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Valcamonica IGT

Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M. 2.10.2003, G.U. 239 del 14.10.2003 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Valcamonica I.G.T.


1. Tipologie e Uve del Vino IGT Valcamonica

 

  • Valcamonica Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Riesling Renano, Incrocio Manzoni e Muller Thurgau.
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, odore intenso, netto, leggermente aromatico, fruttato e sapore sottile, secco e caratteristico sollecitato dall’acidità che ne stimola la persistenza.

  • Valcamonica Bianco Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 60% Vitigni Riesling Renano, Incrocio Manzoni e Muller Thurgau.
  • =< 40% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, odore intenso, complesso, fruttato e sapore dolce, morbido, armonico, vellutato.

  • Valcamonica Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 60% Vitigni Marzemino e Merlot
  • =< 40% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino con leggere sfumature granate, odore caratteristico, gradevole con sentori di frutta matura e sapore intenso, buona struttura, persistente.

  • Valcamonica Marzemino (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Marzemino
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, il profumo ricorda il mirtillo, il lampone e qualche volta la ciliegia. Spesso si accompagna una delicata nota floreale della viola mammola e di rosa canina, tipiche del territorio. In bocca il suo sapore è persistente, secco, pieno, abbastanza fresco, spesso morbido e equilibrato.

  • Valcamonica Merlot (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Merlot
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, con aroma fruttato e note di fiori rossi. Il sapore è abbastanza tannico, morbido, corposo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Valcamonica

L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Valcamonica si estende lungo le colline che comprendono tre macro zone: a) da Cevo a Breno; b) Val Grigna; c) Lanzato, con i caratteristici terrazzamenti. Il territorio adeguatamente ventilato e luminoso, favorisce l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino IGT Valcamonica è localizzata in:

  • provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Berzo Demo, Cedegolo, Cevo, Sellero, Capo di Ponte, Ono San Pietro, Cerveno, Losine, Niardo, Ceto, Braone, Breno, Malegno, Cividate Camuno, Bienno, Berzo Inferiore, Esine, Piancogno, Darfo Boario Terme, Gianico, Artogne, Piancamuno, Ossimo, Prestine, Angolo Terme.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Valcamonica

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Valcamonica prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino IGT Valcamonica non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per la tipologia di vino Passito. 

4. Produttori di Vino IGT Valcamonica

Con l’utilizzo della IGT Valcamonica i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Valcamonica

Piatti di salumi, bolliti, cotechino, zampone, cassoeula, paste asciutte con sughi a base di pomodoro o carne, risotti con carne e/o legumi, ravioli di carne anche in brodo.


6. Storia e Letteratura del Vino IGT Valcamonica

La produzione di vino ad IGT “Valcamonica”, nelle tipologie bianco, bianco passito, rosso, Merlot e Marzemino, è molto radicata nella storia della Valcamonica.

Nel passato la viticoltura era ampiamente diffusa lungo i terrazzamenti (ruc in dialetto camuno) e quasi ogni famiglia aveva una produzione propria. In Valcamonica la viticoltura era già presente in età romanica, ma è soprattutto nel periodo del basso Medioevo(dal 1001 al 1321), che si iniziano a gettare le basi , per raggiungere la coltura moderna altamente specializzata che noi oggi conosciamo. Documenti relativi a quest’epoca ci indicano come porzioni di vigne in Valcamonica rientravano nel patrimonio di S. Pietro in Monte, che troviamo testimoniate nella prima metà del XI secolo. Le località interessate erano: Artogne, Lozio, Berzo documentate nel giugno del 1041; Pisogne documentato nel settembre del 1045. Questi dati vengono confermati anche dalle carte dei secoli seguenti relativi ai possedimenti della Mensa Vescovile di Brescia la quale riscuoteva numerosi canoni in vino. Nel 1100 si trovano condizioni più favorevoli alla vite, sia pure nell’ambito di un economia agricola precaria come quella della Valcamonica.

Nessun documento ci descrive la situazione della viticoltura in valle del 1300 e 1400. Alla fine del quattrocento comunque la situazione della viticoltura camuna si va delineando. Il cinquecento è il perido in cui si ha un rilancio dell’agricoltura in genere, dovuto alla decadenza delle attività manifatturiere e mercantili prima fiorenti. In questo secolo la Valcamonica si trova sotto il dominio della Repubblica di Venezia, la quale teneva particolarmente che la viticoltura, nelle terre da lei possedute,si sviluppasse sempre più, perché rappresentava una fiorente fonte di guadagno attraverso il pagamento delle tasse.

