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ASOLO PROSECCO DOCG

  • Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 17.07.2009, G.U. 173 del 28.07.2009
  • Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 12 luglio 2019, GU n. 171 del 23-7-2019 

--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Asolo Prosecco o Asolo D.O.C.G. 

La denominazione di origine controllata e garantita "Asolo - Prosecco" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Asolo - Prosecco (categoria vino)
  2. Asolo - Prosecco Frizzante (categoria vino frizzante)
  3. Asolo - Prosecco Spumante Superiore (categorie vino spumante, vino spumante di qualità e vino spumante di qualità del tipo aromatico), tale tipologia può essere accompagnato dalla menzione “sui lieviti”.

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Asolo Prosecco

 

  • Asolo Prosecco (Vino Bianco)
  • Versioni: Secco /Abboccato
  • => 85% Vitigno Glera
  • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco dal colore giallo paglierino, più o meno carico, odore caratteristico di fruttato e sapore da secco ad abboccato, rotondo, caratteristico.

  • Asolo Prosecco Frizzante (Vino Bianco Frizzante)
  • Versioni: Secco /Abboccato /Amabile
  • => 85% Vitigno Glera
  • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Frizzante dalla spuma fine ed evanescente, colore giallo paglierino più o meno intenso, con  formazione di bollicine, odore gradevole e caratteristico di  fruttato e sapore da secco ad amabile, fruttato, caratteristico.

  • Asolo Prosecco Spumante Superiore (Vino Bianco Superiore Spumante)
  • Versioni: Spumante Extra-brut /Brut /Extra-dry /Dry
    • => 85% Vitigno Glera
    • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga.
    • N.B. Nella elaborazione del vino spumante è consentita la pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay, da sole o congiuntamente.
    • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
    • Vino Bianco Superiore Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso, brillante, odore gradevole e caratteristico di fruttato e sapore da brut ad abboccato, di corpo, gradevolmente fruttato, caratteristico.


  • Asolo Prosecco Spumante Superiore (sui lieviti) (Vino Bianco Superiore Spumante)
  • Versioni: Spumante Brut-nature
  • => 85% Vitigno Glera
  • =< 15% Vitigni Verdiso, Bianchetta trevigiana, Perera, Glera lunga.
  • N.B. Nella elaborazione del vino spumante è consentita la pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay, da sole o congiuntamente.
  • => 11% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Bianco Superiore Spumante dalla spuma fine e persistente, colore giallo paglierino più o meno intenso e possibile presenza di velatura, odore gradevole e caratteristico di fruttato con possibili sentori di crosta di pane e lievito e sapore fresco, armonico, fruttato con possibili sentori di crosta di pane e lievitp.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Asolo Prosecco

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Asolo Prosecco si estende sulle colline del Montello e dei Colli Asolani poste ai piedi delle Dolomiti, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Asolo Prosecco è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio dei comuni di Castelcucco, Cornuda e Monfumo e parte del territorio dei comuni di Asolo, Caerano S. Marco, Cavaso del Tomba, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini e Volpago del Montello.
  • La Zona di Produzione delle uve delle varietà Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay da destinare alla tradizionale pratica di cui all'articolo 5 del disciplinare di produzione è localizzata in:
    • provincia di Treviso e comprende il territorio amministrativo dei comuni di Treviso, Cappella Maggiore, Cison di Valmarino, Colle Umberto, Conegliano, Cordignano, Farra di Soligo, Follina, Fregona, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, Revine Lago, San Fìor, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Sarmede, Segusino, Sernaglia della Battaglia, Susegana, Tarzo, Valdobbiadene, Vidor, Vittorio Veneto, Asolo, Caerano S.Marco, Castelcucco, Cavaso del Tomba, Cornuda, Crocetta del Montello, Fonte, Giavera del Montello, Maser, Monfumo, Montebelluna, Nervesa della Battaglia, Paderno del Grappa, Pederobba, Possagno, S. Zenone degli Ezzelini, Volpago del Montello, Borso del Grappa e Crespano del Grappa.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Asolo Prosecco

