Il Pagadebit di Romagna è un vino che si ricava dalle uve di un vitigno coltivato sulle colline del medio e basso adriatico, il Bombino Bianco.
Le origini di questa varietà di uva bianca (ma esiste anche il Bombino Nero) non sono note; la maggior parte degli studiosi ritiene sia giunta dalla Spagna, ma non manca chi la suppone autoctona, probabilmente dalla Puglia, la regione in cui è più diffusa. La coltivano anche, oltre alla Romagna, le Marche, l'Abruzzo, il Molise, ed è presente in Basilicata, Campania e Lazio.
Il nome che i romagnoli hanno affibbiato al loro vino è legato alla produttività del vitigno Bombino Bianco, che consente al vignaiolo, anche nelle annate peggiori, di pagare i debiti contratti. Numerosi sinonimi con cui è conosciuto, del resto, alludono alla sua generosità: Empibotte, Schiacciadebiti, Stracciacambiale, Buttapezzente. In cambio, a dire il vero, il Bombino Bianco è piuttosto esigente, perchè, per far giungere le uve a perfetta maturazione, pretende la sommità delle colline con vista sul mare. In Romagna ha trovato la sua zona di elezione a Bertinoro, che infatti può essere segnalata in etichetta.
Il vino, nelle versioni secco o frizzante, si presenta con un bel profumo leggermente erbaceo di fiori di campo, biancospino e susine bianche; il gusto è secco, fresco, delicato, abbastanza sapido, equilibrato e armonico. Va bevuto giovane, entro l'anno successivo della vendemmia; è un ottimo aperitivo ed è consigliato in abbinamento con gli antipasti di mare, i frutti di mare crudi, i crostacei, i cappelletti in brodo, la piadina romagnola farcita con prosciutto e formaggio.