La zona in oggetto è tra le più ricche per cultura, archeologia e bellezze naturali della Regione Campania oltre che per le produzioni agricole da sempre conosciute, come le uve provenienti dai vitigni già citati, gli agrumi tra i quali il limone è diventato il simbolo della riscoperta coltivazione con la relativa IGP e l'olio di oliva al centro di studi e progetti di valorizzazione che vedono interessati i diversi enti locali con la relativa DOP.
La vocazione vitivinicola Fin dall'antichità si hanno testimonianze della particolare vocazione vitivinicola della zona. Nelle numerose ville rustiche rinvenute nell'Ager Stabianus comunemente sono state ritrovate attrezzature utilizzate per la trasformazione delle uve in vino. In queste fattorie si coltivava soprattutto la vite (i vitigni più diffusi erano l'Aminnea gemina minor, la Murgentina, la Holconia e la Vennuncola), che dava un prodotto molto diffuso ed apprezzato. Famosi erano i vini Vesvinum, Pompeianum e Surrentinum (G. Stefani, in "Casali di ieri casali di oggi"). Nelle fattorie vi erano quindi sempre uno o più torchi (torcularium). L'uva veniva prima pigiata con i piedi dai calcatores, poi posta in un cassone sul cui coperchio si faceva leva con un argano alla cui estremità era scolpita una testa d'ariete. La relativa vicinanza del territorio sorrentino con la città mercantile di Pompei facilitava enormemente la commercializzazione delle produzioni locali. In alcuni possedimenti nei quali era diffusa la coltivazione dell'ulivo si sono ritrovati i resti di antiche macine (trapetum) per la molitura delle olive con una tecnologia talmente efficiente che gli stessi ingegneri borbonici, che eseguirono gli scavi alla fine del 1700 ne trassero spunti per migliorare le tecniche di lavorazione allora in uso. La viticoltura della zona è rimasta legata alla tradizione sia per quanto riguarda i metodi di coltivazione sia per l'attaccamento ai vitigni autoctoni. Dalle indagini poste in essere nel corso degli anni si sono potute rilevare nel territorio della Penisola Sorrentina, dal punto di vista vitivinicolo, essenzialmente due areali di produzione: quello della Costiera Sorrentina e quello dei Monti Lattari. Tali areali, pur rientrando entrambi nel territorio della Comunità Montana della Penisola Sorrentina ed avendo notevoli punti di continuità, per quanto riguarda la caratterizzazione vitivinicola risultano differenziati a tal punto da non consentire la riunificazione in un'unica area di produzione.
Per meglio giustificare tale scelta ricordiamo che la zona dei Monti Lattari comprende i Comuni di Castellammare di Stabia, Gragnano, Casola di Napoli, Lettere, Pimonte ed Agerola. La superficie territoriale è di 8289 ettari compresa tra il limite Nord-Ovest della Costiera Sorrentina, del Comune di Pompei ed i confini della Provincia di Salerno. La zona abbraccia una superficie agraria e forestale totale di 7342 ettari. L'origine dei terreni è qui essenzialmente dolomitica e la sistemazione è quella tipica a terrazze. Pur non rilevandosi una tipica coltura specializzata, la tendenza generale della zona è decisamente orientata alla coltura della vite. Tra le forme di allevamento quella più diffusa risulta la pergola con potatura lunga per le uve nere e corta per le bianche. I vitigni più diffusi risultano essere: l' Olivella, il Piedirosso, l'Aglianico e il Santantonio per le uve nere e l'Uva Mosca ed altri cloni locali per le uve bianche.
Nella zona della Costiera Sorrentina rientrano, invece, i Comuni di Vico Equense, Meta di Sorrento, Piano di Sorrento, S.Agnello, Sorrento e Massa Lubrense. La zona abbraccia una superficie totale di 6037 ettari. Pur essendo di natura dolomitica, i terreni, ricchi e profondi, assumono una configurazione particolare, risentendo delle felici condizioni generali, fra le quali deve essere segnalata la prevalente esposizione a Nord. Il numero della aziende agrarie, generalmente di piccole dimensioni, interessate all'allevamento della vite ammonta a poco sopra il migliaio con propensione, nella maggior parte dei casi, per la coltura secondaria, prevalendo nella zona la coltura degli agrumi (in particolare del limone), dell'olivo e del noce. La vite tradizionalmente è allevata ad un'altezza media di quattro metri, ad un piano sovrapposto a quello di copertura degli agrumi. Il sistema di allevamento è, pertanto, a pergola e/o a spalliera alta, con altezze variabili dai quattro fino agli otto metri, specialmente ai confini delle proprietà. Come sostegno generalmente è utilizzato il sostegno morto di castagno. Tra i vitigni maggiormente diffusi ricordiamo: l'Uva del Sabato, l'Uva del Convento, il Piedirosso e l'Aglianico tra i vitigni ad uva nera e la Biancolella, la Falanghina ed il Greco fra i vitigni ad uva bianca.
