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Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Sassella

La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

  1. Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  2. Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  3. Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
    1. Sottozona Grumello »
    2. Sottozona Inferno »
    3. Sottozona Maroggia »
    4. Sottozona Sassella »
    5. Sottozona Valgella »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

 

  • Valtellina Superiore - Sottozona Sassella (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino di salda struttura; l'odore è caratteristico con sentori di lampone, di piccoli frutti, ma anche di rovere, di viola, di rosa canina e di resina e diventa più sottile e gradevole durante l'invecchiamento; il sapore è asciutto, vellutato, robusto con possibile vena di nocciola, con fondo di liquirizia e di prugne secche.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.

Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:

  1. la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
  2. è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
  3. a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
  4. la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
  5. la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.

Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella è localizzata in:

  • provincia di Sondrio e comprende il territorio partendo dalla s.s. 38 dello Stelvio, immediatamente sotto la chiesa della Madonna di Sassella, il confine volge verso est seguendo la strada nazionale fino alla località Castellina. Da qui per la strada Valeriana, sempre in direzione est, fino ad incontrare la via Bernina in comune di Sondrio. Dal predetto incrocio risale lungo la strada provinciale per la Valmalenco;raggiunto il dosso di S. Bartolomeo prende la strada Sondrio - Triangia e la percorre sino al di sotto della frazione S. Anna, dove imbocca la nuova strada detta del "Quadro", raggiunge e si immette sulla strada comunale del "Campetto" e poi su quella della "Sassa" fino al confine comunale tra Sondrio e Castione che segue fino alla località "Tass". Da quest'ultimo punto il confine volge a ovest seguendo il piede del costone roccioso detto "Crap Coron" fino alla località detta “Crap Bedoi”,donde sale in direzione nord - ovest per un sentiero che incontra in località Martinelli la strada consorziale dei Moroni. La percorre in direzione ovest fino al ponte superiore sul torrente Soverna in frazione Moroni. Di qui imbocca il sentiero sulla sponda orientale del Soverna fino ad incontrare la strada comune Moroni - Triasso. Il confine raggiunge quindi la Valle del Solco. Da qui volge a sud e, attraversata la strada dei Grigioni, lungo la stessa valle, arriva fino alla Valeriana. Volge quindi a est lungo il piede della falda montana tra prati e vigne e raggiunge la chiesa della Sassella. Dalla chiesa suddetta scende al punto di partenza seguendo la linea di massima pendenza.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
  • E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.

4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Sassella

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.

La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.

Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 11.08.1968, G.U. 244 del 25.09.1968 - Approvato DOCG con D.M. 24.06.1998, G.U. 159 del 10.07.1998

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte con Provvedimento Ministeriale Prot. Uscita N.0054008 del 12/07/2017  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione         Sottozona

 


Vino Valtellina Superiore D.O.C.G. - Sottozona Valgella

La denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore", anche con l'indicazione delle Sottozone Maroggia, Sassella, Grumello, Inferno, Valgella, ed anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca) e con la qualificazione "Riserva", e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione.

  1. Valtellina Superiore, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  2. Valtellina Superiore Riserva, anche con l’indicazione del vitigno Nebbiolo (o Chiavennasca)
  3. Sottozone Valtellina Superiore DOCG »
    1. Sottozona Grumello »
    2. Sottozona Inferno »
    3. Sottozona Maroggia »
    4. Sottozona Sassella »
    5. Sottozona Valgella »

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Valgella

 

  • Valtellina Superiore - Sottozona Valgella (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Nebbiolo (localmente denominato Chiavennasca)
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino che si differenzia dagli altri Valtellina Superiore per la maggior morbidezza iniziale che non preclude, però, a un'uguale tenuta all'invecchiamento.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Valgella

La Valtellina, che insieme alla Valchiavenna rappresenta il territorio della provincia di Sondrio, si colloca geograficamente a nord del lago di Como fra il parallelo 46 e 46,5.

