Assovini
Varietà: 049 CANAIOLO NERO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Canaiolo Nero, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Abruzzo, Lazio, Liguria, Marche, Sardegna, Toscana, Umbria.
Di origine incerta anche se si ritiene probabile circoscrivere nell'antica Etruria. Fu menzionato per la prima volta dal De Crescenzi (1350) nell'Opus Commodorum Ruralium (trattato di economia Rurale). Molto spesso ha subito una erronea identificazione con altre varietà con le quali si trovava nelle coltivazioni promiscue, in particolare con il Sangiovese, il Ciliegiolo e il Canina Nera. Il nome pare derivare dal fatto che il periodo dell'invaiatura cade nei "dies caniculares" (i giorni canicolari 24 luglio /24 agosto).
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: medio-piccola, pentalobata, più raramente trilobata, di colore verde scuro e opaca.
- Grappolo: medio, piuttosto spargolo, tozzo o piramidale, con una o due ali.
- Acino: medio, rotondo e regolare
- Buccia: consistente blu-violacea con molta pruina.
- Denominazioni vinificate nel Lazio
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Canaiolo vinificato in purezza si ottiene un vino di colore rosso rubino intenso, alcolico, ma con scarsa acidità e dal sapore amaro. In uvaggio con il Sangiovese aggiunge profumo e aroma.
Varietà: 046 CALABRESE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Calabrese (o Nero d'Avola), a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria.
Anche se il nome induce a pensare alla Calabria, il Nero d'Avola è il vitigno a bacca nera più rappresentativo, blasonato e importante dell'enologia siciliana. Tuttavia non si è in grado di ricostruire quando sia giunto nell'isola, e Calabrese è il nome con cui è indicato durante tutto l'Ottocento, rimasto tale anche nel 1970 quando è stato iscritto al Registro Nazionale delle Varietà della Vite. Per sgombrare il campo da ogni possibile confusione circa le sue origini, occorre precisare che il nome Calabrese altro non è che una italianizzazione del termine dialettale siculo "Calaravrisi", cioè uva (cala) di Avola, che si può anche intendere come "venuta da Avola". Infatti dal piccolo centro del Siracusano il vitigno si è poi diffuso nei comuni di Noto e Pachino, e da lì in tutta la Sicilia. Prima di diventare l'attuale principe dei vini rossi siciliani da invecchiamento, in passato il Calabrese o Nero d'Avola ha riscosso notevole successo nella produzione dei vini novelli. Oggi, oltre ad essere vinificato in purezza, viene impiegato in uvaggio con i vitigni Merlot, Cabernet Sauvignon e, soprattutto, con il Syrah, abbinamento che sta dando eccellenti risultati.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, orbicolare, intera.
- Grappolo: medio, conico, alato, spesso composto e mediamente compatto.
- Acino: medio, ellissoidale od ovale
- Buccia: pruinosa, di medio spessore, molto resistente, di colore bluastro.
- Denominazioni vinificate in Umbria
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Calabrese (Nero d'Avola) si ottiene un vino dal colore rosso-rubino, asciutto, molto alcoolico, giustamente acido, corposo, di odore e sapore neutro. I vini in purezza si sono rivelati adatti all'affinamento in botte, grazie ad aromi fini e un buon potenziale d'invecchiamento.
Varietà: 046 CALABRESE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Calabrese (o Nero d'Avola), a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria.
