Assovini
Varietà: 233 TERRANO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Terrano, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche.
Il Terrano è un vitigno di probabile appartenenza alla numerosa famiglia del Refosco e del Refosco dal Peduncolo Rosso. Le prime citazioni del Terrano sono trovate da Dalmasso (1946) negli annali del Friuli di Francesco da Manzano, dove si parla di un vino Terrain che veniva donato alle persone illustri dal comune di Udine.
Molti ampelografi hanno provato a ricercare le origini del vitigno, ma senza risultati; certo è che il Terrano è il simbolo della viticoltura del Carso. I vecchi contadini producevano un Terrano abbastanza aggressivo, poco adatto a palati non abituati... I vignaioli della nuova generazione, invece, con un accurato lavoro in vigna prima, in cantina dopo, rendono il Terrano più morbido.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: medio-grande, tondeggiante, pentagonale, trilobata con lobi poco accennati
- Grappolo: grande, piramidale, lalato, mediamente compatto
- Acino: medio, leggermente ellissoidale
- Buccia: sottile e consistente, molto pruinosa di colore blu scuro
- Denominazioni vinificate nelle Marche
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Terrano si ottiene un vino rosso violaceo intenso. Al naso è ampio, fragrante, fruttato con note di marasca e frutti di bosco. Al palato è di corpo, fresco di acidità, tannico.
Varietà: 233 TERRANO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Terrano, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche.
Il Terrano è un vitigno di probabile appartenenza alla numerosa famiglia del Refosco e del Refosco dal Peduncolo Rosso. Le prime citazioni del Terrano sono trovate da Dalmasso (1946) negli annali del Friuli di Francesco da Manzano, dove si parla di un vino Terrain che veniva donato alle persone illustri dal comune di Udine.
Molti ampelografi hanno provato a ricercare le origini del vitigno, ma senza risultati; certo è che il Terrano è il simbolo della viticoltura del Carso. I vecchi contadini producevano un Terrano abbastanza aggressivo, poco adatto a palati non abituati... I vignaioli della nuova generazione, invece, con un accurato lavoro in vigna prima, in cantina dopo, rendono il Terrano più morbido.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: medio-grande, tondeggiante, pentagonale, trilobata con lobi poco accennati
- Grappolo: grande, piramidale, lalato, mediamente compatto
- Acino: medio, leggermente ellissoidale
- Buccia: sottile e consistente, molto pruinosa di colore blu scuro
- Denominazioni vinificate in Friuli Venezia Giulia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Terrano si ottiene un vino rosso violaceo intenso. Al naso è ampio, fragrante, fruttato con note di marasca e frutti di bosco. Al palato è di corpo, fresco di acidità, tannico.
Varietà: 232 TEROLDEGO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Teroldego, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Basilicata, Lombardia, Marche, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto.
Il Teroldego è il vitigno simbolo dell'enologia trentina dal quale si ricava quello che giustamente viene, da sempre, considerato il "principe" dei vini trentini. L'origine del vitigno si perde nella notte dei tempi, anche se alcune caratteristiche biochimiche lo farebbero imparentare al Marzemino, facendolo derivare dalle lontane contrade dell'Asia Minore. E' certo, tuttavia, che l'origine del nome deriva da un toponimo: quella località Teroldeghe, situata nel comune di Mezzolombardo, presente in numerosi atti notarili, fino dal 1480, quando, in un atto di compravendita, si cita un pagamento di "due brente di vino Teroldego". Indubbiamente più vicina alla leggenda è, invece, la tesi che vuole il nome derivato da Tiroler Cold, l'oro del Tirolo, così come il vino veniva chiamato alla corte di Vienna.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, pentagonale, trilobata
- Grappolo: medio-grande, piramidale, raramente cilindrico, allungato, talvolta con due ali, mediamente compatto
- Acino: medio, sferoidale o subrotondo, allungato
- Buccia: spessa, molto pruinosa, di colore blu-nero
- Denominazioni vinificate in Veneto
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Teroldego si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso. Al naso è fruttato e floreale, con note di lampone e di viola. Al palato è asciuttto, di corpo, lievemente tannico, fine ed armonico, con buona predisposizione all'invecchiamento.
Varietà: 232 TEROLDEGO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Teroldego, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Basilicata, Lombardia, Marche, Sardegna, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto.
Il Teroldego è il vitigno simbolo dell'enologia trentina dal quale si ricava quello che giustamente viene, da sempre, considerato il "principe" dei vini trentini. L'origine del vitigno si perde nella notte dei tempi, anche se alcune caratteristiche biochimiche lo farebbero imparentare al Marzemino, facendolo derivare dalle lontane contrade dell'Asia Minore. E' certo, tuttavia, che l'origine del nome deriva da un toponimo: quella località Teroldeghe, situata nel comune di Mezzolombardo, presente in numerosi atti notarili, fino dal 1480, quando, in un atto di compravendita, si cita un pagamento di "due brente di vino Teroldego". Indubbiamente più vicina alla leggenda è, invece, la tesi che vuole il nome derivato da Tiroler Cold, l'oro del Tirolo, così come il vino veniva chiamato alla corte di Vienna.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, pentagonale, trilobata
- Grappolo: medio-grande, piramidale, raramente cilindrico, allungato, talvolta con due ali, mediamente compatto
- Acino: medio, sferoidale o subrotondo, allungato
- Buccia: spessa, molto pruinosa, di colore blu-nero
- Denominazioni vinificate in Umbria
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Teroldego si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso. Al naso è fruttato e floreale, con note di lampone e di viola. Al palato è asciuttto, di corpo, lievemente tannico, fine ed armonico, con buona predisposizione all'invecchiamento.