Assovini
Insalata di cozze
Ricetta del territorio: Puglia
Piatto di portata: Antipasti
Pietanza a base di: Pesce
Preparazione: Facile
Dosi per: 6 persone
INGREDIENTI
- 2 Kg. di cozze pelose
- 1 Kg. di patelle
- Olio extravergine di oliva
- Succo di limone
- Prezzemolo
- Sale
- Pepe
PREPARAZIONE
- Pulite i mitili e sbollentateli per circa 5 minuti
- Asportate i molluschi delle cozze e delle patelle
- Mettete i frutti di mare in una insalatiera e conditeli con abbondante succo di limone, olio, sale e pepe
- Serviteli con una spolverata di prezzemolo tritato
VINO CONSIGLIATO IN ABBINAMENTO
- BIANCO DEL DUCA
- Vino Bianco Secco
- Annata: 2016
- 12% Vol.
- Scheda tecnica del Vino: Bianco del Duca »
- Certificato di Qualità del Vino: CQ 0053-13 »
- Produttore del Vino: Masseria Duca d'Ascoli »
- Denominazione di Origine del Vino: Puglia IGT »
- Piatto tipico consigliato: Insalata di cozze »
Azienda Vinicola
I vini di Masseria Duca d’Ascoli nascono dal sogno della famiglia Longo di riscoprire le antiche origini della propria regione. Per disegnare il futuro della sua terra e valorizzarne le radici millenarie il Sig. Marco Longo, titolare dell’azienda, è ritornato tra le mura della masseria degli avi con un progetto vitivinicolo ambizioso, prova dell’amore per la storia e per i frutti del proprio territorio.
Dalla terra e dalle vigne fino al momento di alzare il calice, un unico sentire che unisce l’animo di chi collabora a questo progetto: l’amore per la propria terra e la passione per i grandi vini.
La scelta della coltivazione biologica si sposa perfettamente con l’idea di ritorno alle origini, nel pieno rispetto dell’ambiente e del buon bere. Tutti i vini di Masseria Duca D’Ascoli sono 100% Nero di Troia da agricoltura biologica.
I vini di Masseria Duca D’Ascoli sono evocativi di una terra, la Daunia, che custodisce le sue tradizioni millenarie, ma che guarda speranzosa al futuro augurandosi di portare in giro per l’Italia e per il mondo l’eccellente vitigno autoctono Nero di Troia.
Marco Longo segue personalmente ogni fase della produzione del vino.
Masseria Duca d'Ascoli dispone di 25 ettari di terreno coltivati con il noto e decantato vitigno "Uva di Troia", suddivisi tra Contrada Mortellito in agro di Ascoli Satriano e Valle Scodella nel comune di Ordona. L'azienda prevede una prossima estensione della tenuta ad un totale di 60 ettari.
Tutte le vigne sono a conduzione del protocollo di Agricoltura Biologica quindi ogni intervento è effettuato senza l'utilizzo di sostanze chimiche.
I vigneti sono coltivati a sesti di impianto semifitti, tra 4000 e 5000 ceppi per ettaro, esclusivamente ad allevamento a spalliera a cordone speronato. La resa di questo vitigno è volutamente bassa per una gestione del suolo razionale al fine di ottenere un prodotto di qualità eccelsa.
La Zona di Produzione della "MASSERIA DUCA D'ASCOLI"
L'area geografica vocata alla produzione vinicola della Masseria Duca d'Ascoli ricade nel territorio della provincia di Foggia, in zone designate con le seguenti Denominazioni di Origine:
L'unico vitigno impiegato per la produzione dei "Vini Masseria Duca d'Ascoli" è il seguente:
Caratteristiche Pedoclimatiche
La zona di produzione corrisponde all’area occupata dagli antichi dauni, ossia la zona nord della Puglia sino al limite nord della provincia di Bari, caratterizzata da un suolo argilloso o argilloso/limoso di colore grigio scuro o nerastro profondi almeno 1 metro e poggianti direttamente su banchi di argilla marnosa o argilla azzurra. Sono pertanto ricchi di limo o argilla in parte rigonfiabili. Possiedono una discreta dotazione dei principali elementi nutritivi ed una elevata capacità idrica a cui fa riscontro una bassa velocità di infiltrazione; trattasi pertanto di terreni con media capacità produttiva.
