Assovini
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DPR 18.06.1980 G.U. 340 - 12.12.1980
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Greco di Bianco D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Greco di Bianco” è riservata al vino che risponde alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare per le seguenti tipologie:
- Bianco Passito
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Greco di Bianco
- Greco di Bianco (Vino Bianco Passito)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 95% Vitigno Greco Bianco
- =< 5% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 17% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal colore giallo tendente al dorato con eventuali riflessi ambrati, odore alcolico, etereo, caratteristico del vino, dal sapore amabile o dolce, morbido, caldo, armonico con caratteristico retrogusto.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Greco di Bianco
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Greco di Bianco si snoda lungo la fascia del basso litorale ionico per circa 14 km, spingendosi all’interno fino a raggiungere la quota massima di 210 metri s.l.m., in località serro di Serrapata nel Comune di Bianco.
La Zona di Produzione del Vino DOC Greco di Bianco è localizzata in:
- provincia di Reggio Calabria e comprende il territorio del comune di Bianco e, in parte, il territorio del comune di Casignana.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Greco di Bianco
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Greco di Bianco prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Greco di Bianco non dovrà essere superiore al 45%.
- Le uve raccolte vengono poste su graticci al sole o in essiccatoi ad aria forzata, subendo un appassimento che può determinare, il relazione al contenuto zuccherino, una riduzione di peso delle uve fino al 35%. Al termine di questa operazione le uve vengono sottoposte a pigiatura e torchiatura.
4. Produttori di Vino DOC Greco di Bianco
Con l’utilizzo della DOC Greco di Bianco i Produttori Vinicoli Calabresi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
CANTINE
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Greco di Bianco
Dolci di pasta di mandorle ma anche piatti a base di fegato d'oca e formaggi piccanti a pasta dura.
RICETTE
PIETANZA VINO CERTIFICATO DI QUALITA' PRODUTTORE Mandorle al cioccolato » Greco di Bianco Passito » CQ 0077-03 » Cantine Ielasi »
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Greco di Bianco
La leggenda fa risalire questo vino al VII° sec. a.C., quando un colono greco portò i primi tralci della vite sbarcando nell’odierno Capo Bruzzano, nel territorio comunale di Bianco. Furono proprio i Greci, fin dall'VIII secolo a.C., a individuare sui litorali dell’Enotria, che significa terra del vino, le zone vocate alla vite e a dare impulso, con i loro vitigni e con le loro pratiche enoiche, a una ottima produzione. Il Vino DOC Greco di Bianco, evidenzia in positivo il territorio che lo ha valorizzato, ottenendo il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 18 giugno 1980.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 2.04.1969, G.U. 139 del 4.06.1969
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Cirò D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Cirò” è riservata ai vini che rispondono ai requisiti stabiliti nel disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso, anche nelle tipologie:
- Superiore
- Superiore Riserva
- Rosato
- Bianco
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Cirò
- Cirò Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Greco Bianco
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 11% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso con eventuali riflessi verdognoli, odore armonico, gradevole, dal sapore da secco ad abboccato, armonico, delicato, caratteristico.
- Cirò Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Gaglioppo
- =< 10% Vitigni Barbera, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot;
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei e con tendenza al granato nelle riserve. Odore gradevole, delicato, intensamente vinoso, dal sapore secco, corposo, caldo, armonico, vellutato con l'invecchiamento.
- Cirò Superiore (Vino Rosso Superiore)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Gaglioppo
- =< 10% Vitigni Barbera, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot;
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 13,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore dal colore rosso rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei e con tendenza al granato nelle riserve. Odore gradevole, delicato, intensamente vinoso, dal sapore secco, corposo, caldo, armonico, vellutato con l'invecchiamento.
- Cirò Superiore Riserva (Vino Rosso Superiore Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Gaglioppo
- =< 10% Vitigni Barbera, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot;
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 13,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Superiore Invecchiato dal colore rosso rubino, più o meno intenso, con riflessi violacei e con tendenza al granato nelle riserve. Odore gradevole, delicato, intensamente vinoso, dal sapore secco, corposo, caldo, armonico, vellutato con l'invecchiamento.