Il grande sviluppo della viticoltura che segnò la prima metà del cinquecento, si arresto bruscamente nel 1567 quando una gravissima crisi colpì la vite camuna. Crisi causata dalla moria della vite, descritta da Padre Gregorio di Valcamonica, che nei suoi testi non cita però quali siano le cause della moria, forse perché all’epoca non c’erano ancora gli strumenti e le coscienze per spiegare un fatto simile. La cosa particolare è che questa moria colpì solamente il territorio della valcamonica e, non interesso in minima parte le vallate confinanti.

Indicazioni relative al 1600 le abbiamo trovate nel Catastico di Giovanni Da Lezze (1610). Dall’esame di questo documento, si può evidenziare, come i terreni vitati si trovavano nella maggior parte sulla sponda destra orografica del fiume Oglio, nei luoghi ben esposti al sole, nella zona della media Valcamonica. Tutto questo confermato da uno scritto del 1698. Nel 1700 il grande sviluppo che aveva investito la viticoltura ha un vistoso rallentamento, dovuto soprattutto a fattori climatici. Il motivo principale di questo rallentamento fu l’abbassamento climatico che nel 1705 colpì l’intera Europa, cancellando letteralmente la coltivazione della vite, in gran parte del vecchio continente, compresa l’Italia settentrionale.

In Valcamonica scomparirono tutti i vigneti che si trovavano a settentrione di Edolo, e quelli a quote elevate. Subirono numerosi danni anche i vigneti situati nei comuni di Cemmo, Berzo Demo, Sonico e Cedegolo, ma quelli situati nelle zone più esposte al sole riuscirono a resistere. Si salvarono i vigneti nelle aree a clima più mediterraneo come quelli della bassa e media Valcamonica.

L’ottocento verrà ricordato come il secolo delle malattie ed avversità della vite, che colpirono la Valcamonica facendo diminuire in modo drastico la superfice vitata. L’Oidio nel 1851, la Peronospora nel 1881 e la fillossera nel 1887. In questo secolo c’è stato un aumento della superficie vitata dal periodo successivo al ritrovamento della cura contro la fillossera fino agli anni ’70.

I cambiamenti epocali avvenuti negli anni ’70, che anno visto una generalizzata fuga dal lavoro in campagna verso il più renumerativo e meno faticoso lavoro offerto dalle industrie, hanno portato ad un drastico ridimensionamento degli ettari coltivati a vite. La superficie vitata tuttora presente in Vallecamonica risulta essere di circa 140 ettari, con circa 500 viticoltori che, nel dopolavoro o da pensionati, curano i propri preziosi vigneti.

I vitigni maggiormente presenti in Valle risultano essere soprattutto il Merlot ed il Marzemino, per i vitigni a bacca nera. Muller Thurgau, Incrocio Manzoni e Riesling Renano risultano essere invece i vitigni a bacca bianca più presenti. Vi sono inoltre vitigni autoctoni che purtroppo stanno scomparendo quali il Valcamonec, l’Erbanno ed il Sebina.

Terre Lariane IGT

Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M 18.11.1995, G.U. 285 del 6.12.1995 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Terre Lariane I.G.T.


1. Tipologie e Uve del Vino IGT Terre Lariane

 

  • Terre Lariane Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore fine, floreale e minerale, dal sapore tipico, secco, sapido.

  • Terre Lariane Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino, odore fine, floreale e minerale, dal sapore tipico, secco, sapido.

  • Terre Lariane Bianco Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 16% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, odore intenso, complesso, fruttato e sapore dolce, morbido, armonico, vellutato.

  • Terre Lariane Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosato dal colore rosato cerasuolo, odore fine, floreale e sapore tipico, caratteristico, secco.

  • Terre Lariane Rosato Frizzante (Vino Rosato Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosato Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rosato cerasuolo, odore fine, floreale e sapore tipico, caratteristico, secco.

  • Terre Lariane Rosato Novello (Vino Rosato Novello)
  • Versioni: Secco 
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosato Novello dal colore rosato più o meno intenso con riflessi violacei, odore fresco, floreale e sapore morbido, tipico.

  • Terre Lariane Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore intenso, fruttato e speziato, dal sapore sapido, fresco e  tipico.

  • Terre Lariane Rosso Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore rubino, odore intenso, fruttato e speziato, dal sapore sapido, fresco e tipico.

  • Terre Lariane Rosso Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 16% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Passito dal colore rosso tendente al granato, odore caratteristico, intenso e sapore tipico, armonico.

  • Terre Lariane Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco 
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso più o meno intenso con riflessi violacei, odore fresco, floreale e sapore morbido, tipico.

