Assovini
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 29.07.1975, G.U. 318 del 02.12.1975
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Colli Bolognesi - Vino D.O.C.
La denominazione di origine controllata «Colli Bolognesi» e alla relativa Sottozona, è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Colli Bolognesi Barbera, anche nelle versioni Frizzante e Riserva
- Colli Bolognesi Merlot
- Colli Bolognesi Cabernet Sauvignon
- Colli Bolognesi Pignoletto, esclusivamente nelle versioni Superiore, Frizzante, Spumante e Passito (anche da uve stramature)
- Colli Bolognesi Chardonnay
- Colli Bolognesi Sauvignon
- Colli Bolognesi Riesling Italico
- Colli Bolognesi Pinot Bianco
- Sottozona Colli Bolognesi DOC »
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Colli Bolognesi
- Colli Bolognesi Barbera (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Barbera
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al violaceo, odore vinoso, caratteristico, dal sapore armonico, secco o abboccato, tranquillo, di medio corpo, talvolta di buona acidità.
- Colli Bolognesi Barbera Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Barbera
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al violaceo, odore vinoso, caratteristico, dal sapore armonico, secco, di corpo, fresco e sapido.
- Colli Bolognesi Barbera Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Barbera
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino intenso tendente al granato, odore vinoso caratteristico e sapore armonico, pieno.
- Colli Bolognesi Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso con riflessi violacei, odore caratteristico, erbaceo e sapore pieno, armonico.
- Colli Bolognesi Cabernet Sauvignon (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso tendente al granato, odore intenso, caratteristico e sapore secco, morbido, pieno, armonico.
- Colli Bolognesi Pignoletto Superiore (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Pignoletto
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore paglierino chiaro talvolta con riflessi verdognoli, odore delicato, caratteristico e sapore secco o abboccato, caratteristico, armonico, talvolta leggermente amarognolo.
- Colli Bolognesi Pignoletto Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pignoletto
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino chiaro, odore delicato, caratteristico, leggermente aromatico e sapore secco, caratteristico, armonico, talvolta leggermente amarognolo.
- Colli Bolognesi Pignoletto Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra dry
- => 85% Vitigno Pignoletto
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Spumante dalla spuma vivace, fine, persistente, colore giallo paglierino chiaro, odore delicato, caratteristico, leggermente aromatico e sapore sapido, caratteristico, armonico; elaborato nei tipi: extra brut, brut, extra dry.
- Colli Bolognesi Pignoletto Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Pignoletto
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato tendente all'ambrato, odore delicatamente profumato e sapore gradevolmente amabile o dolce, caldo, vellutato, talvolta leggermente brioso.
- Colli Bolognesi Chardonnay (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Chardonnay
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, profumo tipico, delicato, caratteristico e sapore secco o abboccato, armonico.
- Colli Bolognesi Sauvignon (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore paglierino più o meno carico, odore delicato, leggermente aromatico, caratteristico e sapore secco o abboccato, di corpo fresco, armonico.
- Colli Bolognesi Riesling Italico (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Riesling Italico
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore paglierino più o meno carico, odore delicato caratteristico e sapore secco o abboccato, caratteristico, armonico.
- Colli Bolognesi Pinot Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Pinot Bianco
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore paglierino più o meno carico, talvolta con riflessi verdognoli, odore delicato, caratteristico e sapore secco o abboccato, armonico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Colli Bolognesi
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Colli Bolognesi si estende lungo la zona pedecollinare bolognese compresa tra il fiume Panaro a Ovest e il torrente Idice a Est. La zona è attraversata dall’ampia vallata del fiume Reno e da quelle minori dei torrenti Samoggia, Lavino e Idice.
La Zona di Produzione del Vino DOC Colli Bolognesi è localizzata in:
- provincia di Bologna, e comprende il territorio dei comuni di Monteveglio, Castello di Serravalle, Monte San Pietro, Sasso Marconi, Savigno, Marzabotto, Pianoro e, in parte, il territorio dei comuni di Bazzano, Crespellano, Casalecchio di Reno, Bologna, S. Lazzaro di Savena, Zola Predosa e Monterenzio.