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Asolo Prosecco prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Asolo Prosecco non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Il vino DOCG Asolo Prosecco elaborato nella versione Spumante deve essere messo in commercio nelle tipologie che vanno da “Brut” a “Demi-sec”.
  • Il vino DOCG Asolo Prosecco elaborato nella versione Frizzante deve essere messo in commercio nelle tipologie che vanno da “Secco” a “Amabile”.
  • Nella elaborazione del Vino Spumante DOCG Asolo Prosecco è consentita la "pratica tradizionale dell'aggiunta con vini ottenuti dalla vinificazione di uve Pinot bianco, Pinot nero, Pinot grigio e Chardonnay", da sole o congiuntamente, purché il prodotto contenga almeno l'85% di vino proveniente dal vitigno Glera.
  • Lo spumante con il riferimento “sui lieviti” deve essere messo in commercio nella tipologia “Brut Nature” e relative traduzioni.

4. Produttori di Vino DOCG Asolo Prosecco

Con l’utilizzo della DOCG Asolo Prosecco i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Asolo Prosecco

Aperitivi, antipasti, primi piatti e secondi a base di pesce.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Asolo Prosecco

La presenza e lo sviluppo della vite sui Colli Asolani e sul Montello si deve ai monaci benedettini prima e alla presenza della Repubblica Veneta poi. I monaci benedettini si insediarono intorno all’anno mille in particolare nel monastero di S. Bona a Vidor e nella Certosa del Montello a Nervesa; con il loro operato essi hanno influenzato in modo molto importante la storia agraria e vitivinicola del territorio, determinando la profonda cultura per la vite e il vino che persiste tutt’ora, tanto che la specializzazione degli impianti è più volte sottolineata nei testi storici.

Nella seconda metà del 1300, quando quest’area passò ai veneziani, i Colli Asolani e il Montello vennero subito riconosciuti come un’importante area enoica e i suoi vini venivano esportati all’estero già nel 1400.

Nel Cinquecento, che vede il trionfo della nobiltà veneziana con la costruzione di ville, barchesse e case di caccia con relativi vigneti, si ha il diffondersi nella zona di un pensiero aristocratico di ricerca del bello e del buono che si trasmette nel sapere viticolo ed enologico popolare. I colli sono ammirati dalle più prestigiose personalità e il vino è un prodotto ricercato che si confronta a Venezia con i vini portati dalla Grecia e viene tassato un terzo in più perché considerato migliore rispetto a quello di altre zone.

Oggi questo vino, che a partire dal 1977 è stato oggetto di tutela con il riconoscimento della DOC “Montello e Colli Asolani”, ha trovato un largo consenso in molti Paesi europei ed extraeuropei, dove ne è apprezzata l'elevata qualità e l'ottimo equilibrio qualità/prezzo, e grazie ai caratteri di tipicità e di forte legame con l’area geografica ha ottenuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali nonché la presenza sulle più prestigiose guide di settore. Dal 2009 il Ministero, riconoscendone il valore, ha conferito a tale vino la DOCG “Colli Asolani Prosecco”o Asolo Prosecco”

Il Vino DOCG Asolo Prosecco ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 17 luglio 2009.


BARDOLINO SUPERIORE DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 01.08.2001, G.U. 190 del 07.08.2001

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014 


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Bardolino Superiore D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita “Bardolino Superiore" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Bardolino Superiore
  2. Bardolino Superiore Classico

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Bardolino Superiore

 

  • Bardolino Superiore (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 35-80% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza del Vitigno Corvinone per max 20%)
  • >< 10-40% Vitigno Rondinella
  • =< 15% Vitigno Molinara
  • =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino, tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.

  • Bardolino Superiore Classico (Vino Rosso Classico)
  • Versioni: Secco
  • >< 35-80% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza del Vitigno Corvinone per max 20%)
  • >< 10-40% Vitigno Rondinella
  • =< 15% Vitigno Molinara
  • =< 20% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato.
  • => 12% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Classico dal colore rosso rubino, tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico e sapore asciutto, sapido, armonico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Bardolino Superiore

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Bardolino Superiore si estende sulla fascia pedemontana in provincia di Verona, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Bardolino Superiore è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano, Cavaion, Torri del Benaco, Caprino, Rivoli Veronese, Pastrengo, Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Castelnuovo, Peschiera e Valeggio.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Bardolino Superiore Classico è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Bardolino, Garda, Lazise, Affi, Costermano e Cavaion.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Bardolino Superiore

