Assovini
Varietà: 175 NURAGUS - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Nuragus, a bacca bianca, viene coltivato nella regione Sardegna.
Il Nuragus è un vitigno tra i più antichi della Sardegna. Alcuni studiosi ritengono sia comparso nell'isola verso il XII secolo a.C., per opera dei Fenici (Nur significa fuoco in lingua lemitica); altri, basandosi sull'analogia con il nome delle famose costruzioni in pietra dell'alta Marmilla, ai confini con la provincia di Nuoro, si è poi diffuso nella Trexenta, nelle colline del Parteolla, nelle pianure di Oristano e infine nel Sulcis-Iglesiente.
E' una varietà capace di adattarsi a ogni tipo di terreno, di resistere bene a epidemie e parassiti, e di offrire una produzione generosa; questa è la ragione per cui gode di alcuni sinonimi.
E' coltivato in tutta la Sardegna per essere più spesso vinificato in assemblaggio con altre varietà locali (soprattutto con il Semidano) e per ottenere perlopiù vini di pronto consumo. Si vinifica in purezza solo nella zona doc ''Nuragus di Cagliari'', il cui territorio comprende tutta la provincia di Cagliari, buona parte di quella di Oristano e alcuni comuni in provincia di Nuoro.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, pentalobata o a volte trilobata
- Grappolo: medio-grande, di forma conica o cilindro-conica, spesso, alato e serrato
- Acino: medio, sub-ovale
- Buccia: aspessa e consistente, mediamente pruinosa, di colore giallo dorato.
- Denominazioni vinificate in Sardegna
- Nuragus di Cagliari DOC
- Sardegna Semidano DOC
- Vermentino di Sardegna DOC
- Vernaccia di Oristano DOC
- Barbagia IGT
- Colli del Limbara IGT
- Isola dei Nuraghi IGT
- Marmilla IGT
- Nurra IGT
- Ogliastra IGT
- Parteolla IGT
- Planargia IGT
- Provincia di Nuoro IGT
- Romangia IGT
- Sibiola IGT
- Tharros IGT
- Trexenta IGT
- Valle del Tirso IGT
- Valli di Porto Pino IGT
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Nuragus si ottiene un vino di colore giallo paglierino con riflessi dorati, lievi profumi che ricordano fiori di campo e frutta a polpa bianca, gusto morbido, fresco, abbastanza equilibrato. E' usato sia per la vinificazione tradizionale, che per produrre spumanti o vini rinforzai o aromatizzati.
Varietà: 170 NIEDDERA - Data di ammissione al Registro: 22/03/1971 - Gazzetta ufficiale: G.U. 98 - 24/04/1971
Il vitigno Nieddera, a bacca nera, viene coltivato nella regione Sardegna.
Il Nieddera è un vitigno presente in Sardegna in piccolissimi appezzamenti soprattutto nelle province di Cagliari, Nuoro ed Oristano. In Sardo "Nieddu" significa nero, da cui Nieddera, ossia un vitigno a bacca nera, molto scura, che produce vini dalla colorazione intensa. Il Nieddera ha origini incerte, anche se per alcuni sembrerebbe originare dal Carignano, vitigno autoctono Sardo.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale, pentalobata
- Grappolo: medio, conico, con una o due ali
- Acino: medio, sferico
- Buccia: sottile, non molto pruinosa
- Denominazioni vinificate in Sardegna
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Nieddera si ottengono vini rossi di un colore rubino carico, dal profumo caratterizzato da note erbacee e speziate di pepe rosa; presenta un notevole corpo e struttura tipici dei vini da invecchiamento. Ottime le note aromatiche che si liberano in bocca, dove la robustezza spalleggia con un’acidità quasi sempre presente se sapientemente vinificato.
Varietà: 159 NASCO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Nasco, a bacca bianca, viene coltivato nella regione Sardegna.
