Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 28.04.1975, G.U. 226 del 26.08.1975
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche pubblicate in GU 36 del 13.02.2024
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione
Vino Falerio D.O.C.
La denominazione di origine controllata “Falerio” è riservata ai vini che rispondono alle condizioni e ai requisiti prescritti dal disciplinare di produzione per le seguenti tipologie:
- Falerio
- Falerio Pecorino
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Falerio
- Falerio (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- >< 20-50% Vitigno Trebbiano Toscano
- >< 10-30% Vitigno Passerina
- >< 10-30% Vitigno Pecorino
- =< 20% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Marche.
- => 11,50% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco con buon tenore di acidità, colore giallo paglierino, all’olfatto si riscontrano aromi floreali e di frutta a polpa gialla, al gusto sono armonici, freschi con un retrogusto abbastanza persistente.
- Falerio Pecorino (Vino Bianco)
- Versioni: Secco
- => 85% Vitigno Pecorino
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella regione Marche.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco dal colore giallo paglierino con riflessi verdognoli, all’olfatto si riscontrano aromi di fiori bianchi, note di ananas, anice e salvia, il gusto è armonico, fresco, sapido, minerale con un retrogusto molto persistente.
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(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Falerio
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Falerio si estende nel territorio a sud della regione Marche, che va dalla zona litoranea sino ad arrivare ad una media alta collina, adeguatamente ventilato, luminoso e favorevole all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Falerio è localizzata in:
- provincia di Ascoli Piceno e comprende il territorio dei comuni di tutta la provincia.
- provincia di Fermo e comprende il territorio dei comuni di tutta la provincia.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Falerio
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Falerio prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Falerio non dovrà essere superiore al 70%; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Falerio è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Falerio
Con l’utilizzo della DOC Falerio i Produttori Vinicoli Marchigiani sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Falerio
Zuppe di pesce, fritti di pesce di mare e d'acqua dolce, olive ripiene e fritte all'ascolana.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Falerio
La millenaria storia del Falerio dei Colli Ascolani è già scritta nel nome, tipicamente romano, del vino che deriva dall'antica città di Faleria, diventata poi Falerio Picenus e, oggi, Falerone.
Il Falerio dei Colli Ascolani, come i resti del teatro, dell'anfiteatro e del tempio romano che ancora si possono ammirare nella città di Falerone, costituisce la testimonianza vivente della fama che, fin dai tempi della Roma Imperiale, avevano i vini del Picenum.
La zona di produzione definita dalla Doc del Falerio si estende su quasi tutta l'area viticola della provincia di Ascoli Piceno e Fermo, che dalla fascia collinare sub-appenninica arriva sino al litorale adriatico. Le colline tra Falerone e Fermo, dove oggi si distendono i vigneti del Falerio, hanno visto il battesimo delle armi del famoso filosofo e oratore romano Cicerone che, a soli 18 anni, partecipò nelle armate di Pompeo Stradone, alla battaglia persa dai Romani contro l'esercito Piceno.
Negli archivi del comune di Fermo si sono trovati cenni al vino di Faleria risalenti al XIII secolo, dove si rintracciano le prime testimonianze dell'adozione anche in loco, dell'antica tecnica del "vin cotto" che è sopravvissuta fino ad oggi, anche se limitata a piccole produzioni.
Passerina e Pecorino, che entrano nell'uvaggio del Falerio insieme al Trebbiano, vantano una storia secolare. Sono due vitigni di antichissima tradizione e con decisa origine marchigiana. Per la Passerina, qualche ampelografo ha ipotizzato addirittura discendenze dallo Psithia di cui parlò il poeta latino Virgilio. Il Pecorino presenta ancora oggi una forte personalità gustativa, che ne fa ingrediente indispensabile per la caratterizzazione dei vini Piceni.
Il Vino DOC Falerio ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 28 aprile 1975.