Assovini
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 17.10.1994, G.U. 251 del 26.10.1994
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Scavigna D.O.C.
La Denominazione di Origine Controllata “Scavigna” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Scavigna Bianco
- Scavigna Rosso
- Scavigna Rosato
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Scavigna
- Scavigna Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- =< 50% Vitigno Traminer Aromatico
- =< 30% Vitigno Chardonnay
- =< 10% Vitigno Pinot Bianco
- =< 10% Vitigno Riesling Italico
- =< 45% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore bianco con riflessi gialli tendenti al verdolino, odore fresco, vinoso, gradevole, caratteristico e sapore asciutto, pieno, armonico, piacevolmente fruttato.
- Scavigna Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- =< 60% Vitigno Aglianico
- =< 20% Vitigno Magliocco
- =< 20% Vitigno Marsigliana Nera
- =< 45% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore gradevole, intenso, caratteristico, dal sapore secco, robusto ed armonico.
- Scavigna Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- =< 60% Vitigno Aglianico
- =< 20% Vitigno Magliocco
- =< 20% Vitigno Marsigliana Nera
- =< 45% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa con riflessi più o meno intensi, odore delicato, caratteristico, dal sapore sapido, fresco, asciutto, armonico ed elegante.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Scavigna
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Scavigna è situata in una parte di territorio calabrese lungo le colline che digradano verso il litorale marino di Falerna.
La Zona di Produzione del Vino DOC Scavigna è localizzata in:
- provincia di Catanzaro e comprende parte del territorio dei comuni di Nocera Terinese e di Falerna.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Scavigna
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Scavigna prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Scavigna non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- l’indicazione in etichetta dell’annata di produzione delle uve è obbligatoria.
4. Produttori di Vino DOC Scavigna
Con l’utilizzo della DOC Scavigna i Produttori Vinicoli Calabresi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Scavigna
Minestra maritata, carni bianche ripiene al forno, la 'nduja, preparazioni con melanzane e peperoni, formaggi e salumi tipici della regione.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Scavigna
A portare la vite in Calabria, furono, ancor prima dei Greci, i Fenici. Sia gli uni che gli altri impiantarono nella regione vitigni pregiati, e li coltivarono ottenendo ottimi prodotti da commerciare con altri popoli, tanto che la viticoltura in Calabria continua ancora oggi a rivestire un ruolo fondamentale per l’economia della regione, con un patrimonio di varietà locali e tradizionali dalle quali si producono vini di elevata qualità.
La storia millenaria sancita in numerosi documenti costituisce un esempio concreto della particolare influenza esistente tra l’ambiente e gli abitanti del luogo che hanno determinato la produzione di un vino particolare ed apprezzato quale è lo Scavigna.
È vino di antichissime origini il cui nome deriva dal greco (scavare, zappare la vite) e sintetizza mirabilmente l’antica vocazione del territorio: zona dove si scava il terreno per impiantare la vigna.
Vino di grande qualità, di media vita, sfoderano la sua fragranza (di vaniglia e miele) nella prima giovinezza.
L’intervento antropico, fondamentale in molti casi per la definitiva consacrazione del prodotto, che ha permesso di introdurre alcune importanti e positive innovazioni, ha perfezionato lo Scavigna che ormai è apprezzatissimo dai consumatori.
Il Vino DOC Scavigna ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 17 ottobre 1994.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 19.05.1975, G.U. 291 del 3.11.1975
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Savuto D.O.C.
La Denominazione di Origine Controllata “Savuto” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Savuto Bianco
- Savuto Rosso, anche con la menzione Classico e Superiore
- Savuto Rosato, anche con la menzione Classico
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Savuto
- Savuto Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- =< 40% Vitigno Montonico
- =< 30% Vitigno Chardonnay
- =< 20% Vitigno Greco Bianco
- =< 15% Vitigno Malvasia Bianca
- =< 45% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino talvolta con riflessi verdolini, odore fine, caratteristico, dal sapore secco, armonico.
- Savuto Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- =< 45% Vitigno Gaglioppo
- =< 45% Vitigno Aglianico
- =< 10% Vitigni Greco Nero e Nerello Cappuccio, da soli o congiuntamente;
- =< 45% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>13,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore intenso, caratteristico, dal sapore secco, pieno ed armonico.
- Savuto Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- =< 45% Vitigno Gaglioppo
- =< 45% Vitigno Aglianico
- =< 10% Vitigni Greco Nero e Nerello Cappuccio, da soli o congiuntamente;
- =< 45% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>13,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino, odore intenso, caratteristico, dal sapore secco, pieno ed armonico.
