Quella del Moscato è una famiglia numerosa a cui appartengono varietà a bacca sia bianca sia nera. Il nome sembra derivare da "Muscum", muschio, e si riferisce al loro caratteristico aroma.
Varietà: 308 MOSCATO DI SCANZO - Data di ammissione al Registro: 6/05/1981 - Gazzetta ufficiale: G.U. 135 - 19/05/1981
Il vitigno Moscato di Scanzo, a bacca nera, viene coltivato nella regione Lombardia.
Il Moscato di Scanzo è un vitigno di origini molto antiche ed è stato probabilmente portato sui colli di Scanzo dalle legioni romane, ricompensate delle vittorie riportate sui Galli con terreni coltivabili nella zona del Bergamasco, anche se le sue origni più remote sono probabilmente elleniche. Appartiene alla vasta famiglia dei Moscati, vitigni aromatici il cui nome deriva da "muscum", muschio, il cui aroma caratteristico si ritrova nell'uva e che probabilmente corrisponde all'"anathelicon moschaton" dei Greci.
Il Moscato di Scanzo è presente esclusivamente in Lombardia e la sua zona tipica di produzione è circoscritta nel comune di Scanzorosciate (BG) in Valcalepio. Il vino Moscato di Scanzo è diventato DOCG nel 2009 dopo essere stato insignito della DOC nel 2002 (e prima ancora era sottozona della DOC Valcalepio). E' stato iscritto al catalogo nazionale delle varietà di vite solamente nel 1981, mentre in passato è stato anche erroneamente confuso con l'Aleatico e la Negrara trentina.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, quinquelobata e pentagonale.
- Grappolo: medio, di forma allungata piramidale-conica, alato, piuttosto spargolo.
- Acino: medio, di forma obovale
- Buccia: molto pruinosa, consistente, di colore blu-nero.
- Denominazioni vinificate in Lombardia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Il vitigno Moscato di Scanzo, dopo appassimento, dà un vino rosso rubino con riflessi aranciati. Al naso è complesso, con note di rosa appassita, salvia, miele d'acacia, cannella e liquirizia. Al palato si presenta dolce e vellutato.