- Cirò Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 80% Vitigno Gaglioppo
- =< 10% Vitigni Barbera, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Sangiovese, Merlot;
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- => 12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosè più o meno intenso, odore delicato e vinoso, dal sapore da secco ad abboccato, fresco, armonico e gradevole.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Cirò
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Cirò è situata all’estremo nord della Provincia di Crotone, sul litorale della costa Ionica e nel suo entroterra collinare sino alle prime pendici della Sila.
La Zona di Produzione del Vino DOC Cirò è localizzata in provincia di Crotone, e per le seguenti tipologie:
- Cirò Rosso, Superiore, Superiore Riserva, Rosato e Bianco, comprende il territorio dei comuni di Cirò, Cirò Marina e, in parte, il territorio dei comuni di Melissa e Crucoli.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Cirò
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Cirò prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Cirò non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- I vini Cirò Rosso Superiore, sottoposti ad un periodo di invecchiamento di almeno 24 mesi, possono riportare in etichetta la menzione Riserva.
4. Produttori di Vino DOC Cirò
Con l’utilizzo della DOC Cirò i Produttori Vinicoli Calabresi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Cirò
Primi piatti conditi con ragù, carni rosse, cacciagione, la tradizionale 'nduja calabrese, il pecorino crotonese e i salumi tipici della Calabria.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Cirò
L’attuale vino Cirò, deriva da un vino che anticamente era chiamato “Krimisa”. Il nome probabilmente deriva da quello di una colonia greca, Cremissa appunto, situata dove ora sorge Cirò Marina. A Cremissa sorgeva peraltro un importante tempio dedicato al dio del vino, Bacco, e Krimisa era il vino offerto in dono agli atleti vincitori delle Olimpiadi.
Nel Cinquecento e per tutta l’epoca moderna il vino viene descritto come uno degli elementi caratterizzanti un’agricoltura e un’economia propri di una Calabria felice, prospera, fertile, secondo immagini veritiere che vengono tramandate da padre in figlio. Per rinnovare l’antica tradizione, il Cirò è stato servito come vino ufficiale alle Olimpiadi svoltesi a Città del Messico nel 1968. Milone di Crotone, vincitore di ben sei edizioni dei giochi di Atene, era un grande estimatore di questo vino.
Il Vino DOC Cirò ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata il 2 aprile 1969.
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con DM 24.05.1996, G.U. 131 del 06.06.1996
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Bivongi D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Bivongi” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Bianco
- Rosato
- Riserva
- Novello
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Bivongi
- Bivongi Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- ><30-50% Vitigni Gaglioppo e Greco Nero, da soli o congiuntamente;
- ><30-50% Vitigni Nocera, Calabrese e Castiglione, da soli o congiuntamente;
- =<10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =<15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso più o meno intenso tendente al granato con l’invecchiamento, odore vinoso, caratteristico, delicato, dal sapore asciutto, armonico, gradevole, talvolta fruttato.
- Bivongi Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- ><30-50% Vitigni Gaglioppo e Greco Nero, da soli o congiuntamente;
- ><30-50% Vitigni Nocera, Calabrese e Castiglione, da soli o congiuntamente;
- =<10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =<15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso più o meno intenso tendente al granata con l’invecchiamento, odore vinoso, caratteristico, delicato, dal sapore asciutto, armonico, gradevole, talvolta fruttato.
- Bivongi Novello (Vino Rosso Novello)
- Versioni: Secco /Abboccato
- ><30-50% Vitigni Gaglioppo e Greco Nero, da soli o congiuntamente;
- ><30-50% Vitigni Nocera, Calabrese e Castiglione, da soli o congiuntamente;
- =<10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =<15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Novello dal colore rosso rubino più o meno intenso, odore delicato, vinoso, fruttato dal sapore da secco ad abboccato, fruttato, fresco, armonico.
- Bivongi Rosato (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- ><30-50% Vitigni Gaglioppo e Greco Nero, da soli o congiuntamente;
- ><30-50% Vitigni Nocera, Calabrese e Castiglione, da soli o congiuntamente;
- =<10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =<15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosato più o meno intenso, odore vinoso, caratteristico, dal sapore asciutto, gradevole, fruttato.
- Bivongi Bianco (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- ><30-50% Vitigni Greco Bianco, Guardavalle e Montonico, da soli o congiuntamente;
- ><30-50% Vitigni Malvasia Bianca e Ansonica, da soli o congiuntamente;
- =<30% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Calabria.