Alcune particolari situazioni ambientali favoriscono il realizzarsi di condizioni climatiche idonee alla viticoltura ed in particolare al vitigno “nebbiolo”:

  1. la valle, longitudinale alla catena montuosa, è per la parte vitata orientata est-ovest e la costiera pedemontana, alla destra orografica del fiume Adda, gode di esposizione completamente a sud;
  2. è protetta, a nord e ad est, dalla catena montuosa delle Alpi Retiche, con cime di elevata altitudine (tutte oltre i 3.000 metri, con vette di oltre 4.000);
  3. a sud la catena delle Alpi Orobie, con cime appena più basse, la racchiude in una specie di anfiteatro;
  4. la relativa vicinanza del bacino del lago di Como, a sud–ovest, funge da regolatore e mitigatore termico;
  5. la viticoltura si colloca sulla costiera esposta a sud, sul versante retico, da quota 300 metri sino ad un massimo di 700 metri, con la sola eccezione di due conoidi posizionati nella parte più ampia della vallata.

Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino. Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. I muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi. Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Valgella è localizzata in:

  • provincia di Sondrio e comprende il territorio che parte dall'incrocio del torrente Rogna in comune di Chiuro con la strada Valeriana, in località Rogna, il confine segue verso est lungo la strada Valeriana medesima passando per la contrada Nigola e arrivando sulla s.s. 38 dello Stelvio poco prima della frazione di S. Giacomo. Da qui segue la strada statale suddetta, sempre in direzione est; fino alla frazione Tresenda. All'incrocio con la s.s. 39 per l'Aprica volge a nord prendendo la mulattiera di Quigna che porta a San Gottardo (Sommasassa). Alla localita' Bissa (Case Donchi - Ciappella) volge a ovest per il sentiero che arriva alle case Gianoli dove imbocca la strada comunale per S. Gervasio. Da S.Gervasio, seguendo la mulattiera La Baita-Pozzolo, giunge a Castelvetro dove si incrocia con la strada provinciale TeglioTresenda. Segue quest'ultima strada da Castelvetro a Posseggia, da qui la vicinale che conduce alla localita' La Sella e quindi alle case Brioni. Da quest'ultima località risale lungo il sentiero che porta al tornante della strada provinciale Chiuro - Teglio in località Selva del Pozzo. Prosegue quindi, volgendo a ovest, lunga la strada provinciale stessa fino a giungere sul torrente Rogna. Da qui scende lungo il torrente fino a trovare, in sponda destra nel territorio di Chiuro, il roccione detto "La Crotta"; prosegue verso ovest lungo il ciglio del pronunciato declivio sino al culmine del Doss Bel; scende lungo il sentiero che incrocia a sud della chiesa di S. Bartolomeo, la omonima strada provinciale. Segue, sempre verso ovest, l'altro sentiero che scende alla Valle dei "Luc",in margine alla coltura della vite. Lungo tale valletta scende, in direzione sud, sino al piede della pendice e poi segue verso est la linea di demarcazione fra piano e costiera, sino a raggiungere, a monte del mappale 182, torrente Rogna; quindi discende detto torrente per tornare sulla strada Valeriana al punto di partenza.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Valgella

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Valtellina Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell'uva in vino finito non potrà essere superiore a 56 hl/ettaro. Qualora superi detto limite, ma non 60 hl/ettaro, l'eccedenza ha diritto alla Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Oltre 60 hl/ettaro decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le pratiche di elaborazione del vino a denominazione di origine controllata e garantita "Valtellina Superiore" prevedono un periodo minimo di invecchiamento e di affinamento di 24 mesi, dei quali almeno 12 in botti di legno. I vini con specificazione "Riserva" devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 3 anni.
  • E' consentita l'utilizzazione della dizione "Stagafassli" in aggiunta alla denominazione "Valtellina Superiore" limitatamente al prodotto imbottigliato nel territorio della Confederazione elvetica.

4. Produttori di Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Valgella

Con l’utilizzo della DOCG Valtellina Superiore i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Valgella

Selvaggina da penna allo spiedo, arrosti di carni rosse e bianche, stufati, brasati e formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Valtellina Superiore - Sottozona Valgella

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite.

La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini. Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.

Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa. È soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord.

FRIULI DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Prot. n. 0032963, G.U. 99 del 29.04.2016
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte in conseguenza delle osservazioni della Commissione UE di cui alla nota ARES n. 3286907 -20/05/2019

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Friuli (o Friuli Venezia Giulia) D.O.C.

