- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 05.06.1998, G.U.152 del 02.07.1998
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Sciacca D.O.C. Sottozona Rayana
La denominazione di origine controllata “Sciacca” e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Inzolia
- Grecanico
- Chardonnay
- Riserva Rayana
- Rosso
- Nero d'Avola
- Cabernet Sauvignon
- Merlot
- Sangiovese
- Rosso Riserva
- Rosato
- Sottozona Vino Sciacca DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Sciacca - Sottozona Rayana
- Sottozona Riserva Rayana (Vino Bianco Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigni Catarratto Bianco Lucido e Inzolia, da soli o congiuntamente;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sicilia.
- => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo dorato carico, odore intenso, persistente e sapore pieno, gradevole.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Sciacca - Sottozona Rayana
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Sciacca si estende sulle colline agrigentine situate a sud-ovest della Sicilia, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Sciacca è localizzata in:
- provincia di Agrigento e comprende il territorio dei comuni di Sciacca e Caltabellotta.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Sciacca Sottozona Rayana è localizzata in:
- provincia di Agrigento e comprende il territorio provinciale così delimitato: partendo dal fiume Carboj segue in direzione est la ferrovia fino al punto di incontro con il vallone foce S. Marco che risale fino alla strada comunale Raganella in contrada Purgatorio. Imbocca detta strada fino a raggiungere l'ex S.S. 115 che segue fino all'incrocio con l'ex reggia trazzera Maragani e la consortile di collegamento tra l'ex S.S. 115 e Sciacca-Palermo a scorrimento veloce. Da qui la linea di delimitazione imbocca la strada consortile fino all'incrocio con la Sciacca-Palermo a scorrimento veloce che percorre per un breve tratto fino ad incontrare il fiume Carboj..
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Sciacca - Sottozona Rayana
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Sciacca prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Sciacca non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- I vini DOC Sciacca Rosso e Rayana con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botte di legno.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Sciacca è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Sciacca - Sottozona Rayana
Con l’utilizzo della DOC Sciacca i Produttori Vinicoli Siciliani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Sciacca - Sottozona Rayana
Antipasti di mare, pesce alla griglia, pasta con le sarde, braciole di vitello, polpettone siciliano, formaggi tipici siciliani.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Sciacca - Sottozona Rayana
L’origine della viticoltura nel territorio della DOC Sciacca, così come nel più ampio territorio selinuntino, risale a tempi immemorabili. Numerosi sono i ritrovamenti nei vari siti archeologici che testimoniano l’uso del vino nelle civiltà risalenti al periodo greco-selinuntino ed in altre colonie che nel corso dei secoli vi si sono insediate. Inoltre, dai fondali marini, sono state portate alla luce anfore vinarie risalenti al periodo romano imperiale e bizantino.
La viticoltura si diffuse largamente nel territorio della DOC Sciacca nel 1966, con la conversione dei seminativi e dei mandorleti in vigneti, poiché l’uva assicurava un reddito maggiore. Dal 1970 si assistette ad una considerevole espansione della viticoltura, tant’è che presso la Cantina Sociale Enocarboj furono conferite 45.000 quintali d’uva, con una produzione pari a 33.000 ettolitri di vino. Il prodotto veniva venduto ai commercianti marsalesi che lo vendevano in Francia. Il vino Siciliano e quello di Sciacca in particolare avevano trovato un sicuro mercato. Il primo vino in bottiglia prodotto dalla Cantina Sociale Enocarboj ebbe il nome di Trebbiano di Sicilia.
Nel 1971 venne costituito a Sciacca il Consorzio Enologico Agrigentino Kronion soc. coop. a r.l., di cui facevano parte dieci cantine sociali della provincia di Agrigento, e precisamente la cantina Acli Mons. Licata di Ribera, l’Aurora Valle dei Templi di Favara, la cantina Progresso di Menfi, La Vite di S. Margherita di Belice, la Primavera di Ribera, la Cellaro di Sambuca di Sicilia, la Eraclea di Cattolica Eraclea, la Viticoltori Associati di Canicattì e la Grappolo d’Oro di Sciacca.
Scopo del Consorzio era il coordinamento dell’attività di commercializzazione e lavorazione dei vini, sia sfusi che in bottiglia, come pure la distillazione dei vini da tavola e la lavorazione dei sottoprodotti: vinacce e fecce.
Il Vino DOC Sciacca ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 5 giugno 1998.