- Savuto Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- =< 45% Vitigno Gaglioppo
- =< 45% Vitigno Aglianico
- =< 10% Vitigni Greco Nero e Nerello Cappuccio, da soli o congiuntamente;
- =< 45% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa tenue tendente al rosa cerasuolo, odore delicato, caratteristico e sapore secco, sapido,armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Savuto
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Savuto è situata nel versante tirrenico della Calabria che si estende lungo la valle dell’omonimo fiume, verso il confine naturale tra le pendici nord-occidentali del Massiccio del Reventino e la parte più meridionale della catena Costiera che termina col gruppo del monte Cocuzzo.
Tra le zone di produzione più caratteristiche della Calabria, dal grande valore paesaggistico e culturale, la coltivazione della vite nell'area di produzione tipica del Savuto, si pratica su stretti terrazzi digradanti verso il fondo valle, ottenuti con muretti in blocchi di pietra.
La Zona di Produzione del Vino DOC Savuto è localizzata in:
- provincia di Cosenza, il territorio dei comuni di Rogliano, S. Stefano di Rogliano, Marzi, Belsito, Grimaldi, Altilia, Aiello Calabro, Cleto, Serra Aiello, Pedivigliano, Malito, Amantea, Scigliano e Carpanzano.
- provincia di Catanzaro, il territorio dei comuni di Motta S. Lucia, Martirano Vecchio, Martirano Lombardo, S. Mango d’Aquino, Nocera Terinese e Conflenti.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Savuto
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Savuto prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Savuto non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le pratiche enologiche di vinificazione prevedono, tra l'altro, che il vino sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno 36 mesi può riportare in etichetta la denominazione di Vino DOC Savuto Superiore.
4. Produttori di Vino DOC Savuto
Con l’utilizzo della DOC Savuto i Produttori Vinicoli Calabresi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Savuto
Carni bianche, pecorino crotonese, butirro, giuncata, Caciocavallo silano stagionato.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Savuto
Ha grande tradizione di vino pregiato sin dall’antichità. Decantato da Plinio e Strabone, amato dai patrizi romani ai cui banchetti non poteva mai mancare, il Savuto (“Sanutum” per i Latini) si distingue dagli altri vini calabresi perché, invece di essere il prodotto di vigneti degradanti verso il mare, deriva da viti che sono piantate sulle pendici dei monti che sovrastano il fiume Savuto, da cui questo vino prende il nome.
Ancora oggi, peraltro, la vite da cui si trae questo vino di ottima levatura è allevata ad alberello, con il sistema praticato dall’antica popolazione dei Bruzi nel III secolo a.C.
Nei secoli, sconvolgimenti del territorio causati da guerre, fattori politici, eventi patologici, hanno decimato le produzioni e i vigneti del Savuto, la cui produzione si è dunque stabilizzata solo a partire dal XV secolo, grazie all’evoluzione dei trasporti marittimi e alla conseguente instaurazione di regolari rapporti commerciali con mercati lontani.
Dopo la discesa dei Romani al sud della penisola italica, il vino “Sanutum“ ora Savuto,veniva ampiamente apprezzato alla pari de grandi vini dell’epoca. A quei tempi la Calabria, già sottomessa al dominio di Roma, pagava a questa tributi sotto forma di legnami e vino.
Nel 1807, il diarista Duret de Tavel, ufficiale francese, di transito nella valle del Savuto, in “Lettere dalla Calabria” indirizzate al padre, scriveva tra l’altro: “Rogliano 18 dicembre 1807…questo borgo abitato da duemila anime… ha diverse belle case ed è rinomato per l’aria salubre e per il suo buon vino".
Successivamente alla seconda guerra mondiale la Calabria si è posta su un piano di rinnovamento generale, ed anche in questa zona i produttori hanno badato più alla qualità che alla quantità considerando il Savuto un vino tipico di classe elevata; i suoi attestati vanno ricercati nelle attività promozionali intraprese.
La plaga di questo vino, come è noto, comprende i centri situati a sud della provincia di Cosenza. Caldo e robusto questo nettare ha un uvaggio che è un atto di amore della terra che lo produce. Il suo vitigno più importante è il Gaglioppo, detto anche Magliocco o Arvino, di antica origine, introdotto nel periodo magno greco.
Per questo vino nel corso della lunga storia, sono stati innescati ad opera dell’uomo notevoli processi innovativi per migliorare e affinare la produzione. Questa attività, pur tramandando con le varie generazioni le tecniche tradizionali di coltivazione, ha permesso di modernizzare in modo encomiabile le tecniche produttive.
