A differenza del Guyot che seleziona un numero limitato di speroni, in questa potatura gli speroni rappresentano la fase di produzione prevalente. La scelta tra un sistema di allevamento e l’altro varia in base alla localizzazione della pianta, alle sue caratteristiche di fertilità che sono anche influenzate dalle condizioni climatiche e dalla necessità di meccanizzare il più possibile le operazioni di potatura. La scelta, dunque, non si baserà mai sui gusti personali dell’agricoltore, ma solo ed esclusivamente sui parametri ambientali, geografici e vegetali indicati.
Caratteristiche
Il Cordone speronato è un sistema di potatura corta, cioè adatta a viti che fruttificano su gemme poste alla base dei tralci e quindi è sconsigliato per le piante con scarsa fertilità. L’allevamento realizzato con questo impianto è costituito da un cordone orizzontale posto a 90, 100 cm dal terreno sul quale vengono lasciati gli speroni corti a due, tre gemme. Una delle caratteristiche da non trascurare in questo tipo di allevamento è la densità dell’impianto, cioè il numero di filari a distanza l’uno dall’altro. Per beneficiare dei vantaggi del Cordone speronato si devono rispettare alcuni parametri di distanza tra un filare e l’altro, ma non solo, anche la distanza del cordone dalla fila è fondamentale. Quest’ultima influenza la qualità dell’uva, mentre la distanza tra le file, se è realizzata in modo da evitare le zone d’ombra, permette di influenzare la produzione. La densità dell’impianto, a sua volta, è influenzata anche da altri fattori come le caratteristiche chimico fisiche del terreno, la varietà della vite, il clima, l’obiettivo di produzione. Per cui scegliere delle distanze rispetto ad altre sarà legato in parte al sistema di allevamento, in questo caso Cordone speronato, ed in parte ai parametri geofisici che non sono tecnicamente controllabili. Se si utilizza il Cordone speronato le distanze di oltre un metro sulla fila non vanno bene, meglio scegliere distanze comprese tra 70 e 100 cm. Anche per le distanze tra le file bisogna rispettare determinate “misure”: superare i due metri e mezzi potrebbe, infatti, compromettere la qualità della produzione. Anche l’orientamento dei filari è importante per un proficuo esito del sistema di allevamento. I filari vanno disposti in modo da favorire la maggiore intercettazione di energia solare. La disposizione varia in base all’area geografica. Nel Nord e nel Centro è consigliabile la disposizione Est – Ovest. Il Cordone speronato per le sue caratteristiche peculiari permette di: ottenere un impianto a fittezza regolare, garantire un buon equilibrio della produzione, una buona esposizione delle foglie e la possibilità di meccanizzare la potatura verde e la vendemmia. Tra le altre caratteristiche del Cordone speronato, anche la possibilità di eliminare la legatura della vite dopo la vendemmia. La legatura è costituita dall’insieme dei lacci (di origine vegetale, sintetica o metallica) che legano la vite ai sostegni.
Svantaggi del Cordone speronato
L’allevamento con il Cordone speronato comporta sicuramente dei vantaggi, ma anche degli svantaggi che bisogna conoscere per evitare di incappare in un impianto sbagliato che rischia di compromettere gravemente la qualità e l’intera produzione. Questo sistema non è adatto, oltre che per le viti di scarsa fertilità, anche per quelle con varietà a grappolo compatto che sono facilmente suscettibili di essere colpite da malattie della vite come la Botrite o il marciume acido. Il Cordone speronato, inoltre, è maggiormente esposto ai danni invernali. Il sistema comporta anche un certo sovraccarico del ceppo che potrebbe compromettere la produzione.
Fasi dell’allevamento
L’allevamento con il sistema a Cordone Speronato in alcune fasi è simile al Guyot, la differenza sta nella potatura invernale che abbiamo indicato al primo paragrafo. Ma vediamo nel dettaglio come si svolge l’intera fase dell’allevamento della pianta che comprende il periodo della vegetazione e quello della potatura. Prima dell’impianto si tagliano le radici fino alla lunghezza di 1, 2 cm; queste, germoglieranno a primavera. In inverno si sceglie il germoglio nella posizione migliore (meglio centrale ed allineato alla pianta); a seconda del vigore si tagliano 2, 3 gemme, per quelle più vigorose, 4, 5 gemme. Il Cordone speronato si adatta meno alle piante vigorose. Giunti al secondo anno si diradano i germogli che hanno raggiunto i 15, 20 cm e si stende il filo di banchina all’altezza di 80, 100 cm da terra; nella potatura invernale si tagliano tutti i germogli lasciando quello meglio sviluppato che raggiunge il filo di banchina e lo si taglia appena sotto il filo. Nella primavera del terzo anno si tagliano tutti i germogli posti sul tronco e si lasciano quelli posti sulla linea orizzontale; nella potatura invernale dello stesso anno si lascia il germoglio che diventerà il capo a frutto. La potatura invernale del quarto anno potrà essere realizzata a Guyot o a Cordone speronato. Con questo secondo metodo gli speroni selezionati su cui si trova la gemma avranno una distanza di 15, 20 cm l’uno dall’altro.
Fonte: ilvitigno.it