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SOAVE SUPERIORE DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 29.10.2001, G.U. 265 del 14.11.2001 

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche di cui al Decreto Ministeriale 24.10.2019


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Soave Superiore D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita “Soave Superiore” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Soave Superiore
  2. Soave Superiore Classico
  3. Soave Superiore Riserva

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Soave Superiore

  • Soave Superiore (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Garganega
  • =< 30% Vitigni Trebbiano di Soave e Chardonnay (una quota pari al 5% massimo può essere sostituita da altri Vitigni a bacca bianca coltivati nella provincia di Verona).
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, a volte intenso con possibili riflessi verdi e oro, odore ampio, caratteristico  floreale e sapore pieno e delicatamente amarognolo (nei prodotti maturati in legno il sapore può essere più intenso e persistente, anche con note di vaniglia).

  • Soave Superiore Classico (Vino Bianco Classico)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Garganega
  • =< 30% Vitigni Trebbiano di Soave e Chardonnay (una quota pari al 5% massimo può essere sostituita da altri Vitigni a bacca bianca coltivati nella provincia di Verona).
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Classico dal colore giallo paglierino, a volte intenso con possibili riflessi verdi e oro, odore ampio, caratteristico  floreale e sapore pieno e delicatamente amarognolo (nei prodotti maturati in legno il sapore può essere più intenso e persistente, anche con note di vaniglia).

  • Soave Superiore Riserva (Vino Bianco Superiore Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 70% Vitigno Garganega
  • =< 30% Vitigni Trebbiano di Soave e Chardonnay (una quota pari al 5% massimo può essere sostituita da altri Vitigni a bacca bianca coltivati nella provincia di Verona).
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Superiore Invecchiato dal colore giallo paglierino intenso, con possibili riflessi verde e oro, odore ampio, profondo anche con note di vaniglia e sapore rotondo, intenso, avvolgente con una vena amarognola nel finale (nei prodotti maturati in legno può presentare anche note di vaniglia).

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Soave Superiore

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Soave Superiore si estende sulle colline veronesi a sud-ovesti del Veneto, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Soave Superiore è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Caldiero, Illasi e Lavagno.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Soave Superiore Classico è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave e Monteforte d'Alpone.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Soave Superiore

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Soave Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Soave Superiore non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Il vino DOCG Soave Superiore Soave Superiore Classico devono essere sottoposti ad invecchiamento per circa 6 mesi e, comunque, immessi sul mercato non prima del 1° aprile dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOCG Soave Superiore Classico con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 12 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° novembre dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOCG Soave Superiore Classico con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per circa 12 mesi e, comunque, immesso sul mercato non prima del 1° novembre dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Nella designazione dei Vini DOCG Soave Superiore può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Soave Superiore è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOCG Soave Superiore

Con l’utilizzo della DOCG Soave Superiore i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Soave Superiore

Antipasti magri, minestre e piatti a base di uova e di pesce, pesci bolliti accompagnati da salse delicate, risotti di verdure e anche carni bianche.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Soave Superiore

Il territorio di Soave era già in epoca romana un “pagus” cioè un distretto campagnolo vitivinicolo circoscritto, noto per la sua buona posizione e per l’intensità delle coltivazioni. Dalle uve si ottenevano anche peculiari vini “acinatici”, risultato di un tradizionale metodo di appassimento delle uve, come citato al tempo del re goto Teodorico in alcune epistole (A.D. 503), che raccomandava ai produttori veronesi di ricercare per la mensa reale questi vini “soavissimi e corposi”, e di non dimenticare quello ottenuto dalle uve bianche che “riluce come lattea bevanda, di chiara purità… di gioviale candidezza e di soavità incredibile”.

Nel 680 d.C. testimonianze indicano l’uso della pergola veronese, forma tradizionale di allevamento della vite in questa zona, utilizzata ancora oggi.

