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CANNONAU DI SARDEGNA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 21.07.1972, G.U. 248 del 21.09.1972
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Cannonau di Sardegna D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Cannonau di Sardegna” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Rosso
  2. Rosso Riserva
  3. Rosato
  4. Passito
  5. Liquoroso
  6. Classico
    1. Sottozona  Oliena (o Nepente di Oliena)
    2. Sottozona Capo Ferrato
    3. Sottozona Jerzu

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Cannonau di Sardegna

 

  • Cannonau di Sardegna Rosso (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cannonau
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Il Cannonau Rosso è un vino dal colore rosso rubino, ha un profumo fruttato maturo di piccoli frutti rossi e neri (ciliegia, mirto, prugna, mora) con un fondo speziato di pepe e vegetale da erbe aromatiche/officinali e macchia mediterranea, il gusto è tipico, sapido, leggermente tannico.

  • Cannonau di Sardegna Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cannonau
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Il Cannonau Riserva è un vino dal colore rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento; ha un profumo floreale di rosa o petalo secco, fruttato da frutta matura (confettura e prugna secca), con un fondo speziato (chiodi di garofano e cannella-vaniglia) e vegetale da balsamico (mentolato- eucaliptolo); il gusto è caratteristico, secco, sapido, pieno, molto caldo, morbido, retrogusto amarognolo, leggermente tannico.

  • Cannonau di Sardegna Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Cannonau
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Il Cannonau Rosato è un vino dal colore rosato brillante, ha un profumo floreale di rosa/viola e fruttato di ciliegia e piccoli frutti, il gusto è secco, sapido, caratteristico delle uve di provenienza.

  • Cannonau di Sardegna Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Dolce
  • => 85% Vitigno Cannonau
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 15% Vol. Titolo alcolometrico
  • Il Cannonau Passito è ottenuto da uve appassite, di colore rosso dal rubino al granato, con profumo di frutta matura, al gusto è sapido, etereo, rotondo e suadente.

  • Cannonau di Sardegna Liquoroso (Vino Rosso Liquoroso)
  • Versioni: Dolce
  • => 85% Vitigno Cannonau
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 18% Vol. Titolo alcolometrico
  • Il Cannonau Liquoroso è un vino rosso dal color rubino verso il granato con l’invecchiamento, con profumo di confettura matura, dal gusto caratteristico, etereo, sapido, rotondo e suadente.

  • Cannonau di Sardegna Classico (Vino Rosso Classico)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Cannonau
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Il Cannonau Classico è un vino rosso rubino brillante che vira al granato con l’invecchiamento, profumo floreale di rosa o petalo secco, fruttato da frutta matura, con un fondo speziato e vegetale da balsamico; il gusto è tipico, secco, sapido, pieno, molto caldo, morbido, retrogusto amarognolo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Cannonau di Sardegna

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Cannonau di Sardegna si estende sulle pianure e sulle colline viticole dell'intero territorio sardo.

  • La Zona di Produzione del Vino DOC Cannonau di Sardegna è localizzata nella:
    • regione Sardegna e comprende l'intero territorio regionale.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Cannonau di Sardegna Classico è localizzata in:
    • provincia di Nuoro e comprende l'intero territorio provinciale.
    • provincia di Ogliastra e comprende l'intero territorio provinciale.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Cannonau di Sardegna Sottozona Oliena (o Nepente di Oliena) è localizzata in:
    • provincia di Nuoro e comprende il territorio del comune di Oliena e, in parte, il territorio del comune di Orgosolo.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Cannonau di Sardegna Sottozona Capo Ferrato è localizzata in:
    • provincia di Cagliari e comprende il territorio dei comuni di Castiadas, Muravera, San Vito, Villaputzu e Villasimius.
  • La Zona di Produzione del Vino DOC Cannonau di Sardegna Sottozona Jerzu è localizzata in:
    • provincia di Ogliastra e comprende il territorio dei comuni di Jerzu e Cardedu.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Cannonau di Sardegna

