- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 01.05.1970, G.U. 203 del 12.08.1970
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 30.03.2015
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Lambrusco Grasparossa di Castelvetro D.O.C.
La denominazione di origine controllata «Lambrusco Grasparossa di Castelvetro» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso Spumante
- Rosato Spumante
- Rosso Frizzante
- Rosato Frizzante
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
- Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Lambrusco Grasparossa
- =< 15% Vitigni di altri Lambruschi e Malbo Gentile, da soli o congiuntamente
- =>10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Frizzante Rosso dalla spuma vivace, evanescente e colore rosso rubino intenso; odore vinoso, intenso con caratteristico profumo di fruttato, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, di corpo fresco, sapido ed armonico.
- Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosso Spumante (Vino Rosso Spumante)
- Versioni: Spumante Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
- => 85% Vitigno Lambrusco Grasparossa
- =< 15% Vitigni di altri Lambruschi e Malbo Gentile, da soli o congiuntamente
- =>11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Spumante Rosso dalla spuma fine e persistente, colore rosso rubino intenso; odore gradevole, fine, gentile, floreale, ampio e composito, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, di corpo fresco, sapido ed armonico.
- Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Lambrusco Grasparossa
- =< 15% Vitigni di altri Lambruschi e Malbo Gentile, da soli o congiuntamente
- =>10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Frizzante Rosato dalla spuma vivace, evanescente e colore rosato più o meno intenso; odore gradevole, fruttato, caratteristico, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, sapido ed armonico.
- Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosato Spumante (Vino Rosato Spumante)
- Versioni: Brut /Extra dry /Dry /Demi-sec /Doux
- => 85% Vitigno Lambrusco Grasparossa
- =< 15% Vitigni di altri Lambruschi e Malbo Gentile, da soli o congiuntamente
- =>11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Spumante Rosato dalla spuma fine e persistente, colore rosato più o meno intenso; odore gradevole, fine, gentile, floreale, ampio e composito, dal sapore secco o asciutto, abboccato o semisecco, amabile, dolce, fresco, sapido ed armonico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro si estende nella zona appenninica centrale dell'Emilia Romagna, in un territorio collinare e pianeggiante adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro è localizzata in:
- provincia di Modena e comprende il territorio dei comuni di Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Castelvetro, Fiorano, Formigine, Maranello, Marano sul Panaro, Prignano sul Secchia, Savignano sul Panaro, Spilamberto, Sassuolo, Vignola, S.Cesario sul Panaro e, in parte, il territorio del comune di Modena.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC ma può essere riclassificata come Vino IGT tra le tipologie prodotte nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro con menzione Frizzante deve essere ottenuto con il metodo Charmat, ovvero con la rifermentazione in autoclave.
- Il Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro con menzione Spumante deve essere ottenuto con il Metodo Classico, ovvero con la rifermentazione in bottiglia.
- I Vini DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Rosati Frizzanti e Spumanti devono riportare in etichetta l'indicazione "Rosato" o, in alternativa "Rosè".
4. Produttori di Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
Con l’utilizzo della DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
Piatti della cucina modenese, prosciutto, culatello, spalla cotta, tortellini, tortelli di zucca, ciambella reggiana.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro
Della “vitis Labrusca” ne parla Catone nel De Agricoltura e Varrone nel De Rustica. E ancora Plinio, che nella Naturale Historia, documenta le caratteristiche della “vitis vinifera” “le cui foglie come quelle della vite Labrusca, diventano di colore sanguigno prima di cadere”.
Nel 1300 il bolognese Pier dè Crescenzi, nel suo trattato di agricoltura osserva sulle Labrusche, che “nere sono, tingono i vini e chiariscono, ma intere e con raspi stropicciati si pongono nei vasi e non viziano il sapore del vino”. E’ il primo documento che indica che in quei tempi era nato l’uso di fare il vino dall’uva di quelle viti, che forse non erano più tanto “selvatiche”. Occorre ricordare infatti che le antiche Labrusche erano le viti selvatiche (vitis vinifera silvestris) o le viti della sottospecie vitis vinifera sativa, che nascevano spontaneamente da seme, nei luoghi non coltivati. Per questo motivo il Lambrusco è considerato uno dei vitigni più autoctoni del mondo in quanto deriva dall’evoluzione genetica della vitis vinifera silvestris occidentalis la cui domesticazione ha avuto luogo nel territorio modenese.
Il vino Lambrusco è sempre stato tenuto in grande onore dai Duchi, tanto è vero che, due secoli e mezzo prima, in un suo “olografo” del giugno del 1430, Nicolò III d’Este aveva ordinato che “di tutto il vino che veniva condotto da Modena a Parigi, la metà del dazio non venisse pagata”, in modo da favorirne il commercio.
Gli autori più significativi dell’800 confermano come nel corso dei secoli Modena rappresenta un territorio vocato alla produzione di vini mossi che hanno acquisito particolare notorietà e tradizione di produzione e consumo e i cui caratteri sono dovuti esclusivamente o essenzialmente all’ambiente, compresi tutti i fattori naturali e umani che lo definiscono.
L’origine storica della denominazione “Lambrusco Grasparossa” è sicuramente nota fin dal 1800 come dimostrano i numerosi documenti storici tra i quali troviamo il catalogo alfabetico di quasi tutte le uve “ redatto da Luigi Maini nel 1854 e il “catalogo descrittivo delle principali varietà di uve coltivate nelle provincie di Modena e di Reggio Emilia dell’Avv. Francesco Aggazzotti pubblicato nel 1867.
Il Vino DOC Lambrusco Grasparossa di Castelvetro ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 1 maggio 1970.