Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 21.07.1967, G.U. 209 del 21.08.1967 - Approvato DOCG con D.M. 01.09.1995, G.U. 249 del 24.10.1995
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportatate in G.U. n. 208 del 06.09.2023
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Franciacorta D.O.C.G.
La Denominazione d’Origine Controllata e Garantita "Franciacorta", è riservata al vino ottenuto esclusivamente con la rifermentazione in bottiglia e la separazione del deposito mediante sboccatura, rispondente alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Franciacorta
- Franciacorta Satèn
- Franciacorta Rosé
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Franciacorta
- Franciacorta (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Pas-dosè /Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
- =< 100% Vitigni Chardonnay e/o Pinot Nero.
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- =< 10% Vitigno Erbamat
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine, intensa; Colore dal giallo paglierino più o meno intenso fino al giallo dorato; Odore fine, delicato, ampio e complesso con note proprie della rifermentazione in bottiglia; Sapore sapido, fresco, fine ed armonico.
- Franciacorta Millesimato (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Pas-dosè /Extra-brut /Brut /Extra-dry
- =< 100% Vitigni Chardonnay e/o Pinot Nero.
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- =< 10% Vitigno Erbamat
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e intensa; Colore dal giallo paglierino più o meno intenso fino al giallo dorato; Odore fine, delicato, ampio e complesso con note proprie della rifermentazione in bottiglia; Sapore sapido, fine ed armonico.
- Franciacorta Riserva (Vino Bianco Spumante Invecchiato)
- Versioni: Pas-dosè /Extra-brut /Brut
- =< 100% Vitigni Chardonnay e/o Pinot Nero.
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- =< 10% Vitigno Erbamat
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma fine e intensa; Colore dal giallo paglierino più o meno intenso, fino al giallo dorato con eventuali riflessi ramati; Odore di note complesse ed evolute proprie di un lungo affinamento in bottiglia; Sapore sapido, fine ed armonico.
- Franciacorta Satèn (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Brut
- => 50% Vitigno Chardonnay
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma persistente e cremosa; Colore giallo paglierino intenso; Odore fine, delicato, con note proprie della rifermentazione in bottiglia; Sapore sapido, cremoso, fine ed armonico.
- Franciacorta Satèn Millesimato (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Brut
- => 50% Vitigno Chardonnay
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma persistente e cremosa; Colore giallo paglierino più o meno intenso fino al giallo dorato; Odore fine, complesso con note proprie della rifermentazione in bottiglia; Sapore sapido, cremoso, fine ed armonico.
- Franciacorta Satèn Riserva (Vino Bianco Spumante Invecchiato)
- Versioni: Brut
- => 50% Vitigno Chardonnay
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla Spuma persistente e cremosa; Colore giallo dorato più o meno intenso; Odore di note complesse ed evolute proprie di un lungo affinamento in bottiglia; Sapore sapido, fine ed armonico.
- Franciacorta Rosé (Vino Rosato Spumante)
- Versioni: Pas-dosè /Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec
- => 65% Vitigno Chardonnay
- => 35% Vitigno Pinot Nero
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- =< 10% Vitigno Erbamat
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Spumante dalla Spuma fine e intensa; Colore rosa più o meno intenso; Odore fine, delicato, ampio, complesso, con sentori tipici del Pinot nero e con note proprie della rifermentazione in bottiglia; Sapore sapido, fresco, fine ed armonico.
- Franciacorta Rosé Millesimato (Vino Rosato Spumante)
- Versioni: Pas-dosè /Extra-brut /Brut /Extra-dry
- => 65% Vitigno Chardonnay
- => 35% Vitigno Pinot Nero
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- =< 10% Vitigno Erbamat
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Spumante dalla Spuma fine e intensa; Colore rosa più o meno intenso; Odore fine, delicato, ampio, complesso, con sentori tipici del Pinot nero e con note proprie della rifermentazione in bottiglia; Sapore sapido, fresco, fine ed armonico.