- provincia di Modena, e comprende parte del territorio del comune di Savignano sul Panaro.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Colli Bolognesi
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Colli Bolognesi prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Colli Bolognesi non dovrà essere superiore al 70% e al 50% per le tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma può essere riclassificata come Vino IGT. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Pignoletto Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale fino a raggiungere un titolo alcolometrico di almeno 13°. La menzione Passito può essere attribuita anche al Vino Pignoletto appartenente alla categoria "Vino da uve stramature" aventi un titolo alcolometrico di almeno 15°.
- Il Vino Colli Bolognesi Barbera può fregiarsi della menzione Riserva dopo essere stato sottoposto ad invecchiamento per almeno 36 mesi di cui almeno 5 mesi di affinamento in bottiglia.
- Nella designazione dei Vini DOC Colli Bolognesi può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Colli Bolognesi è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione delle tipologie Spumante e Frizzante.
4. Produttori di Vino DOC Colli Bolognesi
Con l’utilizzo della DOC Colli Bolognesi i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Colli Bolognesi
Piatti tipici della cucina regionale emilano-romagnola.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Colli Bolognesi
Quando i romani, circa due secoli prima della nascita di Cristo, sottomisero ed unificarono sotto il segno della lupa i territori abitati dalle tribù dei galli boi, avevano probabilmente mille motivi per farlo, non esclusi quelli legati alle ricchezze agricole di tali zone. I filari di vite erano maritati ad alberi vivi, secondo l’uso introdotto dagli etruschi e sviluppato successivamente dai galli. Tale metodo infatti, lo si chiama “arbustum gallicum”, particolarmente adatto non solo alle terre basse ed umide della pianura, ma soprattutto si era incrementato notevolmente sulla zona collinare.
È accertato che da tali terreni, soprattutto quelli collinari posti a sud di Bononia, i nostri antenati latini producessero vini che li appassionarono moltissimo. Le terre dell’agro bononiense erano coltivate dai veterani di tante campagne militari in tutto il mondo allora conosciuto, per cui la bevanda bacchica era palesemente bevuta, gustata ed apprezzata.
Plinio il Vecchio - I° sec. d.C. - nel capitolo “Ego sum pinus laeto” tratto dalla monumentale opera di agronomia “Naturalis historia”, enuncia che in “apicis collibus bononiensis” vi si produceva un vino frizzante ed albano, cioè biondo, molto particolare ma non abbastanza dolce per essere piacevole e quindi non apprezzato, poiché è risaputo che durante l’epoca imperiale era gradito il vino dolcissimo, speziato ed aromatizzato con innumerevoli essenze, inoltre, sempre molto “maturo” in quanto i vini giovani non erano in grado di soddisfare i pretenziosi palati della nobiltà.
Erano trascorsi poco meno di tre secoli dalla conquista romana - 179 a.C. - che il vino era radicalmente mutato, ma non le qualità e caratteristiche uniche di tale nettare.
Riprendendo il cammino alla ricerca di tracce che ci possano condurre ai vini che oggi degustiamo, ci imbattiamo nelle biografie dell’operosità di tali monaci-agresti che sono giunte fino ai giorni nostri, in cui si menzionano i notevoli impulsi dati per lo sviluppo della vite.
Si sparsero in tutte le regioni italiane e nel migrare verificarono che sulle colline bolognesi si produceva un buon vinello dorato e mordace, appunto frizzante. Omnia alla mnia alla vina in bonitate exedir - decisamente “…un vino superiore per bontà a tutti gli altri…” e bevuto non solo durante le pratiche liturgiche, ma anche con gioia alla tavola del nobile e del volgo, ottenuto da uve conosciute ed apprezzate come pignole!
I secoli che da allora sono trascorsi per giungere fino ai giorni nostri, sono stati indiscussi testimoni di innumerevoli fatti e citazioni riguardanti i vini delle nostre splendide colline bolognesi.
Nel 1300, Pier de’ Crescenzi, nel più importante trattato di agronomia medievale “Ruralium commordorum - libro XII” descriveva le caratteristiche organolettiche del “pignoletto” che si beveva allora, in quanto il vino, oltre che maggiormente prodotto, era quello più gradito per piacevolezza e per la vivace e dorata spuma.
Agostino Gallo ne “Le venti giornate dell’agricoltura” del 1567, sollecitava di piantare le uve pignole in quanto per la notevole produzione, permetteva un florido commercio perché sempre ricercate.