Un’importante testimonianza della cultura vitivinicola di questi luoghi nel Medioevo appare su una lapide muraria del Palazzo di Giustizia di Soave, datata 1375. La crescita della produzione e della rinomanza dei vini Soave ha portato nel 1924 ad un primo provvedimento di tutela per la difesa di vini tipici, seguito dalla nascita del Consorzio per la difesa del Vino Tipico Soave. Studi approfonditi finalizzati a delineare le caratteristiche specifiche dei vini e a delimitare la zona di produzione, furono il presupposto per richiedere ed ottenere dal Ministero italiano, nell’ottobre del 1931, il riconoscimento della prima zona delimitata per la produzione del “Vino Tipico Soave”.

L’atto ufficiale di riconoscimento è il Regio Decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n.289 del 16/12/1931, sulla base del quale nel 1968 è stata delimitata la zona storica della DOC Soave Classico (DPR 21 agosto 1968, modificato nel 2002 con il D.M. 6 settembre 2002).

Attualmente il comprensorio del Soave esprime un considerevole numero di eccellenze enologiche che vengono ogni anno premiate dalle principali guide internazioni del settore. Notevoli e costanti i riconoscimenti ottenuti anche nei principali concorsi enologici in tutto il mondo.

Il Vino DOCG Soave Superiore ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 29 ottobre 2001


RECIOTO DI SOAVE DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 07.05.1998, G.U. 110 del 14.05.1998

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 24.10.2019


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Recioto di Soave D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita «Recioto di Soave» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Recioto di Soave
  2. Recioto di Soave Classico
  3. Recioto di Soave Spumante

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Recioto di Soave

 

  • Recioto di Soave (Vino Bianco)
  • Versioni: Dolce
  • => 70% Vitigno Garganega
  • =< 30% Vitigno Trebbiano di Soave (una quota pari al 5% massimo può essere sostituita da altri Vitigni a bacca bianca coltivati nella provincia di Verona).
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo dorato, odore intenso e fruttato anche con sfumature di vaniglia e sapore dolce, vellutato rotondo, eventualmente con sfumature di vaniglia, anche vivace come da tradizione.

  • Recioto di Soave Classico (Vino Bianco Classico)
  • Versioni: Dolce
  • => 70% Vitigno Garganega
  • =< 30% Vitigno Trebbiano di Soave (una quota pari al 5% massimo può essere sostituita da altri Vitigni a bacca bianca coltivati nella provincia di Verona).
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Classico dal colore giallo dorato, odore intenso e fruttato anche con sfumature di vaniglia e sapore dolce, vellutato rotondo, eventualmente con sfumature di vaniglia, anche vivace come da tradizione.

  • Recioto di Soave Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-dry /Dry /Doux
  • => 70% Vitigno Garganega
  • =< 30% Vitigno Trebbiano di Soave (una quota pari al 5% massimo può essere sostituita da altri Vitigni a bacca bianca coltivati nella provincia di Verona).
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo dorato, più o meno intenso, odore gradevole, intenso e fruttato, e sapore abboccato e dolce, vellutato, armonico, di corpo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Recioto di Soave

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Recioto di Soave si estende sulle colline veronesi in prossimità dei Monti Lessini, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOC Recioto di Soave è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave, Monteforte d'Alpone, San Martino Buon Albergo, Mezzane di Sotto, Roncà, Montecchia di Crosara, San Giovanni Ilarione, Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Caldiero, Illasi e Lavagno.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Recioto di Soave Classico è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Soave e Monteforte d’Alpone.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Recioto di Soave

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Recioto di Soave prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Recioto di Soave non dovrà essere superiore al 40% e al 42% per la tipologia di vino Spumante.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Recioto di Soave devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 14°.
  • Nella designazione dei Vini DOCG Recioto di Soave può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Recioto di Soave è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOCG Recioto di Soave

Con l’utilizzo della DOCG Recioto di Soave i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.

Il Recioto di Soave è un vino dolce, di grande struttura, con colori molto intensi. Le uve Garganega allevate a pergola veronese, raggiungono il massimo grado zuccherino preservando al meglio le componenti acide, che saranno fondamentali per caratterizzare i vini Recioto di Soave. Infatti, ciò che distingue il vino di questa denominazione dagli altri passiti, è la fase fermentativa che privilegia gli aspetti riduttivi per ottenere vini che accanto alla componente di dolcezza e struttura, riportino le caratteristiche di fruttato della Garganega, esaltandone la vivacità data una componente acida importante.