  • Terre Lariane Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Chardonnay
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino non particolarmente carico; all'olfatto è caratteristico, delicato e fruttato (frutta tropicale, ananas e banana in particolare), e al palato esprime piacevole freschezza e sapidità. Sentori di frutta secca indicheranno il percorso evolutivo del vino, che potrà offrire sensazioni gusto-olfattive più armoniche.

  • Terre Lariane Pinot Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Pinot Bianco
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, odore intenso e sapore delicato, asciutto, vellutato. 

  • Terre Lariane Riesling (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Riesling Renano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 9% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore caratteristico, equilibrato e con leggeri sentori di moscato. Al palato risulta pulito, delicato ed elegante, caratterizzato da un buon equilibrio acidità/alcol e buon retrogusto che riprende il caratteristico bouquet di aromi primari.

  • Terre Lariane Sauvignon (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 9% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno carico. Al naso è aromatico e caratteristico, con note floreali e fruttate. In bocca è morbido e vellutato, con toni caldi, di corpo, fine, armonico e abbastanza persistente.

  • Terre Lariane Trebbiano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Trebbiano Toscano
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 9% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, non molto intenso al naso, non fortemente caratterizzato al palato, fresco per acidità, abbastanza caldo e di medio corpo.

  • Terre Lariane Barbera (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Barbera
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso con sentori floreali di viola che si spingono allo speziato se passati in legno. Presenta un'ottima struttura ed equilibrio gustativo.

  • Terre Lariane Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, bouquet complesso e affascinante, ricco di tannino e sostanze aromatiche, di buona struttura, capace di lungo invecchiamento.

  • Terre Lariane Croatina (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Carmenere
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino e riflessi violacei, profumo intenso, floreale con sentore di viola, speziato con chiodi di garofano e pepe, fruttato con sentori di ciliegia, frutti di bosco e confettura di marmellata; fresco, caldo, leggermente astringente, di corpo. 

  • Terre Lariane Marzemino (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Marzemino
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, il profumo ricorda il mirtillo, il lampone e qualche volta la ciliegia. Spesso si accompagna una delicata nota floreale della viola mammola e di rosa canina, tipiche del territorio. In bocca il suo sapore è persistente, secco, pieno, abbastanza fresco, spesso morbido e equilibrato.

  • Terre Lariane Merlot (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Merlot
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, con aroma fruttato e note di fiori rossi. Il sapore è abbastanza tannico, morbido, corposo.

  • Terre Lariane Sangiovese (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sangiovese
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, tannico, di corpo, armonico, con gradevole restrogusto amarognolo e fruttato; invecchiato sprigiona i caratteristici profumi terziari.

  • Terre Lariane Schiava (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Schiava
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rosso rubino vivace. Il profumo è intenso e fruttato, sensazione piacevole che si ritrova anche nelle sfumature della persistenza aromatica. Al gusto esprime discreta morbidezza, con sensazioni pseudocaloriche e tanniche poco accentuate e, complessivamente, un buon equilibrio.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Terre Lariane

L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Terre Lariane si estende lungo le colline che comprendono il territorio del Lario, la sponda settentrionale del Ceresio, la fascia collinare che abbraccia la Brianza, i laghetti morenici e l’olgiatese. Il territorio adeguatamente ventilato e luminoso, favorisce l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino IGT Terre Lariane è localizzata in:

  • provincia di Como e comprende il territorio dei comuni di Albavilla, Albese con Cassano, Albiolo, Alserio, Alzate Brianza, Anzano del Parco, Appiano Gentile, Argegno, Arosio, Asso, Barni, Bellagio, Bene Lario, Beregazzo con Figliaro, Binago, Bizzarone, Blevio, Brenna, Brienno, Brunate, Bulgarograsso, Cabiate, Cadorago, Caglio, Cagno, Cantù, Canzo, Capiago Intimiano, Carate Urio, Carimate, Carlazzo, Carugo, Caslino d'Erba, Casnate con Bernate, Cassina Rizzardi, Castelmarte, Castelnuovo Bozzente, Cavallasca, Cermenate, Cernobbio, Civenna, Colonno, Como, Consiglio di Rumo, Corrido, Cremia, Cucciago, Dizzasco, Domaso, Dongo, Drezzo, Erba, Eupilio Faggeto Lario, Faloppio, Figino Serenza, Fino Mornasco, Gera Lario, Gironico, Grandate, Grandola ed uniti, Gravedona, Griante, Guanzate, Inverigo, Laglio, Lambrugo, Lasnigo, Lenno, Lezzeno, Lipomo, Longone al Segrino, Luisago, Lurago d'Erba, Lurate Caccivio, Magreglio, Mariano Comense, Maslianico, Menaggio, Merone, Mezzegra, Moltrasio, Monguzzo, Montano Lucino, Montemezzo, Montorfano, Musso, Nesso, Novedrate, Olgiate Comasco, Oltrona di San Mamette, Orsenigo, Ossuccio, Paré, Pianello del Lario, Pigra, Plesio, Pognana Lario, Pontelambro, Porlezza, Proserpio, Pusiano, Rezzago, Rodero, Ronago, Sala Comacina, San Fermo della Battaglia, San Siro, Schignano, Senna Comasco, Solbiate, Sorico, Sormano, Tavernerio, Torno, Tremezzo, Trezzone, Uggiate-Trevano, Valbrona, Valmorea, Valsolda, Veleso, Vercana, Vertemate con Minoprio, Villa Guardia e Zelbio.
  • provincia di Lecco e comprende il territorio dei comuni di Abbadia Lariana, Airuno, Annone di Brianza, Barzago, Barzanò, Bellano, Bosisio Parini, Brivio, Bulciago, Calco, Calolziocorte, Casatenovo, Cassago Brianza, Castello di Brianza, Cernusco Lombardone, Cesana Brianza, Civate, Colico, Colle Brianza, Costamasnaga, Cremella, Dervio, Dolzago, Dorio, Ello, Galbiate, Garbagnate Monastero, Garlate, Imbersago, Introzzo, Lecco, Lierna, Lomagna, Malgrate, Mandello del Lario, Merate, Missaglia, Molteno, Monte Marenzo, Montevecchia, Monticello Brianza, Nibionno, Oggiono, Olgiate Molgora, Olginate, Oliveto Lario, Osnago, Paderno d'Adda, Perego, Perledo, Pescate, Robbiate, Rogeno, Rovagnate, Santa Maria Hoè, Sirone, Sirtori, Sueglio, Suello, Torre De' Busi, Valgreghentino, Valmadrera, Varenna, Vendrogno, Vercurago, Verderio Inferiore, Verderio Superiore, Vestreno e Viganò.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Terre Lariane

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Terre Lariane prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino IGT Terre Lariane non dovrà essere superiore al 80% e al 50% per la tipologia di vino Passito. 

4. Produttori di Vino IGT Terre Lariane

Con l’utilizzo della IGT Terre Lariane i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Terre Lariane

Piatti di salumi, bolliti, cotechino, zampone, cassoeula, paste asciutte con sughi a base di pomodoro o carne, risotti con carne e/o legumi, ravioli di carne anche in brodo.


6. Storia e Letteratura del Vino IGT Terre Lariane

Numerose sono nel passato le note storiche e letterarie, testimonianze di un trascorso vinicolo delle nostre terre. Già Strabone, Geografia (63 a. C. – 19 d. C.) scrive” i Reti si stendono fino a quella parte d’Italia che è sopra Verona e Como. E il vino retico, degno di non essere dimenticato tra i vini italiani celebri, si produce alle falde dei loro monti.” [Le sponde del Lario] sono circondate come da una cintura dal verde perpetuo degli uliveti: più sopra frondosi vigneti risalgono il fianco del monte. Aurelio Cassiodoro, Lettere varie ( 485-575).

Nel corso dei secoli le menzioni sono numerose , quasi sempre si parla di vini “leggeri”, “beverini”. A questa panoramica si aggiunge l’enclave brianzola di Montevecchia, che sicuramente produceva vini di grande pienezza, come riportato in epoca di poco precedente da Sebastiano Compagni: A mezzogiorno del Lario è la modesta regione detta del Monte di Brianza, popolata di villaggi, dove si fa un vino buonissimo. Sebastiano Compagni, Geografia (1509, circa) Ora questa separazione in zone non deve essere considerata una regola: infatti entrambi i territori sono vocati alla produzione di vini bianchi , così come di ottima Schiava per produrre eventuali chiaretti ne è sempre stata ricca anche la zona di Montevecchia; tuttavia, l’esposizione e il terreno della sponda orientale del Lario, quelli della riva Occidentale e le condizioni delle colline brianzole attorno a Montevecchia sono effettivamente differenti e determinano vocazioni viticole diverse. La base ampelografica era ricca di varietà appartenenti a tutto il nord Italia, con riferimenti precisi alla Verdesa (o verdese bianco, unica varietà riconosciuta autoctona), alla borgognina (pinot bianco e nero), alla schiava (chiamata butascera).