Medico e botanico di Papa Sisto V°, il Bacci, nel personale trattato del 1596 “De naturalis vinarium istoria de vitis italiane”, asseriva le “…rare et optime…” qualità intrinseche dell’uva pignola. Così pure Soderini, noto agronomo fiorentino, sempre in quegli anni, ne confermava le caratteristiche.
Il Trinci - 1726 - pone in evidenzia le caratteristiche di tale vitigno: l’odierno pignoletto si riscontra nella sua quasi totalità di tali affermazioni, per non dire che sono le medesime. Ulteriori conferme sono riportate nel “Bullettino Ampelograficho” del 1881, in cui è nominata l’uva pignola prodotta nelle colline poste a sud dell’urbe di Bologna, la cui assomiglianza con l’attuale produzione è stupefacente, e non lascia più adito ad altri dubbi di sorti.
Lo statuto di Bologna del 1250 ordina la costruzione della “Strada dei vini” per trasportare con sicurezza verso Bologna i vini ottenuti nelle colline a sud della città.
Il Vino DOC Colli Bolognesi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 29 luglio 1975.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 03.01.1989, G.U. 144 del 22.06.1989
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Bosco Eliceo D.O.C.
La denominazione di origine controllata «Bosco Eliceo» è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti categorie e tipologie:
- Bosco Eliceo Fortana (anche nelle tipologie Vivace e Frizzante)
- Bosco Eliceo Merlot (anche nella tipologia Vivace)
- Bosco Eliceo Sauvignon (anche nelle tipologie Vivace e Frizzante)
- Bosco Eliceo Bianco (anche nella tipologia Frizzante)
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Bosco Eliceo
- Bosco Eliceo Fortana (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Fortana
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, gradevole e sapore secco o abboccato o amabile o dolce, corposo, moderatamente tannico e sapido.
- Bosco Eliceo Fortana Vivace (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Fortana
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, gradevole e sapore secco o abboccato o amabile o dolce, corposo, moderatamente tannico e sapido.
- Bosco Eliceo Fortana Frizzante (Vino Rosso Frizzante)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Fortana
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore vinoso, gradevole e sapore secco o abboccato o amabile o dolce, corposo, moderatamente tannico e sapido.
- Bosco Eliceo Merlot (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino con riflessi violacei, odore leggermente erbaceo, caratteristico e sapore secco o abboccato, sapido, armonico.
- Bosco Eliceo Merlot Vivace (Vino Rosso)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Merlot
- =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino con riflessi violacei, odore leggermente erbaceo, caratteristico e sapore secco o abboccato, sapido, armonico.
- Bosco Eliceo Sauvignon (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigno Trebbiano Romagnolo
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, quasi aromatico e sapore secco o abboccato o amabile, caldo, vellutato.
- Bosco Eliceo Sauvignon Vivace (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigno Trebbiano Romagnolo
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, quasi aromatico e sapore secco o abboccato o amabile, caldo, vellutato.
- Bosco Eliceo Sauvignon Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
- => 85% Vitigno Sauvignon
- =< 15% Vitigno Trebbiano Romagnolo
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino, odore delicato, quasi aromatico e sapore secco o abboccato o amabile, caldo, vellutato, tranquillo.
- Bosco Eliceo Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Trebbiano Romagnolo
- =< 15% Vitigni Sauvignon e Malvasia Bianca di Candia, da soli o congiuntamente;
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino chiaro, odore delicato, gradevole, caratteristico, non molto intenso e sapore secco o abboccato o amabile o dolce, fresco, gradevole, armonico.
- Bosco Eliceo Bianco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Trebbiano Romagnolo
- =< 15% Vitigni Sauvignon e Malvasia Bianca di Candia, da soli o congiuntamente;
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino chiaro, odore delicato, gradevole, caratteristico, non molto intenso e sapore secco o abboccato o amabile o dolce, fresco, gradevole, armonico.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Bosco Eliceo
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Bosco Eliceo si estende in un tratto di territorio pianeggiante dei lidi ferraresi che si affaccia sul Mar Adriatico.
La Zona di Produzione del Vino DOC Bosco Eliceo è localizzata in:
- provincia di Ferrara, il territorio dei comuni di Goro, Mesola, Lago Santo e parte dei comuni di Comacchio, Argenta e Codigoro.
