A metà del XIX secolo, esattamente prima del flagello causato dalla fillossera, la diffusione del vitigno Aglianico si estendeva nell'Italia meridionale, in particolare in Campania», Basilicata», Pugli» e Molise». Negli ultimi decenni la sua presenza in Molise e in Puglia si è gradualmente ridimensionata, limitandosi perlopiù alle zone di confine con la Campania e la Basilicata. Si è invece consolidato il suo legame con l’Irpinia per il biotipo Taurasi (valle del Calore, Valli del Sabato e dell’Ofanto), con il Beneventano per il biotipo Amaro, con il litorale casertano per il Galluccio, con il Cilento e il Vulture si è rinforzato dopo la seconda Guerra Mondiale.
Ora le DOC o DOCG di riferimento sono: Aglianico del Vulture Superiore DOCG» e Aglianico del Vulture DOC » (Potenza), Taurasi DOCG» (Avellino), Falerno del Massico DOC» (Caserta), Galluccio DOC» (Caserta), Cilento DOC» (Salerno), Aglianico del Taburno DOCG», Guardiolo Aglianico, Sannio DOC » (Benevento), Molise DOC » (Campobasso e Isernia), Castel del Monte DOC » (Bari).
Al fine di studiare le caratteristiche e le peculiarità di alcune varietà di vitigno, a partire dagli anni Novanta del secolo scorso sono state condotte lunghe indagini ampelografiche, su biotipi Aglianico e Aglianicone » reperito in Campania e in Basilicata. I risultati hanno dimostrato che Aglianico campano e Aglianico del Vulture sono in realtà un unico vitigno, con differenze di vario ordine ascrivibili a una normale variabilità intravarietale, mentre l’Aglianicone si è rivelato un vitigno estraneo ai due precedenti. Gli ultimi studi di Boselli e Monaco hanno messo in evidenza i sei biotipi seguenti, appartenenti a tre gruppi varietali: Aglianico Amaro, Aglianico di Taurasi e Aglianico del Vulture, Aglianico di Napoli 1 e Aglianico di Napoli 2, Aglianico di Galluccio.
Rispetto alle caratteristiche vegetative, il vitigno Aglianico produce un grappolo cilindrico o conico piuttosto piccolo (da 150 a 250 grammi) e compatto, con eventuale presenza di una o due ali. L’acino è piccolo, di forma sferica, con buccia spessa, pruinosa e di colore blu-nero. Matura tardivamente, tra la metà di ottobre e la priva decade di novembre.
In condizioni ottimali le uve raggiungono un elevato tenore zuccherino (22-23%) e conservano integra una forte acidità tartarica, che risulta ancora più elevata nel biotipo Aglianico Amaro o Beneventano; possiedono, inoltre, un’importante struttura tannica. Il vino che se ne ricava è adatto al lungo invecchiamento e beneficia dell’affinamento in legno per mitigare il carattere austero dovuto alla componente acido-tannica. L’affinamento in barrique, pratica ormai diffusa in Campania e in Basilicata, risulta utile per equilibrare le parti dure con quelle morbide, donando piacevolezza alla beva in tempi ragionevolmente brevi.
Varietà: 002 AGLIANICO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Di seguito l'elenco dei Produttori associati con la lista dei rispettivi Vini prodotti in tutto o in parte con uve "Aglianico" e il Certificato di Qualità rilasciato dal Panel Assovini Sommelier a seguito di degustazione tecnica.
ELENCO PRODUTTORI BASILICATA
ELENCO PRODUTTORI CAMPANIA
Ringraziamenti:
La Redazione ringrazia l'Azienda Agricola "Viticoltori Lenza" per aver gentilmente autorizzato l'utilizzo delle immagini.
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