Limiti che hanno portato con il tempo ad una situazione di abbandono sono stati , primo tra tutti , la scarsa redditività economica di una attività, già di per sé difficile in pianura e in collina, certamente eroicase perseguita sulle strette terrazze aggrappate alla montagna, che caratterizzano l’Alto Lago di Como e i terrazzamenti molto declivi della zona di Montevecchia. In secondo luogo l’arrivo della Fillossera, la prima segnalazione di presenza della fillossera in Italia pare sia avvenuta proprio nel territorio di Valmadrera (LC) e di Agrate (MI).

Infine il frazionamento dei poderi, incentivato dalla scarsa disponibilità di territorio utile e la crescente industrializzazione che nel territorio lecchese e comasco ha riguardato il settore siderurgico e la filiera produttiva della seta. Gli elementi che oggi invece hanno portato alla ripresa della viticoltura e che fanno sperare ad una crescita produttiva già in atto sono legati , oltre che alla qualità dei vini, soprattutto bianchi, che marcano un carattere minerale e sapido molto importante, alla natura stessa del territorio, alla sua bellezza e alla sua varietà, tra lago, colline e montagne, che permette di attirare sul luogo i potenziali consumatori dei propri prodotti.

Essi costituiscono una possibilità di riscatto di questa realtà agricola proprio nella incentivazione di piccole aziende a par-time professionale o a carattere imprenditoriale, e di un agriturismo diffuso dove la complementarietà tra prodotti diversi e l’eliminazione di costi aggiuntivi nella catena distributiva consentono, in linea di principio, di rendere ragionevolmente redditizio quello che non potrebbe esserlo altrimenti. Questo riscatto è possibile, come dimostrano alcune realtà viticole nella zona di Montevecchia e olivicole nella zona del Lario, dove il giusto connubio tra coltivazione della terra, trasformazione del prodotto e offerta di servizi con l’attività di agriturismo, hanno creato un interesse crescente non solo all’interno del territorio, ma anche oltre confine.

ALPI RETICHE IGT

Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M 18.11.1995, G.U. 285 del 6.12.1995

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale n. 0055783 del 12/07/2017 e con le modifiche apportate in conseguenza delle osservazioni della Commissione UE di cui alla nota ARES n. 2160301 - 27/03/2019 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Alpi Retiche I.G.T.

La indicazione geografica tipica “Alpi Retiche”, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bianco
  2. Rosso
  3. Rosso novello
  4. Rosato
  5. Rosato frizzante
  6. Passito
  7. Vendemmia Tardiva
  8. Con la specificazione di uno dei vitigni idonei alla coltivazione o in osservazione nella Regione Lombardia, per le suddette tipologie:
    • Spumante Metodo Classico, anche nella tipologia Rosé 
  9. Con la specificazione di uno dei seguenti vitigni:
    • Chardonnay
    • Pinot bianco
    • Pignola
    • Rossola
    • Nebbiolo

1. Tipologie e Uve del Vino IGT Alpi Retiche

 

  • Alpi Retiche Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, talvolta con riflessi verdognoli, odore fresco, delicato, floreale e sapore asciutto, sapido, gradevole.

  • Alpi Retiche Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 100% Vitigni a bacca bianca e nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosato dal colore variabile da rosato tenue a rosato intenso, odore fine, delicato e sapore asciutto, fresco, fruttato.

  • Alpi Retiche Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore fresco, fruttato e sapore sapido, leggermente tannico.

  • Alpi Retiche Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco 
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, lievemente fruttato e sapore fresco, rotondo, vellutato.

  • Alpi Retiche Passito Bianco (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 16% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo intenso con riflessi dorati, odore ampio, composito, intenso e sapore dolce, pieno, armonico, elegante, etereo.

  • Alpi Retiche Passito Rosso (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 16% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino intenso, odore ampio, floreale e sapore dolce, fruttato, armonico, piacevole.

  • Alpi Retiche Vendemmia Tardiva Bianco (Vino Bianco Vendemmia Tardiva)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, odore composito, ampio, con sentori minerali e sapore pieno, armonico, elegante, piacevole.

  • Alpi Retiche Vendemmia Tardiva Rosso (Vino Rosso Vendemmia Tardiva)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Vendemmia Tardiva dal colore rosso rubino, odore intenso, caratteristico, complesso e sapore deciso, armonico, giustamente tannico.

  • Alpi Retiche Spumante Metodo Classico (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Pas dosè/Brut nature/Extra brut/Brut/Extra dry/Dry/Demi sec
  • = 100% Uno tra i Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, Pignola, Rossola, Nebbiolo.
  • => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e intensa, colore giallo paglierino più o meno intenso fino a dorato, odore fine, delicato, ampio, complesso con note proprie della rifermentazione in bottiglia e sapore fresco, sapido, fine ed armonico, da dosaggio zero a demi-sec.

