Assovini
Vino a Denominazione di Origine Controllata - Approvato con D.P.R. 04.08.1971, G.U. 221 del 02.09.1971
Denominazione aggiornata con le ultime modifiche, introdotte dal Provvedimento Ministeriale prot. n. 0013866 del 28/02/2018
--- Confine regionale --- Confine provinciale ♦ Zona di produzione ◊ Sottozona
Vino Trentino D.O.C. - Sottozona Castel Beseno
La sottozona “Castel Beseno” o “Beseno” è riservata ai vini a denominazione di origine controllata “Trentino Superiore” delle tipologie:
- passito
- vendemmia tardiva
1. Tipologie e Uve del Vino DOC Trentino - Sottozona Castel Beseno
- Trentino Superiore Sottozona Castel Beseno (o Beseno) (Vino Bianco Moscato Superiore)
- Versioni: Secco /Dolce
- => 85% Vitigno Moscato Giallo
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Trento.
- => 12% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Superiore dal Colore giallo paglierino o giallo dorato di media o bassa intensità, Odore aromatico, caratteristico e Sapore delicato di moscato, talvolta dolce e alcolico.
- Trentino Superiore Sottozona Castel Beseno (o Beseno) Vendemmia Tardiva (Vino Bianco Moscato Vendemmia Tardiva)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Moscato Giallo
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Trento.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Vendemmia Tardiva dal Colore variabile da giallo paglierino a giallo oro, Odore delicato caratteristico, talvolta speziato e Sapore amabile o dolce, pieno e aromatico.
- Trentino Superiore Sottozona Castel Beseno (o Beseno) Passito (Vino Bianco Moscato Passito)
- Versioni: Amabile /Dolce
- => 85% Vitigno Moscato Giallo
- =< 15% Vitigni a bacca bianca idonei alla coltivazione nella provincia di Trento.
- => 15% Vol. Titolo alcolometrico
- Vino Bianco Passito dal Colore variabile da giallo paglierino a giallo oro, Odore delicato caratteristico, talvolta speziato e Sapore amabile o dolce, pieno e aromatico.
__________
(Legenda simboli: > maggiore di; < minore di; >< da-a; = uguale a; => uguale o maggiore di; =< uguale o minore di).
2. Territorio e Zona di produzione del Vino DOC Trentino - Sottozona Castel Beseno
L'area geografica vocata alla produzione del Vino DOC Trentino si estende sui territori della Valle dell’Adige, Valle di Cembra, Vallagarina, Valle del Sarca, Valsugana e nelle Valli Giudicarie, adeguatamente ventilati, luminosi e favorevoli all'espletamento di tutte le funzioni vegeto-produttive delle vigne.
La Zona di Produzione del Vino DOC Trentino e Trentino Superiore è localizzata in:
- provincia di Trento e comprende il territorio dei comuni di Ala, Albiano, Aldeno, Altavalle, limitatamente ai comuni catastali di Faver, Grumes e Valda, Altopiano della Vigolana limitatamente ai comuni catastali di Bosentino e Vigolo Vattaro, Arco, Avio, Besenello, Bleggio superiore, Borgo Chiese limitatamente ai comuni catastali di Cimego I, Cimego II e Condino, Borgo Valsugana, Brentonico, Calceranica al Lago, Caldonazzo, Calliano, Carzano, Castel Ivano, Castelnuovo, Cavedine, Cembra Lisignago, Cimone, Civezzano, Comano Terme, limitatamente al comune catastale di Bleggio Inferiore, Drena, Dro, Faedo, Fiavè, Garniga, Giovo, Isera, Ivano Fracena, Lavis, Ledro, Levico, Lona-Lases limitatamente ai comuni catastali di Lona e Lases, Madruzzo, Mezzocorona, Mezzolombardo, Mori, Nago-Torbole, Nave S. Rocco, Nogaredo, Nomi, Novaledo, Ospedaletto, Pergine, Pomarolo, Riva del Garda, Roncegno, Roverè della Luna, Rovereto, S. Lorenzo Dorsino limitatamente al comune catastale di Dorsino, S. Michele all’Adige, Scurelle, Segonzano, Spormaggiore, Sporminore, Stenico, Storo, Telve, Telve di sopra, Tenna, Tenno, Terragnolo, Ton, Trambileno, Trento, Valdaone, Vallarsa, Vallelaghi, Villa Lagarina, Volano e Zambana.