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Cannonau di Sardegna prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Cannonau di Sardegna non dovrà essere superiore al 70% e al 55% per la tipologia di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere riclassificata nella denominazione IGT Isola dei Nuraghi.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Cannonau di Sardegna Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale sulla pianta, su stuoie o sui graticci.
  • I vini DOC Cannonau di Sardegna decorso un periodo di maturazione di circa 12 mesi possono essere immessi sul mercato dal 1° aprile dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOC Cannonau di Sardegna Rosato decorso un periodo di maturazione di circa 2 mesi potrà essere immesso sul mercato dal 1° gennaio dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOC Cannonau di Sardegna Passito decorso un periodo di maturazione di circa 12 mesi potrà essere immesso sul mercato dal 1° novembre dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOC Cannonau di Sardegna Liquoroso deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 6 mesi in botti di legno.
  • I vini DOC Cannonau di Sardegna con menzione Riserva devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 6 in botti di legno.
  • I vini DOC Cannonau di Sardegna con la specificazione Classico devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno 24 mesi, di cui almeno 12 in botti di legno.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Cannonau di Sardegna è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Cannonau di Sardegna

Con l’utilizzo della DOC Cannonau di Sardegna i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Cannonau di Sardegna

Primi piatti con sughi di carne, arrosti di carni bianche e rosse, agnello allo spiedo e formaggi ovini stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Cannonau di Sardegna

Il Cannonau è il vitigno rosso più diffuso in Sardegna, è presente in ambito regionale con una percentuale pari al 24%, ma arriva al 62% nella provincia di Nuoro. Proprio per questa ragione il vino omonimo è il vino sardo più noto e può essere considerato veramente, così come afferma il Vitagliano, il vino dei sardi. E come tale ha goduto di un’ampia letteratura che va dalle citazioni del Gemelli che inserisce il “Canonao” tra i vini abboccati, al La Marmora che parla della “gagliardia dei vini di Ogliastra”, per finire con l’ode al “Nepente di Oliena” scritta da Gabriele D’Annunzio.

Il vitigno Cannonau, come già affermato in precedenza, è diffusissimo nell’Isola: non c’è località dove esso non venga oramai coltivato. Inoltre nelle diverse zone in cui è allevato, esso è conosciuto con nomi diversi: Cannonadu, Nannonatu, Canonao, Ratagliadu nieddu, Cannonau.

La vite ed il vino hanno da sempre costituito l’elemento caratterizzante della civiltà mediterranea. La Sardegna per la sua collocazione geografica e per le condizioni ecopedologiche estremamente diversificate, presenta condizioni ottimali per la crescita della vite sia selvatica sia coltivata.

Le teorie correnti presuppongono che dal Caucaso, attraverso la Mesopotamia, l’Anatolia e l’Egitto, la vite sia stata portata nel Mediterraneo occidentale. Essa sarebbe giunta in Sardegna grazie ai Fenici, i primi colonizzatori del mediterraneo. La coltivazione della vite è un fatto ormai acquisito da gran tempo, con tutte le operazioni ad essa connesse, compresi anche tutti i processi di addomesticamento della “Vitis vinifera sylvestris", ampiamente diffusa in tutto il territorio dell’Isola.

In Sardegna, la presenza del vino Cannonau risale a tempi immemorabili. Si trovano tracce nel XVII secolo, quando un visitatore del re Martin Carrillo e il francescano Giorgio Aleo, alcuni anni più tardi, nel 1612 il primo e nel 1677 il secondo, parlano di vini Cañonates di particolare pregio prodotti in tutta l’isola (AA.VV. La Storia della vite e del vino in Sardegna, 1999).

Nei secoli successivi, si hanno anche delle descrizioni più precise dei vitigni, come quella del Manca dell’Arca (XVIII secolo), che cita il Cannonau, e quella (XIX secolo) del Moris, ancora più accurata, che classifica il nostro vitigno come “Vitis prestans”. A metà dell’800, a darci un’idea della diffusione del Cannonau è il sacerdote Vittorio Angius che, comune per comune, fornisce notizie dettagliate sulla viticoltura del tempo e sui vitigni coltivati nelle diverse aree. Anche dal suo censimento, il Cannonau è il vitigno più diffuso nell’isola.

Il Vino DOC Cannonau di Sardegna ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 21 luglio 1972.

CAMPIDANO DI TERRALBA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 15.11.1975, G.U. 61 del 06.03.1976
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Campidano di Terralba (o Terralba) D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Campidano di Terralba (o Terralba)” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Bovale
  2. Bovale Riserva
  3. Bovale Superiore

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Campidano di Terralba

 

  • Campidano di Terralba Bovale (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Bovale (o Bovaleddu) e Bovale Grande (o Bovale di Spagna), da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore  rosso rubino più o meno chiaro, odore intenso e sapore asciutto, sapido, pieno, caratteristico.

