Assovini
La Regione Lazio, in conformità con i propri obiettivi di sviluppo economico, agricolo e turistico, al fine di valorizzare i prodotti dell’agricoltura, e dell’artigianato e di far conoscere la gastronomia tipica locale, di rendere maggiormente fruibile il patrimonio artistico e monumentale e quello culturale delle tradizioni popolari, ha istituito la "Strada dei vini dell’Alta Tuscia" nei comuni di Marta, Capodimonte, Bolsena, Valentano, Latera, Gradoli, Onano, Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Acquapendente, Proceno, Montefiascone, Bagnoregio, Castiglione in Teverina, Lubriano, Graffignano e Civitella d’Agliano, dove si intende valorizzare i percorsi turistici e gastronomici, individuare botteghe del vino, aziende agricole produttrici di vini tipici, trattorie con cucina caratteristica, botteghe del pesce allevato nel Lago di Bolsena, aziende e casali dove è possibile svolgere agriturismo, negozi e laboratori artigiani con oggetti di produzione locale ed infine indicare le manifestazioni folcloristiche più significative.
L’Amministrazione Provinciale di Viterbo, cui è demandata l’attuazione del predetto programma, ha, prioritariamente, realizzato il logo distintivo della Strada dei vini dell’Alta Tuscia quindi ha suddiviso il territorio interessato in tre zone, corrispondenti ai luoghi di produzione dei tre vini Doc dell’Alta Tuscia.
I vini DOC dell’Alta Tuscia sono: Aleatico, Est! Est!! Est!!!, Orvieto e, di recente riconoscimento, la Cannaiola di Marta. In questa sede sono presi in considerazione solamente quelli esistenti alla data di pubblicazione della legge regionale di istituzione della Strada dei vini dell’Alta Tuscia e dei quali si elencano le caratteristiche principali e le aziende in cui essi vengono prodotti.
Tour delle quattro Terre del Cesanese d’Affile.
Una giornata dedicata alla visita di cantine e a passeggiate nei vigneti alla scoperta del territorio di produzione della DOCG Piglio e della DOC Affile... Struttura Escursione:
Ritrovo dei Sigg. Partecipanti alla stazione di Anagni - Fiuggi, sistemazione sul “Tram del Gusto°°°TramVino” partenza per Piglio, cuore della produzione del Cesanese del Piglio DOCG, la prima visita sarà svolta in un’azienda vitivinicola che ha i suoi vigneti sulle “Terre Minerali”, terreni d’argille vulcaniche con alta percentuale di pietre calcaree visibili che provengono dalle frane geologiche dei Monti Ernici sovrastanti.
Trasferimento ad Anagni: residenza estiva di imperatori e centro della vita politica internazionale del Medioevo; chiamata la Città dei Papi per essere stata la patria di quattro grandi pontefici: Innocenzo III, Gregorio IX, Alessandro IV, Bonifacio VIII e residenza ufficiale dei Papi che trovavano in Anagni un sicuro rifugio ed una degna sede del loro mandato. Visita in un’azienda vitivinicola sulle “Terre Rosse”, argille vulcaniche provenienti dalle eruzioni dei vulcani, oggi laghi, dei Castelli Romani.
Merenda rustica a base di prodotti dell’artigianato alimentare abbinati ai vini della SVCe nel borgo di Anagni. Trasferimento nel territorio vitivinicolo tra Piglio e Paliano con alta presenza delle “Terre Bianche”, terreni alluvionali composti da sabbia e limo provenienti dal prosciugamento geologico di piccoli laghi. Visita ad un’azienda vitivinicola associata.
Spostamento nella zona di produzione del Cesanese d’Affile DOC, da dove proviene il vitigno e visita dei vigneti su “Terre Grigie”, composte da argille carsiche provenienti da frane idrogeologiche secolari, che si dice abbiano scavato l’attuale Valle dei Vigneti, sosta in un’azienda vitivinicola.
Trasferimento alla stazione di Anagni – Fiuggi per il rientro.
