Assovini
Varietà: 289 SCHIAVA GROSSA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Schiava Grossa, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
La Schiava Grossa è un vitigno che fa parte della numerosa e variegata famiglia Schiava, all'interno della quale si differenziano da una parte la varietà Schiava Nera e i suoi derivati e dall'altra tre tipi di Schiava che vengono solitamente accomunati tra loro, anche se nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite sono stati iscritti come vitigni autonomi: Schava Grossa, appunto, Schiava Gentile e Schiava Grigia.
La tipologia Grossa differisce da questi ultimi per le maggiori dimensioni del grappolo e degli acini (che spiegano l'aggettivazione) e per una produttività più elevata.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, trilobata o quasi intera
- Grappolo: medio, alato, spargolo
- Acino: medio, subrotondo
- Buccia: pruinosa, tenera, di medio spessore e colore blu-violetto
- Denominazioni vinificate in Trentino Alto Adige
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Schiava Grossa, così come anche dai vitigni Schiava Gentile e Schiava Grigia, si ottengono solitamente vini abbastanza scuri, con profumi fragranti e fruttati (frutti rossi freschi e maturi) e un gusto fresco e semplice. La maggiore produttività può portare però a un corpo più leggero e a una minore concentraione rispetto alle altre due tipologie, con sensazioni tanniche più contenute e maggiore acidità.
Varietà: 289 SCHIAVA GROSSA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Schiava Grossa, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
La Schiava Grossa è un vitigno che fa parte della numerosa e variegata famiglia Schiava, all'interno della quale si differenziano da una parte la varietà Schiava Nera e i suoi derivati e dall'altra tre tipi di Schiava che vengono solitamente accomunati tra loro, anche se nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite sono stati iscritti come vitigni autonomi: Schava Grossa, appunto, Schiava Gentile e Schiava Grigia.
La tipologia Grossa differisce da questi ultimi per le maggiori dimensioni del grappolo e degli acini (che spiegano l'aggettivazione) e per una produttività più elevata.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, trilobata o quasi intera
- Grappolo: medio, alato, spargolo
- Acino: medio, subrotondo
- Buccia: pruinosa, tenera, di medio spessore e colore blu-violetto
- Denominazioni vinificate in Lombardia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Schiava Grossa, così come anche dai vitigni Schiava Gentile e Schiava Grigia, si ottengono solitamente vini abbastanza scuri, con profumi fragranti e fruttati (frutti rossi freschi e maturi) e un gusto fresco e semplice. La maggiore produttività può portare però a un corpo più leggero e a una minore concentraione rispetto alle altre due tipologie, con sensazioni tanniche più contenute e maggiore acidità.
Varietà: 223 SCHIAVA GRIGIA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Schiava Grigia, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
La Schiava Grigia è un vitigno che fa parte della numerosa e variegata famiglia Schiava, all'interno della quale si differenziano da una parte la varietà Schiava Nera e i suoi derivati e dall'altra tre tipi di Schiava che vengono solitamente accomunati tra loro, anche se nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite sono stati iscritti come vitigni autonomi: Schiava Grigia, appunto, Schiava Gentile e Schiava Grossa.
La tipologia Grigia sembra essere la più rustica e quella che si adatta meglio a qualsiasi tipo di terreno. Non è chiaro invece perchè le sia stato abbinato l'aggettivo Grigia, anche se la spiegazione più plausibile va ricercata nella notevole pruinosità degli acini, che ricopre con una patina grigia il colore blu violetto della buccia.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, trilobata o quasi intera
- Grappolo: medio, alato, spargolo
- Acino: medio, subrotondo
- Buccia: pruinosa, tenera, di medio spessore e colore blu-violetto
- Denominazioni vinificate in Veneto
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Schiava Grigia solitamente si ottengono vini abbastanza scuri e profondi, con profumi fragranti e fruttati (frutti rossi freschi e maturi), spesso con note di viola e di mandorla. Il corpo è abbastanza sostenuto ma mai troppo solido, così come la carica tannica, favorendo un consumo facile, piacevole e appagante.
Varietà: 223 SCHIAVA GRIGIA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Schiava Grigia, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Lombardia, Trentino Alto Adige e Veneto.
La Schiava Grigia è un vitigno che fa parte della numerosa e variegata famiglia Schiava, all'interno della quale si differenziano da una parte la varietà Schiava Nera e i suoi derivati e dall'altra tre tipi di Schiava che vengono solitamente accomunati tra loro, anche se nel Catalogo Nazionale delle Varietà di Vite sono stati iscritti come vitigni autonomi: Schiava Grigia, appunto, Schiava Gentile e Schiava Grossa.
La tipologia Grigia sembra essere la più rustica e quella che si adatta meglio a qualsiasi tipo di terreno. Non è chiaro invece perchè le sia stato abbinato l'aggettivo Grigia, anche se la spiegazione più plausibile va ricercata nella notevole pruinosità degli acini, che ricopre con una patina grigia il colore blu violetto della buccia.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, trilobata o quasi intera
- Grappolo: medio, alato, spargolo
- Acino: medio, subrotondo
- Buccia: pruinosa, tenera, di medio spessore e colore blu-violetto
- Denominazioni vinificate in Trentino Alto Adige
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Schiava Grigia solitamente si ottengono vini abbastanza scuri e profondi, con profumi fragranti e fruttati (frutti rossi freschi e maturi), spesso con note di viola e di mandorla. Il corpo è abbastanza sostenuto ma mai troppo solido, così come la carica tannica, favorendo un consumo facile, piacevole e appagante.