CERASUOLO DI VITTORIA DOCG

CERASUOLO DI VITTORIA DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 29.05.1973, G.U. 221 del 28.08.1973 - Approvato DOCG con D.M. 13.09.2005, G.U. 224 del 26.09.2005

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0011013 del 17/02/2020.


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione


Vino Cerasuolo di Vittoria D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita «Cerasuolo di Vittoria» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Cerasuolo di Vittoria
  2. Cerasuolo di Vittoria Classico

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Cerasuolo di Vittoria

 

  • Cerasuolo di Vittoria (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Nero d'Avola (o Calabrese)
  • >< 30-50% Vitigno Frappato
  • => 12.5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore variabile da rosso ciliegia a violaceo, profumo da floreale a fruttato e dal sapore secco, pieno, morbido e armonico.

  • Cerasuolo di Vittoria Classico (Vino Rosso Classico)
  • Versioni: Secco
  • >< 50-70% Vitigno Nero d'Avola (o Calabrese)
  • >< 30-50% Vitigno Frappato
  • => 12.5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Classico dal colore rosso ciliegia tendente al granato, profumo di ciliegia, che nei vini invecchiati puo' tendere anche a note sensoriali di prugna secca, cioccolato, cuoio, tabacco, dal sapore secco, pieno, morbido e armonico.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Cerasuolo di Vittoria

La zona geografica delimitata ricade nella Sicilia sud-orientale ed è delimitata a nord dal complesso dei monti Erei, a sud dal mar Mediterraneo, ad est dai rilievi dei monti Iblei e ad ovest dalle colline centro-meridionali della provincia di Caltanissetta. Al suo interno si possono distinguere tre macroaree:

  1. una zona costiera con altitudine media compresa tra 0 e 200 m. slm
  2. una zona di media collina con vigneti posti da 200 a 350 m. slm
  3. una zona di alta collina con altimetria media superiore ai 350 m. slm

Da un punto di vista geologico, la zona di coltivazione della DOCG Cerasuolo di Vittoria, presenta vaste aree di terreni calcarei e argilloso-sabbiose che conferiscono ai vini eccezionali prerogative di longevità, profumo, tenore alcolico, mineralità e una buona acidità naturale grazie anche alle peculiarità climatiche ottimali in fatto di insolazione e ventilazione continua della zona di produzione.

La Zona di Produzione  del Vino DOCG Cerasuolo di Vittoria è localitzzata in:

  • provincia di Ragusa, e comprende il territorio dei comuni di Vittoria, Comiso, Acate, Chiaramonte Gulfi, Santa Croce Camerina e, in parte, il territorio del comune di Ragusa.
  • provincia di Caltanissetta, e comprende il territorio dei comuni di Niscemi, Gela, Riesi, Butera e Mazzarino.
  • provincia di Catania, e comprende il territorio dei comuni di Caltagirone, Licodia Eubea e Mazzarrone.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Cerasuolo di Vittoria

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Cerasuolo di Vittoria prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino non dovrà essere superiore al 65% pari a 52 hl/ettaro per entrambe tipologie di Cerasuolo di Vittoria. Qualora tali parametri vengano superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non ha diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.

4. Produttori di Vino DOCG Cerasuolo di Vittoria

Con l’utilizzo della DOCG Cerasuolo di Vittoria i Produttori Vinicoli Siciliani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Cerasuolo di Vittoria

Arrosti di carni bianche e rosse, brasati di manzo, selvaggina minuta allo spiedo e formaggi piccanti stagionati.

Gli intenditori più raffinati lo degustano come aperitivo proprio quando è molto vecchio.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Cerasuolo di Vittoria

La vitivinicoltura si diffuse nella Sicilia orientale sin dall’epoca della colonizzazione greca, (VII-VI sec. a.C.), in particolare, nella Sicilia sud-orientale, con la fondazione di Siracusa (733-734 A.C.) la più importante città greca dell’isola e, successivamente, con la fondazione da parte dei siracusani della colonia di Kamarina (598 A.C.), costruita alla foce del fiume Ippari, nell’attuale territorio della provincia di Ragusa e, dunque, nel comprensorio di produzione della docg “Cerasuolo di Vittoria”.

Alcune monete ritrovate nel territorio camarinese riportano, infatti, nell’esergo, la raffigurazione di anfore vinarie, tipiche per la bocca stretta e la pancia allungata, che venivano usate sopratutto per il trasporto e la commercializzazione del vino, così come numerose anfore sono state ritrovate nei fondali del mare antistante Kamarina. Sempre in questo territorio è stato ritrovato un reperto eccezionale costituito da una lamina di piombo arrotolata, che è un vero e proprio atto notarile di vendita di un terreno coltivato a vite, compreso tra i fiumi Ippari ed Irminio, il cui compratore era un donna proprietaria di una rivendita di vini, quindi in quella data (III sec. A.C. ) esisteva già la produzione di vino ed era inoltre oggetto di commercio.