- La Zona di Produzione del Vino DOC Trentino Sottozona Castel Beseno (o Beseno) è localizzata in:
- provincia di Trento e comprende il territorio dei comuni di Calliano e Besenello.
3. Vinificazione e Affinamento del Vino DOC Trentino - Sottozona Castel Beseno
Nelle fasi di vinificazione sono ammesse soltanto le pratiche enologiche leali e costanti della zona atte a conferire ai vini le loro peculiari caratteristiche di qualità.
Le pratiche enologiche di vinificazione del Vino DOC Trentino prevedono, tra l'altro, che:
- La resa massima dell’uva in vino DOC Trentino non dovrà essere superiore al 70%, al 60% per la tipologia Moscato Rosa e al 30% per la tipologia Vin Santo; nel caso tali parametri venissero superati entro il limite del 5%, l'eccedenza non potrà avere diritto alla DOC. Oltre detti limiti decade il diritto alla DOC per tutto il prodotto.
- Le uve destinate alla produzione del Vino DOC Trentino Vino Santo devono essere sottoposte ad appassimento naturale sui graticci fino a raggiungere un grado alcolometrico di almeno 16°.
- La denominazione di origine controllata Trentino con la specificazione della varietà di vitigno Moscato giallo e Moscato rosa può essere utilizzata per designare il vino liquoroso ottenuto da mosto di uve o da vino proveniente dalle uve della corrispondente varietà di vite.
- I vini DOC Trentino delle tipologie Bianco, Rosso, Chardonnay, Pinot bianco, Pinot grigio, Riesling renano, Sauvignon, Cabernet, Cabernet franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, Pinot nero, Lagrein e Marzemino con menzione Riserva deve essere sottoposto ad invecchiamento per almeno 24 mesi per i vini rossi e 12 mesi per i vini bianchi.
- Nella designazione dei Vini DOC Trentino può essere menzionata la dizione "Vigna" purchè sia seguita dal relativo toponimo e che siano rispettate determinate pratiche di vinificazione.
- Sulle etichette di ciascuna tipologia di Vino DOC Trentino è obbligatorio riportare l'annata di produzione delle uve.
4. Produttori di Vino DOC Trentino - Sottozona Castel Beseno
Con l’utilizzo della DOC Trentino i Produttori Vinicoli Trentini sono orgogliosi di presentare al consumatore un Vino di Qualità che ha più cose da raccontare rispetto ad altri: da dove proviene, come viene lavorato, le origini storiche e le caratteristiche che lo identificano in un territorio ben definito che l'appassionato o l'estimatore potrà maggiormente percepire ed apprezzare durante la Visita alle Cantine che operano nell'ambito di questa denominazione.
5. Abbinamenti gastronomici con il Vino DOC Trentino - Sottozona Castel Beseno
Antipasti di salame, würstel, pancetta affumicata, pasticcio di maccheroni e minestra d'orzo.
6. Storia e Letteratura del Vino DOC Trentino - Sottozona Castel Beseno
Le più antiche testimonianze sulla coltivazione della vite nell’area in questione risalgono all’età del Bronzo antico (1800-1600 a.C.) e del ferro finale e sono rappresentate dai vinaccioli rinvenuti nell’insediamento palafitticolo di Ledro (TN). Una innumerevole serie di altri ritrovamenti ci conduce fino alla situla reto-etrusca (IV secolo a.C.) rinvenuta a Cembra (TN) sulla quale è incisa una fra le più estese iscrizioni di epoca etrusca inneggianti al consumo simposiale del vino.
Una ulteriore significativa testimonianza sulla produzione ed il commercio di vini della regione è rappresentata dalla stele funeraria risalente al II-III secolo d.C. dedicata al commerciante di vini trentino P. Tenatius Essimnus e rinvenuta a Passau (Germania).
Risalgono invece al periodo medioevale le prime regole vendemmiali; nel XII secolo furono emessi gli "Statuti di Trento", norme protezioniste della produzione locale mirate ad ostacolare l'introduzione di vini prodotti nelle zone limitrofe.