Si alternano anche abbastanza diffusamente terreni sabbio-limosi, sabbio-argillosi e sabbio-silicei. Ma la tipologia più diffusa è quella derivata da calcari mesozoici e poggianti su di essi compatti e che costituiscono la quasi totalità del promontorio garganico e della provincia della BAT.
Da un punto di vista orografico, l'areale in oggetto, è ripartito tra una parvenza di montagna nel nord/ovest della Daunia al confine col Molise e nella presenza di una notevole estensione di pianura inasprita da una zona collinare formata dal compatto altopiano delle Murge.
L'area di nostra competenza è una regione a clima spiccatamente mediterraneo e cioè caldo-asciutto con inverni dolci, primavere corte, estati calde e lunghe, autunni miti e piovosi. L'areale si estende tra la cornice montuosa Dauna, la Murgia nord barese, il tavoliere e le pendici del Gargano, il mese più caldo è prevalentemente agosto rispetto a luglio, il più freddo è prevalentemente gennaio. Le zone più fredde sono quelle condizionate dal fattore altitudine ossia l'Appennino Dauno ed il Gargano; la “Puglia Piana” che si estende dal tavoliere sino alla piana di Barletta e Trinitapoli, registra forti estremi termici indotti dal contrasto dei diversi fattori sia climatici sia orografici.
Nella scelta delle aree di produzione vengono privilegiati i terreni con buona esposizione adatti ad una viticoltura di qualità.
Legame Storico-Culturale
La storia del territorio del nero di Troia segue pedissequamente l’evoluzione dei dauni. I primissimi abitanti stabili provengono dalle zone sub-costiere, ricacciati verso l'interno dalle continue invasioni dei popoli balcanici. Gli insediamenti in questo periodo sono prevalentemente in grotta; l'economia è di tipo agro-pastorale. Questo sistema senza interruzioni intorno all'VIII secolo A.C. in cui stanziano nel territorio i Dauni e i Peuceti, popolazione di provenienza illirica.
Benché la tradizione considerasse l'Ofanto come il naturale confine tra la Daunia e la Peucetia, i centri antichi situati a sud del fiume, tra Canosa e Barletta, rivendicano l'appartenenza alla Daunia.
Durante il MEDIOEVO la coltura della vite scomparve dalla daunia agricola. Nell'Era Moderna invece, in Capitanata nel 1850 due gloriose famiglie cerignolane i Pavoncelli e La Rochefocauld impiantarono circa 60 ettari a Nero di Troia allevandolo ad alberello basso; nel giro di pochi anni gli Ha coltivati a Nero di Troia, diventarono 2500.
Quello dell’uva di Troia è uno dei vitigni più antichi e caratteristici della Puglia centrosettentrionale, ma le sue origini sono incerte: sono tante le leggende che militano intorno. Riguardo al suo nome si sono fatte avanti tre ipotesi: la prima ha uno scenario “epico”, in quanto si considera l’Uva di Troia originaria proprio della storica città del’Asia minore di Troia descritta da Omero nei suoi racconti epici. Leggenda vuole che il vitigno sia arrivato in Italia meridionale, e precisamente lungo le coste pugliesi, tramite i colonizzatori greci più di duemila anni fa. Altra ipotesi, meno suggestiva, indica la cittadina albanese Cruja come origine dell’Uva di Troia; mentre più veritiera rimane la tesi che indica il vitigno, originario proprio del territorio limitrofo alla città pugliese di Troia.
Tra tutte, la teoria più affascinante rimane sicuramente quella legata alla leggenda dell’eroe greco Diomede: questi, terminata la guerra di Troia, navigò fino a risalire il fiume Ofanto portando con se tralci di vite della sua terra che piantati, dettero appunto origine all’Uva di Troia.
Del grande valore storico di queste piantagioni fanno fede le diverse citazioni che rimandano a Federico II di Svevia, il quale amava degustare il “corposo vino di Troia”, ed ai marchesi D'Avalos che, acquistata la città nel 1533, e notata l'assoluta qualità ed attitudine dei terreni circostanti, incrementarono notevolmente le coltivazioni di quest’uva. In realtà, in epoca federiciana, l’esteso territorio di produzione del vitigno era ricompreso sotto un unico regno: da ciò deriva il grande legame che unisce le varie aree, i loro innumerevoli scambi economici e culturali che giustificano appunto la diffusione della produzione su terreni che comprendono un’area molto più ampia della sola provincia di Foggia.