L’uva appassita nei “fruttai”, subisce una riduzione del tenore d’acqua, con conseguente aumento della concentrazione di zuccheri; tali zuccheri, durante il periodo di appassimento e di sur-maturazione, vengono in parte metabolizzati modificando il rapporto fruttosio/glucosio a favore del primo che determina una maggiore sensazione di dolce: tale aspetto è un elemento peculiare e caratterizzante il “Recioto di Soave”.

Durante la fase di appassimento inoltre, grazie anche alla formazione di una sottile muffa sugli acini, detta “muffa nobile”, aumenta anche la produzione di polifenoli e di altre sostanze aventi effetti sui profumi e sapori intensi, peculiari del Recioto. Il Recioto di Soave, risulta così un vino caratterizzato da un colore giallo carico che acquista riflessi dorati con l'invecchiamento, da un profumo intenso, fruttato ed un sapore gradevolmente, pieno, dolce e sapido, caldo, di mandorla.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Recioto di Soave

Pasticceria secca da fine pasto, crostate alla frutta gialla e torte di mele.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Recioto di Soave

Il “Recioto di Soave” prende il nome da “recia”, l’ala tipica del grappolo di Garganega utilizzato tradizionalmente per appendere l’uva per l’appassimento.

Già nel V secolo un famoso documento storico scritto da un ministro di Teodorico, re degli Ostrogoti, cita un vino acinatico “bianco” che veniva espressamente richiesto per essere servito alla corte reale. Cassiodoro, tale era il nome dell’autore dell’epistola, scriveva ai nobili veronesi di fornirgli quel certo vino ottenuto da uve “scelte dalle domestiche pergole”: il Recioto viene infatti prodotto da uve lasciate appassire per diversi mesi dopo la raccolta, prima di essere pigiate.

Nel Settecento un nobile, il marchese Scipione Maffei, fu il primo a riportare indicazioni precise sulle modalità di produzione del Recioto, che consistevano ne “il serbar l’uva fino a dicembre, lo spremerla poi delicatamente nel gran freddo e riporre il mosto, senza metterla a bollire, conservandolo assai tempo prima di porvi mano”. Il Recioto è quindi un vino la cui produzione avviene da circa 1500 anni nella zona delle colline veronesi, e legate a questo prodotto sono tutta una serie di tradizioni e sapienze le cui origini si perdono nei secoli.

Il Recioto di Soave ottiene il primo riconoscimento nel 1906 alla Fiera campionaria di Milano, alla quale parteciparono alcune case vinicole di Soave, ricevendo significativi riconoscimenti, primi di una lunga serie, per questo vino. In seguito la produzione del Recioto di Soave ha trovato sempre maggiore sviluppo e diffusione. Per questi motivi storici il Recioto di Soave fu il primo vino veneto, nel 1998, a fregiarsi della Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) a riconoscimento del suo grandissimo valore, sia da un punto di vista storico-tradizionale, che della qualità del prodotto.

Da secoli gli operatori hanno identificato nella “pergola veronese”, la forma di allevamento della vite in grado di garantire una protezione ottimale dei grappoli della Garganega sia dai raggi solari, in particolar modo nelle annate calde, sia dalla grandine, nonché di permettere un costante controllo visivo dei singoli grappoli. Questo sistema di coltivazione caratterizza fortemente non solo il paesaggio ma anche la qualità dei vini e la costanza di produzione. Negli ultimi anni, l’evoluzione di questa forma di allevamento ha visto modificati alcuni parametri in rapporto agli obiettivi enologici che venivano perseguiti. 

Il Vino DOCG Recioto di Soave ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 7 maggio 1998.