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Bardolino Superiore prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Bardolino Superiore non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Bardolino Superiore è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOCG Bardolino Superiore

Con l’utilizzo della DOCG Bardolino Superiore i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Bardolino Superiore

Antipasti di Prosciutto veneto, soppressa vicentina, formaggioi Asiago, tacchinella al melograno.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Bardolino Superiore

I riferimenti storici del Bardolino Superiore, oggi DOCG, si rifanno a quelli del Bardolino, con testimonianze risalenti sia al periodo romanico che a quello medievale. È nel XIX secolo che la produzione vinicola della zona incomincia ad essere identificata esplicitamente con il nome di “Bardolino” e, in particolare, a connotarsi con la presenza di piccole partite di vino capaci di più prolungato invecchiamento, considerate “superiori”. I primi riferimenti al Bardolino Superiore sono evidenziati nel 1897 dallo scrittore bresciano Solitro, che individua l’invecchiamento del Bardolino “di fabbricazione più accurata e soprattutto di tipo più stabile”, e dunque adatto in alcuni casi ad un leggero invecchiamento.

Anche il Perez, in un testo pubblicato nel 1900, evidenzia la tipologia “superiore” nelle cantine di Garda dove i vini si “conservavano d’estate in attesa del rialzo dei prezzi”. Nel 1926 viene costituito il primo “Consorzio di difesa del vino tipico Bardolino”, su base volontaria. Testi degli anni ‘30 della Stazione Sperimentale di Viticoltura e Enologia di Conegliano evidenziano che “nelle migliori annate, se ben lavorato, il Bardolino può anche subire un breve invecchiamento: risulta allora un buon vino superiore, dal colore rosso granato tendente all’aranciato, dotato di un intenso profumo gradevole e dal sapore che ricorda il tipo fino, ma con caratteristiche di vino vecchio”. Negli “Annali della Sperimentazione Agraria” editi negli anni ’30 dalla stessa Stazione Sperimentale, relativamente al Bardolino si legge anche che “in qualche cantina padronale ed industriale un certo quantitativo delle partite migliori viene passato all’invecchiamento, ottenendone un buon vino superiore”.

Con il riconoscimento della denominazione di origine controllata del Bardolino (DM 28 maggio 1968), venne consentito l’uso della menzione tradizionale “Superiore” per determinati vini provenienti da vigneti particolarmente vocati, gestiti in modo da ottenere, con rese più contenute, uve più zuccherine e idonee ad un periodo di invecchiamento. La necessità di identificare questa particolare produzione del Bardolino, nel 2001, con DM 1 agosto, venne attribuita dal Ministero la denominazione di origine controllata e garantita per il Bardolino Superiore, primo vino rosso del Veneto ad ottenere tale riconoscimento. Le prime bottiglie di Bardolino Superiore recanti l’etichetta e il contrassegno di Stato della docg sono state presentate al mercato sul finire del 2002.

Il Vino DOCG Bardolino Superiore ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 1 agosto 2001.

BAGNOLI FRIULARO DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M. 08.11.2011, G.U. 276 del 26.11.2011

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche introdotte dal D.M. 07.03.2014  


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Bagnoli Friularo (o Friularo di Bagnoli) D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita “Bagnoli Friularo” o "Friularo di Bagnoli" è riservata ai vini che rispondono alle condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Bagnoli Friularo, anche nelle tipologie riserva e vendemmia tardiva
  2. Bagnoli Friularo Classico, anche nelle tipologie riserva e vendemmia tardiva
  3. Bagnoli Friularo Passito
  4. Bagnoli Friularo Classico Passito

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Bagnoli Friularo

 

  • Bagnoli Friularo (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Raboso Piave
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.

  • Bagnoli Friularo Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Raboso Piave
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 12,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.

  • Bagnoli Friularo Vendemmia Tardiva (Vino Rosso Vendemmia Tardiva)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Raboso Piave
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Vendemmia Tardiva dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.

  • Bagnoli Friularo Classico (Vino Rosso Classico)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Raboso Piave
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Classico dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.