Con il Decreto Ministeriale del 3 ottobre 1994 è stata istituita la Doc "Penisola Sorrentina" Bianco e Rosso Frizzante Naturale. Il Bianco è caratterizzato da colore paglierino più o meno intenso, da un profumo delicato e gradevole, sapore asciutto e di giusto corpo armonico. I vitigni che ne costituiscono l'uvaggio sono il Falanghina per il 40% minimo, il Biancolella e/o Greco massimo per il 20% ed altri minori per il restante 40 % massimo. La gradazione alcolica minima è del 10%, 11% se etichettato "Sorrento". Le produzioni devono essere limitate a 120 q./Ha, 100 q./Ha se etichettato "Sorrento". Per il "Rosso Frizzante Naturale" il disciplinare produttivo prevede un uvaggio del Piedirosso per il 40% min. dell'Olivella e/o Aglianico massimo del 20% ed altri per il restante 40% massimo. Il vino si presenta spumoso con "perlage" vivace ed evanescente, colore rosso rubino più o meno intenso con profumo intenso e fruttato. Può presentare una vena amabile ed una gradazione minima pari al 10%, 11% se etichettato come "Lettere" o "Gragnano". La produzione delle uve deve essere limitata a 110 q./Ha, 90 q./Ha se etichettato come "Lettere" o "Gragnano".
La Strada del Vino Considerando la differenziazione orografica e territoriale si è ritenuto valido il far coesistere, nell'ambito dell'unica "Strada", un duplice percorso che vada a valorizzare al meglio le peculiarità della zona in esame. Un primo braccio si sviluppa in quell'area individuabile come dei "Monti Lattari", mentre il secondo si allunga in tutto il territorio della "Penisola Sorrentina" riuscendo a sviluppare un grande percorso ad anello ed a allungarsi fino all'Isola di Capri.
Considerando l'importanza che la sottozona "Gragnano" ricopre nella DOC "Penisola Sorrentina" e la collocazione della stessa in prossimità della zona di ingresso della Penisola stessa, si è ritenuto valido collocare all'uscita di Gragnano, della bretella che mette in comunicazione l'uscita dell'autostrada Napoli-Pompei-Salerno di Castellammare di Stabia con la Strada Statale n. 145, l'inizio del tracciato di tale "Strada".
Fin dall'inizio del percorso sarà possibile godere della grande ricchezza che caratterizza questo territorio ed il relativo percorso, infatti, a Gragnano si potranno visitare la "Vinicola Gragnano" alla Via Castellammare di Stabia, lo Stabilimento dei "Pastai Gragnanesi" alla via G. Della Rocca e le due Aziende "Scola" in Piazza F.sco Rocco. Da Gragnano ci si porta, percorrendo via Francesco Raffaele a Casola dove in Via Monticelli sarà visitabile l'azienda "Eco dei Monti" con produzioni tipiche, proseguendo sulla stessa strada si giunge nel Comune di Lettere con le aziende "Mosca" e "Desiderio", qui incontriamo anche il primo agriturismo “Vicedomini” ed il primo esercizio di ristorazione “Il Giardino delle rose” specializzato nella somministrazione di pietanze che si rifanno alla tradizione partenopea e sorrentina. Data la particolare orografia del territorio ed il relativo sviluppo viario in questa zona non è stato possibile organizzare un unico anello percorribile ma scelta una viabilità principale si sono dovute individuare opportune deviazioni per poter raggiungere i siti individuati.
Fatta tale dovuta precisazione si ritorna nel territorio del Comune di Gragnano dove sarà visitabile l'azienda "Coticelli" in località Aurano. Attraversando la frazione di Castello/Borgo Medievale ci si porta verso la Valle dei Mulini, con interessanti testimonianze sulla tradizionale "arte bianca" che ha caratterizzato fortemente lo sviluppo della città stessa e da questa percorrendo la Strada Statale per Agerola ci si porterà nel territorio del Comune di Pimonte dove in via Nazionale sarà visitabile la "Vini Iovine" e l'agriturismo "Donnarumma Tommaso" in via Muriscolo. Anche a Pimonte sarà possibile soggiornare grazie alla presenza dell'agriturismo "La Casa del Ghiro" ed all'azienda "Le feste Campagnole" entrambe in via S. Nicola e gustare le pietanze tipiche della zona grazie alla presenza del ristorante "da Silvia" in via Nuova Tralia. Infine il percorso si conclude con l'agriturismo "Il Castagno" in Agerola alla via Casanova.