- Franciacorta Rosé Riserva (Vino Rosato Spumante Invecchiato)
- Versioni: Pas-dosè /Extra-brut /Brut
- => 65% Vitigno Chardonnay
- => 35% Vitigno Pinot Nero
- =< 50% Vitigno Pinot Bianco
- =< 10% Vitigno Erbamat
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato Spumante dalla Spuma fine e intensa; Colore rosa più o meno intenso con possibili riflessi ramati; Odore complesso, evoluto dai sentori tipici del Pinot nero, con bouquet proprio di un lungo affinamento in bottiglia; Sapore sapido, fresco, fine ed armonico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Franciacorta
Il territorio della Franciacorta è delimitato a est dalle colline rocciose e moreniche di Rodengo, Ome, Gussago e Cellatica, a nord dalle sponde meridionali del Lago d’Iseo e dalle ultime propaggini delle Alpi Retiche, a ovest dal fiume Oglio e infine a sud dal Monte Orfano. Esso è formato da un ampio anfiteatro morenico formatosi durate le glaciazioni delle ere geologiche Secondaria e Terziaria per effetto dei movimenti di espansione e arretramento del grande ghiacciaio proveniente dalla Valcamonica ed è caratterizzato da un’estrema complessità morfologica e geologica.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Franciacorta è localizzata in:
- provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Paratico, Capriolo, Adro, Erbusco, Cortefranca, Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Rodengo Saiano, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d’Iseo, Cellatica, Gussago e, in parte, il territorio dei comuni di Cologne, Coccaglio, Rovato e Cazzago S. Martino.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Franciacorta
Le pratiche relative all’elaborazione sono quelle tradizionalmente utilizzate per l’elaborazione dei vini a rifermentazione in bottiglia che nel tempo vengono modificate coerentemente con le acquisizioni tecnico-scientifiche e con gli obiettivi di qualità prefissati. Tra tutte si evidenzia ad esempio l’obbligo della pressatura diretta delle uve, senza diraspatura, tecnica molto importante per garantire il corretto frazionamento dei mosti.
- La resa massima da uva a vino base, prima delle operazioni di presa di spuma, è pari al 65%. E' consentita l’eventuale maggiore resa in vino base, fino ad un massimo del 6%, che non ha diritto alla denominazione “Franciacorta” ma potrà essere impiegato per la produzione di IGT “Sebino”. Qualora la resa complessiva superi il suddetto limite di resa (65% e relativo 6%) tutto il vino ottenuto perde il diritto alla denominazione “Franciacorta” ma potrà essere destinato alla produzione di IGT “Sebino”.
- È consentito anche l’utilizzo di contenitori in legno di rovere per le operazioni di vinificazione e di affinamento, ed è altresì consentito produrre i vini “Franciacorta” Millesimati e Riserva purché ottenuti con almeno l’85% del vino dell’annata di riferimento.
- A partire dalla data del tiraggio (imbottigliamento), i vini iniziano un periodo minimo obbligatorio di affinamento sui lieviti, cui segue la separazione dei depositi mediante sboccatura manuale o meccanica.