  • Bagnoli Friularo Classico Riserva (Vino Rosso Classico Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Raboso Piave
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Classico Invecchiato dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.

  • Bagnoli Friularo Classico Vendemmia Tardiva (Vino Rosso Classico Vendemmia Tardiva)
  • Versioni: Secco
  • => 90% Vitigno Raboso Piave
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Classico Vendemmia Tardiva dal colore rosso rubino se giovane, tendente al granato con l'invecchiamento, odore vinoso, intenso, caratteristico e sapore asciutto, pieno, vellutato, intenso, tendente all’acidulo.

  • Bagnoli Friularo Passito (Vino Rosso Passito)
  • Versioni: Amabile /Dolce
  • => 90% Vitigno Raboso Piave
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Passito dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore da amabile a dolce, vellutato, caratteristico.

  • Bagnoli Friularo Classico Passito (Vino Rosso Classico Passito)
  • Versioni: Amabile /Dolce
  • => 90% Vitigno Raboso Piave
  • =< 10% Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Padova.
  • => 15,50% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Classico Passito dal colore rosso rubino più o meno intenso, tendente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, gradevole e sapore da amabile a dolce, vellutato, caratteristico.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Bagnoli Friularo

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Bagnoli Friularo si estende sulle pendici dei Colli Euganei, in un territorio adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

La Zona di Produzione del Vino DOCG Bagnoli Friularo è localizzata in:

  • provincia di Padova e comprende il territorio dei comuni di Agna, Arre, Bagnoli di Sopra, Battaglia Terme, Bovolenta, Candiana, Due Carrare, Cartura, Conselve, Monselice, Pernumia, S. Pietro Viminario, Terrassa e Tribano.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Bagnoli Friularo

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità. 

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Bagnoli Friularo prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Bagnoli Friularo non dovrà essere superiore al 70% e al 45% per le tipologie di Vino Passito; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOCG per tutto il prodotto.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Bagnoli Friularo Passito devono essere sottoposte ad appassimento naturale in locali idonei ed essere pigiate in data successiva all'8 dicembre.
  • Il vino DOCG Bagnoli Friularo, diversi della tipologia Passito, devono essere sottoposti ad invecchiamento per almeno: 24 mesi di cui almeno 12 mesi in botti per la versione Riserva; 12 mesi per gli altri vini.
  • Il vino DOCG Bagnoli Friularo Passito, anche nella tipologia Classico, deve essere sottoposto ad affinamento in botti per almeno 24 mesi.
  • Nella designazione dei Vini DOCG Bagnoli Friularo può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Bagnoli Friularo è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOCG Bagnoli Friularo

Con l’utilizzo della DOCG Bagnoli Friularo i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOCG Bagnoli Friularo

Il Bagnoli Friularo si abbina alle carni rosse, specialmente alla selvaggina e al cioccolato fondente


6. Storia e Letteratura del Vino  Bagnoli Friularo

Non è chiaro a quando risalga esattamente l’introduzione del Friularo in questo areale; la dubbia origine etimologica del termine non permette di identificare con certezza l’epoca della suo avvento. Alcuni studiosi infatti riscontrano nel termine “Friularo” (dialettale “Frigoearo”) la radice latina “Frigus”: “freddo” seguita dalla desinenza “Aro”: “colui che fa”.

Questa denominazione sarebbe legata alla raccolta tardiva che viene praticata da sempre in questa zona. Ad avvalorare tale tesi è la presenza contemporanea nel vicentino di una varietà detta “Cruaja”, che si scoprirà essere il Raboso, il cui nome deriva dal fatto di essere un un’uva estremamente acida e viva al gusto e perciò definita sempre “cruda”.

Qualunque sia la sua origine etimologica è inconfutabile che la coltivazione di questo vitigno nel territorio di Bagnoli ha origini antichissime. La zona faceva parte della "Decima Regio, Venetia et Histria" ed era attraversata da est ad ovest, dalla via "Amnia" costruita nel 131 a.C. Primo e più antico documento conosciuto che parla dei vini di “Bagnoli” e che lega il nome dei vini alla zona è l'atto di donazione del marchese del Dominio di Bagnoli al Vescovo di Padova nel 954 d.C.