Nelle cronache del Concilio di Trento scritte dallo storico Michelangelo Mariani nel 1670 (Trento con il Sacro Concilio et altri notabili) viene inoltre riportata una precisa descrizione della produzione vinicola e della sua importanza sull’economia locale che l’autore così sintetizza: "tutto o quasi il territorio del Trentino (toltone alcune montagne e le valli che non hanno vigne) produce vini stimabili, sì li bianchi come li rossi, con effetto però costante, vino che venendo quasi tutto in pendici, fa credere veramente che: “Baccus amat Colles” e maturando per lo più a riverbero di suolo non men che di Sole, ha qualità di non offendere, chi non l’abusa a forza di quantità" ……………… insomma, per quanto veggo, questo è il paese del vino naturalmente, tanto che corre il detto: “grano per tre mesi e vino per tre anni”.
Una svolta decisiva alla viticoltura ed all’enologia trentina è stata impressa, nel 1874, con la costituzione dell’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige.
La coltivazione della vite ha rappresentato, e rappresenta tuttora, una importante (quando non unica) fonte di reddito per generazioni di famiglie contadine trentine.
Il Vino DOC Trentino ha ottenuto il riconoscimento della Denominazione di Origine Controllata in data 4 agosto 1971.
Varietà: 455 MINUTOLO - Data di ammissione al Registro: 22/04/2011 Gazzetta ufficiale: G.U. 170 - 23/07/2011
Il vitigno Minutolo, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni Basilicata e Puglia
Il Minutolo è un vitigno coltivato sin dall'antichità nella Valle d'Itria, situata tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, dove un tempo era conosciuto come Fiano, Moscatellina o Fianello. Il territorio maggiormente vocato alla coltivazione di questo vitigno è individuato nell'area di produzione della DOC Locorotondo, che prevede l'impiego del Minutolo in uvaggio con il Verdeca e il Bianco d'Alessano.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale, pentalobata
- Grappolo: medio, conico, una o due ali, medio-spargolo
- Acino: medio, sferoidale
- Buccia: consistente, di colore verde-giallo tendente al rosa
- Denominazioni vinificate in Puglia
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dalla vinificazione del vitigno Minutolo si ottiene un vino dal colore giallo paglierino, decisamente profumato, caratterizzato da una elegante e intensa vena aromatica; al gusto è secco, fresco e sapido, di buona struttura.
Varietà: 455 MINUTOLO - Data di ammissione al Registro: 22/04/2011 Gazzetta ufficiale: G.U. 170 - 23/07/2011
Il vitigno Minutolo, a bacca bianca, viene coltivato nelle regioni Basilicata e Puglia
Il Minutolo è un vitigno coltivato sin dall'antichità nella Valle d'Itria, situata tra le province di Bari, Brindisi e Taranto, dove un tempo era conosciuto come Fiano, Moscatellina o Fianello. Il territorio maggiormente vocato alla coltivazione di questo vitigno è individuato nell'area di produzione della DOC Locorotondo, che prevede l'impiego del Minutolo in uvaggio con il Verdeca e il Bianco d'Alessano.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale, pentalobata
- Grappolo: medio, conico, una o due ali, medio-spargolo
- Acino: medio, sferoidale
- Buccia: consistente, di colore verde-giallo tendente al rosa
- Denominazioni vinificate in Basilicata
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dalla vinificazione del vitigno Minutolo si ottiene un vino dal colore giallo paglierino, decisamente profumato, caratterizzato da una elegante e intensa vena aromatica; al gusto è secco, fresco e sapido, di buona struttura.
Varietà: 444 TINTORE - Data di ammissione al Registro: 28/05/2010 Gazzetta ufficiale: G.U. 189 - 14/08/2010
Il vitigno Tintore, a bacca nera, viene coltivato nella regione Campania.
Il Tintore è un vitigno coltivato nei territori in prossimità dei comuni di Tramonti e nella Valle dell'Irno, in provincia di Salerno, dove le uve ottenute dalle vecchie vigne, spesso a piede franco, allevate a Pergola o a Raggiera, sono impiegate in uvaggio per la produzione del vino DOC Costa d'Amalfi - Sottozona Tramonti.
- Caratteristiche del vitigno
- Foglia: media, pentagonale, tre o cinque lobi
- Grappolo: piccolo, cilindrico, spargolo, a volte con un'ala
- Acino: piccolo, rotondo, leggermente ellittico
- Buccia: spessa, di colore quasi nera
- Denominazioni vinificate in Campania
- Caratteristiche sensoriali del vino
- Dalla vinificazione del vitigno Tintore si ottiene un vino dal colore rosso rubino con riflessi violacei, un buon tenore alcolico, discreta acidità, tannini morbidi e buona ricchezza estrattiva. E' utilizzato in uvaggio soprattutto con il Piedirosso.