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CASALE VALLECHIESA



Casale Vallechiesa


 

Azienda Vinicola

Casale Vallechiesa è un'azienda agricola che prosegue in maniera ininterrotta una tradizione familiare da oltre 130 anni. La produzione di vini di eccellenza la contraddistingue, solamente Docg, Doc e Igt, cioè vini totalmente tracciati e garantiti.

"Mettiamo grande cura dal vigneto alle nostre bottiglie, esprimendo la tipicità e l'originalità dei vini territoriali, con una particolare attenzione all'innovazione per una continua evoluzione."


Casale Vallechiesa

La famiglia Gasperini segue personalmente tutte le fasi produttive della cantina.


L’azienda si trova nel cuore del territorio del Frascati dove da migliaia di anni la coltura della vite, oltre agli aspetti economici, riveste forti legami con l’Arte ed il buon vivere ed una ottima gastronomia, in un ambiente incontaminato a pochi chilometri da Roma.

Casale Vallechiesa partecipa ad eventi enogastronomici in Italia ed all’estero. La cantina è dotata di macchinari di ultima generazione, dalla produzione fino all’imbottigliamento dei vini, rispettando gli standard qualitativi che il mercato richiede.


Casale Vallechiesa


 

La Zona di Produzione della Cantina "CASALE VALLECHIESA"

 

L'area geografica vocata alla produzione vinicola della Cantina Casale Vallechiesa ricade in territori della provincia di Roma, in zone designate con le seguenti Denominazioni di Origine:

 


I vitigni principali impiegati per la produzione di Vini "Casale Vallechiesa" sono i seguenti:


Caratteristiche Pedoclimatiche

La zona geografica comprende la parte acclive ed le pendici del versante settentrionale dei Colli albani. Dal punto di vista geologico i terreni dei Colli albani e quelli pedocollinari hanno avuto origine da formazioni vulcaniche generate dalle eruzioni del Vulcano laziale: l’attività endogena che ha generato il Vulcano Laziale è iniziata circa 600 mila anni fa, con la costruzione di un edificio centrale accresciutosi via via in estensione e in altezza (oltre 2000 metri), sino al collasso della camera magmatica che ha provocato in superficie la formazione della grande depressione calderica che comprende i Pratoni di Vivaro.

Successivamente, ripetute esplosioni freatomagmatiche concentrate nel settore occidentale dell’edificio vulcanico lungo un sistema di faglie distensive di direzione appenninica, hanno prodotto numerosi crateri: quelli più antichi (Ariccia, Pantano Secco e Prata Porci) sono ricoperti di sedimenti e attivamente coltivati, mentre gli ultimi in ordine di età, hanno conservato i caratteri morfologici tipici di forme giovanili, ad imbuto, e sono occupati da profondi bacini lacustri come quelli Albano e di Nemi.

Le eruzioni del Vulcano Laziale sono continuate fino al Paleolitico superiore (Aurignaciano), ossia fra i 29.000 ed i 25.000 anni fa. Le formazioni vulcaniche sono 5 costituite soprattutto da ceneri e lapilli depositati in strati di notevole spessore e cementati in misura diversa. Si possono distinguere: pozzolane (localmente dette "terrinelle"), cioè ceneri vulcaniche del tutto prive di cementazione: si riscontrano nelle zone più lontane dalle bocche di eruzione e danno luogo a terreni sabbiosi, profondi, permeabili all'acqua e senza ristagni né superficiali né profondi; tufi litoidi, più o meno duri, derivati dalla cementazione delle ceneri e dei lapilli, con diverse denominazioni locali (cappellacci, cappellacci teneri, occhio di pesce, occhio di pernice, ecc.), coprono la parte maggiore del territorio considerato.

Sono di scarsa o nulla permeabilità all'acqua e alle radici ed è necessario pertanto procedere a scassi profondi per permettere agli agenti atmosferici di attivare la pedogenesi e mettere a disposizione delle colture, in particolare della vite, uno strato sufficiente di terreno agrario per lo sviluppo radicale e la nutrizione idrica e minerale; rocce laviche, dure, poco attaccabili dai mezzi meccanici e dagli agenti atmosferici. Coprono una minima parte del territorio in zone vicine ai crateri di eruzione.

In generale danno origine a terreni di scarso spessore dove s’insedia il pascolo o il bosco; alluvioni recenti formatesi nelle zone pianeggianti per deposito alluvionale proveniente dalle pendici sovrastanti. I terreni derivati sono profondi, tendenzialmente argillosi, spesso umidi. L’altitudine dei terreni coltivati a vite è compresa tra i 70 e i 500 m s.l.m., con pendenza variabile: l’esposizione generale è orientata verso ovest e nordovest.