- provincia di Ravenna, il territorio dei comuni di Ravenna e Cervia.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Bosco Eliceo
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Bosco Eliceo prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Bosco Eliceo non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
4. Produttori di Vino DOC Bosco Eliceo
Con l’utilizzo della DOC Bosco Eliceo i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Bosco Eliceo
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Bosco Eliceo
Diversi documenti attestano la presenza della coltivazione della vite e il suo uso enologico sin dall’antichità, nel litorale adriatico dell’Emilia-Romagna. I Georgici latini parlano addirittura di una specifica varietà di vite che cresceva nelle aree paludose intorno all’emporio di Spina (uva Spionia o Spinea).
Nel 1300 Pier de’ Crescenzi scrive di un’uva Duracla coltivata in queste aree, le cui caratteristiche non erano così distanti da quelle della Fortana con cui si produce il cosiddetto Vino di Bosco. La base ampelografica si è poi ampliata a Trebbiano romagnolo, Malvasia bianca di Candia, Merlot e Sauvignon, anche se Fortana rimane ancora oggi il vitigno più tipico e coltivato dell’areale.
Le viti, nonostante l’arrivo della fillossera, sono ancora oggi spesso franche di piede e il portinnesto viene impiegato più per problemi legati alla salinità che non al parassita. La forma di allevamento tradizionale è il Guyot, ma si possono trovare anche Cordone speronato e GDC.
La maturazione tardiva del vitigno Fortana e la sua tolleranza ai marciumi, facevano sì che la vendemmia venisse procrastinata il più possibile verso il tardo autunno, con la conseguenza che le fermentazioni spesso si arrestavano a causa delle basse temperature dell’inverno incipiente.
Questa situazione portava ad avere vini con un contenuto di zuccheri residui più o meno importante durante il periodo invernale e, se messi in bottiglia, davano origine a vini frizzanti per effetto della ripresa delle fermentazioni nella primavera-estate successiva alla vendemmia.
Le tecniche e tecnologie enologiche recenti hanno consentito di mettere a punto linee di vinificazione moderne e corrette, ma le tipologie della tradizione sono state mantenute; infatti i vini della DOC Bosco Eliceo si presentano fermi o frizzanti, con diversi livelli di zuccheri residui (secco, abboccato, amabile, dolce) e, talora, anche con un periodo di affinamento in legno.
Il Vino DOC Bosco Eliceo ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 3 gennaio 1989.
- Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato DOC con D.P.R. 21.07.1967, G.U. 209 del 21.8.1967 - Approvato DOCG con D.M. 22.09.2011, G.U. 235 del 8.10.2011
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal Provvedimento Ministeriale pubblicato nella G.U.R.I. Serie Generale n. 5 dell’8.01.2016
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Romagna Albana D.O.C.G.
La Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Romagna Albana" è riservata ai vini che rispondono ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Secco
- Amabile
- Dolce
- Passito
- Passito Riserva
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Romagna Albana
- Romagna Albana Secco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 95% Vitigno Albana
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco secco dal colore giallo paglierino, tendente al dorato per i prodotti invecchiati, odore caratterizzato da un leggero profumo dell'Albana e sapore asciutto, un po’ tannico, caldo e armonico.
- Romagna Albana Amabile (Vino Bianco)
- Versioni: Amabile
- => 95% Vitigno Albana
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco leggermente dolce dal colore giallo paglierino, tendente al dorato per i prodotti invecchiati, odore caratteristico dell'Albana, dal sapore fruttato, amabile, gradevole, caratteristico.
- Romagna Albana Dolce (Vino Bianco)
- Versioni: Dolce
- => 95% Vitigno Albana
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Dolce dal colore giallo paglierino, tendente al dorato per i prodotti invecchiati, odore caratteristico dell'Albana, dal sapore di fruttato, dolce, gradevole, caratteristico.
- Romagna Albana Passito (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 95% Vitigno Albana
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 17% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal colore giallo dorato con tendenza all'ambrato; odore intenso, caratteristico, dal sapore dolce, armonico, caratteristico.
