NORME LEGISLATIVE CHE DISCIPLINANO IL VINO DOCG AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE
- Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvata DOC con D.P.R. 18.02.1971 - Approvata DOCG con D.M. 02.08.2010, G.U. 188 del 13.08.2010
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
VINO DOCG AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE
La Denominazione di Origine Controllata e Garantita «Aglianico del Vulture Superiore» è riservata ai vino che risponde alle condizioni ed ai requisiti del disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Aglianico del Vulture Superiore
- Aglianico del Vulture Superiore Riserva
1. TIPOLOGIE E UVE DEL VINO DOCG AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE
- Aglianico del Vulture Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Aglianico del Vulture e/o Aglianico
- =>13,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino intenso tendente al granato, odore tipico, gradevole ed intenso e sapore secco, giustamente tannico, sapido, persistente, equilibrato. Con l’invecchiamento, in relazione alla conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno.
- Aglianico del Vulture Superiore Riserva (Vino Rosso Superiore Invecchiato)
- Versioni: Secco
- = 100% Vitigno Aglianico del Vulture e/o Aglianico
- =>13,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore Invecchiato dal colore rosso rubino intenso tendente al granato (con l'invecchiamento può assumere riflessi aranciati), odore tipico, gradevole ed intenso e sapore secco, giustamente tannico, sapido, persistente, equilibrato ed armonico. Con l’invecchiamento, in relazione alla conservazione in recipienti di legno, il sapore dei vini può rilevare lieve sentore di legno.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. TERRITORIO E ZONA DI PRODUZIONE DEL VINO DOCG AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE
La zona geografica delimitata è situata nella parte nord della Regione Basilicata, in Provincia di Potenza, e comprende un territorio di alta e media collina posto sulle pendici del Monte Vulture, vulcano spento, ma attivo fino al Pleistocene superiore, che ha la sua vetta maggiore a 1.327 mt s.l.m. e che degrada progressivamente verso ovest, lungo il fiume Ofanto, e verso Est, in prossimità della piana della Puglia.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Aglianico del Vulture Superiore è localizzata in:
- provincia di Potenza e comprende il territorio dei comuni di Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Ripacandida, Ginestra, Maschito, Forenza, Acerenza, Melfi, Atella, Venosa, Lavello, Palazzo San Gervasio, Banzi, Genzano di Lucania, escluse le tre isole amministrative di Sant'Ilario, Riparossa e Macchia del comune di Atella.
3. VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO DEL VINO DOCG AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOCG Aglianico del Vulture Superiore prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima delle uve in vino non deve essere superiore al 65%. Il vino deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno l2 mesi in contenitori di legno e almeno 12 mesi in bottiglia. Il vino Denominazione di Origine Controllata e Garantita «Aglianico del Vulture Superiore» sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno 24 mesi in contenitori di legno e almeno 12 mesi in bottiglia può fregiarsi della qualificazione "Riserva".
4. PRODUTTORI DI VINO DOCG AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE
Con l’utilizzo della DOCG Aglianico del Vulture Superiore i Produttori Vinicoli Lucani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine Vinicole che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. ABBINAMENTI GASTRONOMICI CON IL VINO DOCG AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE
Formaggi stagionati, come il pecorino di Filiano, il canestrato di Moliterno, il caciocavallo podolico, ma anche con la soppressata, i ravioli locali, gli strascinati, i secondi di carne come l'agnello con i funghi e verdure.
PIETANZA VINO CERTIFICATO PRODUTTORE Capretto farcito » Rivonero Ne Plus Ultra » CQ 0076-02 » Cantina del Vulture »
6. STORIA E LETTERATURA DEL VINO DOCG AGLIANICO DEL VULTURE SUPERIORE
La coltivazione della vite nell’area del Vulture viene già descritta da autorevoli autori latini: Plinio, Strabone, Virgilio, Marziale che testimoniano la presenza di una viticoltura evoluta nella zona fin dal VII secolo a.C.. Il poeta Orazio, nato a Venosa, città del Vulture, celebra nelle sue Odi le qualità del vino prodotto nella sua terra. L’intero territorio del Vulture presenta reperti archeologici che documentano la produzione diffusa del vino, quale prodotto inteso come alimento, ma anche strumento di convivialità e di autorevole testimonianza di valore intrinseco tanto da essere oggetto di dono per divinità e personalità qualificate.
Nel corso dei secoli la coltivazione della vite, nell’area, è stata fortemente condizionata dalla polverizzazione fondiaria (anche ad oggi inferiore all’ettaro) ed alla struttura sociale della famiglia contadina. Questa viveva prevalentemente di auto sostentamento e, quindi, era fortemente sentito il legame con la terra e la vite in particolare che rappresentava l’unica forma di sostentamento. La necessità di produrre un’uva di ottima qualità si sposava perfettamente con un territorio difficile orograficamente e che richiedeva abbondante manodopera, ma che ha caratterizzato anche una notevole tradizione viticola che, nel tempo, è divenuta un vero e proprio “marchio d’area’.
La tradizione della vigna che diventa un vero e proprio “giardino” fa sì che il paesaggio venga fortemente caratterizzato da vigneti ordinati e ben tenuti e coltivati, ma anche l’uva si avvantaggia di pratiche colturali che consentono la migliore esposizione e la migliore maturazione dei tannini, molto abbondanti nell’Aglianico. D’altro canto solo una meticolosa preparazione dei vigneti consente all’uva di poter resistere al lungo ciclo vegetativo che si conclude con la piena maturazione in un periodo (ottobre-novembre) quando la piovosità è già alta, l’umidità diventa fattore di rischio sanitario e la neve può rendere difficile la raccolta.