- Il periodo di affinamento per ciascuna tipologia di vino DOCG Franciacorta ha durata minima in mesi:
- 18 Franciacorta
- 24 Franciacorta Rosé
- 24 Franciacorta Satèn
- 30 Franciacorta millesimato
- 30 Franciacorta Rosé millesimato
- 30 Franciacorta Satèn millesimato
- 60 Franciacorta riserva
- 60 Franciacorta Rosé riserva
- 60 Franciacorta Satèn riserva
4. Produttori di Vino DOCG Franciacorta
Con l’utilizzo della DOCG Franciacorta i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Franciacorta
Aperitivi, piatti di pesce, pietanze a base di carni bianche e formaggi tra cui il Taleggio e il Quartirolo lombardo. La versione Demi-sec è ideale per il dessert.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Franciacorta
La presenza della vite in forma spontanea sin dalla preistoria è la dimostrazione che trattasi di areale vocato alla viticoltura. Ne sono una prova i rinvenimenti di vinaccioli di epoca preistorica ed il materiale archeologico rinvenuto su tutta la zona oltre alle diverse testimonianze di autori classici, da Plinio a Columella a Virgilio. Sappiamo anche dei popoli che si stanziarono in Franciacorta e che conosciamo anche attraverso testimonianze storiografiche: i galli Cenomani, i Romani, i Longobardi. Documenti del IX, e del X e XI secolo di importanti enti monastici urbani testimoniano una diffusione colturale della vite e sono una prova della continuità, suggellata da significativi rinvenimenti archeologici nella zona, della vitivinicoltura dall’età tardo antica al pieno medioevo in Franciacorta.
Il toponimo Franzacurta comparve per la prima volta in un'ordinanza dell’Ottavo Libro degli Statuti di Brescia nell’anno 1277 e riguardava una ingiunzione fatta ai comuni di Gussago e Rodengo per la riparazione del ponte sul fiume Mella in località Mandolossa: «Pro utilitate Sua propria et omnium amicorum Franzacurta». Chi riceveva l’ordine, conosceva bene quindi quali erano i territori franciacortini che avrebbero tratto beneficio dal suo lavoro a testimonianza di un uso più antico del nome probabilmente legato alla potenza di quelle corti monastiche (Rodengo, Provaglio, Rovato) fondate dai cluniacensi e libere dal pagamento della decima al vescovo di Brescia, quindi corti franche o libere o, nel latino del tempo, francae curtae. Recenti studi indicherebbero che lo stato di libertà fosse riferito alle merci che dalla Franciacorta transitavano verso il libero comune di Brescia, esenti da dazio in cambio del mantenimento del passaggio della strada che da Brescia conduceva a Iseo e da lì, lungo il lago, all’approvvigionamento del ferro della Val Camonica. Quale che sia l’origine della «libertà» è certamente nel latino «francae» e nel ruolo dei monasteri «curtae» che va ricercata l’origine del nome.
Nel primo Quattrocento, grazie ad un prolungato periodo di stabilità, vi fu una crescita delle attività agricole, l’investimento di nuovi capitali e la concentrazione nella fascia collinare suburbana e franciacortina della produzione vitivinicola, grazie alla diffusione di nuove tecniche come la piantana e la pergola. Nell’intreccio tra storia, vino e cultura della Franciacorta si inserisce una delle prime pubblicazioni al mondo sulla tecnica di preparazione dei vini a fermentazione naturale in bottiglie e sulla loro azione sul corpo umano. Stampato in Italia nel 1570, il testo viene scritto dal medico bresciano Gerolamo Conforti con il significativo titolo di "Libellus de vino mordaci”. Questo medico, i cui studi precedettero le intuizioni dell’illustre abate Dom Perignon, mise in rilievo la notevole diffusione e il largo consumo briosi e spumeggianti ed è inconfutabilmente una prova del legame profondo e antico tra questo territorio ed il Franciacorta.
Tra le testimonianze più recenti quella di Gabriele Rosa che nel suo trattato sui vini del 1852 ricorda come i vini bianchi di Franciacorta siano “eccellentissimi, racenti e garbi”.
Nel 1967 viene istituita la Doc Franciacorta che è una delle prime Denominazioni di origine controllata nate in Italia e che contempla anche la tipologia spumante. A quest’ultima nel 1995 viene dedicato specificatamente il riconoscimento massimo della piramide della qualità dei vini italiani, la Denominazione di origine controllata e garantita che segnerà un momento di svolta nel percorso di sempre maggiore riconoscimento del legame indissolubile tra questo vino e il suo territorio, avendo scelto il termine Franciacorta come l’unico per identificare il vino e il metodo di elaborazione.