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ALEATICO

Varietà: 009 ALEATICO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Aleatico | Assovini.it


Il vitigno Aleatico, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana e Umbria.

Citato da Pier dè Crescenzi. (1303) e dal Trinci (1726), l'Aleatico è un vitigno di origine dubbia. Per alcuni si rifà a qualche forma linguistica riconducibile alla Grecia, altri invece ritengono che provenga da Alia, una località vicino a Palermo. Altri ancora lo fanno risalire all'Emiliano aliadga cioè ''uva luglianica''. E' coltivato soprattutto in quattro zone: in gran parte della Toscana, nell'isola d'Elba, (da pochi anni viene prodotto anche sull'isola di Capraia e nel Grossetano), in buona parte del Lazio (di pregio è quello prodotto nella zona del Lago di Bolsena), in alcune zone dell'Umbria (nei pressi del Lago di Corbara e nell'Orvietano) e in tutta la Puglia (anche se i vini più rinomati sono nel Salento e a Gioia del Colle).


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: grande, pentagonale, orbicolare, tri o quinqelobata.
    • Grappolo: medio, abbastanza spargolo, allungato, con un'ala.
    • Acino: medio, irregolare
    • Buccia: pruinosa, di colore blu-rossastro


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Aleatico si ottiene un vino dal colore rosso rubino con sfumature violacee molto cupe. Il profumo è intenso, aromatico e fruttato, e con l'evoluzione tende ad esprimere note di confettura e cioccolato. Al gusto si percepiscono dolcezza e morbidezza gradevoli, buone sensazioni pseudocaloriche e leggera astringenza, con finale appena amarognolo.

ALEATICO

Varietà: 009 ALEATICO - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Aleatico | Assovini.it


Il vitigno Aleatico, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Basilicata, Campania, Lazio, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Toscana e Umbria.

Citato da Pier dè Crescenzi. (1303) e dal Trinci (1726), l'Aleatico è un vitigno di origine dubbia. Per alcuni si rifà a qualche forma linguistica riconducibile alla Grecia, altri invece ritengono che provenga da Alia, una località vicino a Palermo. Altri ancora lo fanno risalire all'Emiliano aliadga cioè ''uva luglianica''. E' coltivato soprattutto in quattro zone: in gran parte della Toscana, nell'isola d'Elba, (da pochi anni viene prodotto anche sull'isola di Capraia e nel Grossetano), in buona parte del Lazio (di pregio è quello prodotto nella zona del Lago di Bolsena), in alcune zone dell'Umbria (nei pressi del Lago di Corbara e nell'Orvietano) e in tutta la Puglia (anche se i vini più rinomati sono nel Salento e a Gioia del Colle).


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: grande, pentagonale, orbicolare, tri o quinqelobata.
    • Grappolo: medio, abbastanza spargolo, allungato, con un'ala.
    • Acino: medio, irregolare
    • Buccia: pruinosa, di colore blu-rossastro


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dal vitigno Aleatico si ottiene un vino dal colore rosso rubino con sfumature violacee molto cupe. Il profumo è intenso, aromatico e fruttato, e con l'evoluzione tende ad esprimere note di confettura e cioccolato. Al gusto si percepiscono dolcezza e morbidezza gradevoli, buone sensazioni pseudocaloriche e leggera astringenza, con finale appena amarognolo.

ALBAROSSA

Varietà: 267 ALBAROSSA - Data di ammissione al Registro: 20/06/1977 - Gazzetta ufficiale: G.U. 303 - 7/11/1977


Vitigno Albarossa | Assovini.it


Il vitigno Albarossa, a bacca nera, viene coltivato nelle regioni Liguria e Piemonte.

Il vitigno Albarossa è stato ottenuto nel 1938 da Giovanni Dalmasso incrociando Nebbiolo e Barbera, nel tentativo di fondere in un'unica varietà le caratteristiche e le qualità dei due principali vitigni piemontesi. Il vitigno è conosciuto anche come Incrocio Dalmasso XV/31. In realtà, da indagini sul DNA effettuate qualche anno fa, è emerso che il vero “padre” dell’Albarossa non è il celebre e nobile Nebbiolo, ma il meno conosciuto Chatus (detto anche Nebbiolo di Dronero), vitigno autoctono alpino.

Dopo un lungo periodo di sperimentazioni, nel 2001 l’Albarossa è stata iscritta tra i vitigni idonei alla coltivazione nelle province di Asti, Alessandria e Cuneo, suscitando l’interesse di molti produttori, tra cui anche nomi molto famosi, per le sue qualità enologiche e la predisposizione all'affinamento in legno.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media, pentagonale, pentalobata
    • Grappolo: medio, piramidale, mediamente compatto, alato
    • Acino: piccolo, elissoidale
    • Buccia: pruinosa, sottile, consistente, di colore rosso-violetto


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Dall'Albarossa si ottiene un vino dal colore rosso rubino molto intenso con sfumature violacee. All'olfatto prevalgono le sensazioni fruttate (mora, fragola, prugna) e spesso emerge una delicata nota di foglia di tabacco e spezie. Il gusto è sostenuto, caldo, grazie all'elevato sentore di alcol e gricerina, piuttosto acido, di buona struttura e armonico.

ALBAROLA

Varietà: 008 ALBAROLA - Data di ammissione al Registro: 25/05/1970 - Gazzetta ufficiale: G.U. 149 - 17/06/1970


Vitigno Albarola | Assovini.it


Il vitigno Albarola a bacca bianca viene coltivato nelle regioni Liguria e Toscana.

Il vitigno Albarola è diffuso soprattutto in Liguria nella riviera ligure di ponente fino alla Toscana. Ha notevoli somiglianze con la Bianchetta genovese, e molti lo ritengono suo sinonimo. Rientra nella composizione del vino "Cinque Terre Sciacchetrà DOC" vera perla enologica, passito di rara eleganza ed armonia.


  • Caratteristiche del vitigno
    • Foglia: media o medio-grande, pentagonale, tri o pentalobata.
    • Grappolo: medio-grande, un po'allungato, cilindrico o conico, semplice o con ali, compatto.
    • Acino: medio, rotondo.
    • Buccia: spessa, consistente, pruinosa, di colore blu-nero.


  • Caratteristiche sensoriali del vino
    • Vinificato in purezza l'uva dà vita a vini piuttosto comuni, poco profumati e aciduli che è bene consumare giovani perchè non adatti all'affinamento in bottiglia. Assieme a VermentinoBosco concorre alla nascita di uno dei passiti più rari e apprezzati in Italia. Il Cinque Terre Sciacchetrà DOC, vino dolce dai tratti aromatici finissimi, avvolgente e caldo.
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