  • Alpi Retiche Spumante Metodo Classico Rosè (Vino Rosato Spumante)
  • Versioni: Pas dosè/Brut nature/Extra brut/Brut/Extra dry/Dry/Demi sec
  • = 100% Uno tra i Vitigni Chardonnay, Pinot Bianco, Pignola, Rossola, Nebbiolo.
  • => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosato Spumante dalla spuma fine e intensa, colore rosa più o meno intenso, odore fine, delicato, ampio, complesso con note proprie della rifermentazione in bottiglia e sapore fresco, sapido, fine ed armonico, da dosaggio zero a demi-sec.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Alpi Retiche

L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Alpi Retiche si estende lungo le colline della Valtellina, in un territorio adeguatamente ventilato e luminoso che favorisce l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino IGT Alpi Retiche è localizzata in:

  • provincia di Sondrio e comprende il territorio dei comuni di Albosaggia, Ardenno, Berbenno in Valtellina, Bianzone, Buglio in Monte, Castione Andevenno, Cercino, Chiavenna, Chiuro, Cino, Civo, Dazio, Dubino, Faedo, Gordona, Mantello, Mello, Menarola, Mese, Montagna in Valtellina, Morbegno, Piateda, Piuro, Poggiridenti, Ponte in Valtellina, Postalesio, Prata Camportaccio, Sernio, Sondrio, Teglio, Tirano, Traona, Tresivio, Villa di Chiavenna e Villa di Tirano.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Alpi Retiche

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Alpi Retiche prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino IGT Alpi Retiche non dovrà essere superiore a 112 ettoletri per ettaro per tutti i tipi di vino, ad eccezione della tipologia di Vino Passito, che non dovrà essere superiore a 56 ettolitri per ettaro, e della tipologia di Vino Vendemmia Tardiva, che non dovrà essere superiore a 84 ettolitri per ettaro. 

4. Produttori di Vino IGT Alpi Retiche

Con l’utilizzo della IGT Alpi Retiche i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Alpi Retiche

Piatti di salumi, bolliti, cotechino, zampone, cassoeula, paste asciutte con sughi a base di pomodoro o carne, risotti con carne e/o legumi, ravioli di carne anche in brodo.


6. Storia e Letteratura del Vino IGT Alpi Retiche

Le origini della viticoltura in Valtellina sono molto lontane nel tempo. Lo sfruttamento agricolo del territorio e la sistemazione a terrazzamento è riconducibile in epoca romana o quantomeno longobarda, se non addirittura pre-romana in quanto i primi abitatori della valle furono i Liguri a cui seguirono gli Etruschi, ed entrambi i popoli conoscevano la coltura della vite. La razionalizzazione e l’intensificazione della coltivazione della vite è però da ascrivere, prima alla colonizzazione romanica e, successivamente nel medioevo (sec. X e XI), al movimento dei “magistri comacini” ed ai monaci benedettini.

Risulta documentato che già alcuni secoli prima del mille, il Monastero Sant’Ambrogio di Milano era proprietario sul versante retico valtellinese di diversi appezzamenti di vigne a coltura specializzata, il cui prodotto era destinato al consumo locale e certamente anche ai monaci del capoluogo lombardo.

Il grande impulso viticolo alla Valtellina è però conseguente alla presenza del governo svizzero da parte della Lega Grigia (oggi “Cantone Grigioni”). Per quasi tre secoli, dal 1550 al 1797, la Valtellina fu territorio grigionese e i primi commerci di esportazione di vino furono conseguenza dei rapporti economici che la Lega Grigia intratteneva con le corti del centro e nord Europa.

E’ soprattutto di quei secoli la fama dei vini della Valtellina che, anche successivamente, continuarono a viaggiare verso il nord. Particolare interessante e caratteristico del territorio è il sistema dei terrazzamenti. Il terrazzamento è un metodo di dissodamento degli acclivi versanti montani, espressione di una precisa cultura insediativa che si ritrova, con molte analogie, in tutte le vallate dell’arco alpino.

Attraverso la realizzazione del terrazzo fu possibile recuperare allo sfruttamento agricolo le costiere pedemontane ed insediarvi le colture necessarie alla sopravvivenza delle popolazioni locali. Si consideri inoltre che il portare le coltivazioni sugli acclivi montani serviva anche a proteggerle dalle rappresaglie delle soldatesche barbariche che transitavano per il fondo valle, nonché ad evitare il rischio delle frequenti inondazioni causate dalle piene improvvise del fiume Adda.