Con l’occupazione romana il vino di questa zona della Sicilia veniva esportato a Roma e nell’Italia centro-meridionale; durante degli scavi a Pompei sono state ritrovate delle anfore vinarie che riportano delle iscrizioni sui luoghi di provenienza del vino: Taormina e Mesopotamio. In epoca romana questa zona ricca e fertile posta tra i due fiumi Ippari e Dirillo, era infatti chiamata “Plaga Mesopotamium” e coincideva con l’attuale zona di produzione del Cerasuolo di Vittoria. Camarina rappresentava lo sbocco naturale dei prodotti agricoli, tra cui il vino, prodotti in questa zona, con un percorso che da Catania passava attraverso Lentini, Caltagirone, Acate, Vittoria e Comiso, la cui attività vitivinicola è testimoniata da ritrovamenti di palmenti, fondaci per le soste, fornaci per la costruzione di anfore da vino.

Nel 1606, la nobildonna Vittoria Colonna Henriquez, contessa di Modica, decise di fondare la città di Vittoria, e per incentivarne l’urbanizzazione regalo ai primi 75 coloni un ettaro di terreno a condizione che ne coltivassero un altro a vigneto. Per tutto il seicento si ebbe un enorme espansione dei vigneti in questa zona grazie ad una politica di incentivazione delle colture intensive pregiate, come appunto la vite, che valorizzavano la naturale fertilità del suolo. Il vino veniva esportato prima soltanto nelle varie altre città della contea di Modica, successivamente, attraverso il porto di Scoglitti e le navi trapanesi e mazaresi, veniva esportato anche a Malta.

Nel 1777 l’esenzione dal dazio sul mosto fece aumentare ancora di più la superficie a vigneto soprattutto ad opera di piccoli e medi possidenti, enfiteuti e mezzadri. L’abate Paolo Balsamo nel suoi appunti di viaggio attraverso la Contea di Modica (1808) asserisce che la campagna di Vittoria è ricca di vigneti e si produce vino che considera il migliore tra quelli da pasto di tutta la Sicilia. Il fiorentino Domenico Sestini trasferitosi a Catania come bibliotecario al servizio del principe di Biscari, dà una importante testimonianza della vitivinicoltura di questa zona della Sicilia; nella lezione che tenne nel 1812 all’Accademia dei Georgofili sui vini del territorio di Vittoria, elogia la qualità di questi vini e ne descrive i vitigni, il sistema di impianto e di coltivazione, la fertilità dei terreni, le modalità di vendemmia e vinificazione.

Nella seconda metà dell’ottocento si ebbe un ulteriore sviluppo economico di questa zona e la città di Vittoria divenne una delle città più floride e produttive della Sicilia. In questo periodo ci fu un massiccio processo di riconversione colturale; migliaia di ettari, prima coltivati a grano furono riconvertiti in colture più redditizie, tra cui il vigneto. Tale trasformazione fu spinta dalla crescita della domanda di vino e dal relativo aumento dei prezzi, dal progresso tecnologico delle operazioni colturali che rese più facile e redditizia la coltivazione dei vigneti. Il porto di Scoglitti fu potenziato per fare fronte alle richieste di esportazione dei vini; nel 1860 l’esportazione dei vini di Vittoria toccò i 300 mila ettolitri.

Ma a partire dalla fine del secolo l’epidemia della Fillossera portò alla distruzione di gran parte dei vigneti della Sicilia e, Vittoria, con la sua spinta specializzazione viticola, pagò a caro prezzo la scelta monoculturale; migliaia di piccoli proprietari caddero in rovina. Agli inizi del XX secolo si diffuse la tecnica dell’innesto su vite americana resistente alla fillossera, ma i piccoli proprietari e mezzadri erano totalmente privi di capitale per procedere ai reimpianti, per cui fu ad opera di grosse famiglie proprietarie terriere che si procedette alla riconversione dei vigneti.

La crisi economica conseguente alla fillossera e la guerra commerciale con la Francia segnarono il declino della produzione dei vini ad alta gradazione ed ad intenso colore, che venivano esportati in Francia come vini da taglio, ed aumentò la produzione dei vini da pasto a più moderato tenore alcolico, profumati e freschi, antesignani degli attuali vini a DOCG “Cerasuolo di Vittoria”.

Nel corso dei secoli dunque la viticoltura ha mantenuto un ruolo di coltura molto importante per il territorio, fino ad arrivare ad oggi. La storia recente è caratterizzata da una evoluzione positiva della denominazione, con l’impianto di nuovi vigneti, la nascita di nuove aziende, la professionalità degli operatori che hanno contribuito ad accrescere il livello qualitativo e la rinomanza della denominazione come testimoniano i riconoscimenti in campo nazionale ed internazionale dei vini prodotti dalle aziende della zona geografica di riferimento. Questa evoluzione positiva è sancita dal passaggio dei vini “Cerasuolo di Vittoria” da DOC nel 1991 a DOCG avvenuto nel 2005.

Additional Info

  • Regione: Sicilia
  • Tipologie: Vino Rosso
  • Versioni: Secco - (Vino privo di residuo zuccherino), Classico - (Vino prodotto nel territorio di origine più antico)
  • Denominazione: D.O.C.G. (Denominazione di Origine Controllata e Garantita)
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