RECIOTO DI GAMBELLARA DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 01.08.2008, G.U. 196 del 22.08.2008

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Recioto di Gambellara D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita «Recioto di Gambellara» è riservata ai seguenti vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Classico
  2. Spumante

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Recioto di Gambellara

 

  • Recioto di Gambellara Classico (Vino Bianco Classico)
  • Versioni: Amabile /Dolce
  • = 100% Vitigno Garganega
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Classico dal colore variabile da giallo paglierino a giallo dorato più o meno intenso con eventuali sfumature ambrate, odore intenso, profumo di frutta matura con eventuali sfumature di vaniglia e sapore caratteristico, armonico, tipico, amabile o dolce, con leggero retrogusto amarognolo, anche vivace come da tradizione, con eventuale percezione di legno.

  • Recioto di Gambellara Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Demi-sec /Doux
  • = 100% Vitigno Garganega
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore variabile da giallo paglierino a giallo dorato più o meno intenso, odore intenso, profumo di fruttato e sapore caratteristico, vellutato, armonico, fruttato, tipico, con eventuali sfumature di vaniglia.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Recioto di Gambellara

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Recioto di Gambellara si estende sulle colline del territorio vicentino situate allo sbocco della valle del Chiampo, sulle ultime propaggini dei Monti Lessini, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Recioto di Gambellara è localizzata in:

  • provincia di Vicenza e comprende il territorio dei comuni di Gambellara, Montebello Vicentino, Montorso e Zermeghedo.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Recioto di Gambellara

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Recioto di Gambellara prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Recioto di Gambellara non dovrà essere superiore al 40% per la tipologia Classico, e al 50% per la tipologia di Vino Spumante.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Recioto di Gambellara devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 14°.
  • Nella designazione dei Vini DOCG Recioto di Gambellara può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Recioto di Gambellara è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOCG Recioto di Gambellara

Con l’utilizzo della DOCG Recioto di Gambellara i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.

La vinificazione per la produzione del Recioto deve essere effettuata con uve provenienti da una zona ben delimitata facente parte dei Comuni di Gambellara, Montebello Vicentino, Zermeghedo e Montorso Vicentino, previo appassimento naturale.

Il Recioto di Gambellara può essere prodotto nelle tipologie classico (anche vivace come da Tradizione), e spumante, vini di buona struttura, di alta eleganza aromatica e di pienezza gustativa con evidenti note di frutta e fiori.

L’appassimento delle uve è il passaggio caratterizzante dell’intero processo produttivo, stante la molteplicità di fenomeni chimici- fisici ed enzimatici che avvengono. L’appassimento avviene tramite i “picai”, eseguiti da mani esperte per far si che i grappoli non siano troppo in contatto tra di loro, la cui “arte” viene tramandata da generazioni, in particolari luoghi, come sottotetti e granai, dove l’aereazione, l’umidità relativa dell’aria e la temperatura sono fattori determinanti il processo e ne caratterizzano anche i risultati finali. In sostituzione dei “picai”, l’uva può venire posizionata su dei graticci chiamati “rèle”.

Durante il periodo di appassimento, che tradizionalmente può durare dai 60 ai 90 giorni, ed in relazione alla velocità di disidratazione della bacca, possono verificarsi reazioni e processi che interessano l’intero biochimismo cellulare ed in particolare i rapporti fra gli zuccheri, il metabolismo dell’acido malico, il metabolismo dei polifenoli, la trasformazione delle sostanza volatili responsabili dell’aroma primario, la modifica nella composizione dei costituenti delle pareti cellulari, l’alterazione della permeabilità delle membrane e il conseguente miglioramento della estraibilità di alcuni componenti dai tessuti.