- Romagna Albana Passito Riserva (Vino Bianco Passito Invecchiato)
- Versioni: Dolce
- => 95% Vitigno Albana
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 24% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito Invecchiato dal colore da giallo paglierino a giallo oro brillante con riflessi ambrati; odore intenso, con chiare note fruttate e di muffa nobile, dal sapore armonico, dolce ed intenso.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Romagna Albana
I luoghi di Romagna ove l’Albana si coltiva sono le colline di Dozza (Imola), di Riolo, di S. Lucia delle Spianate nel Faentino, di Terra del Sole e Castrocaro, di Bertinoro, di Cesena, di Longiano e Montiano. Tutta questa zona che trovasi ad una pressoché identica latitudine ed appartiene ad una stessa epoca geologica, evidentemente racchiude tuttora in se stessa il segreto della sua peculiare attitudine produttiva. Appositi studi hanno confermato che l’Albana esprime al meglio le sue potenzialità organolettiche proprio se coltivata sui suoli nell’intorno della catena o “vena” dello “Spungone”, una formazione geologica che si estende dal Faentino al Cesenate, costituendo il primo rilievo visibile dalla via Emilia.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Romagna Albana è localizzata in:
- provincia di Forli-Cesena, e comprende il territorio dei comuni di Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlì, Forlimpopoli, Meldola, Bertinoro, Cesena, Montiano, Roncofreddo, Savignano sul Rubicone, Longiano.
- provincia di Ravenna, e comprende il territorio dei comuni di Castelbolognese, Riolo Terme, Faenza, Casola Valsenio, Brisighella.
- provincia di Bologna, e comprende il territorio dei comuni di Borgo Tossignano, Casalfiumanese, Castel San Pietro Terme, Dozza Imolese, Fontanelice, Imola, Ozzano Emilia.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Romagna Albana
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOCG Romagna Albana prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino non deve essere superiore:
- al 70% per le tipologie Secco, Amabile e Dolce;
- al 50% per le tipologie Passito e Passito Riserva.
- Per tutte le tipologie previste é consentita la vinificazione, la conservazione e l'affinamento in contenitori di legno.
4. Produttori di Vino DOCG Romagna Albana
Con l’utilizzo della DOCG Romagna Albana i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Romagna Albana
Piatti a base di pesce e frutti di mare, ma anche a frittate alle erbe, lumache e formaggi giovani a pasta molle. Le tipologie Amabile, Dolce e Passito vanno invece consumate a fine pasto, con la frutta e il dessert, servite in calici piccoli. Un abbinamento particolarmente indicato è quello dell'Albana di Romagna Passito con la ciambella, la classica torta con il buco.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Romagna Albana
Non è certo se il vitigno Albana sia stato effettivamente introdotto in Romagna dai Romani, sta di fatto che esso ha trovato in questa regione geografica la massima e pressoché unica area di elezione in Italia. Nel 1300 Pier de’ Crescenzi affermava che “questa maniera d’uva è avuta migliore di tutte le altre a Forlì e in tutta la Romagna”, individuando in modo preciso, fin da quei tempi lontani, le località in cui l’Albana dava i prodotti migliori. Nel primi decenni del 1900, Mariano Savelli, del Regio Laboratorio Autonomo di Chimica Agraria di Forlì, delineò in modo piuttosto preciso l’areale in cui l’Albana dava le sue migliori espressioni.
- Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvata come tipologia della DOC “Colli Bolognesi” con D.M. 04.08.1997 - Approvato DOCG con D.M. 08.11.2010, G.U. 278 del 27.11.2010.
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014.
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Colli Bolognesi Pignoletto D.O.C.G.
La Denominazione di Origine Controllata e Garantita “Colli Bolognesi Pignoletto” è riservata ai vini che rispondono ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:
- Frizzante
- Spumante (VS e VSQ)
- Superiore
- Superiore Classico
1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Colli Bolognesi Pignoletto
- Colli Bolognesi Pignoletto Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Grechetto gentile (localmente Alionzina)
- =< 15% Vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna. Possono concorrere le uve dei vitigni Pinot nero e/o Pinot grigio vinificate in bianco.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dalla spuma fine ed evanescente, colore colore giallo paglierino, odore caratteristico, leggermente aromatico, floreale di fiori bianchi e sentori di frutta gialla poco matura e sapore secco, caratteristico, armonico, fresco, acidulo con finale agrumato, talvolta leggermene amarognolo.