Anche se il nome induce a pensare alla Calabria, il Nero d'Avola è il vitigno a bacca nera più rappresentativo, blasonato e importante dell'enologia siciliana. Tuttavia non si è in grado di ricostruire quando sia giunto nell'isola, e Calabrese è il nome con cui è indicato durante tutto l'Ottocento, rimasto tale anche nel 1970 quando è stato iscritto al Registro Nazionale delle Varietà della Vite. Per sgombrare il campo da ogni possibile confusione circa le sue origini, occorre precisare che il nome Calabrese altro non è che una italianizzazione del termine dialettale siculo "Calaravrisi", cioè uva (cala) di Avola, che si può anche intendere come "venuta da Avola". Infatti dal piccolo centro del Siracusano il vitigno si è poi diffuso nei comuni di Noto e Pachino, e da lì in tutta la Sicilia. Prima di diventare l'attuale principe dei vini rossi siciliani da invecchiamento, in passato il Calabrese o Nero d'Avola ha riscosso notevole successo nella produzione dei vini novelli. Oggi, oltre ad essere vinificato in purezza, viene impiegato in uvaggio con i vitigni Merlot, Cabernet Sauvignon e, soprattutto, con il Syrah, abbinamento che sta dando eccellenti risultati.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, orbicolare, intera.
- Grappolo: medio, conico, alato, spesso composto e mediamente compatto.
- Acino: medio, ellissoidale od ovale
- Buccia: pruinosa, di medio spessore, molto resistente, di colore bluastro.
- Denominazioni vinificate in Toscana
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Calabrese (Nero d'Avola) si ottiene un vino dal colore rosso-rubino, asciutto, molto alcoolico, giustamente acido, corposo, di odore e sapore neutro. I vini in purezza si sono rivelati adatti all'affinamento in botte, grazie ad aromi fini e un buon potenziale d'invecchiamento.
Varietà: 046 CALABRESE - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Calabrese (o Nero d'Avola), a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Lazio, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Umbria.
Anche se il nome induce a pensare alla Calabria, il Nero d'Avola è il vitigno a bacca nera più rappresentativo, blasonato e importante dell'enologia siciliana. Tuttavia non si è in grado di ricostruire quando sia giunto nell'isola, e Calabrese è il nome con cui è indicato durante tutto l'Ottocento, rimasto tale anche nel 1970 quando è stato iscritto al Registro Nazionale delle Varietà della Vite. Per sgombrare il campo da ogni possibile confusione circa le sue origini, occorre precisare che il nome Calabrese altro non è che una italianizzazione del termine dialettale siculo "Calaravrisi", cioè uva (cala) di Avola, che si può anche intendere come "venuta da Avola". Infatti dal piccolo centro del Siracusano il vitigno si è poi diffuso nei comuni di Noto e Pachino, e da lì in tutta la Sicilia. Prima di diventare l'attuale principe dei vini rossi siciliani da invecchiamento, in passato il Calabrese o Nero d'Avola ha riscosso notevole successo nella produzione dei vini novelli. Oggi, oltre ad essere vinificato in purezza, viene impiegato in uvaggio con i vitigni Merlot, Cabernet Sauvignon e, soprattutto, con il Syrah, abbinamento che sta dando eccellenti risultati.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande, orbicolare, intera.
- Grappolo: medio, conico, alato, spesso composto e mediamente compatto.
- Acino: medio, ellissoidale od ovale
- Buccia: pruinosa, di medio spessore, molto resistente, di colore bluastro.
- Denominazioni vinificate in Sicilia
- Cerasuolo di Vittoria DOCG
- Alcamo DOC
- Contea di Sclafani DOC
- Contessa Entellina DOC
- Delia Nivolelli DOC
- Eloro DOC
- Erice DOC
- Mamertino di Milazzo DOC
- Marsala DOC
- Menfi DOC
- Monreale DOC
- Noto DOC
- Riesi DOC
- Salaparuta DOC
- Sambuca di Sicilia DOC
- Santa Margherita di Belice DOC
- Sciacca DOC
- Sicilia DOC
- Siracusa DOC
- Vittoria DOC
- Avola IGT
- Camarro IGT
- Fontanarossa di Cerda IGT
- Salina IGT
- Terre Siciliane IGT
- Valle Belice IGT
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Calabrese (Nero d'Avola) si ottiene un vino dal colore rosso-rubino, asciutto, molto alcoolico, giustamente acido, corposo, di odore e sapore neutro. I vini in purezza si sono rivelati adatti all'affinamento in botte, grazie ad aromi fini e un buon potenziale d'invecchiamento.