La denominazione di origine controllata «Friuli» o «Friuli Venezia Giulia» (in lingua slovena «Furlanija» o «Furlanija Julijska krajina») è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  • Bianco
  • Spumante (categoria V.S.)
  • Spumante Metodo Classico
  • Ribolla gialla Spumante (categoria V.S.)
  • Ribolla gialla Spumante metodo classico
  • Chardonnay
  • Friulano
  • Malvasia
  • Pinot bianco o Pinot blanc
  • Pinot grigio o Pinot gris
  • Riesling
  • Sauvignon o Sauvignon Blanc
  • Traminer aromatico
  • Verduzzo friulano
  • Cabernet
  • Cabernet Franc
  • Cabernet Sauvignon
  • Merlot
  • Pinot nero o Pinot noir
  • Refosco dal peduncolo rosso
  • Rosso

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Friuli

 

  • Friuli Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni Chardonnay, Friulano, Malvasia istriana, Pinot Bianco, Pinot Grigio, Riesling, Sauvignon, Traminer Aromatico, Verduzzo Friulano, Ribolla Gialla, da soli o congiuntamente.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, a volte con riflessi verdognoli, odore gradevole, fine e sapore asciutto, armonico.

  • Friuli Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Chardonnay
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore delicato, caratteristico, fruttato e sapore asciutto, armonico.

  • Friuli Friulano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Friulano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore dal giallo paglierino al giallo dorato, odore caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Friuli Pinot Bianco (o Pinot Blanc) (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Pinot Bianco
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, a volte con riflessi verdognoli, odore caratteristico, fruttato e sapore asciutto, armonico, delicato, vellutato.

  • Friuli Pinot Grigio (o Pinot Gris) (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Pinot Grigio
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso o ramato, odore caratteristico, fruttato e sapore asciutto, armonico, da secco ad abboccato.

  • Friuli Sauvignon (o Sauvignon Blanc) (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, a volte con riflessi verdognoli, odore caratteristico, fruttato e sapore asciutto, armonico.

  • Friuli Malvasia (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Malvasia istriana
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore fruttato, caratteristico e sapore asciutto, rotondo, caratteristico.

  • Friuli Riesling (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigni Riesling Italico, Riesling Renano, da soli o congiuntamente.
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, a volte con riflessi verdognoli,  odore semi-aromatico, caratteristico, fine e sapore dal secco all'abboccato.

  • Friuli Traminer Aromatico (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Traminer Aromatico
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, a volte con riflessi verdognoli, odore asciutto e aromatico e sapore dal secco all'abboccato.

  • Friuli Verduzzo Friulano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Verduzzo Friulano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore dal giallo paglierino carico, anche dorato, all'ambrato, odore intenso, armonico e sapore armonico, dal secco al dolce.

  • Friuli Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni Merlot, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenere, Pinot Nero e Refosco dal peduncolo rosso, da soli o congiuntamente.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato se invecchiato, odore intenso, fine e sapore asciutto, secco, corposo, armonico.

  • Friuli Cabernet (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigni Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Carmenere, da soli o congiuntamente.
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore intenso, caratteristico e sapore asciutto, di corpo, armonico, talvolta leggermente erbaceo.

  • Friuli Cabernet Franc (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cabernet Franc
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento, odore erbaceo, intenso e sapore asciutto, leggermente erbaceo, pieno, tannico, corrispondente all'olfatto.

  • Friuli Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato con l'invecchiamento, odore caratteristico, gradevole, intenso e sapore asciutto, armonico.

  • Friuli Merlot (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Merlot
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore intenso, fruttato e sapore asciutto, talvolta leggermente erbaceo, strutturato, sapido, invecchiando si affina acquistando in complessità ed equilibrio.

  • Friuli Refosco dal Peduncolo rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Refosco dal peduncolo rosso
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino violaceo intenso, odore intenso, fruttato e sapore asciutto, talvolta amarognolo.

  • Friuli Pinot Nero (o Pinot Noir) (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Pinot Nero
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nelle province di Trieste, Gorizia, Udine e Pordenone, ad eccezione dei Moscati, Müller-Thurgau e del Traminer.
  • => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino violaceo intenso, odore intenso, fruttato e sapore asciutto, talvolta amarognolo.

  • Friuli Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • = 100% Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Nero (vinificato in bianco), da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore fine, caratteristico e sapore sapido, armonico, extra brut, brut, extra dry.

  • Friuli Spumante Metodo Classico (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Pas-dosè /Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • = 100% Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Nero (vinificato in bianco), da soli o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore dal giallo paglierino al giallo dorato, odore caratteristico, fine, talvolta con sentori di lievito e sapore sapido, armonico, pas dosé, extra brut, brut, extra dry.