Il Vino DOC Savuto ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 19 maggio 1975.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 10.01.1979, G.U. 158 del 11.06.1979
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino S.Anna di Isola Capo Rizzuto D.O.C.
La denominazione di origine controllata “S. Anna di Isola Capo Rizzuto” è riservata ai vini che rispondono ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosato
1. Tipologie e Uve del Vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto
- S.Anna di Isola Capo Rizzuto Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- >< 40-60% Vitigno Gaglioppo
- >< 40-60% Vitigni Nocera, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Malvasia Nera, Malvasia Bianca e Greco Bianco. (la presenza dei vitigni a bacca bianca è ammessa fino al 35% della quota)
- =>12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso più o meno carico, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, armonico, rotondo.
- S.Anna di Isola Capo Rizzuto Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- >< 40-60% Vitigno Gaglioppo
- >< 40-60% Vitigni Nocera, Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio, Malvasia Nera, Malvasia Bianca e Greco Bianco. (la presenza dei vitigni a bacca bianca è ammessa fino al 35% della quota)
- =>12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa più o meno carico, odore vinoso, caratteristico e sapore asciutto, armonico, rotondo.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto è situata nella Calabria centrale, in una parte di territorio pianeggiante lungo la costa crotonese in prossimita del Mar Ionio.
La Zona di Produzione del Vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzutoè localizzata in:
- provincia di Crotone e comprende il territorio del comune di Isola Capo Rizzuto e, in parte, il territorio dei comuni di Crotone e Cutro.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto non dovrà essere superiore al 70%.
4. Produttori di Vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto
Con l’utilizzo della DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto i Produttori Vinicoli Calabresi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici del Vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto
Carni bianche e rosse, piatti di formaggi e salumi tipici della regione, minestre asciutte e in brodo.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC S.Anna di Isola Capo Rizzuto
Quello che prende nome da Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto è da sempre celebrato come un vino di altissima qualità. Quando l’imperatore Federico Barbarossa sbarcò a Sant’Anna con le sue truppe, vi trovò tali possibilità di vettovagliamento, ma soprattutto un vino così buono che decise di fare sosta nella contrada per ben sei mesi.
Ma già molti secoli prima che nascesse il Sacro Romano Impero, Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto era stato il più importante centro della Magna Grecia per la produzione di frutta, e di uva in particolare. Il vino che si otteneva da tale uva serviva all’approvvigionamento di Crotone, ma soprattutto all’esportazione, che allora si spingeva fino a Creta e all’Egitto.
La produzione di questo vino ebbe ulteriore impulso quando, agli albori del Cristianesimo, i Benedettini, impegnati nella divulgazione della parola di Cristo, iniziarono a costruire in quest’area monasteri, attorno ai quali proliferava la coltura della vite. Dalle citazioni precedenti, si evince che l’uomo nel corso degli anni, tramandato gli antichi metodi di coltivazione della vite in questi importanti luoghi.
Per questo vino nel corso della lunga storia, sono stati innescati ad opera dell’uomo notevoli processi innovativi per migliorare e affinare la produzione. Questa attività, pur tramandando, con le varie generazioni le tecniche tradizionali di coltivazione, ha permesso di modernizzare in modo encomiabile le tecniche produttive a partire dai vigneti e passando per le cantine. Metodi che negli ultimi anni hanno registrato un processo innovativo di miglioramento.
Il Vino DOC Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 10 gennaio 1979.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 31.05.1979, G.U. 326 del 29.11.1979
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Melissa D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Melissa” è riservata ai vini che rispondono ai requisiti stabiliti nel presente disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Melissa Bianco
- Melissa Rosso
- Melissa Rosso Superiore
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Melissa
- Melissa Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- >< 80-95% Vitigno Greco Bianco
- >< 5-20% Vitigni Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca, da soli o congiuntamente
- =>11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno tenue, odore vinoso, caratteristico, dal sapore secco, delicato, armonico.
- Melissa Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- >< 75-95% Vitigno Gaglioppo
- >< 5-25% Vitigni Greco Nero, Greco Bianco, Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca, da soli o congiuntamente
- =>12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore variabile dal rosato carico al rosso rubino, odore vinoso, caratteristico, dal sapore asciutto, di corpo, sapido, caratteristico.