Il clima è di tipo mediterraneo di transizione ed è caratterizzato da precipitazioni medie annue comprese tra i 822 ed i 1010 mm, con aridità estiva non molto pronunciata (pioggia 84-127 mm) nei mesi estivi. Temperatura media piuttosto elevata compresa tra i 13,7 ed i 15,2°C: freddo poco intenso da novembre ad aprile, con temperatura media inferiore ai 10°C per 3-4 mesi l’anno e temperatura media minima del mese più freddo dell’anno che oscilla tra 3,4 e 4,0° C. La combinazione tra natura del terreno e fattori climatici fanno della zona delimitata un territorio altamente vocato alla produzione di vini di pregio.


Legame Storico-Culturale

La presenza della viticoltura nell’area delimitata risale all’epoca romana: complice la natura del suolo e il clima temperato, la coltivazione della vite ha trovato nella zona anticamente denominata Tusculum (Tuscolo) il luogo ideale e favorevole per la sua progressiva espansione e specializzazione.

Risale al V secolo a. C. una pittura parietale raffigurante due caproni che si affrontano sotto un ricco tralcio di vite carico di turgidi grappoli. Si tratta di uno dei reperti archeologici del Tuscolo conservati dal 1940 nel Castello di Agliè, in Piemonte.

Tra i più antichi ed illustri intenditori del "Frascati" spicca Marco Porzio Catone detto il Censore, che nel suo celebre trattato De Agricultura fissò le norme di coltivazione e vinificazione. Originario di una famiglia di viticoltori tuscolani, gradiva egli stesso porsi al lavoro delle sue terre assieme ai propri dipendenti, dividendone poi il cibo semplice ed il vino genuino.

Varrone ricorda le feste tuscolane "Vinalia" per il vino nuovo del Tuscolo ed alcuni provvedimenti relativi alla sua esportazione in Roma: a Tuscolo s’era provveduto per legge che nessuno mandasse vino nuovo in città prima che fossero celebrate le feste del vino. Con questo buon vino, a detta di Macrobio, Ortensio innaffiava i celebri platani che aveva piantato sulle liete pendici tuscolane perché crescessero più rigogliosi.

Successivamente, in una bolla di Papa Sergio I (687-701), sono citate vigne sotto Frascati, fra la via Appia e la via Latina, dove si incrociano gli antichi acquedotti. Gli Statuti concessi alla città di Frascati da Marcantonio Colonna, Signore e Vicario di Papa Giulio II della Rovere, datati 1515, stabilivano, in alcuni importantissimi articoli, le zone da destinare a vigneto, le modalità per determinare l’epoca della vendemmia e regolavano il commercio del vino: precisamente detta l'art. 96: “che il vino delli forestieri si venda a ellezione dei soprastanti” (quindi un Consorzio di Difesa e Tutela ante litteram) e “Statuimo et ordiniamo che qualunque del detto castello, ovvero altri che venda vino, che lo portassi fori d'esso castello, a vendere in esso, che sia 6 vino latino, non sia lecito a nessuno venderlo più di quello che gli sarà imposto dagli soprastanti, et chi contraffarà paghi pena di soldi vinti per qualunque volta et per qualunque misura”.

Sante Lacerio, bottigliere di Papa Paolo III (1534-1549), in una lettera sulla qualità dei vini in circolazione afferma che il vino migliore si produce a suo giudizio a Frascati, Marino e a Grottaferrata.

Nella guida ai viaggiatori Itinerario italiano o sia descrizione dei viaggi per le strade più frequentate delle principali città italiane del 1828, per Frascati riporta “è circondata di giardini, di vigne, di oliveti”.

Nel corso dei secoli la viticoltura ha mantenuto il ruolo di coltura principe del territorio, fino all’attualità, come testimoniano i toponimi delle località che costituivano e costituiscono i luoghi di produzione del Frascati: il Mattei nelle Memorie istoriche dell’antico Tuscolo, oggi Frascati (1711) riporta vigna di Villa Mondragone, vigna dei Signori Cavalletti, vigna sita in Vermicino, vigna nella tenuta di San Matteo, vigna dei PP Camaldolesi, vigna nella Tenuta di S. Croce, come il gesuita Eschinardi, nella approfondita Descrizione di Roma e dell’Agro romano (1750), che riporta numerose località dove ancora oggi sono presenti vigneti (Borghetto, Osteria del Fico, Molara e Osteria della Molara, Prata Porci), e afferma “.. una Terra situata in amenissimo luogo appartenente alla Casa Borghese, che vi ha comode abitazioni, e delizie, essendo luogo abbondante di vini”.


