Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con Prot. 65897, G.U. 217 del 16.09.2016
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale Prot. n. 9979 del 07/02/2017
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Riviera del Garda Classico D.O.C. Sottozona Valtènesi
La denominazione di origine controllata «Riviera del Garda Classico» e alla relativa Sottozona, e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Rosso, anche Superiore
- Groppello
- Chiaretto
- Spumante Rose', nelle categorie Vino spumante e Vino spumante di qualita'
- Sottozona del Vino Riviera del Garda Classico DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi
- Sottozona Valtènesi Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 30% Vitigno Groppello (nei tipi Gentile e Mocasina, da soli o congiuntamente);
- =< 70% Vitigni Marzemino, Barbera e Sangiovese, da soli o congiuntamente, tenendo conto che ciascun vitigno può concorrere fino al 25%.
- =< 25% Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. Nell'ambito di detta percentuale, l'eventuale presenza dei vitigni Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenere e Merlot è ammessa complessivamente fino al 10%
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, talora, con eventuali riflessi granati con l’invecchiamento, odore caratteristico, fruttato, talora speziato con sentori di confettura se sottoposto a parziale appassimento delle uve, e sapore da secco ad abboccato, sapido, fine, equilibrato, caratteristico.
- Sottozona Valtènesi Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 30% Vitigno Groppello (nei tipi Gentile e Mocasina, da soli o congiuntamente);
- =< 70% Vitigni Marzemino, Barbera e Sangiovese, da soli o congiuntamente, tenendo conto che ciascun vitigno può concorrere fino al 25%.
- =< 25% Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. Nell'ambito di detta percentuale, l'eventuale presenza dei vitigni Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenere e Merlot è ammessa complessivamente fino al 10%
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino, talora, con eventuali riflessi granati con l’invecchiamento, odore caratteristico, fruttato, talora speziato con sentori di confettura se sottoposto a parziale appassimento delle uve, e sapore da secco ad abboccato, sapido, fine, equilibrato, caratteristico.
- Sottozona Valtènesi Chiaretto (Vino Rosato)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 30% Vitigno Groppello (nei tipi Gentile e Mocasina, da soli o congiuntamente);
- =< 70% Vitigni Marzemino, Barbera e Sangiovese, da soli o congiuntamente, tenendo conto che ciascun vitigno può concorrere fino al 25%.
- =< 25% Vitigni a bacca nera non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Lombardia. Nell'ambito di detta percentuale, l'eventuale presenza dei vitigni Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenere e Merlot è ammessa complessivamente fino al 10%
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore da rosa tenue e rosa intenso con eventuali riflessi ramati con l'invecchiamento, odore caratteristico, fine, intenso, con eventuali sentori floreali e fruttati e sapore da secco ad abboccato, fresco, sapido, fine, equilibrato, caratteristico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi si estende sulla sponda occidentale del Lago di Garda, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi è localizzata in:
- provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Gardone Riviera, Salò, Roè Volciano, Villanuova sul Clisi, Gavardo, S.Felice del Benaco, Puegnago del Garda, Muscoline, Manerba del Garda, Polpenazze del Garda, Moniga del Garda, Soiano del Lago, Calvagese della Riviera, Padenghe sul Garda, Bedizzole e, in parte, il territorio dei comuni di Lonato del Garda e Desenzano del Garda.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati fino al limite del 5%, l'eccedenza non avrebbe diritto alla denominazione di origine. Oltre detto limite decade il diritto per tutta la partita.
- Il Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi Chiaretto deve essere ottenuto mediante breve macerazione delle bucce.
- Nella designazione dei Vini DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
- Il vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento minimo di 2 anni.
