Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M 10.08.1995, G.U. 208 del 06.09.1995
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Costa d'Amalfi D.O.C. Sottozona Furore
La Denominazione di Origine Controllata “Costa d’Amalfi” e alle relative Sottozone è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Bianco
- Bianco passito
- Bianco Spumante
- Rosso
- Rosso Passito
- Rosato
- Sottozone Costa d'Amalfi DOC »
- Sottozona Furore »
- Bianco
- Rosso
- Rosato
- Sottozona Ravello »
- Bianco
- Rosso
- Rosato
- Sottozona Tramonti »
- Bianco
- Rosso
- Rosato
- Sottozona Furore »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore
- Costa d'Amalfi Sottozona Furore Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 40% Vitigni Falanghina (min.30%) e Biancolella (min.10%);
- >< 40-60% Vitigni Pepella, Ripoli, Fenile, Ginestra;
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Salerno
- => 10% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore paglierino più o meno intenso, odore delicato e gradevole, dal sapore asciutto, di giusto corpo, armonico.
- Costa d'Amalfi Sottozona Furore Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 40% Vitigno Piedirosso
- =< 60% Vitigni Sciascinoso e Aglianico, da soli o congiuntamente;
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Salerno
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rubino più o meno intenso, odore vinoso e sapore asciutto, di medio corpo, giustamente tannico.
- Costa d'Amalfi Sottozona Furore Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 40% Vitigno Piedirosso
- =< 60% Vitigni Sciascinoso e Aglianico, da soli o congiuntamente.
- =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Salerno
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa più o meno intenso, odore vinoso e sapore asciutto, di medio corpo, giustamente tannico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore è situata nella rinomata Costiera Amalfitana, nell'ambito del Golfo di Napoli.
La Zona di Produzione del Vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore è localizzata in:
- provincia di Salerno e comprende il territorio dei comuni di Furore, Praiano, Conca dei Marini e Amalfi.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore
La resa massima dell’uva in vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
4. Produttori di Vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore
Con l’utilizzo della DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore i Produttori Vinicoli Campani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore
Insalate di mare, grigliate di pesce e il piatto tipico amalfitano, gli "scialatelli alla paranza". Tortini di maccheroni, carni bianche in umido, braciole di maiale, pappardelle al ragù o con sugo di coniglio.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Costa d'Amalfi Sottozona Furore
La coltivazione della vite era già presente, negli anni 860 dc, in appezzamenti relativamente grandi, in genere su terreni rubati alle produzioni boschive: infatti ci sono riferimenti nei documenti storici della città di Amalfi ove sanciscono “peciam de vinea in regina maioren”, pecia de terra cum vinea in locus beteri”, mostram vineam seu terris campis silvis arbori bus fructiferis ed infructiferis in Oecara” che danno la indicazione delle zone di maggiore tradizione agricola del primo periodo dove le diverse specie di uva si trovano “ ab immemorabili”, distinte e denominate con voci vernacole.
È questo il periodo in cui l’Italia vede lo sviluppo della viticoltura. Dai documenti dell’Italia meridionale nel IX e X secolo fino al 1025 il rapporto fra viti ed altre piantagioni, in questa zona, è passato da 1 a 1, nel 950, a 2,5 a 1, a 3 a 1 nel periodo 975 – 1025. I vigneti insieme agli agrumeti hanno predominio tra le coltivazioni nel 1600 e nel 1700 e fino all’Unità d’Italia.
La letteratura, a partire dal Decamerone, ricorda i lauti banchetti che si svolgevano a Villa Rufolo, nello splendido scenario di Ravello. Ma ovunque fossero presenti dimore nobili, da Amalfi, ad Atrani, a Scala, era ricercato e raccoglieva grande favore il “Vino Latino”, (“latino”perché ottenuto da uve importate dai Romani) prodotto sulle colline che dai Lattari,scendono giù verso il mare.
Di grande importanza è stata anche la commercializzazione dei vini ottenuti in questa zona (Repubblica Amalfitana) e trasportati a mezzo nave nelle parti d’Italia.
Il Vino DOC Costa d'Amalfi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 10 agosto 1995.