  • Campidano di Terralba Bovale Superiore (Vino Rosso Superiore)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Bovale (o Bovaleddu) e Bovale Grande (o Bovale di Spagna), da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Superiore dal colore intenso, sapore asciutto, sapido, pieno, caratteristico.

  • Campidano di Terralba Bovale Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Bovale (o Bovaleddu) e Bovale Grande (o Bovale di Spagna), da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino intenso, odore intenso e sapore asciutto, sapido, pieno, caratteristico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Campidano di Terralba

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Campidano di Terralba si estende sulle colline dell’alta Marmilla, in prossimità del Campidano e dell’Arburese, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Campidano di Terralba è localizzata in:

  • provincia di Oristano e comprende il territorio dei comuni di Baressa, Gonnoscodina, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Mogoro, Morgongiori, Palmas Arborea, Pompu, Santa Giusta, San Nicolò d’Arcidano, Simala, Siris, Terralba e Uras.
  • provincia di Medio-Campidano e comprende il territorio dei comuni di Arbus, Collinas, Gonnosfanadiga, Guspini, Pabillonis, San Gavino Monreale, Sardara e Villanovaforru.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Campidano di Terralba

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Campidano di Terralba prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Campidano di Terralba non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC, ma potrà essere destinata all'elaborazione dei Vini IGT prodotti nel territorio. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • I Vini DOC Campidano di Terralba Bovale e Bovale Superiore devono essere sottoposti ad invecchiamento per circa 6 mesi e, comunque, immessi sul mercato non prima del 31 marzo dell'anno successivo alla vendemmia.
  • Il vino DOC Campidano di Terralba Bovale con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Campidano di Terralba è consentito fare precedere alla denominazione del vino il nome geografico "Sardegna".
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Campidano di Terralba è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOC Campidano di Terralba

Con l’utilizzo della DOC Campidano di Terralba i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Campidano di Terralba

Fiore sardo, caciotta fresca e zuppa di farro.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Campidano di Terralba

La millenaria storia vitivinicola della regione, dalla Magna Grecia, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del vino “Campidano di Terralba”, ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere gli attuali rinomati vini.

Il Vino DOC Campidano di Terralba ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 15 novembre 1975.

CAGLIARI DOC

  • Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.M. 04.11.2011, G.U. 273 del 23.11.2011
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Cagliari D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Cagliari” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Malvasia
  2. Malvasia Spumante
  3. Malvasia Riserva
  4. Monica
  5. Monica Riserva
  6. Moscato
  7. Vermentino
  8. Vermentino Superiore

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Cagliari

 

  • Cagliari Malvasia (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Malvasia di Sardegna
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino tendente al dorato, odore intenso, delicato, caratteristico e sapore dal secco al dolce, morbido, caratteristico.

  • Cagliari Malvasia Riserva (Vino Bianco Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Malvasia di Sardegna
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Invecchiato dal colore giallo dorato più o meno carico, odore intenso, delicato, caratteristico e sapore dal secco al dolce, morbido, caratteristico.

  • Cagliari Malvasia Spumante (Vino Bianco Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut /Extra-dry /Dry /Demi-sec /Doux
  • => 85% Vitigno Malvasia di Sardegna
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, odore caratteristico, delicato e sapore da brut a dolce, delicato, fruttato.

  • Cagliari Moscato (Vino Bianco Moscato)
  • Versioni: Dolce
  • => 85% Vitigno Moscato Bianco
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Moscato dal colore giallo dorato, odore intenso, caratteristico e sapore dolce, caratteristico.

  • Cagliari Vermentino (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso con leggeri riflessi verdolini, odore caratteristico, delicato, gradevole e sapore dal secco al dolce, fresco, sapido, con leggero retrogusto amarognolo.

  • Cagliari Vermentino Superiore (Vino Bianco Superiore)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Vermentino
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Superiore dal colore giallo paglierino più o meno intenso con leggeri riflessi verdolini, odore caratteristico, delicato, gradevole e sapore dal secco al dolce,  fresco, sapido.