Una fitta documentazione datata XII° e XIII° secolo riferisce di donazioni di terre vitate in Bagnoli e nei comuni limitrofi e di fitti pagati alla Corte Benedettina di Bagnoli con la decima e con un terzo del vino prodotto. Nel 1521, lo scrittore e commediografo padovano Ruzzante, descrisse un "vino sgarboso", probabilmente una varietà di "Raboso" prodotto nel Padovano, che dalle caratteristiche descritte è probabilmente il "Friularo di Bagnoli".

Il documento più antico che fa diretto riferimento al Friularo di Bagnoli, assieme ai nomi degli altri vitigni autoctoni di Bagnoli, è un manoscritto del 1774 che riporta l’elenco dei vitigni in coltivazione nella zona con il relativo prezzo di mercato. Il Friularo compare come il vitigno più costoso e richiesto.

Nel 1787 il poeta veneziano Ludovico Pastò scrisse un ditirambo sul vino intitolato "El Vin Friularo de Bagnoli" dove l'autore, entusiasta bevitore di Friularo ne declama la sua bontà e le sue virtù. Nel 1924 A. Marescalchi scrisse: "II Friularo è il vino rosso di piano più rinomato del Padovano”.

Il Vino DOCG Bagnoli Friularo ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 8 novembre 2011.

AMARONE DELLA VALPOLICELLA DOCG

Vino a Denominazione di Origine Controllata e Garantita - Approvato con D.M.. 24.03.2010, G.U. 84 del 12.04.2010

Denominazione aggiornata con le ultime modifiche riportate in G.U. n. 142 del 20.06.2023


--- Confine regionale    --- Confine provinciale  ♦ Zona di produzione

 


Vino Amarone della Valpolicella D.O.C.G.

La denominazione di origine controllata e garantita “Amarone della Valpolicella” è riservata ai vini che rispondono alle
condizioni ed ai requisiti stabiliti dal disciplinare di produzione, per le seguenti tipologie:

  1. Classico
  2. Valpantena
  3. Riserva

1. Tipologie e Uve del Vino DOCG Amarone della Valpolicella

 

  • Amarone della Valpolicella (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso carico tendente eventualmente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, accentuato e sapore pieno, vellutato, caldo.

  • Amarone della Valpolicella Classico (Vino Rosso Classico)
  • Versioni: Secco
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Classico dal colore rosso carico tendente eventualmente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, accentuato e sapore pieno, vellutato, caldo.

  • Amarone della Valpolicella Valpantena (Vino Rosso)
  • Versioni: Secco
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso dal colore rosso carico tendente eventualmente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, accentuato e sapore pieno, vellutato, caldo.

  • Amarone della Valpolicella Riserva (Vino Rosso Invecchiato)
  • Versioni: Secco
  • >< 45-95% Vitigno Corvina Veronese (ammessa presenza di Vitigno Corvinone per max 50%)
  • >< 5-30% Vitigno Rondinella
  • =< 25% a) Vitigni a bacca nera idonei alla coltivazione nella provincia di Verona nella misura massima del 15%, con un limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato; b) Uve a bacca rossa prodotte da Vitigni autoctoni italiani coltivati nella provincia di Verona, per il rimanente 10%.
  • => 14% Vol. Titolo alcolometrico
  • Vino Rosso Invecchiato dal colore rosso carico tendente eventualmente al granato con l’invecchiamento, odore caratteristico, accentuato e sapore pieno, vellutato, caldo.

__________

(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).


2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOCG Amarone della Valpolicella

L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOCG Amarone della Valpolicella si estende sull’intera fascia pedemontana della provincia di Verona fino quasi al confine con la provincia di Vicenza, il cui territorio è adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.

  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Amarone della Valpolicella è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Marano, Fumane, Negrar, S. Ambrogio, S. Pietro in Cariano, Dolcè, Verona, S. Martino Buon Albergo, Lavagno, Mezzane, Tregnago, Illasi, Colognola ai Colli, Cazzano di Tramigna, Grezzana, Pescantina, Cerro Veronese, S. Mauro di Saline e Montecchia di Crosara.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Amarone della Valpolicella Classico è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Fumane, Marano, Negrar, Sant'Ambrogio e S. Pietro in Cariano.
  • La Zona di Produzione del Vino DOCG Amarone della Valpolicella Valpantena è localizzata in:
    • provincia di Verona e comprende il territorio dei comuni di Grezzana, limitatamente alla frazione di Stallavena, e Verona, limitatamente alle frazioni di Marzana, Quinto di Valpantena, Santa Maria di Stelle, San Felice Extra.