Il sistema terrazzato di Valtellina si identifica con la realizzazione di una miriade di muri a secco in sasso che sostengono i ronchi vitati. Trattasi di un’opera avviatasi alcuni millenni fa e perpetuata nel tempo attraverso il lavoro quotidiano dei viticoltori che, per tutto questo, sono degli autentici manutentori del territorio. Come già accennato, i muri sono di una entità ciclopica; stimabile in oltre 2.500 Km di sviluppo lineare, con una incidenza media/ettaro superiore ai 2.000 m2 di superficie verticale e, di conseguenza con costi di mantenimento altissimi.

Oltre a consentire la realizzazione della economia agricola, il terrazzamento diventa componente essenziale del fascino paesaggistico del territorio ed importante elemento di salvaguardia e presidio delle falde montane.

Sebino IGT

Vino a Indicazione Geografica Tipica - Approvato con D.M 18.11.1995, G.U. 285 del 6.12.1995 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Sebino I.G.T.


1. Tipologie e Uve del Vino IGT Sebino

 

  • Sebino Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore  giallo paglierino, odore delicato, caratteristico e sapore asciutto, armonico.

  • Sebino Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore  rosso rubino più o meno intenso, odore intenso, caratteristico, con sfumature fruttate o erbacee e sapore asciutto, armonico.

  • Sebino Novello (Vino Rosso Novello)
  • Versioni: Secco 
  • = 100% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Novello dal colore rosso più o meno intenso con riflessi violacei, odore fresco, floreale e sapore morbido, tipico.

  • Sebino Passito (Vino Bianco Passito)
  • Versioni: Dolce
  • = 100% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Passito dal colore giallo  dorato più o meno intenso, odore caratteristico, intenso e sapore delicatamente dolce, pieno, tipico.

  • Sebino Chardonnay (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Chardonnay
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino non particolarmente carico; all'olfatto è caratteristico, delicato e fruttato (frutta tropicale, ananas e banana in particolare), e al palato esprime piacevole freschezza e sapidità. Sentori di frutta secca indicheranno il percorso evolutivo del vino, che potrà offrire sensazioni gusto-olfattive più armoniche.

  • Sebino Pinot Bianco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Pinot Bianco
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, odore intenso e sapore delicato, asciutto, vellutato. 

  • Sebino Barbera (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Barbera
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso con sentori floreali di viola che si spingono allo speziato se passati in legno. Presenta un'ottima struttura ed equilibrio gustativo.

  • Sebino Cabernet Franc (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cabernert Franc
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 1050% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino carico, al naso si percepiscono aromi vegetali e di frutta rossa e al gusto si rileva una buona struttura e tannini di particolare spessore.

  • Sebino Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, bouquet complesso e affascinante, ricco di tannino e sostanze aromatiche, di buona struttura, capace di lungo invecchiamento.

  • Sebino Carmenere (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Carmenere
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso, tendente al violaceo, di corpo, alcolico, provvisto di un lieve e caratteristico sapore erbaceo. Con l'invecchiamento si affina notevolmente. Vinificato con altri vini ne migliora notevolmente le caratteristiche organolettiche.

  • Sebino Merlot (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Merlot
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, con aroma fruttato e note di fiori rossi. Il sapore è abbastanza tannico, morbido, corposo.

  • Sebino Nebbiolo (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Nebbiolo
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, presto tendente al granato con sfumature aranciate. Il profumo è molto intenso ed elegante, con sentori di prugna e viola, speziato con riconoscimenti di sottobosco e funghi, etereo, arricchito da note di goudron dopo l'invecchiamento. 

  • Sebino Pinot Nero (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Pinot Nero
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Lombardia.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino chiaro. Al naso è fine, fruttato con note di lampone e di mora. Al palato lievemente tannico, armonico, di corpo. Con l'affinamento il colore prende toni mattonati, i profumi acquistano in complessità e finezza.

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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino IGT Sebino

L'area geografica vocata alla produzione del Vino IGT Sebino si estende lungo le colline bresciane, delimitata a est dalle colline rocciose e moreniche di Rodengo Saiano, Ome, Gussago, a nord dalle sponde meridionali del Lago d’Iseo e dalle ultime propaggini delle Alpi Retiche, a ovest dal fiume Oglio e infine a sud dai confini meridionali dei comuni a sud del Monte Orfano. Il territorio adeguatamente ventilato e luminoso, favorisce l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino IGT Sebino è localizzata in:

  • provincia di Brescia e comprende il territorio dei comuni di Capriolo, Paratico, Palazzolo sull'Oglio, Adro, Erbusco, Corte Franca, Iseo, Ome, Monticelli Brusati, Rodengo Saiano, Paderno Franciacorta, Passirano, Provaglio d'Iseo, Gussago, Coccaglio, Cologne, Rovato, Cazzago S. Martino, Brione e la parte ovest del territorio comunale di Brescia.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino IGT Sebino

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino IGT Sebino prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino IGT Sebino non dovrà essere superiore al 80% e al 45% per la tipologia di vino Passito. 