  • Cagliari Monica (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Monica
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino tenue, tendente all'aranciato con l'invecchiamento, odore etereo, intenso, delicato e sapore dal secco al dolce, gradevole, caratteristico.

  • Cagliari Monica Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile /Dolce
  • => 85% Vitigno Monica
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 13% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tenue, tendente all'aranciato con l'invecchiamento, odore etereo, intenso, delicato e sapore dal secco al dolce, gradevole, morbido e vellutato.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Cagliari

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Cagliari si estende sulle colline e sulle pianure di buona parte del territorio sardo, le cui caratteristiche pedoclimatiche favoriscono l'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Cagliari è localizzata in:

  • provincia di Cagliari e comprende il territorio dei comuni di Armungia, Assemini, Ballao, Barrali, Burcei, Cagliari, Capoterra, Castiadas, Decimomannu, Decimoputzu, Dolianova, Domus De Maria, Donorì, Elmas, Gesico, Goni, Guamaggiore, Guasila, Mandas, Maracalagonis, Monastir, Monserrato, Muravera, Nuraminis, Ortacesus, Pimentel, Pula, Quartu Sant'Elena, Quartucciu, Samatzai, San Basilio, San Nicolò Gerrei, San Sperate, San Vito, Sant'Andrea Frius, Sarroch, Selargius, Selegas, Senorbì, Serdiana, Sestu, Settimo San Pietro, Siliqua, Silius, Sinnai, Siurgus Donigala, Soleminis, Suelli, Teulada, Ussana, Uta, Vallermosa, Villa San Pietro, Villaputzu, Villasalto, Villasimius, Villasor e Villaspeciosa.
  • provincia di Carbonia-Iglesias e comprende il territorio dei comuni di Buggerru, Calasetta, Carbonia, Carloforte, Domusnovas, Fluminimaggiore, Giba, Gonnesa, Iglesias, Masainas, Musei, Narcao, Nuxis, Perdaxius, Piscinas, Portoscuso, San Giovanni Suergiu, Santadi, Sant'Anna Arresi, Sant'Antioco, Tratalias, Villamassargia e Villaperuccio.
  • provincia di Medio Campidano e comprende il territorio dei comuni di Arbus, Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Gonnosfanadiga, Guspini, Las Plassas, Lunamatrona, Pabillonis, Pauli Arbarei, Samassi, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Segariu, Serramanna, Serrenti, Setzu, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna, Villacidro, Villamar, Villanovaforru e Villanovafranca.
  • provincia di Oristano e comprende il territorio dei comuni di Abbasanta, Aidomaggiore, Albagiara, Ales, Allai, Arborea, Ardauli, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Bidonì, Bonarcado Boroneddu, Busachi, Cabras, Fordongianus, Ghilarza, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Milis, Mogorella, Mogoro, Morgongiori, Narbolia, Neoneli, Norbello, Nughedu Santa Vittoria, Nurachi, Nureci, Ollastra Simaxis, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Paulilatino, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Samugheo, San Nicolò d'Arcidano, San Vero Milis, Santa Giusta, Santu Lussurgiu, Sedilo, Seneghe, Senis, Sennariolo, Siamaggiore, Siamanna, Siapiccia, Simala, Simaxis, Sini, Siris, Solarussa, Sorradile, Tadasuni, Terralba, Tramatza, Ulà Tirso, Uras, Usellus, Villa Sant'Antonio, Villa Verde, Villanova Truschedu, Villaurbana, Zeddiani e Zerfaliu.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Cagliari

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Cagliari prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Cagliari non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 10%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
  • Il vino DOC Cagliari Monica con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi.
  • Il vino DOC Cagliari Malvasia con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 12 mesi.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Cagliari è consentito fare precedere alla denominazione del vino il nome geografico "Sardegna".
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Cagliari è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia di Vino Spumante.