  • Friuli Ribolla Gialla Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 85% Vitigno Ribolla Gialla
  • =< 15% Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Nero (vinificato in bianco)
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore fine, caratteristico e sapore vivace, armonico, extra brut, brut, extra dry.

  • Friuli Ribolla Gialla Spumante Metodo Classico (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Pas-dosè /Extra-brut /Brut /Extra-dry
  • => 85% Vitigno Ribolla Gialla
  • =< 15% Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, Pinot Grigio e Pinot Nero (vinificato in bianco)
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore dal giallo paglierino con diversa intensità al giallo dorato, odore fine, ampio e sapore sapido, armonico, pas dosé, extra brut, brut, extra dry.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Friuli

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Friuli comprende il territorio amministrativo dei comuni della Regione Friuli Venezia Giulia, appartenenti alle provincie di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine, in territori adeguatamente ventilati, luminosi e favorevoli all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Friuli è localizzata in: 

  • provincia di Gorizia e comprende il territorio dei comuni di Capriva del Friuli, Cormòns, Doberdò del Lago, Dolegna del Collio, Farra d’Isonzo, Fogliano Redipuglia, Gorizia, Gradisca d’Isonzo, Grado, Mariano del Friuli, Medea, Monfalcone, Moraro, Mossa, Romans d’Isonzo, Ronchi dei Legionari, Sagrado, San Canzian d’Isonzo, San Floriano del Collio, San Lorenzo Isontino, San Pier d’Isonzo, Savogna d’Isonzo, Staranzano, Turiacco, Villesse.
  • provincia di Pordenone e comprende il territorio dei comuni di Arba, Arzene - Valvasone, Aviano, Azzano Decimo, Brugnera, Budoia, Caneva, Casarsa della Delizia, Castelnovo del Friuli, Cavasso Nuovo, Chions, Cordenons, Cordovado, Fanna, Fiume Veneto, Fontanafredda, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Morsano al Tagliamento, Pasiano di Pordenone, Pinzano al Tagliamento, Polcenigo, Porcia, Pordenone, Prata di Pordenone, Pravisdomini, Roveredo in Piano, Sacile, San Giorgio della Richinvelda, San Martino al Tagliamento, San Quirino, San Vito al Tagliamento, Sequals, Sesto al Reghena, Spilimbergo, Travesio, Vajont, Vivaro, Zoppola.
  • provincia di Trieste e comprende il territorio dei comuni di Duino-Aurisina, Monrupino, Muggia, San Dorligo della Valle, Sgonico, Trieste.
  • provincia di Udine e comprende il territorio dei comuni di Aiello del Friuli, Aquileia, Artegna, Attimis, Bagnaria Arsa, Basiliano, Bertiolo, Bicinicco, Buia, Buttrio, Camino al Tagliamento, Campoformido, Campolongo al Torre, Carlino, Cassacco, Castions di Strada, Cervignano del Friuli, Chiopris-Viscone, Cividale del Friuli, Codroipo, Colloredo di Monte Albano, Corno di Rosazzo, Coseano, Dignano, Faedis, Fagagna, Fiumicello, Flaibano, Gemona del Friuli, Gonars, Latisana, Lestizza, Lignano Sabbiadoro, Magnano in Riviera, Majano, Manzano, Marano Lagunare, Martignacco, Mereto di Tomba, Moimacco, Mortegliano, Moruzzo, Muzzana del Turgnano, Nimis, Osoppo, Pagnacco, Palazzolo dello Stella, Palmanova, Pasian di Prato, Pavia di Udine, Pocenia, Porpetto, Povoletto, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Precenicco, Premariacco, Prepotto, Ragogna, Reana del Rojale, Remanzacco, Rive d’Arcano, Rivignano-Teor, Ronchis, Ruda, San Daniele del Friuli, San Giorgio di Nogaro, San Giovanni al Natisone, San Pietro al Natisone, San Vito al Torre, San Vito di Fagagna, Santa Maria la Longa, Sedegliano, Talmassons, Tapogliano, Tarcento, Tavagnacco, Terzo d’Aquileia, Torreano, Torviscosa, Treppo Grande, Tricesimo, Trivignano Udinese, Udine, Varmo, Villa Vicentina, Visco.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Friuli