3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOCG Amarone della Valpolicella

Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.

Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOCG Amarone della Valpolicella prevedono, tra l'altro, che:

  • La resa massima dell’uva in vino DOCG Amarone della Valpolicella non dovrà essere superiore al 40%; nel caso tali parametri venissero superati, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOCG.
  • Le uve destinate alla produzione del Vino DOCG Amarone della Valpolicella devono essere sottoposte ad appassimento naturale in fruttai fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 14°.
  • Il vino DOCG Amarone della Valpolicella deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi prima di essere immesso al consumo.
  • Il vino DOCG Amarone della Valpolicella con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 48 mesi.
  • Nella designazione dei Vini DOCG Amarone della Valpolicella può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
  • Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOCG Amarone della Valpolicella è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.

4. Produttori di Vino DOCG Amarone della Valpolicella

Con l’utilizzo della DOCG Amarone della Valpolicella i Produttori Vinicoli Veneti sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.


5. Abbinamenti gastronomici del Vino DOCG Amarone della Valpolicella

Secondi piatti di carne, selvaggina, formaggi stagionati, ma anche vino da meditazione.


6. Storia e Letteratura del Vino DOCG Amarone della Valpolicella

“Amarone della Valpolicella” vanta una storia antica che inizia nel quarto secolo dopo Cristo. Cassiodoro, ministro di Teodorico, re dei Visigoti, in una lettera a dei proprietari terrieri della Valpolicella chiedeva di avere per la mensa regale il vino ottenuto con una speciale tecnica d'appassimento delle uve, chiamato Acinatico e definito “mosto invernale, freddo sangue delle uve”, primo antenato del vino “Amarone della Valpolicella”.

Tracce della predilezione per questo vino e per le uve che lo producono si ritrova anche nell’Editto di Rotari che stabiliva pene molto severe per chi arrecava danno alle viti e multe salate per chi rubava i grappoli.

Per gli anni successivi al 1000 d.c. non solo vi è traccia di alcuni atti d’acquisto e vendita di vigneti nella zona di produzione di “Amarone della Valpolicella”, ma il vino era considerato al pari del denaro per pagare i diritti feudali.

Nei secoli successivi prosegue la presenza di “Amarone della Valpolicella” nei documenti ufficiali e negli scritti degli umanisti. Un estimo del 1503 attesta che la zona di produzione di “Amarone della Valpolicella” era una valle ricca e famosa grazie ai suoi vini. Fama che è continuata sino all’ epoca illuministica quando Scipione Maffei in un importante testo ha proposto la dizione “amaro” per indicare il vino «d’una grazia particolare prodotto in Valpolicella».

Molti altri scrittori e studiosi si sono interessati a questo vino nei secoli successivi per arrivare alle prime analisi organolettiche su questo vino riportate nel bollettino della stazione agraria sperimentale di Verona della fine del 1800.

I primi esemplari di bottiglie di “Amarone” senza etichetta arrivarono solo nei primi anni del Novecento per un uso familiare o destinati agli amici. Mentre la prima commercializzazione di una bottiglia di “Amarone della Valpolicella” è del 1953. Un decennio dopo, grazie alla delimitazione della zona di produzione ed al progresso delle tecniche di produzione e vinificazione del vino “Amarone della Valpolicella” nel 1968 si è giunti all’approvazione ufficiale del primo disciplinare di produzione e al riconoscimento della DOC.

Allo scopo di tutelare l’identità delle diverse tipologie inserite nella denominazione “Valpolicella”, “Valpolicella Ripasso”, “Recioto della Valpolicella” e “Amarone della Valpolicella”, nel 2010 sono stati adottati appositi decreti ministeriali con i quali le quattro tipologie sono state rese autonome.

Il Vino DOCG Amarone della Valpolicella ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata e Garantita in data 24 marzo 2010.


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