4. Produttori di Vino DOC Cagliari

Con l’utilizzo della DOC Cagliari i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Cagliari

Cocktail di scampi, Verdure in pinzimonio, Uova al burro, Risotti al ragù di carne o funghi, Arrosti di carne di vitello, maiale e cacciagione, Formaggi stagionati.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Cagliari

Cagliari Malvasia. Il vino ottenuto dal vitigno Malvasia si produce da epoche remote nelle province di Cagliari, del Medio Campidano, di Carbonia Iglesias e di Oristano e tuttora compare quale vino da dessert tra la gamma dei più vecchi e rinomati vini di Sardegna. Le zone agrarie più importanti interessate alla coltivazione di questo vitigno, sono la media collina della Trexenta, la zona della Pianura del Tirso o Campidano di Oristano, la zona del Campidano di Cagliari e la zona del Basso Sulcis. Il vitigno “Malvasia”, pur non interessando grandi superfici, è presente in gran parte del territorio, Ciò dimostra che il pregio e la qualità dei prodotti è la risultanza della vocazione ambientale e pedologica del territorio, ma anche della capacità dell’uomo che, favorita da una corretta politica viticola, comportò il radicarsi del vitigno Malvasia in alcune zone dell’Isola, conseguendo risultati ottimali in fatto di produzioni di qualità, che ebbero il merito di far conoscere anche fuori dell’Isola i vini di lusso sardi, Moscato, Monica, Nasco, Cannonau, Vernaccia e Malvasia, come avvenne in occasione della partecipazione al prestigioso 6° Congresso Scientifico Italiano svoltosi a Milano nel 1845 che spianò la strada all’esportazione di detti vini nei territori della monarchia austriaca, allora il miglior mercato di assorbimento esistente.

Cagliari Monica. I suoli ove si risconta più diffusamente il vitigno Monica sono quelli derivati da alluvioni antiche, formazioni sedimentarie mioceniche, colluvii trachitici, dune fossili e raramente da alluvioni recenti. A detta di Sante Cettolini il vitigno “Monica” è ubiquitario perché dà frutto abbondante e si adatta a tutti i terreni ed a tutti i climi. Va comunque qui precisato che per la produzione della versione dolce le forme di allevamento praticate vanno dall’alberello, spesso anche modificato, ai Guyot. Per la produzione della Monica nella versione secca il vitigno invece viene allevato in forme più espanse.

Cagliari Moscato. Il vino ottenuto dal vitigno Moscato si produce da epoche remote nell’ambito geografico di produzione della DOC “Cagliari”e, come vino bianco, si è sempre inserito e tuttora compare tra la gamma dei più vecchi e rinomati vini. Il vitigno “Moscato” pur presente in gran parte del territorio, attualmente non interessa grandi superfici. La diffusione della viticoltura della Sardegna fu favorita sin dal 1736 dal Marchese di Rivarolo, viceré di Carlo Emanuele III, tuttavia fu solo con la creazione della Regia Società Agraria ed Economica di Cagliari durante il regno di Carlo Felice che si iniziò a far conoscere fuori dell’Isola i vini di lusso sardi, tra cui il Moscato, anche in occasione del 6° Congresso Scientifico Italiano svoltosi a Milano nel 1845. Ciò dimostra che il pregio e la qualità dei prodotti è la risultanza della vocazione ambientale e pedologica del territorio, ma anche della capacità dell’uomo, con risultati ottimali in fatto di produzione di qualità, tanto da meritare il riconoscimento sopra menzionato. Il risultato, poi, di tale partecipazione fu che venne concessa alla Sardegna la possibilità di esportare tutti i suoi vini di lusso, tra cui il Moscato, nei territori della monarchia austriaca, a quel tempo il miglior mercato di assorbimento esistente.

Cagliari Vermentino. Il vitigno Vermentino è particolarmente diffuso nell’ambito geografico di riferimento, apprezzato per le sue eccellenti qualità, si adatta a numerosi tipi di suolo, che unitamente alle particolari condizioni climatiche e alle tecniche di vinificazione praticate, influiscono significativamente sui caratteri chimici ed organolettici riscontrabili nel vino. Dal XI al XIII secolo, in particolare nel periodo della presenza in Sardegna di Genova e Pisa, la coltivazione della vite ebbe nuovo impulso come è ampiamente documentato dai condaghi, dalle ordinanze e dagli statuti. In tutto il territorio isolano la viticoltura continuò ad espandersi anche per gli aumentati scambi commerciali tra l’Isola e gli stati italiani, tanto che in Sardegna si ritenne opportuno istituire nel 1329 su ogni barile di vino di qualità pregiata esportato un diritto di esportazione di un denaro se rosso e di due denari se bianco. Gli elementi storici e genetici confermano ancora una volta la valenza ambientale che questi luoghi hanno per la viticoltura di qualità. L’ambiente, associato ad un clima mite e favorevole insieme ad una buona tecnica agronomica ed enologica hanno permesso ai vini DOC “Cagliari” di rinnovarsi senza perdere la loro identità e originalità. L’interazione tra l’ambiente e l’uomo ha portato alla specializzazione della coltura della vite nell’ambito geografico di riferimento della DOC, che nelle sue diversità ambientali e tradizionalità locali, ha consentito di ottenere produzioni di qualità. Questa interazione è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite e della vinificazione che ai giorni nostri sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere gli eccellenti vini prodotti attualmente con la DOC Cagliari