- Melissa Rosso Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- >< 75-95% Vitigno Gaglioppo
- >< 5-25% Vitigni Greco Nero, Greco Bianco, Trebbiano Toscano e Malvasia Bianca, da soli o congiuntamente
- =>13% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino dai riflessi aranciati con l’invecchiamento, odore etereo, intenso, persistente, dal sapore asciutto, vellutato, alcolico, robusto, armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Melissa
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Melissa è situata nella Calabria Centrale, nella zona compresa tra il litorale della costa Ionica e l'entroterra collinare sino alle prime pendici della Sila.
La Zona di Produzione del Vino DOC Melissa è localizzata in:
- provincia di Crotone e comprende il territorio dei comuni di Melissa, Belvedere Spinello, Carfizzi, San Nicola dell’Alto, Umbriatico e, in parte, il territorio dei comuni di Casabona, Castel Silano, Crotone, Pallagorio, Rocca di Neto, Scandale, San Mauro Marchesato, Santa Severina e Strongoli.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Melissa
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Melissa prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Melissa non dovrà essere superiore al 70%.
- Le pratiche enologiche di vinificazione prevedono, tra l'altro, che il vino sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi può riportare in etichetta la denominazione DOC Melissa Rosso Superiore.
4. Produttori di Vino DOC Melissa
Con l’utilizzo della DOC Terre di Cosenza i Produttori Vinicoli Calabresi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
CANTINE
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Melissa
Antipasti di pesce e di verdure, piatti a base di pesce, peperoni e formaggi poco stagionati. il Melissa Rosso è particolarmente indicato per accompagnare piatti di formaggi e salumi tipici della regione (Caciocavallo silano, Capocollo, Salsiccia e Soppressata di Calabria), trippa con patate, lasagne, carne di capretto.
RICETTE
PIETANZA VINO CERTIFICATO PRODUTTORE Arrosto al salmoriglio » Jacca Ventu » CQ 0011-03 » La Pizzuta del Principe » Insalata di mare calda » Santa Focà » CQ 0010-03 » La Pizzuta del Principe »
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Melissa
Una leggenda narra che Melisso o Melisséo, principe cretese al seguito di Minosse in Sicilia, dopo la morte del suo re, riprende il mare e, sbattuto dai flutti lungo la costa calabro-ionica approda in quella contrada, che dalla colonia da lui fondata viene appunto chiamata Melissa. Qui i suoi sudditi, dediti all' agricoltura e già molto esperti nell' arte di coltivare la vite, trasformano la campagna che è fertilissima, in lussureggianti vigneti da cui ottengono un vino molto prelibato per bontà e raffinatezza, di gusto.
In età romana Melissa ritorna agli onori della cronaca ad opera di Ovidio che la ricorda nelle "Metamorfosi" come luogo ameno, ricco di vigne, non lontano da Crotone.
Leggenda e storia dunque che ci lasciano dedurre che fin da epoche assai remote, Melissa avesse una lunga tradizione a cui sono rimasti fedeli sia i contadini sia i melissesi produttori di vino.
Il vino Melissa consegue sempre più lusinghieri apprezzamenti tanto che, anche in prospettiva di possibili risultati economici consistenti, spingono il sig. Mario Bruni, dotato di intraprendenza e spirito di iniziativa, a tentare un giudizio sul "Melissa". E così che nel 1934 per la prima volta una bottiglia di vino recante l'etichetta "Melissa" viene presentato alla terza mostra nazionale dell' agricoltura di Firenze dove consegue il primo diploma ufficiale di qualificazione con medaglia d'oro. Comincia così l' ascesa del tipico prodotto agricolo melissese che sarà ben presto sul mercato con le denominazioni di vino D.O.C.
Questa larga produzione di vino a denominazione di origine controllata ha permesso all'amministrazione comunale di entrare, già da alcuni anni, nell'associazione delle "Città del vino", che ha sede a Siena, presso l'enoteca nazionale.
Per questo vino nel corso della lunga storia, sono stati innescati ad opera dell’uomo processi innovativi per migliorare e affinare la produzione notevoli. Questa attività, pur tramandando, con le varie generazioni le tecniche tradizionali di coltivazione, ha permesso di modernizzare in modo encomiabile le tecniche produttive a partire dai vigneti e passando per le cantine e arrivando a un marketing aggressivo e moderno. Questa valutazione rende la viticoltura cirotana, un cardine dell'economia territoriale, un suo punto d'orientamento macroeconomico, sia per la qualità e la caratura del simbolo agroalimentare che porta, sia per il ruolo d'intercapedine con l'ambiente rurale.
Il Vino DOC Melissa ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in dala 31 maggio 1979.