Assovini
Varietà: 179 PAMPANUTO - Data di ammissione al Registro: 22/03/1971 - Gazzetta ufficiale: G.U. 98 - 24/04/1971
Il vitigno Pampanuto, a bacca bianca, viene coltivato nella regione Puglia.
Il Pampanuto è un vitigno scoperto nell'800 e citato in alcuni testi dell'epoca. Dal secolo scorso era conosciuto con il nome di Pampanuto di Terlizzi, dall'omonimo paesino dove era diffusamente coltivato. Spesso lo si trova associato nei filari con Bombino Bianco.
L'area di maggiore diffusione è compresa tra i comuni di Corato, Ruvo di Puglia e Minervino, in provincia di Bari. Raramente vinificato in purezza, il Pampanuto è impiegato in uvaggio con altri vitigni, tra cui Trebbiano Giallo e il Bombino Bianco.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare e pentalobata.
- Grappolo: medio, conico o piramidale, mediamente compatto o compatto.
- Acino: medio, sferoidale.
- Buccia: pruinosa, abbastanza spessa e consistente, di colore verde-giallo.
- Denominazioni vinificate in Puglia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Pampanuto si ottiene un vino di colore giallo paglierino con profumi freschi, fragranti e leggermente fruttati, il gusto fine e delicato.
Varietà: 178 OTTAVIANELLO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Ottavianello, a bacca nera, viene coltivato nella regione Puglia.
L''Ottavianello è un vitigno che probabilmente deriva dal comune di Ottaviano, in provincia di Napoli, da dove la varietà sarebbe stata importata nella zona di Brindisi, precisamente nel comune di San Vito dei Normanni, per opera del marchese di Bugnano, verso la fine dell'Ottocento. Lo sviluppo del vitigno Ottavianello si è esteso anche nel sud della Francia e in Corsica (dove è una delle varietà più coltivate) con il nome di Cinsaut o Cinsault. In sud Africa prende il nome di Hermitage che, incrociato con il Pinot Noir, ha dato origine al Pinotage; se utilizzato come uva da mensa si chiama invece Oeillade.
L'uva è impiegata esclusivamente per la vinificazione, di solito unita ad altre varietà pugliesi, alle quali conferisce rotondità e aromi. Ha una buona diffusione in tutta la Puglia, anche se molto raramente è vinificato in purezza: di solito è affiancato ad altri vitigni a bacca nera come il Negro Amaro, la Malvasia Nera di Brindisi o la Malvasia Nera di Lecce e, più raramente, il Primitivo. Il territorio che vede la maggiore presenza di Ottavianello è quello della provincia di Brindisi, dove il vitigno rientra nel disciplinare della DOC Ostuni.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale, pentalobata
- Grappolo: medio, piramidale, allungato mediamente serrato
- Acino: medio, ellissoidale-obovoide
- Buccia: pruinosa, delicata e di colore violetto
- Denominazioni vinificate in Puglia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Ottavianello si ottiene un vino di colore rosso rubino che negli anni può diventare granato, ha sentori olfattivi che ricordano la frutta secca (nocciola e mandorla) e alcune spezie, e un sapore leggermente aromatico, morbido e persistente.
Varietà: 174 NOTARDOMENICO - Data di ammissione al Registro: 22/03/1971 - Gazzetta ufficiale: G.U. 98 - 24/04/1971
Il vitigno Notardomenico, a bacca nera, viene coltivato nella regione Puglia.
Il Notardomenico è un vitigno diffuso nel territorio brindisino fin dall'antichità, in zone di coltivazione piuttosto modeste. E' generalmente coltivato e vinificato in uvaggio con l'Ottavianello, altro vitigno autoctono brindisino, che però tende a sovrastarlo con la sua intensità olfattiva.
Il Di Rovasenda, nella sua opera del 1877, ne fa citazione ma non ne fornisce descrizioni ampelografiche. Nulla si sa anche sull'origine del suo singolare nome.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale od orbicolare, pentalobata
- Grappolo: medio, conico o cilindrico, semplice o alato, mediamente compatto o lasco
- Acino: medio, sferoidale non uniforme nella taglia
- Buccia: pruinosa, sottile e tenera, di colore rosso scuro-violetto
- Denominazioni vinificate in Puglia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Notardomenico, quasi sempre vinificato in uvaggio con altri vitigni, si apprezzano la buona acidità e un bouquet fruttato e profumato di fiori freschi, soprattutto nelle tipologie di vino Rosato.
Varietà: 307 MOSCATELLO SELVATICO - Data di ammissione al Registro: 6/05/1981 - Gazzetta ufficiale: G.U. 135 - 19/05/1981
Il vitigno Moscatello Selvatico, a bacca bianca, viene coltivato nella regione Puglia.
Il Moscatello Selvatico è un vitigno che appartiene alla grande famiglia dei Moscati, anche se il termine Moscatello si utilizza spesso per indicare vitigni differenti tra loro. Questa tesi è stata condivisa da numerosi studiosi tra cui l'Acerbi nel 1825, il Rovasenda nel 1877, il Molon nel 1906 e il Dalmasso nel 1964. Da altri studi più recenti, condotti da Crespan e Milani nel 2001, è emerso che il Moscatello Selvatico sarebbe direttamente imparentato con il Moscato di Alessandria.
La zona di maggiore produzione è quella della costa pugliese che si estende da Barletta a Monopoli, in particolare il territorio nei dintorni di Andria e Trani.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: medio piccola, orbicolare, tri o pentalobata
- Grappolo: medio, conico cilindrico, alato e compatto
- Acino: medio grande, rotondo
- Buccia: consistente di colore giallo-verde
- Denominazioni vinificate in Puglia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Moscatello selvatico si ottiene un vino dal colore giallo paglierino caratterizzato al naso dalla particolare aromaticità; al palato è dolce, fresco e delicato.