VINI DEGUSTATI DAL PANEL ASSOVINI SOMMELIER
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Visita in Cantina
Masseria Duca d'Ascoli accoglie durante tutto l'anno turisti e appassionati di vino, dove - su prenotazione - è possibile effettuare visite guidate nel vigneto e nella cantina per conoscere l'azienda vinicola e scoprire i suoi vini attraverso degustazioni e ricercati abbinamenti con le specialità della cucina tipica locale.
Turismo del Vino
Per ogni viaggiatore l'Italia da sempre è terra di sogni, di emozioni, un luogo dove la storia si fonde con il mito, la natura è straordinariamente generosa e la cultura è il frutto della fusione di grandi civiltà. Le Strade del vino sono percorsi pensati esattamente per offrire all'enoturista esperienze inimmaginabili: viaggi alla scoperta di testimonianze storiche uniche al mondo, di scorci naturalistici di rara bellezza, di passeggiate distensive nei borghi, di giacimenti enogastronomici da scoprire, di vigneti e cantine vinicole da visitare e, ancora, agriturismi d’eccellenza, resort ospitali, ristoranti tipici, attività di artigianato locale, piccole botteghe di prodotti tipici locali, moda, servizi e negozi vari.
La Masseria Duca d'Ascoli è posizionata lungo il percorso emozionale della Strada del Vino, il cui itinerario enoturistico racchiude la zona di produzione dei vini prodotti con la relativa Denominazione di Origine:
Video Presentazione della Cantina
Focus MASSERIA DUCA D'ASCOLI
- Anno di fondazione: 2008
- Ettari vitati: 25
- Bottiglie prodotte: 50.000
- Denominazione di Origine dei Vini prodotti:
- Vendita diretta: NO
- Vendita online: SI
- Visite in cantina: SI, su prenotazione.
- Degustazioni: SI, su prenotazione.
- Ristorante: SI, in convenzione.
- Pernottamento: SI, in convenzione.
- Lingue parlate: Italiano, Inglese, Francese, Cinese.
Contatti MASSERIA DUCA D'ASCOLI
Azienda: Masseria Duca d'Ascoli S.r.l.
Indirizzo: SS. 110 - Km. 13 - Contrada Cisterna Monte Pidocchio - 71025 Castelluccio dei Sauri (Foggia)
Telefono: +39 0881 962188 - 347 2952215
Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Lepre in salmì
Ricetta del territorio: Sicilia
Piatto di portata: Secondo
Pietanza a base di: Carne
Preparazione: Media difficoltà
Dosi per: 6 persone
INGREDIENTI
- 1 lepre, nettata
- 1 rametto di rosmarino
- 1 dl. olio di oliva
- 1 cipolla affettata
- 1 carota affettata
- 80 gr. di prosciutto tagliato a dadini
- 4 foglioline di salvia tritate
- 1 dl. vino bianco secco
- 3 cucchiai di aceto di vino
- 1 spicchio di aglio tritato
- Scorza grattugiata di 1 limone
- 2 bacche di ginepro pestate
- fette di pane abbrustolite
- Sale
PREPARAZIONE
- Dopo aver salato dentro e fuori la lepre, infilatela nello spiedo per scottarla leggermente, pennellando ogni tanto con il ramoscello di rosmarino intinto nell'olio
- Tolta dalla rosolatura, tagliatela a pezzi e metteteli in una padella
- Unite l'olio rimasto, il vino, l'aceto, l'aglio, la scorza del limone e le bacche di ginepro
- Incoperchiate e cuocere a fiamma leggera per circa 40 minuti
- A cottura ultimata disponete i pezzi di carne sopra i crostoni, umettateli con il fondo di cottura (passato al setaccio) e serviteli caldi
VINO CONSIGLIATO IN ABBINAMENTO
- ETNA ROSSO DOC BARRICATO 2010
- Vino Rosso Secco
- Annata: 2010
- 13% Vol.
- Scheda tecnica: Etna Rosso Barricato 2010 »
- Certificato di Qualità del vino del Vino: CQ 0058-15 »
- Produttore del Vino: Tenuta Monte Gorna »
- Denominazione di Origine del Vino: Etna DOC »
- Piatto tipico consigliato: Lepre in salmì »
di Sheila M. Donohue - inviata di Assovini.it (in basso la traduzione dell'intervista in italiano)
A Natural Woman in Winemaking
Wine is rich in storytelling. It’s what makes wine special.