Da sempre, in effetti, il vino viene utilizzato anche per preparare cocktail e bevande, alcune proprie della tradizione, altre più moderne. Spesso, nella miscelazione, il vino viene alleggerito con succhi di frutta o acqua, in alcuni casi è però possibile calibrare i gradi della bevanda finale anche aggiungendo una soda o bevande frizzanti.
Miscelati già pronti
Preparare un cocktail dal gusto originale ma che non sia eccessivamente leggero o completamente sbilanciato non è facile quanto sembra. Soprattutto quando si desidera preparare una bibita fresca ma comunque molto aromatica. Se si ritiene di non avere le capacità per fare questo genere di miscelazioni si possono seguire due accorgimenti; il primo consiste nel cercare una ricetta dettagliata, che precisi alla lettera sia il tipo di vino da utilizzare, sia le dosi di altre bevande o acqua da aggiungere. Oppure si può approfittare di alcuni prodotti già pronti, perfetti da essere messi in frigo e aperti all’ultimo secondo, con la certezza di bere ciò che si desidera.
Un buon esempio è la proposta Aviva spumante, un vino moscato che viene reso più fresco e leggero con succo di frutta e acqua gassata.
Le bottiglie colorate e le brillanti sfumature della bevanda fanno il resto, permettendo di ottenere un bicchiere fresco, con grado alcolico che si ferma al 5,5%, quindi perfetto da gustare anche durante le più torride serate estive. Le proposte simili prodotte sia da aziende artigiane sia dall’industria sono molteplici, e sono in grado di accontentare i gusti di chiunque.
Dallo spritz alla sangria
Un classico italiano è lo spritz, conosciuto con questo nome in tutta Italia nella sua versione originaria del Veneto. È vero, però, che una bevanda simile si prepara da decenni in varie Regioni italiane, come la Lombardia, il Trentino e il Friuli Venezia Giulia: in sostanza in tutte le zone che hanno fatto parte dell’Impero austro-ungarico.
Lo spritz si prepara a partire dal vino bianco, cui si aggiunge una leggera spruzzata di bitter, allungando poi con acqua. Le varianti possono essere tantissime, variando il vino di partenza, che solitamente oggi è un prosecco, utilizzando al suo posto un vino bianco fermo, come ad esempio il Lugana. Oppure si può scegliere un bitter particolarmente aromatico, o ancora si usa una bibita alla frutta al posto dell’acqua.
I puristi dello spritz solitamente preferiscono evitare l’acqua, che però consente di rendere più fresca la bibita. È invece di origine spagnola la sangria, a base di vino rosso; la si prepara con un giorno di anticipo, lasciando macerare nel vino della frutta matura di stagione; prima di bere la sangria si aggiunge acqua o succo di frutta, per ottenere la gradazione desiderata. Anche in questo caso si possono preparare molte varianti, modificando il vino di partenza, o la frutta da aggiungere, o ancora rendendo più importante la sangria aggiungendo un distillato.
I cocktail con il vino
Tecnicamente anche lo spritz è un cocktail in quanto codificato dall’IBA.
Sono poi sempre più diffusi vari altri cocktail, che partono dal vino per aggiungervi poi tequila, gin o vodka. Il Red Splash è un cocktail con vino rosso e tequila, con limone e zucchero; il Bordij è una bevanda a base di vino rosso, cognac e creme de cassis; l’Apple and Pink Julep è preparato con vino rosé, foglie di menta e succo di mela. Molto più noto è invece il Bellini, con vino bianco, preferibilmente prosecco, e succo di pesca. Particolarmente conosciutp è anche il Mimosa, con champagne e succo d’arancia. Modificare il vino o il frutto di cui si usa il succo consente di preparare cocktail del tutto nuovi, a seconda dei gusti di chi miscela e di chi degusta.