata toponomasticamente già da centinaia di anni, nel periodo successivo al tracollo della potenza bizantina e all’avvento dei Normanni, come circoscrizione del Regno di Sicilia. La promulgazione delle province nel 1231 ad opera dell’imperatore svevo raccolte nel “Liber Augustalis” sono durate sino alla costituzione del Regno D’Italia nel 1860.
Dalle testimonianze umane che risalgono al paleolitico, agli Iapigi o Messapi l’impianto urbano è caratterizzato da mura a protezione di centri abitati. La dominazione greca sviluppò attività politica e culturale e l’espansione longobarda sono state sicuramente i catalizzatori della attività agricola.
La seconda metà del XIII secolo è caratterizzata dalla dominazione Angioina con l’entrata a far parte del Regno di Napoli. Nei diversi passaggi successivi di dominazione le terre, sempre coltivate sia per il sostentamento che per la possibilità di pagamento delle tasse imposte, vedono il loro sfruttamento in maniera diversa con la possibilità di animare il commercio e l’economia generale della provincia.
Il settecento vede concretizzarsi in maniera continuativa le esportazioni di Olio e Vino in partenza da Gallipoli. Tra il 1600 e 1700 dai porti di Otranto Gallipoli e Brindisi partivano per i mercati di Londra Berlino S. Pietroburgo e Barcellona “2 milioni di salme di vino e 1 milione e mezzo di cantare di olio”.
L’intero territorio provinciale è disseminato di testimonianze e reperti di quell’epoca che documentano la presenza della vite e l’eccellente qualità dei vini ottenuti.
Nella metà dell’ottocento sorsero moderni impianti per la pigiatura delle uve e la vinificazione in prossimità della ferrovia per agevolare gli scambi commerciali. Come riferito dal Falcone (2010), importanti fonti documentali si ritrovano nell’archivio storico della Direzione Generale dell’Agricoltura riguardanti gli inizi del secolo, in particolare su documentazione relativa alle cantine Sociali di Alezio, Gallipoli e Manduria, per una relazione tecnica della Regia Prefettura di Terra D’Otranto, sulla condizione della viticoltura indirizzata all’On. Ministro.
In questo periodo e per le particolari condizioni si richiedeva un incremento della coltivazione della vite e ciò si imponeva a causa della forte richiesta di vini da taglio da parte delle regioni settentrionali costrette a rimediare alla crisi produttiva anche francese causata dalla fillossera. Aglianico, Aleatico, Fiano, Verdeca, Greco, Primitivo, Negroamaro sono i vitigni più rinomati della zona ma bisogna ricordare anche una notevole quantità di altri vitigni a bacca bianca e nera, coltivati da sempre in tutta l’area molto spesso conosciuti solo con nomi locali, che hanno sostenuto per tanto tempo un ruolo importante nella viticoltura locale.
Le prime notizie dettagliate e ordinate secondo un criterio scientifico sulla produzione dei vini prodotti a Alezio da queste varietà coltivate risalgono alla “Statistica del Regno di Napoli” disposta da Gioacchino Murat nel 1811.
Possiamo affermare, quindi, che Alezio è tra le antiche zone d’Italia a vocazione viticola; ed insieme alle altre aree della Puglia nel 1930 diventava la seconda regione produttrice di vino in Italia.
Il Vino DOC Alezio ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 9 febbraio 1983.