Il Vino DOC Cagliari ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 4 novembre 2011.

ARBOREA DOC

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 11.05.1987, G.U. 277 del 26.11.1987
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Arborea D.O.C.

La denominazione di origine controllata “Arborea” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:

  1. Sangiovese
  2. Sangiovese Rosato
  3. Trebbiano
  4. Trebbiano Frizzante

1. Tipologie e Uve del Vino DOC Arborea

 

  • Arborea Trebbiano (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigno Trebbiano Romagnolo e Trebbiano Toscano, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino talvolta con riflessi verdolini, odore tenue e delicato, dal sapore secco o amabile fresco, leggermente acidulo, armonico.

  • Arborea Trebbiano Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Amabile
  • => 85% Vitigno Trebbiano Romagnolo e Trebbiano Toscano, da soli o congiuntamente;
  • =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 10,50% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino talvolta con riflessi verdolini, odore tenue, delicato e sapore secco o amabile fresco, leggermente acidulo, armonico.

  • Arborea Sangiovese (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sangiovese
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, odore intenso vinoso, dal sapore asciutto ma morbido, fresco, aromatico.

  • Arborea Sangiovese Rosato (Vino Rosato)
  • Versioni: Secco
  • => 85% Vitigno Sangiovese
  • =< 15% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Sardegna.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico.
  • Vino Rosato dal colore rosato tendente al cerasuolo, odore delicato e sapore asciutto, armonico, sapido e fresco.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Arborea

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Arborea si estende sulle pianure alluvionali del fiume Tirso situate nel comprensorio di Oristano, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOC Arborea è localizzata in:

  • provincia di Oristano e comprende il territorio dei comuni di Albagiara, Ales, Arborea, Assolo, Asuni, Baradili, Baratili San Pietro, Baressa, Bauladu, Cabras, Gonnoscodina, Gonnosnò, Gonnostramatza, Marrubiu, Masullas, Mogoro, Mogorella, Morgongiori, Milis, Narbolia, Nurachi, Nureci, Ollastra, Oristano, Palmas Arborea, Pau, Pompu, Riola Sardo, Ruinas, Villa S. Antonio, Santa Giusta, San Nicolo Arcidano, San Vero Milis, Senis, Siamanna, Siamaggiore, Siapiccia, Simaxis, Simala, Sini, Siris, Solarussa, Terralba, Tramatza, Uras, Usellus, Villaurbana, Villaverde, Zeddiani e Zerfaliu.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Arborea

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

 Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Arborea prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOC Arborea non dovrà essere superiore al 70%.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Arborea è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve, ad eccezione della tipologia di Vino Frizzante.

4. Produttori di Vino DOC Arborea

Con l’utilizzo della DOC Arborea i Produttori Vinicoli Sardi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Arborea

zuppa di pesce, primi piatti regionali e pesci grigliati.salsiccia sarda, provolone, agnello in umido e pollame.


6. Storia e Letteratura del Vino DOC Arborea

La millenaria storia vitivinicola della regione, dalla Magna Grecia, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la fondamentale prova della stretta connessione ed interazione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del vino “Arborea”, ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere gli attuali rinomati vini.

Il Vino DOC Arborea ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 11 maggio 1987.

Oltre 300 buyers, tra Importatori, Grossisti e Distributori in 70 paesi del mondo, sono le collaborazioni attive di Assovini.it

Assovini

Assovini.it è il sito del Vino e delle Cantine ideato nel 1986 e realizzato da un team di Sommelier con la collaborazione di Enologi e Produttori per diffondere i migliori Vini italiani nel mondo.

  • Referente: Salvo Spedale - Sommelier AIS
  • Telefono: +39 389-2856685
  • Email: info@assovini.it

 

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