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VINI DEGUSTATI DAL PANEL ASSOVINI SOMMELIER


Casale Vallechiesa


  • HEREDIO
  • Vino Bianco Secco
  • Annata: 2017
  • 13,5% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • LE RUBBIE
  • Vino Bianco Secco
  • Annata: 2017
  • 13,5% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • SOLO LUI
  • Vino Bianco Secco
  • Annata: 2017
  • 13,5% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • SOLO MIA
  • Vino Bianco Secco
  • Annata: 2017
  • 13,5% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • SORAYA
  • Vino Rosso Secco
  • Annata: 2015
  • 14,5% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo

  • CANNELLINO
  • Vino Bianco Dolce
  • Annata: 2016
  • 13% Vol.
  • Valutazione: Vino Ottimo


Casale Vallechiesa


 

Visita in Cantina

La Cantina Casale Vallechiesa accoglie durante tutto l'anno turisti e appassionati di vino, dove - su prenotazione - è possibile effettuare visite guidate nel vigneto e nella cantina per conoscere l'azienda vinicola e scoprire i suoi vini attraverso degustazioni e ricercati abbinamenti con le specialità della cucina tipica locale.


Turismo del Vino

Per ogni viaggiatore l'Italia da sempre è terra di sogni, di emozioni, un luogo dove la storia si fonde con il mito, la natura è straordinariamente generosa e la cultura è il frutto della fusione di grandi civiltà. Le Strade del vino sono percorsi pensati esattamente per offrire all'enoturista esperienze inimmaginabili: viaggi alla scoperta di testimonianze storiche uniche al mondo, di scorci naturalistici di rara bellezza, di passeggiate distensive nei borghi, di giacimenti enogastronomici da scoprire, di vigneti e cantine vinicole da visitare e, ancora, agriturismi d’eccellenza, resort ospitali, ristoranti tipici, attività di artigianato locale, piccole botteghe di prodotti tipici locali, moda, servizi e negozi vari.

La Cantina Casale Vallechiesa è posizionata lungo il percorso emozionale della Strada del Vino, il cui itinerario enoturistico è racchiuso nelle zone di produzione dei vini prodotti con le seguenti Denominazioni di Origine:


Casale Vallechiesa


 

Video Presentazione della Cantina

 


Casale Vallechiesa


 

Focus Casale Vallechiesa

  • Vendita diretta: SI
  • Vendita online: SI
  • Visite in cantina: SI
  • Degustazioni: SI
  • Ristorante: SI, in convenzione
  • Pernottamento: SI, in convenzione
  • Lingue parlate: Italiano, Inglese.

 


Casale Vallechiesa



Contatti Casale Vallechiesa

Azienda: Casale Vallechiesa

Indirizzo: Via Pietra Porzia, 19/23 - 00044 Frascati /Roma

Telefono: +39 06 9417270

Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Web: www.casalevallechiesa.it

"Non sono abituato a parlare di fronte ai colleghi. Occasioni come queste cerco di evitarle, soprattutto perché ho 78 anni ed ecco perché, ve lo dico in anteprima, mi sono portato una traccia per essere sicuro di dirvi tutto".

Muccunetti di Mazara del Vallo / Gnuri - Vino IGT Terre Siciliane


Muccunetti di Mazara del Vallo

 

Ricetta del territorio: Sicilia

Piatto di portata: Dessert

Pietanza a base di: Ingredienti vari

Preparazione: Media difficoltà

Dosi per: 6 persone


  • INGREDIENTI

    • 250 gr Zucchero
    • 250 gr Mandorle pelate e pestate
    • 120 gr Conserva di cedro
    • 3 Albumi d'uovo, montati a neve soda
    • Cannella in polvere
    • 1 Noce di burro

  • PREPARAZIONE

    1. In un catino ampio, intridete lo zucchero con la pasta di mandorle
    2. Aggiungete la conserva di cedro e la cannella
    3. Mescolate e poi unite gli albumi seguitando a mescolare delicatamente
    4. Ottenuto il composto, fate dei dolcetti a forma di polpetta
    5. Adagiate i dolcetti in una teglia imburrata e passate in forno per dorarli
    6. Serviteli freddi

SCALOPPINE AI CAPPERI

Scaloppine ai capperi / All'Aroa - Vino IGT Terre Siciliane


Scaloppine ai capperi

 

Ricetta del territorio: Sicilia

Piatto di portata: Secondo

Pietanza a base di: Carne

Preparazione: Media difficoltà

Dosi per: 6 persone


  • INGREDIENTI

    • 6 Fettine di filetto di maiale
    • 50 gr Burro
    • 4 Filetti di acciughe
    • 2 Cucchiai di capperini in salamoia
    • 2 Cucchiai di prezzemolo tritato
    • 1 Cucchiaio di aceto di vino
    • 1 Cipolla affettata sottilmente
    • Farina
    • Sale
    • Pepe

  • PREPARAZIONE

    1. In una padella, soffriggete nel burro la cipolla
    2. Appena sarà dorata, aggiungete la carne, precedentemente infarinata
    3. Regolate di sale e pepe e rigirate per uniformare la cottura
    4. Aggiungete i capperini, poi le acciughe e il prezzemolo, umettate di aceto e terminate la cottura
    5. Servite le fettine caldissime con il proprio fondo di cottura.

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