4. Produttori di Vino IGT Sebino

Con l’utilizzo della IGT Sebino i Produttori Vinicoli Lombardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino IGT Sebino

Piatti di salumi, bolliti, cotechino, zampone, cassoeula, paste asciutte con sughi a base di pomodoro o carne, risotti con carne e/o legumi, ravioli di carne anche in brodo.


6. Storia e Letteratura del Vino IGT Sebino

La vite è presente in forma spontanea su tutta l’area dell’Igt Sebino già in epoca preistorica: testimonianza è data dal ritrovamento di vinaccioli di vite nella zona di Provaglio d’Iseo, laddove probabilmente v’erano insediamenti palafitticoli.

La storia viticola di questo territorio, dall’epoca romana al Rinascimento, si conosce soprattutto grazie all’ampio contributo di Gabriele Archetti su Vigne e vino nel Medioevo (secoli X-XV). L’indagine dell’Archetti, riguardante la zona compresa tra il corso del Mella e dell’Oglio, ha permesso di tracciare una mappa della vitivinicoltura per il periodo altomedievale, di verificarne l’incidenza nel corso dei secoli, di individuare la varietà dei vitigni, le rese per ettaro, le tecniche di coltivazione, gli attrezzi impiegati dai contadini nei lavori campestri e in cantina, fino a stabilire i prezzi del vino, i costi del lavoro dei rustici o delle maestranze artigiane e le disposizioni statutarie emanate a tutela della vite e del commercio del vino.

Un’altra grande ricerca territoriale è quella condotta da Angelo Baronio grazie alle carte di grandi enti monastici che, attraverso i loro possedimenti, contribuirono al consolidamento, già prima del Mille, di una società rurale profondamente legata all’influsso delle istituzioni monastiche. Tra le fondazioni monastiche più attive nel dissodamento, bonifica e coltivazione del territorio figura il monastero femminile di Santa Giulia di Brescia, le cui proprietà in zona sono documentate da una fonte di eccezionale importanza, quale il noto Polittico, della seconda metà del secolo IX.

Nella stessa epoca, sono attive numerose altre corti monastiche, tra cui quelle di Clusane (priorato cluniacense), Colombaro (cella di Santa Maria), Timoline (corte di Santa Giulia), Nigoline (corte di Sant’Eufemia), Borgonato (corte di Santa Giulia), Torbiato (corte dei monasteri di Verona e di S. Faustino di Brescia).

Il primo documento che ci dà notizia di proprietà fondiarie dislocate sul territorio del Sebino, dipendenti dal monastero bresciano di San Salvatore, risale all’anno 766. Si tratta del diploma con cui Adelchi, figlio di Desiderio, d’accordo con la madre Ansa, aveva provveduto a donare «pro remedio animae» al monastero, fondato pochi anni prima proprio per iniziativa della madre, tutti i beni avuti dal nonno Verissimo e dagli zii Donnolo e Adelchi.

Prima del secolo X, però, le nostre conoscenze sulla diffusione e la consistenza della viticoltura rimangono scarse e frammentarie, anche se alcune località dovettero conoscere un’intensa attività vinicola già in età romana. In un documento del 7 aprile 884, il monastero di Santa Giulia esercitava la «undatio fluminis in Caput Ursi» cioè dal diritto di pedaggio sul fiume Po a Caorso nel Piacentino riceveva spezie, sale e olio, mentre il monastero trasportava vino rosso e vino bianco nei propri possedimenti del Cremonese e del Piacentino fino nel Reatino.

L’attuale territorio così pressoché come delimitato all’articolo 3 del presente disciplinare era già descritto e delimitato nell’atto del Doge di Venezia Francesco Foscari del 1429, quando la zona era sotto il dominio della Serenissima. Nel corso dei secoli la viticoltura ha sempre mantenuto un ruolo importante nell’economia agricola della zona fine agli anni ’60 del secolo scorso, è iniziato una sorta di Rinascimento viticolo che ha portato la coltivazione della vite ad essere oggi la principale coltura di questo territorio.

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