- =>10,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino più o meno intenso, odore vinoso, gradevole, dal sapore secco, armonico, fruttato.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Bivongi
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Bivongi è situata all’estremo nord della Provincia di Reggio Calabria, sul versante orientale della Catena delle Serre, nella bassa valle del torrente Stilaro i cui territori sono stati la culla della città di Kaulonia nel 700 a C.
La Zona di Produzione del Vino DOC Bivongi è localizzata in:
- per la provincia di Reggio Calabria, il territorio dei comuni di Bivongi, Camini, Caulonia, Monasterace, Pazzano, Placanica, Riace, Stignano, Stilo.
- per la provincia di Catanzaro, il territorio del comune di Guardiavalle.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Bivongi
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Bivongi prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Bivongi non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Il vino a DOC Bivongi Rosso Riserva, deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento obbligatorio di almeno due anni.
4. Produttori di Vino DOC Bivongi
Con l’utilizzo della DOC Bivongi i Produttori Vinicoli Calabresi sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Bivongi
Formaggi e salumi tipici della regione (Caciocavallo silano, Capocollo, Salsiccia e Soppressata di Calabria), piatti tipici della regione, come i 'maccaruni'.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Bivongi
Nella zona di Bivongi, la coltivazione della vite e la produzione del vino hanno origine remote. Molto apprezzate sono risultate soprattutto nel XX secolo le produzioni di vini robusti, con gradazione alcolica sostenuta. Accanto a questi vi era una produzione di passiti che rendeva i prodotti vinosi di Bivongi unici ed apprezzati nel comprensorio e nella provincia di Reggio Calabria.
Accanto al vino uguale fama avevano le persone specializzate nell'arte della coltivazione della vite: potatori, innestatori nonché i "maestri" della preparazione del vino. Va infatti ricordata la conversione a vigneto, attuata sui terreni della bassa collina, a partire dagli anni '60-70 ed ubicati soprattutto in agro di Bivongi, Stilo e Monasterace.
Prodotto di nicchia il Bivongi viene apprezzato da estimatori e giovani anche per il gusto rotondo creato da una equilibrata presenza di glicerina e da una alcolicità contenuta a testimonianza del fatto che il vino non è un alimento tal quale bensì un prodotto che si accompagna ai cibi, come si legge nella etichetta del Bivongi.
Il Vino DOC Bivongi ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata il 24 maggio 1996.
NORME LEGISLATIVE CHE DISCIPLINANO IL VINO DOC TERRE DELL'ALTRA VAL D'AGRI
- Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvata con D.M. 04.09.2003, G.U. 214 del 15.09.2003
- Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
VINO TERRE DELL'ALTRA VAL D'AGRI D.O.C.
La denominazione di origine controllata «Terre dell'Alta Val D'Agri» e' riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Rosso
- Rosso Riserva
- Rosato
1. TIPOLOGIE E UVE DEL VINO DOC TERRE DELL'ALTRA VAL D'AGRI
- Terre dell'Alta Val d'Agri Rosso (Vino Rosso)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Merlot
- => 30% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Basilicata.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso dal colore rosso rubino tendente al granato, odore gradevole, fruttato, dal sapore armonico, rotondo, tipico, caratteristico.
- Terre dell'Alta Val d'Agri Rosso Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Merlot
- => 30% Vitigno Cabernet Sauvignon
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Basilicata.
- => 12,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino tendente al granato, odore gradevole, fruttato, dal sapore armonico, rotondo, tipico, caratteristico.
- Terre dell'Alta Val d'Agri Rosato (Vino Rosato)
- Versioni: Secco
- => 50% Vitigno Merlot
- => 20% Vitigno Cabernet Sauvignon
- => 10% Malvasia di Basilicata
- =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella regione Basilicata.
- => 11,5% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Rosato dal colore rosa, di odore gradevole, caratteristico e dal sapore tipico, caratteristico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. TERRITORIO E ZONA DI PRODUZIONE DEL VINO DOC TERRE DELL'ALTRA VAL D'AGRI
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Terre dell'Alta Val d'Agri fa parte dell'omonimo comprensorio dell’Alta Val d’Agri, una vallata intrappenninica in prossimità del Parco Nazionale dell'Appennino Lucano, a confine con la regione Campania. Il territorio beneficia dei particolari influssi pedoclimatici che concorrono a determinare un ambiante adeguatamente ventilato, luminoso, idealmente vocato per la coltivazione dei vigneti i cui grappoli crescono ricchi di pregiate sostanze aromatiche e coloranti che si riconoscono nella degustazione dei vini.