Il groviglio dei segni che sulla carta geografica dell'Alto Lazio si annodano in strade e corsi d'acqua sembra ad un tratto semplificarsi lungo i confini dell'Umbria. Il Fiume Tevere e la sua valle percorrono un territorio composto da sette Comuni che per caratteristiche, storia e tradizioni sono raggruppati sotto la denominazione di comprensorio: il Comprensorio della Teverina. In queste terre vigneti ed uliveti costiuiscono una ricchezza inestimabile che, man mano, sta portando fama a questo territorio.
Al fine di sfruttare tale ricchezza per valorizzare sempre più il territorio ed i percorsi turistici e gastronomici, individuare botteghe del vino, aziende agricole produttrici di vini tipici, trattorie con cucine caratteristiche e laboratori artigiani è stata istituita, sulla base della legge regionale 21/2001, la "Strada del Vino della Teverina, itinerari dell'olio, del vino e dei sapori tipici". Il comitato che la gestisce intende lavorare al fine di raggiungere quegli obiettivi di potenziameno del territorio sia su un piano turistico che di sviluppo economico e commerciale. L'attività del Comitato Promotore è iniziata nell'anno 2004 ed, in ottemperenza con gli obiettivi prefissati, ha avuto un primo risultato con la partecipazione al Vinitaly 2005.
Il 30 gennaio 2004 la Regione Lazio ha riconosciuto la Teverina "Itinerario del Vino, dell'Olio e dei sapori tipici", secondo quanto previsto dalla legge regionale n.21/2001. Con questo provvedimento la Teverina è il primo compensorio regionale ad avere riconosciuto un percorso del vino e dei prodotti tipici. Il territorio della zona di produzione su cui insiste la "Strada del Vino" comprende i comuni di Bagnoregio, Bomarzo, Castiglione in Teverina, Celleno, Civitella d'Agliano, Graffignano e Lubriano. Un apposito comitato di gestione ha il compito di allestirne l'attività.
La Regione Lazio contribuirà mediante la concessione di incentivi a fondo perduto finalizzati a far conoscere i prodotti tipici della zona attraverso un percorso enogastronomico ed al potenziamento dell'intera zona grazie ad un proprio piano di sviluppo socio-economico intercomunale.
Il riconoscimento premia anche il prodotto peculiare della Teverina, che è, appunto, la produzione di uve pregiate dalle quali si ottengono vini DOC di altissima qualità.
Basta spingersi poco a nord di Roma perché le tradizioni rurali e la natura s'incontrino. Siamo nel cuore della Tuscia Viterbese, e della Riserva Naturale del Lago di Vico, un laboratorio naturalistico a cielo aperto della Tuscia, tuttora protetta da un benefico isolamento. Il Lago di Vico, che la leggenda vuole legato ad una prova di forza di Ercole, in realtà è uno sprofondamento del vulcano Vicano. Uno specchio d'acqua limpido dove nuota la lontra e prosperano branchi di coregoni, persici reali, trote, lucci ed anguille. E' circondato da ripidi pendii e da una impenetrabile bosco detto Selva Cimina. Molti sono i sentieri che si dipartono tra i boschi o nei noccioleti, essendo questa una delle più rinomate aree del paese dedite a tale coltura. Marroni e funghi sono presenti in quantità.
La Tuscia è ricca di borghi e centri storici minori che si riconducono alle vestigia dell'antica civiltà etrusca. Alcuni di questi borghi, come Gradoli, Marta, Montefiascone, Valentano, circondano il più grande dei laghi italiani di origine vulcanica, il lago di Bolsena. Un lago profondo , mistico, carico di leggende, le cui acque lambiscono una fitta e ridente vegetazione, e da cui si dipartono sentieri per passeggiate panoramiche. Ronciglione, poi, abbarbicato su uno sperone tufaceo, è un luogo storico particolarmente amato dai romani e non solo: suggerita è la visita del Duomo dalle architetture barocche e i resti del Castello Della Rovere. Per non parlare di Civita "la città che muore", il piccolissimo borgo percorribile rigorosamente a piedi. Qui la cucina la cucina è assai sincera.