Questi processi condizionano alcune caratteristiche organolettiche (intensità del colore, profilo aromatico, corpo, astringenza…) del vino nonché le sue proprietà benefiche nei confronti della salute umana riconducibili alla carica di sostanze antiossidanti. La cura e l’attenzione poste nella vinificazione tutta particolare del “Recioto di Gambellara”, ne fanno sicuramente il più nobile dei vini dolci vicentini e viene classificato come uno tra i migliori vini da dessert italiani.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Recioto di Gambellara

Dolci (esclusi quelli al cioccolato), gelati, zabaione e biscotti di tutti i tipi: savoiardi, integrali, secchi, di pasta frolla, farciti.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Recioto di Gambellara

Antiche e profonde sono le origini del Recioto e numerose sono le testimonianze che raccontano la storia di questo grande vino a partire da secoli lontani fino ad arrivare ai giorni nostri. Le prime tracce della coltivazione della vite risalgono all’epoca romana, ma fu nella prima metà degli anni 500 che venne attestata la presenza di un vino bianco, dolce, simile all’attuale Recioto con una epistola dove vengono descritte le caratteristiche del vino e il metodo di preparazione, molto simile a quello dei giorni nostri.

I pregi e le virtù del vino “acinato”, come fu definito dai Romani, vennero illustrate, elogiate e decantate durante tutto il periodo del rinascimento e dell’illuminismo.

Nel 1800 poi vi fu il primo chiaro riferimento alla cultura dell’uva garganega della zona di Gambellara, in questi anni iniziarono anche i primi studi sulla composizione e sulle caratteristiche organolettiche del Recioto. L’elevata classe dei vini Gambellara e specificamente del Recioto o Vecchiotto di Gambellara, come veniva chiamato al tempo, divennero ricorrenza nelle testimonianze relative al territorio di Gambellara.

Nel 1970 il Recioto di Gambellara ottenne la “denominazione di origine controllata”, premio degli studi e delle esperienze compiute nel corso degli anni che ne hanno indubbiamente impreziosito la qualità, e nel 2008 ha ricevuto l’ennesimo riconoscimento ufficiale della “denominazione dell’origine controllata e garantita”, che è sinonimo di garanzia per il consumatore come vino altamente e qualitativamente ricercato grazie all’attenzione e alla meticolosità dedicate come sempre dai produttori in tutte le fasi produttive: la scelta dei vigneti meglio esposti, la cernita dei grappoli per l’appassimento, la vinificazione dei grappoli all’ottimale appassimento e la vinificazione nei periodi più freddi e con la migliore pulizia dei mosti e dei vini.

Anche per questo riconoscimento il Recioto viene ora servito non solo entro i confini nazionali, ma anche in America e nel resto d’Europa, come uno tra i più prestigiosi vini da dessert a livello mondiale.

Il Vino DOCG Recioto di Gambellara ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 agosto 2008.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 24.03.2010, G.U. 85 del 13.04.2010

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n. 142 del 20.06.2023


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Recioto della Valpolicella D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita “Recioto della Valpolicella”, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Recioto della Valpolicella, designabile anche con i riferimenti “Classico” e “Valpantena”
  2. Recioto della Valpolicella Spumante, designabile anche con il riferimento “Valpantena”

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Recioto della Valpolicella

 

  • Recioto della Valpolicella (Vino Rosso)
  • Versioni: Dolce
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso carico, talvolta con riflessi violacei eventualmente tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, accentuato e sapore pieno, vellutato, caldo, delicato, dolce.

  • Recioto della Valpolicella Classico (Vino Rosso Classico)
  • Versioni: Dolce
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Classico dal colore rosso carico, talvolta con riflessi violacei eventualmente tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, accentuato e sapore pieno, vellutato, caldo, delicato, dolce.

  • Recioto della Valpolicella Valpantena (Vino Rosso)
  • Versioni: Dolce
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso carico, talvolta con riflessi violacei eventualmente tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, accentuato e sapore pieno, vellutato, caldo, delicato, dolce.

  • Recioto della Valpolicella Spumante (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Doux
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosso carico talvolta con riflessi violacei, odore caratteristico, accentuato, intenso e sapore delicato, pieno, caldo, dolce.