4. Produttori di Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi
Con l’utilizzo della DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi
Formaggi freschi, formaggi semi-duri, grigliate di carne, pasta al ragù.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Riviera del Garda Classico - Sottozona Valtènesi
In epoca romana il lago era conosciuto come Benàco, mentre oggi è meglio noto come lago di Garda, toponimo attestato fin dal Medioevo e di origine germanica, derivante da quello dell'omonima cittadina sulla sponda veronese del lago, la quale, insieme a un'altra località celebre del lago, Gardone Riviera, e altre meno conosciute, come Gàrdola, Gardoncino, Gardoni, Guàrdola e Le Garde, testimonia la presenza germanica che va dal VI al VIII secolo, in particolare quella longobarda.
Il toponimo Garda, con il quale è chiamato il lago già in alcuni documenti dell' VIII secolo, è l'evoluzione della voce germanica warda, ovvero "luogo di guardia" o "luogo di osservazione". Il toponimo classico del lago, ovvero Benācus lacus (Benàco), è quasi sicuramente di origine celtica, precedente quindi al dominio romano, e dovrebbe derivare da bennacus, confrontabile con l'irlandese bennach, e significherebbe "cornuto", ovvero dai molti promontori. La traduzione "cornuto" viene anche interpretata in riferimento alla penisola di Sirmione.
Sulle colline moreniche del Lago di Garda, è stato ritrovato il più antico aratro costruito dall'uomo che, cinquemila anni prima di Cristo, conosceva la vite selvatica e probabilmente anche il vino. Per tanto fin dalla Preistoria il territorio gardesano ha conosciuto la presenza dell'uomo e del vino. Non si è a conoscenza né di chi abbia introdotto la vite in questo ambiente né precisamente quando, ma alcune testimonianze riportano che già nel I secolo il vino gardesano era ben noto e si poteva facilmente trovare nei banchetti degli antichi romani con il nome di Vino Retico.
Il Retico fu uno dei vini preferiti dell'imperatore Augusto, per lo meno secondo quello che ci riporta Svetonio, e pure Plinio loda le viti e l'uva retica, affermando che era piuttosto in voga a Roma. L'integrazione tra Romani e Cenomani, i quali controllavano la zona gardesana, iniziò probabilmente nel 225 a.C., quando vi fu un trattato di alleanza tra Cenomani, Veneti e Romani, anche se l'effettiva romanizzazione del territorio avvenne tra il II e il I secolo a.C., tanto che nell'89 a.C. vennero concessi i diritti già delle città latine per volontà del console romano Gneo Pompeo Strabone e una quarantina di anni dopo fu concessa la cittadinanza romana a Brescia (che comprendeva la sponda occidentale e settentrionale del Benaco) e a Verona (che comprendeva invece la sponda orientale).
Nel susseguirsi dei secoli la Valtènesi seguì le vicende politiche delle località limitrofe passando sotto il controllo prima degli Scaligeri, poi dei Visconti, successivamente dominata dalla Repubblica di Venezia ed infine con Brescia nel Regno d'Italia. La vite rimase sempre una coltura diffusa, anche se non sempre a livelli produttivi rilevanti.
Nella seconda metà dell’Ottocento si registrò la comparsa di flagelli come l’oidio nel 1852 e la peronospora nel 1883 che persuasero i produttori minori a percorrere l’alternativa associativa.
Dal secondo dopoguerra la vitivinicoltura gardesana, che fino ad allora aveva rivestito un ruolo di rilevanza limitatamente a quell’area, iniziò un lungo processo di rilancio e miglioramento tecnico e qualitativo. Nell’ambito delle proposte di riqualificazione dei vigneti, trovarono degna collocazione alcuni convegni volti all’introduzione di nuovi metodi d’approccio ai problemi del settore, perorati nel seminario dell’Accademia italiana della vite del 1953.
Il 1959 fu l’anno della svolta per l’enologia del Garda occidentale: il primo Convegno sui vini bresciani, organizzato nell’ambito dell’Esposizione Industriale Bresciana, pose l’attenzione sul prodotto di cantina, minimizzato sino ad allora dalla centralità produttiva riconosciuta al vigneto.