Le cinque regole per abbinare il vino
1): colore richiama colore. Una regola assoluta, che consiglia di lasciarsi guidare dalla natura. Ad esempio, se il piatto è creato con materia prima dai colori chiari, allora, è indicato prevalentemente un vino bianco, e viceversa. Seppur non funziona in tutti casi, è comunque importante sperimentare.
2) stessa provenienza. La regola prevede l’utilizzo di vini e piatti autoctoni, ossia provenienti dallo stesso territorio. Riscoprire la tradizione, così da puntare su gusti prelibati che si fondono.
3) Procedimenti e procedure. La regola indica la giusta sequenza nell’utilizzare prima un vino abbastanza leggero, per poi procedere con altri di gradazione alcolica superiore. Mai scendere nella gradazione! Inoltre, è necessario presentare nell’abbinamento, dapprima vini meno aromatici.
4) quarta regola come le quattro stagioni. Basta seguire alla lettera. Ovvero, in estate con piatti leggeri, si preferirà abbinare vini leggeri e freschi. D’inverno, al contrario, si preferirà abbinare a piatti, maggiormente calorici, vini di spessore e fortemente strutturati.
5) il contrasto. La regola impone di esaminare la struttura del piatto, cioè se corposo, aromatico, sapido. A seconda di queste connotazioni, si procederà ad un connubio di contrasti. Ad esempio, se il piatto è corposo si abbinerà un vino che sgrassa etc. Le combinazioni, invece, fortemente sconsigliate sono quelle con i vini abbinati a gelati o dolci liquorosi. Oppure le fritture o il pesce alla griglia combinati con vini rossi, peggio ancora invecchiati.
Come abbinare il vino anche se si è principianti? L’ultima e vera regola, se si vuol fare bella figura, è essere sé stessi. O meglio, ripetere i piatti meglio riusciti, i “cavalli di battaglia”. Il Vino? Lasciarsi cullare dalle sensazioni del piatto, specie se si cucina.