Il Nasco è una varietà della vite coltivata in Sardegna da tempo immemorabile. Dall'Acerbi il vitigno viene denominato "nuscu", dal Moris vitis amabilis o nascu. Il Mameli, in accordo con l'Acerbi, fa derivare il nome del vitigno dal latino muscus, nome dovuto al sentore di muschio recepibile nel vino vecchio di qualche anno, e di cui la voce dialettale nascu sarebbe una corruzione. Prendendo per buona questa ipotesi, si dovrebbe pensare che il Nasco fosse già presente nell'Isola in epoca romana, o almeno sia stato introdotto proprio dai Romani. Anche la sua diffusione, limitata all'entroterra del porto di Karalis, farebbe pensare che sia arrivato nell'Isola, in tempi molto antichi, tramite questo approdo, alla stregua di qualche altro vitigno caratteristico della Sardegna.
È diffuso esclusivamente nel Campidano di Cagliari e, in particolare, nel territorio dei comuni di Quartu, Maracalagonis, Dolianova, Selargius, Sinnai, Soleminis.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, pentalobata, di colore verde medio
- Grappolo: medio, semi-serrato o semi-spargolo, cilindrico-conico, spesso alato, con due ali marcate e piramidale
- Acino: medio, rotondo
- Buccia: sottile e morbida, giallo dorata, spesso con screziature marroni e buona presenza di pruina.
- Denominazioni vinificate in Sardegna
- Nasco di Cagliari DOC
- Nuragus di Cagliari DOC
- Sardegna Semidano DOC
- Vermentino di Sardegna DOC
- Vernaccia di Oristano DOC
- Barbagia IGT
- Colli del Limbara IGT
- Isola dei Nuraghi IGT
- Marmilla IGT
- Nurra IGT
- Ogliastra IGT
- Parteolla IGT
- Planargia IGT
- Provincia di Nuoro IGT
- Romangia IGT
- Sibiola IGT
- Tharros IGT
- Trexenta IGT
- Valle del Tirso IGT
- Valli di Porto Pino IGT
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Nasco si ottiene un vino che può avere colori che vanno dal giallo paglierino passando per il dorato fino all'ambra scura, odori che spaziano tra note di mandarino e arancio a note di mughetto, erbe officinali, cioccolato al latte, miele, mango. Gusto dolce, sapido, minerale, fresco.
Varietà: 149 MONICA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970
Il vitigno Monica, a bacca nera, viene coltivato nella regione Sardegna.
Il Monica è un vitigno che ha origine controversa: una delle tesi più probanti è che sia giunto in Sardegna intorno all'XI secolo, quando i monaci camaldolesi iniziarono a coltivare i terreni attorno ai loro conventi, da cui il nome con cui è conosciuto; ma può anche essere stato introdotto in epoca aragonese ed infatti in qualche zona esso viene chiamato Monica di Spagna o uva Mora. Secondo il Gemelli da esso viene ottenuto un prestantissimo vino, detto monaca, dal nome dell'uva. Il Moris la definisce Vitis nectarea.
E' ampiamente utilizzata in Sardegna, in particolare nella provincia di Sassari (è considerato, per diffusione, il terzo vitigno a bacca rossa dell'isola).
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, orbicolare, pentalobata.
- Grappolo: medio-grande, cilindrico o cilindrico-conico, a volte alato, semi-spargolo.
- Acino: medio, rotondo o sub-rotondo
- Buccia: mediamente spessa e consistente, ricoperta di pruina, di colore nero o nero-violaceo.
- Denominazioni vinificate in Sardegna
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dal vitigno Monica si ottiene un vino dal colore rosso rubino tendente al granato, profumo fruttato (di prugne e more), vinoso, intenso, gusto secco, abbastanza caldo, tenue espressione acida, giustamente tannico, sapido, di buona morbidezza e discreto corpo. Il vitigno Monica viene anche utilizzato per la produzione di vini passiti e vini liquorosi.