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Friuli prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Friuli non dovrà essere superiore al 70% per le tipologie Caberbet, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot Nero, Refosco dal peduncolo rosso e Rosso; al 75% per le rimanenti tipologie. Nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 80%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Per tutte le tipologie dei Vini Spumanti, la resa massima dell’uva in vino non dovrà essere superiore al 65%. Nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 70%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. 
  • Le tipologie di Vini Friuli "Spumante" devono essere ottenute esclusivamente per fermentazione naturale in autoclave.
  • Le tipologie di Vini Friuli "Spumante" possono utilizzare il millesimo se la durata dell'intero processo di elaborazione in autoclave, ivi compreso l'affinamento in bottiglia, è di almeno 18 mesi. 
  • Le tipologie di Vini Friuli "Spumante Metodo Classico" possono utilizzare il millesimo se il periodo di elaborazione e invecchiamento si compone di almeno 30 mesi in bottiglia.

4. Produttori di Vino DOC Friuli

Con l’utilizzo della DOC Friuli i Produttori Vinicoli Friulani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Friuli

Piatti a base di pesce come il brodetto gradese (zuppa di pesci locali) o il luccio al vino bianco, formaggi d'alpeggio come il Malga e a salumi come la peta della Val Cellina.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Friuli

La millenaria storia vitivinicola della regione è la fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del vino “Friuli” o “Friuli Venezia Giulia”.

La viticoltura locale vanta una storia antica e ricca, attestata da numerosi documenti e testimonianze, le sue origini risalgono quanto meno alla colonizzazione romana. Dall’Impero Romano ad oggi queste terre sono state caratterizzate dalla produzione del vino, anche se tra alterne vicende storiche e umane. Infatti, la viticoltura locale è passata attraverso due millenni di storia senza grossi mutamenti fino all’inizio del XX secolo, quando ha subito un grosso cambiamento. Le ragioni di ciò sono riconducibili a un complesso insieme di cause e situazioni. Infatti, dalla metà del XIX secolo fino ai primi del XX l’oidio, la peronospora, la fillossera e non ultimi i conflitti bellici, provocarono distruzioni tali da costringere l’intera viticoltura a cambiare volto.

Altro fattore di forte espansione fu la conquista alla coltivazione della vite di nuovi terreni grazie alle opere di irrigazione realizzate in vaste aree.

CANTINA BARALDI



Cantina Baraldi


 

Azienda Vinicola

La Cantina Baraldi produce con passione vini in cui si sposano la tradizione classica dei maestri viticoltori con l’innovazione moderna. L’area in cui sorgono le vigne si trova in Veneto, a 50 km da Venezia, nella fascia collinare della provincia di Treviso, compresa tra le cittadine di Conegliano e Valdobbiadene, situata a uguale distanza dalle Dolomiti e dall’Adriatico, combinazione che influenza positivamente il clima.


Cantina Baraldi

Cesare Baraldi segue personalmente tutte le fasi di produzione dei vini


Il territorio è difficile da coltivare ma affascinante, grazie ai vigneti di alta collina dalle pendici ripide, dove è arduo persino rimanere in piedi senza cadere. Qui i viticoltori hanno conquistato centimetro per centimetro la collina, creando un paesaggio unico, la cui bellezza è testimoniata dalla volontà di candidare l’area a Patrimonio dell’Umanità (Unesco), percorso iniziato da qualche anno.

La zona di produzione comprende quindici comuni e si estende su un’area di circa 20.000 ettari. La vite è coltivata solo nella parte più soleggiata dei colli, ad un’altitudine compresa tra i 50 e i 500 metri sul livello del mare, mentre il versante nord è in gran parte ricoperto di boschi.


Cantina Baraldi


 

La Zona di Produzione della "CANTINA BARALDI"

 

L'area geografica vocata alla produzione vinicola della "Cantina Baraldi" ricade nel territorio della provincia di Treviso e in Emilia Romagna, in zone designate con le seguenti Denominazioni di Origine:


I vitigni principali impiegati per la produzione di Vini "Cantina Baraldi" sono i seguenti:


Caratteristiche Pedoclimatiche

La morfologia dell’area di produzione della DOCG Conegliano Valdobbiadene Prosecco si compone di una serie di rilievi collinari allungati “a cordonata”, definito sistema ad “hogback", disposti con direzione nord-sud nella parte più meridionale e con direzione est-ovest nella parte settentrionale. Tali rilievi sono separati da una serie di valli percorse da piccoli corsi d’acqua.