  • Recioto della Valpolicella Spumante Valpantena (Vino Rosso Spumante)
  • Versioni: Spumante Doux
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Spumante dalla spuma fine e persistente, colore rosso carico talvolta con riflessi violacei, odore caratteristico, accentuato, intenso e sapore delicato, pieno, caldo, dolce.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Recioto della Valpolicella

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Recioto della Valpolicella si estende sull’intera fascia pedemontana della provincia di Verona fino quasi al confine con la provincia di Vicenza, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOC Recioto della Valpolicella è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Cazzano di Tramigna, Cerro Veronese, Colognola ai Colli, Dolcè, Fumane, Grezzana, Illasi, Lavagno, Marano, Mezzane, Montecchia di Crosara, Negrar, Pescantina, S. Ambrogio, S. Martino Buon Albergo, S. Mauro di Saline, S. Pietro in Cariano, Tregnago e Verona.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Recioto della Valpolicella Classico è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Fumane, Marano, Negrar, Sant'Ambrogio e S. Pietro in Cariano.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Recioto della Valpolicella Valpantena è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Grezzana, limitatamente alla frazione di Stallavena, e Verona, limitatamente alle frazioni di Marzana, Quinto di Valpantena, Santa Maria di Stelle e San Felice Extra.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Recioto della Valpolicella

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Recioto della Valpolicella prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Recioto della Valpolicella non dovrà essere superiore al 40%; nel caso tali parametri venissero superati, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Recioto della Valpolicella devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 14°.
  • Nella designazione dei Vini DOCG Recioto della Valpolicella può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Recioto della Valpolicella è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOCG Recioto della Valpolicella

Con l’utilizzo della DOCG Recioto della Valpolicella i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Recioto della Valpolicella

Particolarmente adatto ad accompagnare dessert e formaggi erborinati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Recioto della Valpolicella

Le prime tracce del “Recioto della Valpolicella” si hanno nel quarto secolo dopo Cristo, quando Cassiodoro descriveva l’Acinatico come un vino dolce, «regio per colore... denso e carnoso», ottenuto da una speciale tecnica d'appassimento delle uve, per cui è stato ritenuto identificabile come l’antenato del “Recioto della Valpolicella”.

Il nome deriva dal termine dialettale "recia", cioè orecchia, perché solo la parte più alta e meglio esposta del grappolo, quindi più pregiata, poteva accedere al processo di appassimento.

Nella seconda metà dello stesso secolo, S. Zeno, ottavo vescovo di Verona ed effigiato nel marchio del “Recioto della Valpolicella” Doc, convertiva la città al cristianesimo e comunicava agli agricoltori, con gli insegnamenti viticoli, il miracolo del «sole che si fa vino» e la necessità di conservare lungamente il prodotto nelle botti: «ut melius veterascendo reddatur» (affinché invecchiando migliori).

Nei secoli IX e X la coltura della vite nel territorio veronese era già alquanto diffusa. Abati, vescovi e monaci furono i primi ad interessarsi alla coltivazione ed alla diffusione della vite, fra cui le varietà utilizzate per produrre il “Recioto della Valpolicella”. Gli Statuti di Alberto I della Scala, del 1276, detti Albertini, regolavano, oltre che la vendita al dettaglio, il trasporto dell'uva e del vino in città. L'epoca della vendemmia veniva fissata di comune accordo ed era proibito a chiunque prima del tempo stabilito di vendemmiare e di ammostare. Dopo la vendemmia si vietava, fra l'altro, di conservare l'uva in casa, ma questa disposizione, che contrastava con metodologie tradizionali ben radicate, fra cui quella di produzione del “Recioto della Valpolicella”, non ebbe il consenso dei viticoltori e dei vinificatori.

Anche nei secoli successivi si continuò dunque a produrre il “Recioto della Valpolicella”, per arrivare alla prima catalogazione ampelografia del XIX secolo, che ufficializzava, tra l’altro, la Corvina quale cultivar tipica della Valpolicella.

La definizione della zona ed il miglioramento delle tecniche di produzione e vinificazione del vino “Recioto della Valpolicella” hanno portato nel 1968 all’approvazione ufficiale del primo disciplinare di produzione e al riconoscimento della DOC.

Il Vino DOCG Recioto della Valpolicella ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 24 marzo 2010.


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