- Colli Bolognesi Pignoletto Spumante (Vino Bianco Spumante)
- Versioni: Brut -nature /Extra-brut /Brut /Extra-dry
- => 95% Vitigno Grechetto gentile (localmente Alionzina)
- =< 15% Vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna. Possono concorrere le uve dei vitigni Pinot nero e/o Pinot grigio vinificate in bianco
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino, odore, caratteristico, leggermente aromatico, floreale di fiori bianchi e sentori di frutta gialla poco matura, e sapore sapido, caratteristico, armonico, fresco, acidulo con finale agrumato, da brut nature ad extra dry.
- Colli Bolognesi Pignoletto Superiore (Vino Bianco Superiore)
- Versioni: Secco /Abboccato
- => 85% Vitigno Grechetto gentile (localmente Alionzina)
- =< 15% Vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna. Possono concorrere le uve dei vitigni Pinot nero e/o Pinot grigio vinificate in bianco.
- => 11.5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore colore giallo paglierino più o meno intenso, talvolta con riflessi verdognoli, odore caratteristico, fine, floreale di fiori bianchi e fruttato di frutta gialla matura e sapore da secco ad abboccato, caratteristico, armonico, con sentori di mandorla e agrumi, talvolta leggermente amarognolo.
- Colli Bolognesi Pignoletto Classico Superiore (Vino Bianco Classico Superiore)
- Versioni: Secco
- => 95% Vitigno Grechetto gentile (localmente Alionzina)
- =< 5% Vitigni a bacca bianca non aromatici idonei alla coltivazione nella regione Emilia Romagna.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore colore giallo paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi verdognoli, odore caratteristico, fine, floreale di fiori bianchi e fruttato di frutta gialla matura, e sapore armonico, caratteristico, son sentori di mandorla e agrumi, talvolta leggermente amarognolo.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Colli Bolognesi Pignoletto
L’orografia collinare del territorio di produzione e l’esposizione prevalente dei vigneti, orientati a ad est sud est, e localizzati in zone particolarmente vocate alla coltivazione della vite, concorrono a determinare un ambiente adeguatamente ventilato, luminoso, con notevoli sbalzi termici e pertanto favorevole all’espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive della pianta. La tradizione millenaria della produzione di vino, insieme alle caratteristiche uniche del territorio, garantisce la qualità del vino a DOCG Colli Bolognesi Classico Pignoletto.
La Zona di Produzione del Vino DOCG Colli Bolognesi Classico Pignoletto è localizzata in:
- provincia di Bologna, e comprende il territorio dei comuni di Monte San Pietro, Sasso Marconi, Marzabotto, Pianoro e, in parte, Bologna, Casalecchio di Reno, Monterenzio, San Lazzaro di Savena, Valsamoggia e Zola Predosa.
- provincia di Modena, e comprende parte del territorio del comune di Savignano sul Panaro.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Colli Bolognesi Pignoletto
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOG Colli Bolognesi Classico Pignoletto prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell'uva in vino finito non deve essere superiore al 70% per le versioni Frizzante, Spumante e Superiore, e del 65% per la versione Classico Superiore.
4. Produttori di Vino DOCG Colli Bolognesi Pignoletto
LCon l’utilizzo della DOCG Colli Bolognesi Classico Pignoletto i Produttori Vinicoli Emiliano-Romagnoli sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Colli Bolognesi Pignoletto
Piatti a base di pesce, come antipasti, primi piatti, crostacei, fritture, ma si abbina bene anche a verdure e a formaggi giovani.
6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Colli Bolognesi Pignoletto
Quando i romani, circa due secoli prima della nascita di Cristo, sottomisero ed unificarono sotto il segno della lupa i territori abitati dalle tribù dei galli boi, avevano probabilmente mille motivi per farlo, non esclusi quelli legati alle ricchezze agricole di tali zone. I filari di vite erano maritati ad alberi vivi, secondo l’uso introdotto dagli etruschi e sviluppato successivamente dai galli. Tale metodo infatti, lo si chiama “arbustum gallicum”, particolarmente adatto non solo alle terre basse ed umide della pianura, ma soprattutto si era incrementato notevolmente sulla zona collinare. È accertato che da tali terreni, soprattutto quelli collinari posti a sud di Bononia, i nostri antenati latini producessero vini che li appassionarono moltissimo.
