
Assovini
Varietà: 247 UVA DI TROIA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Nero di Troia, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Campania e Puglia.
Il Nero di Troia è un vitigno autoctono della Puglia che negli ultimi anni sta recuperando il terreno perso nei confronti di altri vitigni della regione più conosciuti come il Primitivo e il Negroamaro. Impiegato, come la maggior parte dei vitigni del Sud, principalmente per fare vino da taglio per i meno alcolici e strutturati vini del nord di un tempo non tanto passato. La rivincita del Uva di Troia parte dal suo nome, oggetto e terreno di facili e irriverenti battute ormai quasi superate per chi conosce le potenzialità di questo vitigno autoctono pugliese e per chi apprezza il mondo del vino.
Riguardo al nome “Uva di Troia” si sono fatte avanti tre ipotesi, la prima ha uno scenario “epico”, in quanto si dà l’Uva di Troia originaria proprio della storica città del’Asia minore di Troia descritta da Omero nei suoi racconti epici. Leggenda vuole che il vitigno sia arrivato in Italia meridionale, e precisamente lungo le coste pugliesi tramite i colonizzatori greci più di duemila anni fa. Altra ipotesi, meno suggestiva indica la cittadina albanese Cruja come origine dell’Uva di Troia, mentre più veritiera rimane la tesi che indica il vitigno, originario proprio della caratteristica città pugliese di Troia.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale, pentalobata
- Grappolo: grosso, piramidale, semplice o alato, mediamente compatto
- Acino: medio, sferoidale
- Buccia: ricoperta di pruina, spessa e consistente, quasi coriacea, di colore violetto
- Denominazioni vinificate in Campania
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Uva di Troia, nei pochi casi quando viene vinificato in purezza, si ottengono vini di colore rosso rubino intenso con profondi riflessi violacei e di ottima consistenza. L’olfatto è ricco di frutta rossa come le more, ciliegie, prugne e fichi fioroni, sentori di spezie come il pepe nero e accenni di chiodi di garofano. Al gusto è un vino secco, sostenuto da una buona dose di alcol, abbastanza morbido per la componente tannica presente ma non irruenta e fastidiosa, sapido e abbastanza fresco. Vino strutturato, abbastanza equilibrato e intenso, buona la persistenza grazie al ritorno fruttato molto piacevole. Caratteristiche che possono portare i vini ottenuti con Uva di Troia anche ad affinamenti medio-lunghi.
Varietà: 244 TREBBIANO TOSCANO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Trebbiano Toscano, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto.
Il Trebbiano Toscano è un vitigno di probabili origini etrusche, sicuramente tra i più importanti della famiglia dei numerosi "trebbiani". Già citato da Plinio il Vecchio, il nome dovrebbe ricondursi ad una località omonima dell'antica Etruria nei pressi di Luni, ai confini tra Liguria e Toscana, o al fiume Trebbia dei Colli Piacentini.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande o medio-grande, pentagonale, quinquelobata
- Grappolo: medio o medio-grande, cilindrico-conico, con una o due ali, compatto o semispargolo
- Acino: medio, discoidale o sferoidale
- Buccia: pruinosa, di colore giallo verdastro
- Denominazioni vinificate in Veneto
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Trebbiano Toscano si ottiene un vino giallo paglierino, non molto intenso al naso, non fortemente caratterizzato al palato, fresco per acidità, abbastanza caldo e di medio corpo.
Varietà: 244 TREBBIANO TOSCANO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Trebbiano Toscano, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto.
Il Trebbiano Toscano è un vitigno di probabili origini etrusche, sicuramente tra i più importanti della famiglia dei numerosi "trebbiani". Già citato da Plinio il Vecchio, il nome dovrebbe ricondursi ad una località omonima dell'antica Etruria nei pressi di Luni, ai confini tra Liguria e Toscana, o al fiume Trebbia dei Colli Piacentini.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande o medio-grande, pentagonale, quinquelobata
- Grappolo: medio o medio-grande, cilindrico-conico, con una o due ali, compatto o semispargolo
- Acino: medio, discoidale o sferoidale
- Buccia: pruinosa, di colore giallo verdastro
- Denominazioni vinificate in Umbria
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Trebbiano Toscano si ottiene un vino giallo paglierino, non molto intenso al naso, non fortemente caratterizzato al palato, fresco per acidità, abbastanza caldo e di medio corpo.
Varietà: 244 TREBBIANO TOSCANO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Trebbiano Toscano, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Veneto.
Il Trebbiano Toscano è un vitigno di probabili origini etrusche, sicuramente tra i più importanti della famiglia dei numerosi "trebbiani". Già citato da Plinio il Vecchio, il nome dovrebbe ricondursi ad una località omonima dell'antica Etruria nei pressi di Luni, ai confini tra Liguria e Toscana, o al fiume Trebbia dei Colli Piacentini.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: grande o medio-grande, pentagonale, quinquelobata
- Grappolo: medio o medio-grande, cilindrico-conico, con una o due ali, compatto o semispargolo
- Acino: medio, discoidale o sferoidale
- Buccia: pruinosa, di colore giallo verdastro
- Denominazioni vinificate in Trentino Alto Adige
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Trebbiano Toscano si ottiene un vino giallo paglierino, non molto intenso al naso, non fortemente caratterizzato al palato, fresco per acidità, abbastanza caldo e di medio corpo.