La Zona di Produzione del Vino DOC Terre dell'Alta Val d'Agri è localizzata in:
- provincia di Potenza e comprende il territorio dei comuni di Viggiano, Grumento Nova e Moliterno.
3. VINIFICAZIONE E AFFINAMENTO DEL VINO DOC TERRE DELL'ALTRA VAL D'AGRI
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione dei Vini DOC Terre dell'Alta Val d'Agri prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Terre dell'Alta Val d'Agri non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- I seguenti vini devono essere sottoposti ad un periodo di invecchiamento:
- Terre dell'Alta Val d'Agri Rosso: 12 mesi;
- Terre dell'Alta Val d'Agri Rosso Riserva: 24 mesi di cui 6 in legno.
4. PRODUTTORI DI VINO DOC TERRE DELL'ALTRA VAL D'AGRI
Con l’utilizzo della DOC Terra dell'Alta Val d'Agri i Produttori Vinicoli Lucani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche, le caratteristiche e le peculiarità che lo identificano in un territorio ben definito, soprattutto durante la Visita alle Cantine Vinicole che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. ABBINAMENTI GASTRONOMICI CON IL VINO DOC TERRE DELL'ALTRA VAL D'AGRI
Primi piatti al forno, selvaggina, formaggi pecorini, salumi.
6. STORIA E LETTERATURA DEL VINO DOC TERRE DELL'ALTRA VAL D'AGRI
La millenaria storia vitivinicola riferita al territorio della Valle dell’Agri, dai primi insediamenti del IV sec. a.C., ai contatti successivi coi coloni della Magna Grecia, al medioevo, fino ai giorni nostri, attestata da numerosi documenti, è la fondamentale prova della stretta connessione esistente tra i fattori umani e la qualità e le peculiari caratteristiche del vino “Terre dell’Alta Val d’Agri”. Ovvero è la testimonianza di come l’intervento dell’uomo nel particolare territorio abbia, nel corso dei secoli, tramandato le tradizionali tecniche di coltivazione della vite ed enologiche, le quali nell’epoca moderna e contemporanea sono state migliorate ed affinate, grazie all’indiscusso progresso scientifico e tecnologico, fino ad ottenere gli attuali rinomati vini.
In particolare la presenza della viticoltura nell’area della Valle dell’Agri è attestata da numerosi reperti archeologici come vasi, coppe, attingitoi ritrovati nel sito di Grumentum, che documentano l’uso quotidiano del vino e contribuiscono a definire il panorama culturale in cui avvenne la sintesi tra la tradizione greca e quella indigena appulo-lucana.
La coltivazione della vite in epoca medievale nell’agro di Grumento e nell’Alta Val d’Agri è provata da una ricca documentazione storica relativi testamenti, atti di vendita di poderi con vigna e lasciti ereditari delle famiglie nobili a favore della Badia di Cava (XII secolo). La documentazione storica, nota come gli Statuti di Montemurro (XIII-XIV secolo), contempla le sanzioni e gli indennizzi relativi ai danni arrecati ai vigneti dagli uomini e dal loro bestiame, inoltre stabilisce regole sule modalità di vendita del vino e sui ricavi ottenuti.
Tra il XV e il XVII secolo la coltura della vite e la produzione del vino sono ben rappresentate nei catasti onciari dei comuni dell’area di produzione, la vigna rappresenta un elemento fondamentale nelle descrizioni del paesaggio e dell’ambiente socio-economico rappresentato dagli storici.
La "Statistica murattiana" del 1811 illustra le produzioni viticole dell’area e loda le caratteristiche dei vini prodotti; notizie ancora più precise sull’estensione delle vigne, sull’entità delle produzioni e metodologie utilizzate ci vengono fornite dai dati della Mostra Enologica di Potenza del 1887.
La DOC “Terre dell’Alta Val d’Agri” è stata riconosciuta con Decreto Ministeriale del 4 settembre 2003.