L’area a nord si appoggia sulla catena prealpina che funge da barriera naturale all’ingresso di correnti fredde, mentre a sud la zona gode delle temperature miti della Laguna di Venezia, da cui dista soli 40 Km.

La disposizione est-ovest dei terreni collinari, la forte pendenza, la conseguente giacitura rivolta a sud dei vigneti, permette la massima intercettazione dei raggi solari, creando un areale ideale per la coltivazione delle uve bianche destinate al Conegliano Valdobbiadene Prosecco.

I suoli della zona si sono originati dal sollevamento di fondali marini e sono stati successivamente modificati dall’azione dei ghiacciai e dei fiumi.

I terreni sono costituiti in prevalenza da arenarie e marne, a cui si alternano strati morenici ed alluvionali. Tale profilo favorisce il costante drenaggio dell’acqua.

Il clima dell’area del Conegliano Valdobbiadene è di tipo temperato, con stagioni ben delineate, caratterizzato da un’inversione termica notturna che consente di avere, nel periodo di maturazione delle uve, marcate escursioni di temperatura fra la notte ed il giorno, grazie alla discesa lungo i pendii della colline, di aria fresca proveniente dalle Prealpi.

Le piogge frequenti del periodo estivo garantiscono l’apporto idrico sufficiente per il vitigno Glera, sensibile nel contempo sia al ristagno idrico che alla siccità. Questa condizione particolare si realizza grazie alla forte acclività ed allo scarso spessore di suolo esplorabile dalle radici delle viti.

Nel cuore della Denominazione è presente una piccola sottozona denominata Cartizze, di soli 106 ha, i cui terreni presentano una particolare pendenza ed esposizione verso sud che crea una sorta di anfiteatro naturale, molto apprezzato a livello qualitativo e paesaggistico. La grande variabilità pedologica e climatica della denominazione trova espressione grazie alla menzione comunale “Rive”, che mette in luce la peculiare vocazione che esprimono le diverse località della zona di produzione.


Legame Storico-Culturale

L’area collinare del Conegliano Valdobbiadene Prosecco vanta un’antichissima tradizione legata alla coltura della vite, le cui prime testimonianze scritte risalgono alle lapidi dei coloni romani.

Già alla fine del VI secolo, il vescovo di Poitier, Venanzio Fortunato, nato a Valdobbiadene, ricordava le sue colline come “la terra in cui eternamente fiorisce la vite sotto la montagna dalla nuda sommità ove il verde ombroso protegge e ristora”.

Successivamente la vocazione alla produzione di vini bianchi nella zona di Conegliano Valdobbiadene è testimoniata da numerosissimi documenti, a partire dagli “Statuti Coneglianesi” del 1282, a quelli relativi alla dominazione della Repubblica Veneziana, alle testimonianze per l’apprezzamento del “vino bianco delle colline di Conegliano Valdobbiadene” dei regnanti inglesi, asburgici e polacchi dei secoli successivi.

La prima citazione scritta della coltivazione del Prosecco nelle colline di Conegliano Valdobbiadene, è opera del nobile coneglianese Francesco Maria Malvolti, che nell’VIII numero del Giornale d’Italia del 1772, parla della coltivazione della vite in quest’area. Da questo periodo le citazioni e la fama del Prosecco crebbero in tutto il comprensorio del Conegliano Valdobbiadene, tanto che, verso la metà dell’800, iniziò ad essere coltivato in purezza. Importanti in questo senso sono le citazioni di due studiosi; il Conte Balbi Valier, selezionatore del biotipo chiamato Prosecco Balbi “con acini tondi e dal sapore e gusto fine, tendente all’aromatico”, ancor oggi apprezzato e largamente coltivato in tutto il comprensorio e quello dello storico Semenzi che, cita in un suo scritto “…squisitissimi vini bianchi sono la verdisa, la Prosecco e la bianchetta”, vitigni che ancora oggi compongono l’uvaggio del Conegliano Valdobbiadene.

La tradizione vitivinicola di questo territorio e la cultura scientifica, trovano concreta applicazione con la nascita nel 1876 a Conegliano della prima Scuola di Viticoltura ed Enologia d’Italia, dalla quale si è sviluppata, nel 1923, la prima Stazione Sperimentale di Viticoltura ed Enologia, ancor oggi sede di riferimento per la ricerca e sperimentazione viticola per il Ministero dell’Agricoltura Italiana.