Le terre dell’agro bononiense erano coltivate dai veterani di tante campagne militari in tutto il mondo allora conosciuto, per cui la bevanda bacchica era palesemente bevuta, gustata ed apprezzata. Plinio il Vecchio - I° sec. d.C. - nel capitolo “Ego sum pinus laeto” tratto dalla monumentale opera di agronomia “Naturalis historia”, enuncia che in “apicis collibus bononiensis” vi si produceva un vino frizzante ed albano, cioè biondo, molto particolare ma non abbastanza dolce per essere piacevole e quindi non apprezzato, poiché è risaputo che durante l’epoca imperiale era gradito il vino dolcissimo, speziato ed aromatizzato con innumerevoli essenze, inoltre, sempre molto “maturo” in quanto i vini giovani non erano in grado di soddisfare i pretenziosi palati della nobiltà. Erano trascorsi poco meno di tre secoli dalla conquista romana - 179 a.C. - che il vino era radicalmente mutato, ma non le qualità e caratteristiche uniche di tale nettare.
Riprendendo il cammino alla ricerca di tracce che ci possano condurre ai vini che oggi degustiamo, ci imbattiamo nelle biografie dell’operosità di tali monaci-agresti che sono giunte fino ai giorni nostri, in cui si menzionano i notevoli impulsi dati per lo sviluppo della vite. Si sparsero in tutte le regioni italiane e nel migrare verificarono che sulle colline bolognesi si produceva un buon vinello dorato e mordace, appunto frizzante. "Omnia alla vina in bonitate excedir" - decisamente “…un vino superiore per bontà a tutti gli altri…” e bevuto non solo durante le pratiche liturgiche, ma anche con gioia alla tavola del nobile e del volgo, ottenuto da uve conosciute ed apprezzate come pignole!
I secoli che da allora sono trascorsi per giungere fino ai giorni nostri, sono stati indiscussi testimoni di innumerevoli fatti e citazioni riguardanti i vini delle nostre splendide colline bolognesi. Nel 1300, Pier de’ Crescenzi, nel più importante trattato di agronomia medievale “Ruralium commordorum - libro XII” descriveva le caratteristiche organolettiche del “pignoletto” che si beveva allora, in quanto il vino, oltre che maggiormente prodotto, era quello più gradito per piacevolezza e per la vivace e dorata spuma. Agostino Gallo ne “Le venti giornate dell’agricoltura” del 1567, sollecitava di piantare le uve pignole in quanto per la notevole produzione, permetteva un florido commercio perché sempre ricercate. Medico e botanico di Papa Sisto V°, il Bacci, nel personale trattato del 1596 “De naturalis vinarium istoria de vitis italiane”, asseriva le “…rare et optime…” qualità intrinseche dell’uva pignola. Così pure Soderini, noto agronomo fiorentino, sempre in quegli anni, ne confermava le caratteristiche. Il Trinci - 1726 - pone in evidenzia le caratteristiche di tale vitigno: l’odierno pignoletto si riscontra nella sua quasi totalità di tali affermazioni, per non dire che sono le medesime. Ulteriori conferme sono riportate nel “Bullettino Ampelograficho” del 1881, in cui è nominata l’uva pignola prodotta nelle colline poste a sud dell’urbe di Bologna, la cui assomiglianza con l’attuale produzione è stupefacente, e non lascia più adito ad altri dubbi di sorti. Lo statuto di Bologna del 1250 ordina la costruzione della “Strada dei vini” per trasportare con sicurezza verso Bologna i vini ottenuti nelle colline a sud della città.
A partire dal 1250 risalgono i primi estimi del comprensorio vitivinicolo. In relazione al disciplinare si può affermare che:
- base ampelografica dei vigneti: i vitigni idonei alla produzione del vino in questione sono quelli tradizionalmente coltivati nell’area di produzione.
- le forme di allevamento, i sesti d’impianto e i sistemi di potatura che, anche per i nuovi impianti, sono quelli tradizionali e tali da perseguire la migliore e razionale disposizione sulla superficie delle viti, sia per agevolare l’esecuzione delle operazioni colturali, sia per consentire la razionale gestione della chioma.