Il secondo percorso si sviluppa, invece, nel territorio più precisamente peninsulare e quindi risente di tutta l'influenza che tale territorio a forte vocazione turistico-recettiva è in grado di offrire. Il primo comune ad esserne interessato è quello di Castellammare di Stabia nel cui territorio sono collocate le Terme (sia Vecchie che Nuove) facilmente raggiungibili dalla stessa uscita Gragnano indicata precedentemente. Lasciandosi Castellammare di Stabia alle spalle lungo la Strada Statale n.145, citata nel primo percorso, si giunge a Vico Equense a picco sul mare. Prima di giungere nel centro abitato si incontrano le “Terme dello Scrajo”, uno dei luoghi balneari di maggior importanza della Costiera Sorrentina, per poi proseguire entrando nel centro abitato di Vico potendo visitare la ditta "Gabriele" che rappresenta un esempio di indovinata imprenditorialità improntata sulla valorizzazione dei prodotti tipici della Penisola Sorrentina. Ancora a Vico è possibile visitare l'enoteca "Diego" con un'ampia scelta dei vini locali a Denominazione D'Origine, l'"Apicoltura Aequana" con la produzione miele, propoli e pappa reale ed il locale "Pizza Town". Altre aziende interessate dal percorso e situate nel Comune di Vico Equense saranno inserite nella fase terminale del percorso.
Proseguendo lungo la Statale n. 145 si giunge a Meta di Sorrento, qui sarà possibile soggiornare data la presenza degli agriturismi "L'Agrumeto" in località Casa Astarita e "La Pergola" in Località Traviri, entrambi caratterizzati da una ampia valorizzazione delle produzioni tipiche della zona. Proseguendo lungo la strada litoranea si arriva nel Comune di Piano di Sorrento dove in via Bagnulo sarà possibile visitare l'azienda apicola "Miele d'Angelo". Nel Comune di S. Agnello è possibile incontrare due tra le più interessanti esperienze di valorizzazione delle peculiarità del territorio sorrentino e cioè il Consorzio “Terre delle Sirene" in via Balsamo e la Cooperativa "Solagri" in via S.Martino.
Dopo aver attraversato il territorio di S. Agnello si giunge nel Comune di Sorrento, qui la possibilità di entrare in contatto con la "tradizione" raggiunge il suo apice, oltre al percorso storico individuato nella relazione allegata alla domanda di riconoscimento segnaliamo le enoteche "L'Alambicco” in via S.Cesareo, "Baccus" in Piazza S.Antonino, "Vineria Bollicine" in via Dell'Accademia,"Vizi e Sfizi" in via Fuoro e "L'acino di Vino" tutte caratterizzate da un'ottima offerta di vini doc della zona in esame. Sempre a Sorrento sarà possibile gustare anche le specialità tradizionali della cucina della Penisola Sorrentina rivolgendosi ad esercizi di ristorazione specializzati in tale tipo di offerta quali i ristoranti "Caruso" in via S. Antonino, "Tasso" in via Correale, "Il Buco" in via II Rampa Marina Piccola. Ancora a Sorrento si potrà visitare la Cantina "De Angelis" in via Marziale e l'azienda agricola "Li Portali" con produzioni di olio extra vergine Penisola Sorrentina DOP e Limone di Sorrento IGP Biologico.
Proseguendo oltre Sorrento si incontrerà il Comune di Massa Lubrense con il ristorante "Antico Francischiello" in via Partenope e la più alta concentrazione di agriturismi. Incontriamo infatti l'azienda "Torre Cangiani" in località Vigliano con uno splendido esempio di pergolato sorrentino e la possibilità di alloggiare in una Torre Normanna, l'azienda "La Lobra" in località Marina della Lobra. Proseguendo in via Partenope incontriamo l'azienda agricola "La Villanella" ed in via Liparulo l'agriturismo "Il Convento". Sempre nel Comune di Massa Lubrense è possibile visitare in via Massa Turro l'azienda "Nettare degli Dei" ed il Frantoio dell'"Olearia Massese" in via Annunziata dove sarà possibile assistere alla lavorazione delle olive nel periodo di raccolta e trasformazione. In via Metrano si potrà visitare l'azienda agricola "Gargiulo Giuseppe". Nella Frazione di S.Agata dei Due Golfi oltre lo splendido panorama sarà possibile visitare l'azienda agricola biologica "Le Peracciole" in C.so S.Agata ed in via Pontone, a ridosso della omonima foresta, l'agriturismo "Le Tore" azienda certificata come biologica e presso la quale è possibile acquistare olio extra vergine Penisola Sorrentina ed altri prodotti aziendali.
Proseguendo nella zona alta della Penisola Sorrentina si rincontra il territorio di Piano di Sorrento con l'azienda agrituristica "Piccolo Paradiso" alla via Nastro Azzurro, una strada tra le più panoramiche di tutta la Penisola. Ancora in via Galatea avremo l'agriturismo "Galatea" ed in localita Astapiana alla via Camaldoli l'agriturismo "Astapiana". Proseguendo si rientra nella parte alta del Comune di Vico Equense e si incontra alla via Sava il Caseificio "La Verde Fattoria del Monte Comune" presso il quale si può assaporare tutta la tradizionale arte che porta alla produzione del "Provolone del monaco". Il percorso si conclude riallacciandosi al percorso litoraneo dopo aver toccato l'agriturismo "La Ginestra" in località S. Maria al Castello in via Tessa e il ristorante "Franco Pastore" in via S. Francesco.