Nel 1962 i produttori, al fine di tutelare il territorio e il vino, si riuniscono in Consorzio di tutela per definire il disciplinare di produzione, che consente di ottenere, nel 1969 dal Ministero dell’Agricoltura, il riconoscimento a Denominazione di Origine Controllata del “Prosecco dei Colli di Conegliano Valdobbiadene”.

Nel 1966, nasce la prima Strada del vino Italiana, a conferma della tradizione produttiva e della rinomanza e bellezza di questo territorio. Il particolare valore del Conegliano Valdobbiadene viene riconosciuto dalla Regione Veneto, nel 2003, con l’istituzione del primo distretto spumantistico italiano, certificando anche sotto il profilo economico la rilevanza nazionale della denominazione.

Nel 2009, grazie al continuo miglioramento della qualità e alla notorietà che ha raggiunto in 40 anni di successi nazionali ed internazionali, la Denominazione Conegliano Valdobbiadene, è stata riconosciuta dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali, a Denominazione di Origine Controllata e Garantita, ponendo questo territorio al vertice qualitativo della Denominazione Prosecco.

Nel 2010, i Ministeri dell’Agricoltura e dei Beni Culturali, inseriscono il Conegliano Valdobbiadene Prosecco nella lista Prioritaria delle candidature italiane per il riconoscimento come Patrimonio dell’umanità dell’Unesco.


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VINI DEGUSTATI DAL PANEL ASSOVINI SOMMELIER


Cantina Baraldi


  • PINOT GRIGIO ZIA NENA
  • Vino Bianco Secco
  • Annata: 2016
  • 12% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • PINOT GRIGIO ZIU MIMMO
  • Vino Bianco Secco
  • Annata: 2016
  • 12% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • PROSECCO SUPERIORE BRUT
  • Vino Bianco Spumante Brut
  • Annata: 2016
  • 11,5% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • PROSECCO SUPERIORE EXTRA-DRY
  • Vino Bianco Spumante Extra-Dry
  • Annata: 2016
  • 11,5% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • PROSECCO SUPERIORE DRY
  • Vino Bianco Spumante Dry
  • Annata: 2016
  • 11,5% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo


Cantina Baraldi


 

Visita in Cantina

La Cantina Baraldi accoglie durante tutto l'anno turisti e appassionati di vino, dove - su prenotazione - è possibile effettuare visite guidate nel vigneto e nella cantina per conoscere l'azienda vinicola e scoprire i suoi vini attraverso degustazioni e ricercati abbinamenti con le specialità della cucina tipica locale.


Turismo del Vino

Per ogni viaggiatore l'Italia da sempre è terra di sogni, di emozioni, un luogo dove la storia si fonde con il mito, la natura è straordinariamente generosa e la cultura è il frutto della fusione di grandi civiltà. Le Strade del vino sono percorsi pensati esattamente per offrire all'enoturista esperienze inimmaginabili: viaggi alla scoperta di testimonianze storiche uniche al mondo, di scorci naturalistici di rara bellezza, di passeggiate distensive nei borghi, di giacimenti enogastronomici da scoprire, di vigneti e cantine vinicole da visitare e, ancora, agriturismi d’eccellenza, resort ospitali, ristoranti tipici, attività di artigianato locale, piccole botteghe di prodotti tipici locali, moda, servizi e negozi vari.

La Cantina Baraldi è posizionata lungo il percorso emozionale della Strada del Vino, il cui itinerario enoturistico racchiude la zona di produzione dei vini prodotti con la relativa Denominazione di Origine:


Cantina Baraldi


 

Video - Valdobbiadene Prosecco Superiore

 


Cantina Baraldi


 

Focus Cantina Baraldi

  • Vendita diretta: SI
  • Vendita online: SI
  • Visite in cantina: SI
  • Degustazioni: SI
  • Ristorante: SI, in convenzione
  • Pernottamento: SI, in convenzione
  • Lingue parlate: Italiano, Inglese.

 


Cantina Baraldi



Contatti Cantina Baraldi

Recapito: Cantina Baraldi

Azienda: Gruppo Hardnex Holding s.r.l

Indirizzo: Via Marconi, 127 - 35020 Roncaglia di Ponte S.Nicolò (Padova)

Telefono: +39 389 0092587

MailQuesto indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Web: www.cantinebaraldi.com

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